mercoledì 20 aprile 2016

IL NOME DEL VENTO

                                 IL NOME DEL VENTO



Un libro magnifico. Il nome del vento, è stao scritto da Patrick Rothfuss, è composto da una trilogia fantasy, THE KINGKILLER CHRONICLE, Le Cronache dell'assassino del re. Non molto tempo fa, il libro non venne accettato dalle Case Editrici italiane, solo nel 2007 venne pubblicato. Ed è giunto ora il tempo che il suo destino si compia, con una trama piena di svolte inattese, una scrittura ricca di immagini ammalianti, e scorrevole al punto da essere travolgente: Patrick Rothfuss, ormai è una vera e propria "firma" che ha lasciato il segno nelle classifiche dei lettori, non soltanto in Italia ma in tutto il mondo. Il romanzo si sviluppa attraverso un memoir, racconto emozionato ed emozionante di una locanda chiamata Pietra Miliare e del suo gestore di nome Kote. Costui è la voce narrante del romanzo. Egli è destinato ad affrontare il suo destino per quanto difficile possa essere. Infatti Kote, nasconde un segreto. Tutti gli avventori, stranieri o viandanti che si recano alla locanda pensano che Kote sia un semplice conduttore, ma in realtà Kote nasconde un passato misterioso. La sua persona cattura l'attenzione di uno storico che gli chiede di raccontargli la sua vera storia, chi è veramente Kote e il suo passato. Alla fine kote si convince a raccontare la sua storia. Partendo dalla carovana di attori, musicisti e saltimbanchi di nome Edema Ruth, i quali sposano ideali nobili di arte e cultura. In seguito Kote, fa la conoscenza di Abenthy, è grazie ai suoi insegnamenti, viene ammesso nell'Accademia, culla del sapere e della conoscenza. Durante gli anni passati all'Accademia, imparerà diverse discipline, consoliderà durature amicizie e scoprirà il sentimento dell'amore, di cui neanche un eroe è immune. Ma questo gli recherà l'ostilità e il disprezzo di maestri e compagni di scuola. La sua vita si svolge in assoluta povertà. Nel tempo crescendo vivrà molte avventure che lo vedranno ora mago, ora maestro di musica, ladro, assassino. Da questa sua duplice personalità, nsce la leggenda di Kote. Un protagonista che non si ferma davanti a nulla. Una storia di vendetta, di sangue e di guerra.

martedì 12 aprile 2016

VITE DI CONFINE

VITE DI CONFINE
                                                                   DORIT RABINYAN

Un amore che sfida tutto e tutti: le convenzioni sociali e perfino la morte. E' la storia di Hilmi e Liat, due ragazzi che si amano con una passione tenera e intensa ma che imparano a conoscersi solo quando vengono divisi da un destino che rischia di perderli. Nell'ombra, c'è la minaccia crudele di una storia che non attenta solo alla vita dei due giovani, ma anche all'unica cosa bella e buona che Liat credeva di aver trovato: l'amore di Hilmi. Potranno essere felici? Per affrontare un viaggio pieno di insidie e di incognite verso un paese sconosciuto, diviso da lotte per il potere. Liat affronterà avventure di ogni tipo che la travolgeranno, impedendole di vedere chiaro in se stessa, di capire chi ama. Vi sono le paure e le meschinità di sempre, il piccolo cabotaggio delle ripicche politiche tra ufficiali israeliani e palestinesi. ma per i due ragazzi la guerra è soprattutto una ferrea disciplina militare che costringe la loro avvampata passione a una scherma faticosa e crudele: nessun incontro è possibile, nessun contatto, in quel piccolo universo umano isolato in quei paesi martoriati dalla guerra. Solo estenuanti occhiate, parole furtive, ansiose strette di mano vissute nel continuo timore di rivelare i propri sentimenti: il regolamento sarebbe implacabile. Questo amore bellissimo, pieno e maltrattato, reso quasi folle dalla esasperazione del proibito può esplodere finalmente, quando Hilmi e Liat vivono a New York. Potrebbero comunicare a piacere, tenersi fra le braccia, e invece ha inizio un sorprendente distacco. Si ritrovano in due mondi tra loro distanti. L'abbandono è triste, la ferita profonda, ma gli eventi dell'imprevedibile finale ne riscatteranno il significato nella prospettiva di due intere esistenze.

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sabato 9 aprile 2016

RECENSIONE "LA FATTORIA DEGLI ANIMALI" DI GEORGE ORWELL - MONDADORI

La fattoria degli animali

George Orwell
pubblicato da Mondadori

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 Il libro

Tutti gli animali sono uguali, ma alcuni animali sono più uguali degli altri. Stanchi dei soprusi, gli animali di una fattoria decidono di ribellarsi agli umani e, cacciato il proprietario, danno vita a un nuovo ordine fondato sull'uguaglianza. Ben presto, però, emerge tra loro una nuova classe di burocrati, i maiali, che con astuzia, cupidigia e prepotenza si impongono sugli altri animali. L'acuta satira orwelliana contro il totalitarismo è unita in questo apologo a una felicità inventiva e a un'energia stilistica che pongono "La fattoria degli animali" tra le opere più celebri della narrativa del Novecento.
 

RECENSIONE
 
Con la Fattoria degli animali George Owell, il cui vero nome è Eric Blair, scrive tra il 1943 e il 1944 una vera e propria favola dei tempi moderni, con animali che simboleggiano gli uomini di questo secolo. Si tratta infatti di un travestimento intelligente e arguto, con cui lo scrittore inglese esprime la sua accesa protesta contro una società sempre più organizzata e collettivizzata, ma tragica e contraddittoria, nella quale gli stessi nuovi ideali rivoluzionari e sociali finiscono spesso per infrangersi lasciando prevalere interessi egoistici, generatori di liti per sete insaziabile di potere. Nel racconto di Orwell gli animali di una grande fattoria britannica si ribellano uniti contro l'uomo, la sola "creatura che consuma senza produrre" e tuttavia ugualmente agisce da padrone incontrastato, sfruttando chi lavora davvero. La rivoluzione predicata dal vecchio Maggiore, scoppia quando l'atmosfera si fa insostenibile perchè gli uomini lasciano senza cibo gli animali: scacciano il fattore, si organizza una vita nuova, dove tutti partecipano ugualmente alle attività produttive, secondo le prospettive indicate nell'inno rivoluzionario "Animali d'Inghiterra" e sulla base dei "sette comandamenti" scritti a grandi lettere bianche su un muro incatramato. Ma tra i due capi della rivolta, Napoleon, un grosso maiale abile oratore esplicito e conciso, e Palla di Neve, della stessa razza, bravo tecnico e soprattutto pratico organizzatore, scoppiano gravi dissensi che si riflettono in breve sull'ordinamento della fattoria. Palla di Neve soccombe in questa lotta per il potere e deve fuggire: a poco a poco tutto cambia e ritornano i vecchi privilegi, mentre Napoleon diventa un dittatore, ribattezza "Fattoria Padronale" quell'ambiente in cui si erano accese tante speranze di una vita più giusta e più libera. In questa controrivoluzione egi è sostenuto dai maiali, il cui comportamento si fa sempre più simile a quello degli uomini un tempo odiati ed ora imitati persino nel modo di camminare ritti su due zampe. Una società diversa è necessaria, sembra concludere Orwell, ma bisogna combattere certi istinti radicati nell'uomo, per non correre il rischio di abolire una forma di dittatura e di lasciarsi poi opprimere da una nuova schiavitù.

CHARIZA IL SOFFIO DEL VENTO

Il giorno in cui la fiducia di Chariza viene tradita, lei si trasforma è diventa una donna mercenaria, ladra, assassina. Il suo cuore diventa duro, non è più capace di tenerezza, fino a quando con la sua personalità, influenza l'uomo più potente dello Si-hai-pai. Nel tempo Chariza, aveva ampiamente dimostrato il proprio valore sul campo di battaglia, e nel corso della sua vita gli era stata attribuita la fama di una valorosa guerriera. Portava sempre con se, la sua spada Kageboshi, insieme con l'abilità di servirsene. Quando la pace del regno viene minacciata da un nemico che trama nell'ombra al fine di eliminare il Drago d'Oro e la sua discendenza. A Chariza viene affidato il compito di difendere il futuro del regno e dell'Alleanza. La sua ostinazione ad accettare la proposta era per lei, fonte di conflitti. In fondo, lei era una guerriera, non era abituata ai sentimentalismi, veniva ricompensata per il lavoro svolto. Con il trascorrere del tempo, Chariza notò che la sua abilità con la spada, la sua furbizia come ladra, non le servono più. Ad aiutarla nel difficile compito di portare in salvo l'imperatrice e il futuro erede, c'è Yukai. Con la nascita del futuro erede al trono Suzume, le cose cambiarono. In lui, Chariza vedeva se stessa bambina. La sua attenzione alla sicurezza di Suzume era alta, il cospiratore, colui il quale tramava all'ombra era sempre in agguato. Le sue certezze si avverarono, quando dovette far fronte ad un attacco, che costo la vita all'imperatrice. Si accorse che il suo respiro si faceva sempre più affannoso, mentre i piedi scivolavano lungo la via. Lanciò un occhiata disperata alla sua spalla, e subito dopo trasalì rendendosi conto che ondate di nemici, si stavano spostando sulla sua direzione. Sentì qualcosa di metallico ferirla, come fosse una fredda lama e le sembrò che la sua pelle rischiasse di lacerarsi a quel contatto. Si lasciò sfuggire un'imprecazione convinta che fosse arrivata la sua ora. La lama si limitò a squarciare l'aria, vibrando come se avesse un anima viva. Chariza però la tenne saldamente in pugno. Pensò che se doveva morire per mano di un guerriero, che almeno, si trattasse di una fine rapida. I guerrieri con gli abiti sporchi e laceri e i petti ansimanti, esitarono, i loro sguardi erano ancora accesi per l'eccitazione, guardarono Yukai, fare da scudo a Chariza, e lei vi si aggrappò. Il cuore della bella Chariza, batteva all'impazzata. Come poteva essersi giocata tutta la sua vita in un solo istante? Quell'uomo aveva in mano il suo destino e lei glielo aveva affidato, in un momento nel quale si dimostrò debole e fragile. Dopo aver assestato alcuni colpi di spada, gli avversari si dileguarono nell'ombra come spiriti malvagi. In un mondo dove vendetta, morte e distruzione regnano sovrani, nasce una storia di amore. Avrebbe affrontato tutto ciò che l'attendeva come donna e come guerriera che aveva imparato ad essere. La viva luce del giorno, si trasformò in fiamma, che gli scaldò il cuore. Aveva imparato molte lezioni nella sua vita e nessuna di queste era stata indolore. Coinvolta nell'aspra lotta per difendere il potere e chiamata ad affrontare un destino dai risvolti imprevedibili, il suo amore, i suoi sentimenti più puri e profondi la porteranno a scoprire terribili verità, ma anche a conoscere la passione. Sebbene nella vita pare non esserci spazio per essa, soprattutto nel momento in cui la pace e l'equilibrio del regno sono messi in pericolo.
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AL GIARDINO ANCORA NON L'HO DETTO

Il giardino è un angolo come tanti altri, magari più brutto degli altri, ma con tanti ricordi. Ricordi? Si, ma di tempi passati, lontani, annebbiati, dove il mio sguardo s'incontra con il suo senza dire parola, ma pensando la stessa cosa. Quell'angolo dove trascorrevo, la mia fanciullezza è magico, conserva le rise di gioia, pensieri innocenti e i giochi della mia vita.
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LA RAGAZZA CON LA BICICLETTA ROSSA

Il mondo è impazzito. La guerra ci cambia e in un mondo dominato dalla violenza e dall'ingiustizia, vivi tagliato fuori da ogni contatto umano, in uno stato di perenne tensione e segregazione, e dopo un altro pò capisci che la libertà è solo un sogno, e che il flusso dei ricordi ci spinge a non dimenticare le vittime dello Shoah. Una delle pagine più nere e vergognose, non solo del nostro secolo ma dell'intera storia del genere umano, è stata l'organizzazione nazista di sterminio, in cui furono eliminati milioni di persone. L'aspetto atrocemente disumano di questa immane tragedia, ha ispirato una letteratura di memorie e di cronache che ci propongono testimonianze su cui occorre costantemente fermarci e riflettere sulla dignità umana, travolta da un ingranaggio mostruoso. In questo clima di terrore si svolge la storia di Hanneke, una ragazzina che ogni giorno con la sua bicicletta rossa, percorre diversi chilometri, tra le recinzioni di filo spinato, pattuglie di soldati, ma non lo fa per gioco, bensì per procurarsi dei beni di prima necessità. Ogni giorno Hanneke s'imbatte in controlli, ed è a questo punto che mostra la sua lucidità mentale nell'affrontare le guardie, proteggendo il carico di "cose" introvabili. Fra le sue clienti c'è la signora Janssen, la quale ha perso tutta la sua famiglia. Spesso Hanneke, le faceva qualche commissione. Ma non si sarebbe mai immaginata quello che le sue orecchie stavano sentendo, la signora Janssen, nascondeva in casa sua una ragazzina ebrea di nome Mirjam Roodvelat.. Un giorno, questa fanciulla, scompare senza lasciare nessuna spiegazione. L'anziana chiede ad Hanneke di trovarla, perchè per lei rappresenta tutta la sua famiglia. Hanneke si rifiuta, ricordandole che lei non trova persone, ma solo cose. Inoltre, ha molti dubbi, sulla scomparsa di Mirjam. Sebbene, la storia è triste, Hanneke, non può cercarla, senza mettere in pericolo se stessa e la sua famiglia. Ma come può pensare, la signora Janssen, che io possa ritrovarla? In questa ricerca, Hanneke entra a far parte dellla resistenza. Durante il suo faticoso percorso di crescita Hanneke, cercava conferme in una società fatta di individui ostili, gli unici modelli positivi a cui può aggrapparsi sono le amicizie. Il romanzo descrive spesso i suoi tentativi di ricavare conforto dalle amicizie e imparare dalle altre ragazze delle strategie di vita. Hanneke, si interroga spesso sul significato della vita, del mondo che la circondava, si aggrappava a qualcosa per colorare l'orrore che vedeva per non farsi scivolare dalle dita, quella fuggevole cosa che è la vita. Suona stonato all'orecchio dei lettori, che una ragazzina voglia cambiare le ingiustizie che sta vivendo. Ma Hanneke è giovane, non ha esperienza di come relazionarsi con il nemico. Il tempo, purtroppo, trascorre inesorabile e con lui tutti i sogni chiusi in un diario o in un cassetto, che mai furono realizzati e con essi le storie di tante persone che un'ideologia nemica a deciso un giorno di porre fine. Gli effetti della fame, del freddo e della paura le impedivano di organizzare i pensieri. Nel suo dialogare con noi, (attraverso le pagine del libro), ci mostra i ricordi della sua famiglia, le perdite subite. Nella trama del romanzo, bisogna soffermarsi su un punto focale: lo sforzo per conservare la speranza nella disperazione del giorno dopo giorno. Questo è un tema ricorrente in tutti i romanzi di deportati e non fa distinzione nè l'età, nè la classe sociale, nè il grado di istruzione. La vita di Hanneke, si svolge tra la speranza e l'angoscia, ma quello che aveva ben presente nella sua mente: era resistere più dei nazisti.

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SPLENDI PIU' CHE PUOI

Se un amore immenso come il mare, si trasforma in una piccola lacrima, non scoraggiarti, ritorna a fiorire in primavera, come una piccola rosellina di maggio. Perchè anche la vita, ha le sue stagioni.

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IO E TE ALL'ALBA

Tu che acquisti la droga,
tu che sei ladro e tu che chiedi l'elemosina,
se un giorno ti accorgessi che il mondo in cui vivi: ti schiaccia, ti opprime, ti soffoca, allora devi fare una sola cosa: Reagire.
Liam, non era il mio tipo, ma ci tenevo tanto che lo fosse, che alla fine me ne ero convinta, al punto di credere che fosse lui il ragazzo, che avevo sempre sognato. Forse, se non fossi stata così presa ad inseguire le mie fantasticherie, mi sarei accorta di quello che stava combinando. Uno passa la vita ad architettare storie di misteri, e il mistero più grosso di tutti ce l'ha sotto il naso, e neanche lo vede!
In una mattina come tante, nel fiordo, vengono trovati due cadaveri di ragazzi attaccati. Il medico legale nota che sono ammanettati, e che il tempo che i due corpi si trovano in acqua, risale all'incirca 1 o 2 settimane. Da una attenta ricerca, nota anche una chiavetta. Pensa, che i due ragazzi, abbiano voluto registrare un diario, un saluto ai genitori e che comunque, qualsiasi cosa contiene quella chiavetta: sono le ultime ore di vita di Louise e Liam. La chiavetta è la chiave di tutto, il medico legale la mette in tasca, sicuro che è la fonte che scioglierà i dubbi.
Louise dovrebbe essere felice, eppure sente che c'è qualcosa che non quadra, Liam le piace molto, ma quando lo incontra gli sembra un pò "cafone", mentre altre volte è spigliato e simpatico, sembra addirittura un'altra persona. Ma allora, qual'è il vero Liam? E lei, di quale Liam è innamorata, in realtà? Da tempo Louise è segretamente attratta da Liam, e spera che anche i suoi genitori accettino la storia con lui. Poi un giorno, accadde qualcosa d'improvviso e Louise sente di cominciare a innammorarsi a poco a poco. Inizia, così una tenera storia d'amore. Parlando con Liam, avevo scoperto, che aveva un senso dell'umorismo e un modo di vedere le cose, che mi facevano pensare che io e lui avessimo parecchio in comune, a dispetto delle apparenza. Le mie impressioni, non avrebbero potuto essere, più sbagliate! A causa del comportamento di Liam, i nostri genitori, entrano in contrasto fino al punto da proibire ai due ragazzi di frequentarsi. Ma, i due giovani continuano a incontrarsi in segreto, ma non sopportano l'idea di doversi nascondere. Perchè i loro genitori, si comportano come due bambini, invece, di ascoltare le loro ragioni? Quando però, la dorata bolla di sapone, dove sono nascosti i sogni che la sua immaginazione crea, di colpo si dissolve, Louise è costretta ad aprire gli occhi, e ad accettare il fatto che, nella vita reale, le cose sono diverse da quelle dei sogni. Tutti i suoi buoni propositi crollano, quando incontra Liam. Come riuscirà Louise, a gestire questo suo difficile amore? Louise è la classica ragazzina, della famiglia perbene. Il ragazzo, invece, ne aveva passate tante. La madre di Louise, si chiama Ulla, qualsiasi cosa faccia, ha sempre un'aria misteriosa, e vede segreti e intrighi dappertutto. Ormai la conosco abbastanza da sapere, che con lei non bisogna mai stupirsi di niente, eppure ogni tanto le sue strane idee, riescono ancora a sorprendermi. L'immaginazione iperattiva di Louise è occupata nell'esplorazione di un territorio nuovo e sconosciuto, vale a dire ragazzi. Fino a quel giorno, la sua vita ancora non era cominciata, si domandava: se doveva essere destino che io sia sfortunata in amore? Quello era per lei, un tasto dolente. lei desiderava avere un ragazzo, con il quale avrebbe potuto dividere, i suoi pensieri più segreti, e anche quei sogni che non considerava troppo pazzi, per parlarne a un'altra persona. Quando cominciò a conoscere Liam, si sorprese della facilità con la quale era riuscita a parlare con lui. Pensava, come ci si possa sbagliare, nel giudicare una persona. Pensi che sia in un modo, e invece viene fuori che è completamente differente da come l'avevi immaginato. Parlandogli, avevo scoperto che aveva un senso dell'umorismo, e un modo di vedere le cose, che mi facevano pensare, che io e lui avessimo parecchio in comune, a dispetto delle apparenze. Le mie prime impressioni, non avrebbero potuto essere più sbaglaite! Secondo i genitori di Louise, Gorm e Ulla, non si è trattato di un colpo di fulmine. E' stata una cosa che è venuta fuori un pò alla volta, senza che quasi Louise se ne accorgesse. Comunque, secondo Ulla, non è detto che gli amori a prima vista, debbano essere più belli di quelli che iniziano in modo meno travolgente. Il punto era che non riusciva a capire, quel ragazzo. Un momento è in un modo, un momento è in un altro: non ci capisco niente. Sarà assurdo, ma sto quasi cominciando a prendere in considerazione la teoria della doppia identità. Louise era in uno stato di confusione, non sapeva chi scegliere: la sua famiglia o Liam. E' brutto quando vuoi bene ad entrambi e ti sembra di dover scegliere tra loro. Gorm, il padre di Louise, è un uomo di poche parole, ma un maestro di sguardi eloquenti. Il fatto e che Liam, ha sempre avuto problemi con la droga. Secondo lui, sua figlia gli interessava particolarmente, tanto che non voleva assolutamente fare fisco con lei. Un giorno, disse a Louise: Vuoi sapere una cosa? Non te l'ho detto prima, ma non ho mai pensato che Liam, andasse bene per te. Credo, che mio padre avesse ragione. Speravo tanto che le cose si sbrogliassero da sole, ma non ero convinta che sarebbe andata così. Ricordo, che anche mia madre me lo aveva detto, una volta, sperando che le cose si sarebbero sistemate. Ma quando, sarebbe successo? Ed ecco, quei corpi senza vita, l'uno accanto all'altro, pensavo diversi aggettivi: strazio, disperazione, tormento, nessuno andava bene. Se avessi avuto ancora del tempo per pensarci, sono sicura che ne avrei trovato ancora qualcuno. Il mondo di sogni, di progetti, si era spezzato, era rimasto solo dolore e rabbia, perchè quel Mostro che è la Droga, aveva portato via due vite, e gettato le famiglie nella diasperazione.

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FAI BUON VIAGGIO, RABBIT HAYES

Resta solo la certezza che la persona è per se stessa, il più grande mistero, e che tutta la nostra vita si svolge nel risolvere tale mistero. Così ad un certo punto, la vita di tutti i giorni, sbiadiasce, i ricordi del passato, il desiderio prende il posto, che in un futuro prossimo è da realizzare. Quando il tuo mondo all'improvviso va in pezzi, trascinando con sè tutta la tua vita ordinata, non riesci a darti nessuna risposta. Davanti a te si apre un abisso sempre più grande. Tutto accadde una mattina come tante altre che hai vissuto. Ma quando sai, che non potrai più tornare indietro e riprenderti la vita che ti sta lasciando, allora vorresti solo prendere a pugni il destino. Sei dentro un vortice che è impossibile controllare. La vita è troppo breve per essere sprecata, chi ha un sogno deve viverlo. Questo nostro dolore, non siamo in grado di comunicarlo agli altri, a chi è vicino a noi, siamo pervasi da solitudine e tristezza e ci nascondiamo dietro la menzogna. Così il segreto che ci portiamo dentro, diventa menzogna, come il veleno di un serpente che ci scorre nelle vene, fino ad impadronirsi della persona. Una storia che fa di tutto per scacciare il male di vivere seppur si mantiene "al margine tra questo e l'altro mondo". Quando la protagonista comprende, che i suoi giorni sono arrivati alla fine e con essi anche i suoi ricordi. Ai suoi occhi tutto sembra irrimediabilmente trascorso: la famiglia, la giovinezza, l'esistenza, il presente fatto di uno sciocco lavoro. Guardando al passato, la malinconia di un'occasione perduta, svuotata di energia, ripercorre un viaggio interiore, sui piccoli segreti e i tradimenti inconfessabili che si nascondono dietro ogni amore, e di quelle zone d'ombra che si nascondono dietro realtà solo all'apparenza tranquilla. Quando i giorni della vita volgono al termine, lo stupore dell'esistenza è sempre vivo in ognuno di noi, anche se rimane nascoto, invisibile.

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LA MERAVIGLIA DEGLI ANNI IMPERFETTI

Quando le ombre del passato, infiammano i ricordi, allora stringi ancora più forte tra le dita, quella fuggevole cosa che è la vita.
Con la sua scrittura Clara Sànchez, ci regala un romanzo vibrante di emozioni. Una storia fatta di speranza a determinazione, di abbandono e di coraggio. Un romanzo sull'importanza di non dimenticare la tragedia del passato, per poter affrontare il presente. Il protagonista sarà in grado di aggiustare la strada del suo destino ed ascoltare la musica che si cela nel suo cuore. Quando tutto l'amore del mondo non è bastato per gli anni ormai trascorsi e il privilegio di segreti e di silenzi si celano nell'anima. Le pagine del libro diventano come specchi di vita semplice e reale, nella quale ognuno di noi può riconoscersi.

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LA FELICITA' E' UNA PAGINA BIANCA

Il vento arruffa la sua criniera bianca e tu giochi sul tuo cavallo a dondolo e canti canzoncine sconosciute. Mia piccola stellina, ti ridono gli occhi belli. Ora torna la primavera nel giardino, e il tuo giorno di frutti si profuma e ad un seno tranquillo ti abbandoni. Delle favole azzurre al dolce tempo, e muove un leggero battito di ali i tuoi sandalini bianchi.

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LA LUNA DEI LUPI

Si sono fatti una cattiva fama, per le accuse da molti non gradite, che hanno colpito senza pietà i lupi che nella foresta stan. Che dimostri freddezza è per natura, e che poco si presenti è cosa nota, a leggere di lupi si può affermare che è ardente il desiderio di dominare. L'opera dello scrittore Giuseppe Festa, non manca di valore è una impressione assai gradita fa.

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Maestra

                                                                   MAESTRA
                                                                  LISA HLTON



Il teatro della vita non dura per lo spazio di uno spettacolo e il gioco li travolge. Fino a che punto
Judith accetterà il ruolo di semplice comparsa e non reclamerà quello di protagonista?

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LO STRANO VIAGGIO DI UN OGGETTO SMARRITO

Scoprire la verità, per quanto dolorosa è l'unico modo per dare un senso e prospettive dignitose a una vita che sembra aver perso ogni sapore, ogni colore. Avvalendoci dell'aiuto degli oggetti che ci appartengono che custodiscono i nostri ricordi, poichè essi nascondono un'anima che ci sprona alla ricerca di traccce e responsabilità.

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Caterina Buttitta
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