martedì 30 ottobre 2018

L'ALBERO DELLE BUGIE by FRANCES HARDING - MONDADORI EDITORE

Il libro ha vinto il premio Costa Book Award for Children's Book, primo romanzo per ragazzi a ricevere questo premio. Il romanzo L'albero delle bugie è una magnifica storia di miseria e riscatto, di sofferenza ed emancipazione di bruciante attualità.
 



L'albero delle bugie

 Editore Mondadori
Formato Tascabile
Pubblicato 29/08/2017
Pagine 415
Lingua Italiano
Isbn o codice id 9788804680765
Traduttore G. Iacobaci  -  C. Lionetti




SINOSSI

Fin da quando era piccola Faith ha imparato a nascondere dietro le buone maniere la sua intelligenza acuta e ardente: nell'Inghilterra vittoriana questo è ciò che devono fare le brave signorine. Figlia del reverendo Sunderly, esperto studioso di fossili, Faith deve fingere di non essere attratta dai misteri della scienza, di non avere fame di conoscenza, di non sognare la libertà. Tutto cambia dopo la morte del padre: frugando tra oggetti e documenti misteriosi, Faith scopre l'esistenza di un albero incredibile, che si nutre di bugie per dar vita a frutti magici capaci di rivelare segreti. E proprio grazie al potere oscuro di questo albero che Faith fa esplodere il coraggio e la rabbia covati per anni, alla ricerca della verità e del suo posto nel mondo. Magia, scienza e desiderio di libertà si incontrano in un questo romanzo, con una coraggiosa eroina che rompe gli schemi, nel solco di Jane Eyre. Età di lettura: da 13 anni. 


 BIOGRAFIA:
FRANCES HARDINGE




Frances Hardinge (Kent, 1973) è una scrittrice britannica.
È molto conosciuta soprattutto nel Regno Unito per il suo romanzo Volo nella notte, per cui fu insignita del Brandford Boase Award e altri premi. Anche altri suoi romanzi e racconti hanno ottenuto premi.
Indossa vestiti vecchio stile e un cappello nero e non ama farsi fotografare.

Biografia

Frances Hardinge è nata e cresciuta nel Kent. Studiò inglese all'Università di Oxford e lì fece parte di un gruppo di giovani scrittori.
Cominciò la sua carriera dopo aver vinto il premio di una rivista, grazie al quale fu messa sotto contratto dalla casa editrice McMillan e poté dedicarsi alla scrittura a tempo pieno.

Opere

  • Volo nella notte (Fly By Night) (2005), Milano, Fabbri, 2006
  • Verdigris Deep (2007)
  • Gullstruck Island (2009)
  • Twilight Robbery (2011)
  • A Face Like Glass (2012)
  • Cuckoo Song (2014)
  • L'albero delle bugie (The Lie Tree) (2015), Milano, Mondadori, 2016




 RECENSIONE

Faith è una quattordicenne dai lineamenti legnosi e dai capelli legati in una treccia color marrone fango. Lei incarna un perfetto ritratto della società vittoriana. L'infanzia di Faith è segnata da un brusco trasferimento in un'isola a seguito delle inimicizie e del rancore che i paesani riversarono sul padre.

Una stagione vissuta in compagnia di una madre dura e scostante di un padre silenzioso e dei sogni propri dei bambini: voler imparare, saperne di più. Le nozioni apprese fino a questo momento non le bastano, tuttavia, a non sentirsi estranea a quella terra e a quel mondo.
In quell'istante sussultava sotto gli sguardi sdegnati dei passeggeri del battelllo, a dirla tutta Faith, sospettava che la sua famiglia si fosse inimicata quasi tutti sul battello.

Un giorno, però, ecco la svolta del destino. Faith a seguito della morte del padre diverso come lei, estraneo al mondo come lei. La ragazza registra un'irrefrenabile inquietudine. Il suo sogno è quello di scoprire la verità.

I pregiudizi del mondo e i folli eventi descritti dal romanzo congiurano però, si sa, spesso contro coloro che non li accettano. Sia la famiglia di Faith che gli abitanti dell'isola, la considerano non all'altezza dei suoi obiettivi. 

In un'isola dove il più piccolo "pettegolezzo", s'insinua nelle viscere della terra, nutrendola come fosse "linfa vitale", per gli alberi con le bugie e a insinuare nella ragazza il dubbio sul suo destino e sui suoi doveri.

Faith ha un enorme voglia di fuggire dalla ristretta mentalità delle persone, dalla minuziosa mentalità dei doveri quotidiani, perfino dalle impalpabili e vischiosa forza dei legami familiari.

Era stata sempre un pò ribelle, almeno dal momento in cui aveva incominciato a capire e aveva sentito fiorire in sè una consapevolezza che non riscontrava nelle coetanee della sua età, fosse solo a realizzare il medesimo modello di una realtà femminile limitata, sempre uguale a se stessa.

Non era una ribellione esternata in modo plateale ma, piuttosto, semplicemente offerta nell'intimo. Provava uno scontento che la rendeva scontrosa, a volte, e aveva una grande voglia di esperienze lontane dalla realtà comune, assurde e quindi proibite, per una donna.

Non cullava più bambole come nell'infanzia. Viveva in un suo universo personale, dove il domani era pieno di avventure e di incognite in un mondo diverso da quello che la circondava, attivo, febbrile, creatore, di cui essere parte integrante.

Intelligente e generosa, ma impulsiva e di carattere infiammabile, Faith ha preso una decisione che vuole mantenere a costo di ogni sacrificio: si dedicherà esclusivamente alla ricerca citata sui documenti che citano l'albero delle bugie, ritrovati dopo la morte del genitore.

Una ricerca che, ai suoi occhi, è il perfetto coronamento per restituire dignità al padre e per inseguire i propri sogni, invece, che una vita totalmente priva di ambizioni.

Faith, continua a rivendicare con tenacia la sua ripugnanza ai pregiudizi e ai folli giudizi, dove l'amore per la verità, in un tempo in cui l'avventura dell'epoca e, negli anni a venire, determineranno le sorti di uomini e della nazione.

Non ne parlava con nessuno, tanto era vago il suo fantasticare e lontano dalle aspirazioni comuni, ma si nutriva di quegli entusiasmi nascosti e ne traeva forza per un impegno serio e tenace nello studio, unico mezzo adatto per entrare nella realtà sognata. 

Lungo il tragitto per tornare a casa, forse qualcuno le ricorderà che è un peccato che una giovane donna come lei si riempia la mente di sciocchezze e qualcun'altro magari le parlerà male di suo padre, qualcuno infine le sussurrerà mezze parole sull'allegro comportamento di sua madre con gli uomini.

Faith ascolterà e ogni parole sarà per lei una pugnalata al cuore, ma troverà, come sempre, la forza per reagire, poichè lei è una bambina destinata a diventare una donna sensibile e vera, forte come l'albero che, stretto nella terra dell'isola, alza rami sempre alti al cielo.

Il libro ha vinto il premio Costa Book Award for Children's Book, primo romanzo per ragazzi a ricevere questo premio. Il romanzo L'albero delle bugie è una magnifica storia di miseria e riscatto, di sofferenza ed emancipazione di bruciante attualità.

 Il sito dell'autrice: http://www.franceshardinge.com

lunedì 29 ottobre 2018

L'ARGENTINO by IVANO PORPORA -MARSILIO EDITORE


L'argentino

 

1° ed.
978-88-317-4310-5 
SINOSSI 
 Ve li ricorderete tutti, uno per uno, i personaggi di questo epico e struggente romanzo, dal respiro dostoevskiano, di Ivano Porpora. I ragazzini, i commercianti, gli ubriaconi. L’anno è il 1958, il luogo è un paesino della Spagna franchista popolato da contadini, artigiani, famiglie che dominano su tutte le altre. E l’evento è l’Evento: la Luce che torna, e non viene riconosciuta da nessuno se non dall’Oscurità. Nessuno sa di preciso chi sia, lo straniero male in arnese che tutti chiamano l’Argentino; ma il capo di una banda di ragazzini, Rosario, non ha esitazioni: quell’uomo altri non è che Gesù, tornato in terra per attraversare il male e farsi, di nuovo, carico del peccato del mondo. Rosario può riconoscerlo perché lui è, appunto, il male, il diavolo. E l’Argentino lo riconosce a sua volta, e il paese si trasforma quindi in un campo di battaglia. Come già avveniva in Nudi come siamo stati, nei suoi microcosmi – sempre piccoli paesi, quasi villaggi – Ivano Porpora crea un mondo nel quale ogni gesto, ogni parola si riduce a una questione di perdizione o salvezza, affrontando di petto il tema eterno e meraviglioso della lotta tra la Vita e la Morte.
 BIOGRAFIA AUTORE
IVANO PORPORA




 è nato nel 1976 a Viadana, in provincia di Mantova. Ha pubblicato i romanzi La conservazione metodica del dolore (Einaudi 2012) e Nudi come siamo stati (Marsilio 2017). Tiene corsi di scrittura e collabora con studi di psicoterapia, per i quali conduce percorsi basati sulla narrazione. È presidente dell’associazione culturale La Nottola di Minerva.




RECENSIONE


Ivano Porpora è uno scrittore mantovano, appassionato e abile narratore che, traendo spunto dalla realtà di un paesino della Spagna, sa rappresentarla soprattutto nei suoi momenti collettivi, nei suoi ambienti esteriori, nelle manifestazioni di vita rurale.

La trama del romanzo, coglie l'atmosfera che circola nel paese, il ritmo quotidiano dell'esistenza, lasciando largo spazio a descrizioni precise e dettagliate. Come nel caso di questo romanzo "l'argentino". Una carrellata attraverso le pagine del romanzo, ne fissa a poco a poco tutti gli aspetti: forma, colori, e rumori e con spazi indefiniti quasi al limite di un sogno delicato.

L'occhio avrebbe cercato invano all'intorno il più piccolo vestigio di ornamento. Oggetti, cose che malgrado l'estrema mediocrità della loro fattura riempivano la stanza di una presenza viva e familiare.
Il protagonista del romanzo è un "pezzo di essa". E da essa prende le mosse, prende forma il destino (in)evitabile, di ogni singolo uomo. Con un pizzico di fantasiosa arguzia, ma anche con un gusto realistico e persino con tenerezza, Ivano Porpora autore, sembra procedere con uno sguardo cinematografico, mettendo a fuoco, uno dopo l'altro, strade, case, oggetti, uomini, quasi fosse preso dal desiderio di scoprire, al di là e al di sotto delle cose, un'umanità che lavora silenziosa e discreta, attenta  ad un ordine interiore, in mezzo alla <<bizzarra apparenza>> di quella <<stanza enciclopedia>>.

Ma sotto il semplice presentarsi di cose tanto quotidiane lievitano anche, con un senso di malinconia nostalgia, le trepide ansie dell'infanzia. La prosa dello scrittore, di un uomo ormai, diventato vecchio, ma pur sempre capace di nutrire nell'animo qualche speranza che s'innalzi come una favilla dal focolare.

Il paese che si confonde, la gente che gorgoglia alla foce di quei vicoli, ascoltate le loro parole, confondetevi nella marea, bagnatevi di lietezza e di rassegnazione: di fede, di speranza e di coraggio.

Ma contemporaneamente, sa anche indugiare con un linguaggio colorito e acuta capacità d'osservazione nella descrizione di vicende umane che si ripetono ogni giorno: gente che si muove, parla, grida, si arrabatta tra i vicoli, bancarelle e merci per curare e difendere i propri interessi.

lunedì 22 ottobre 2018

NO EXIT by TAYLOR ADAMS - DEA PLANETA


No exit
Cinque sconosciuti bloccati dalla neve. Una sola notte per vivere o morire



SINOSSI

Era bloccata a tremila metri d’altitudine, con i tergicristalli rotti, il cellulare morto e le parole dell’ultimo sms che le ronzavano in testa: “La mamma è okay, per il momento”. 

È la sera del 23 dicembre, e sulle alture del Colorado la bufera di neve del secolo infuria da ore quando Darby è costretta a cercare riparo nella stazione di servizio di Wanapa, dove un vecchio cartello promette caffè bollente. Tutto ciò che si augura è di riuscire a raggiungere il capezzale della madre prima che sia troppo tardi. Ma in quel luogo isolato dal mondo, nel retro di un furgone dai vetri semioscurati, Darby vede qualcosa che non avrebbe dovuto vedere. Qualcosa di tanto incongruo da farle pensare a una specie di allucinazione: una paffuta mano infantile affacciata tra le sbarre di una grossa gabbia per cani. Inizia così, con un fotogramma fuori posto in una notte travagliata e bianchissima, l’avventura destinata a trasformare Darby nella più tosta e determinata delle eroine e il suo viaggio in una lotta per la sopravvivenza costellata di vertiginosi rovesciamenti.
Pubblicato per la prima volta da una piccola casa editrice inglese, No Exit ha conquistato i lettori grazie al ritmo forsennato e all’astuzia dei continui colpi di scena. Divenuto un clamoroso successo del passaparola, ha scatenato aste agguerrite fra gli editori e le major hollywoodiane.

Biografia: Taylor Adams

Taylor Adams è scrittore e regista. Vive nello stato di Washington. No Exit è il suo terzo romanzo.




RECENSIONE

Nella notte più lunga della sua vita l'adolescente Dary, si ritrova bloccata a causa di una tormenta di neve, sulle alture del Colorado, insieme ad altri quattro individui. Ora, il silenzio del luogo che la circonda si è rivelato più terribile di ogni immaginazione.
Per molto tempo, dal suo arrivo, alla stazione di servizio di Wanapa è rimasta muta, chiudendosi nel silenzio, sapeva meglio di chiunque altro che il mondo era pieno di pericoli e non voleva correre rischi. Anzi, è una che prende molto sul serio la sua libertà. 

Per anni si è documentata con scrupolo sugli eventi che possono capitare: scippi, disastri aerei, incidenti stradali, malattie, terremoti.  Insomma, tutti i mali in agguato oltre la porta di casa. Era sicura che la sua paranoia l'avrebbe protetta. In fin dei conti, quante probabilità c'erano che lei così bene informata in tema di disastri di varia natura finisse per essere vittima di una tragedia?

La sua prudenza era maniacale, mai si sarebbe avventurata per le strade ghiacciate è propio il 23 Dicembre. Ma, a seguito della comunicazione di una brutta notizia, che l'ha scossa profondamente, ha dovuto rivedere i suoi impegni. In una giornata limpida e fredda la mamma di Dary, viene ricoverata d'urgenza, le cui condizioni sono preoccupanti. 

Non ricorda nulla di ciò che avvenne subito dopo tale notizie. Le è rimasto impresso solo il momento in cui è tornata alla luce al ritmo rassicurante del battito del suo cuore. Le pareva di essere al sicuro; poi piano piano, prendeva coscienza della notizia e di colpo le mancava l'aria.

In seguito Dary, racconta che invece lei ricordava tutto, nel tipico modo in cui si rivivono gli eventi traumatici: un sogno al rallentatore, sfuocato, durante il quale i suoni e i colori si mischiano con effetti quasi cinematografici.

Si era messa in viaggio, augurandosi che la madre avesse più fortuna. Data l'incresciosa notizia, non aveva fatto in tempo a studiare la mappa stradale e i percorsi interni, la visibilità e la distanza e verificare se in zona ci siano dei Motel.

Forse fu l'universo a decretare per lei un beffardo contrappasso, o forse i rischi di una vita nel mondo esterno erano più alti di quanto lei abbia previsto. Di certo, malgrado la sua estraneità agli eventi che si verificarono, lei fece il passo più lungo della gamba, cercando di condurre una sola notte in quel contesto, più o meno normale, almeno in apparenza.

In seguito le è capitato di pensare che se ne sarebbe dovuta accorgere subito. Ma il fascino della normalità era irresistibile, sostenuto anche dalla tecnologia al servizio degli individui.  Sicura di ciò e del fatto che vive da sola, la colse la segreta illusione di poter vivere come gli altri, non pensando al pericolo in agguato.

E infatti, la colse la segreta illusione di poter vivere come tutti gli altri compagni, rimasti bloccati come lei a causa della neve, in un luogo isolato, dove ogni comunicazione era interrotta. In queste condizione terribile deve affrontare la notte.

Forse sarebbe riuscita a superare il trauma che la stava segnando, per poi chiuderlo dentro un baule con tutti i fatti degni di nota della sua vita. Per fortuna non espresse mai queste idee, nè tantomeno lasciò che influenzassero il suo comportamento, altrimenti in quella lunga notte passata nella più completa oscurità, non avrebbe mai potuto perdonarsi l'errore.

Aveva continuato ad applicare le sue strategie difensive in modo quasi automatico, con la precisione e la disciplina dei militari che hanno ormai assimilato le quotidiane procedure di sicurezza. Qualsiasi attività andava controllata su più fronti, pianificata in ogni dettaglio e supportata da un piano di emergenza. Era sempre all'erta. Non abbassava mai la guardia.

Quell'ultimo ricordo della sua vita precedente è impresso nella sua mente come l'emblema di una serenità perfetta. Stava bene. Aveva voglia di vivere una vita normale. Lei guardava in avanti. A un certo punto doveva essersi assopita, perchè ricorda che, quando aprii gli occhi all'improvviso, si ritrovò al buio, scoprendo che il vago bagliore delle stelle aveva preso il posto delle luci della città. Davanti a lei si profilava solo una lieve traccia di orizzonte.

Le prese il panico, ma poi si fece forza e ripercorse mentalmente tutto ciò che potesse esserle d'aiuto in quella circostanza, cercando inutilmente di capire dove aveva sbagliato. Perchè uno sbaglio doveva esserci. Non si poteva chiamare in causa il destino.

Poi con grande amarezza, si rese conto che aveva commesso un errore fondamentale. Qualsiasi madre lo raccomanda sempre ai propri figli: <<Mai lasciarsi coinvolgere dai problemi altrui>>. Era la regola più semplice e più ovvia.

Aveva pensato di aggirarla, almeno in parte. Ma poi, non aveva seguito la regola fino in fondo: ecco l'errore. In fondo era stata anche ingenua. Non aveva preso in considerazione la possibilità che altri potessero essere calcolatori quanto lei. Per lei il male era una cieca eventualità statistica, non un nemico che potesse deliberatamente perseguitarla.

Trasse due o tre respiri profondi e guardò intorno a se. Al suo risveglio avrebbe trovato il mondo completamente cambiato. Confusa e assonnata cercò di mettere a fuoco la situazione. Era allenata a non agire d'impulso in caso di emergenza e quella era senza dubbio un'emergenza.

Era terrorizzata. Nonostante fosse inverno inoltrato, il sudore le copriva la pelle come un velo di paura distillata. Il suo sguardo spaziò frenetico da una parte all'altra dell'abitacolo dell'auto, alla ricerca di una possibile via di fuga, per poi fermarsi all'improvviso in un punto.

Gettò uno sguardo fuori dal finestrino dell'auto e vide un individuo impegnato a registrare tutto ciò che accadeva intorno a loro. Non c'era tempo. Doveva essere più rapida, più efficiente.

Un rumore improvviso impedì la prosecuzione  della sua analisi. Aguzzò la vista, domandandosi se lo spettacolo fosse reale o meno. Un uomo avanzava nel buio, affondando di tanto in tanto nella neve. Aveva un'espressione combattiva, accompagnata da un rossore che indicava affaticamento. O forse disagio, vergogna.

Quando Dary, capì di chi poteva trattarsi, bastò una sola parola per riassumere il suo stato d'animo. Lei è destinata a vivere un incubo che dura tutta una notte.

venerdì 19 ottobre 2018

IL LADRO GENTILUOMO by ALESSIA GAZZOLA -LONGANESI EDITORE



Il ladro gentiluomo

Alessia Gazzola

LONGANESI EDITORE

Dettagli Cartonato
N° di pagine 304
ISBN 9788830449633



SINOSSI
 Alice Allevi, finalmente specialista in Medicina legale, ha dovuto affrontare scelte difficili sia sul piano professionale che su quello sentimentale. Dopo un lungo e burrascoso corteggiamento, sembrava che tra lei e Claudio Conforti, l'affascinante e imprevedibile medico legale con il quale ha condiviso ogni disavventura dai tempi della specializzazione, fosse nato qualcosa. Per un attimo, Alice ha creduto finalmente di aver raggiunto un periodo di serenità, almeno al di fuori dell'Istituto di Medicina legale. Ma in un momento di smarrimento sentimentale chiede un trasferimento. E lo ottiene: a Domodossola. Per sua fortuna, o suo malgrado, Alice non avrà molto tempo per indugiare sul proprio destino, perché subito un nuovo caso la travolge. Durante quella che credeva essere un'autopsia di routine, Alice ritrova un diamante nello stomaco del cadavere. Una pietra di notevole caratura e valore, ma anche una prova materiale importante per il caso. Per questo, Alice si premura di convocare un ufficiale giudiziario a cui consegnarlo in custodia. L'ufficiale che si presenta da lei è un uomo distinto ed elegante, dai modi cortesi ed impeccabili, e Alice non esita ad affidargli il diamante. Ed è a quel punto che il fantomatico ufficiale sparisce nel nulla e i guai per Alice iniziano a farsi enormi...
 

BIOGRAFIA:
ALESSIA GAZZOLA



È nata a Messina, figlia unica di un imprenditore e di un'impiegata del municipio. I genitori si sono separati due anni dopo la sua nascita e Gazzola è cresciuta con la madre e i nonni materni, che abitavano nel loro stesso palazzo.[ Ha ricevuto un'educazione borghese e descrive se stessa da adolescente come una ragazzina composta, che cercava la solitudine, amava la lettura e la scrittura e andava molto bene a scuola. Dopo la maturità classica, ha deciso di coltivare la passione per la scrittura solo come hobby e di perseguire un altro tipo di carriera. Laureatasi in Medicina all'Università di Messina, si è dedicata alla medicina legale, di cui è divenuta medico specialista nel 2011.
Vive a Verona con il marito medico, conosciuto durante gli studi universitari e sposato nel 2010. La coppia ha due figlie: Eloisa nata nel 2013 e Bianca nel 2015.
 

Carriera

Ha esordito nella narrativa con L'allieva (Longanesi, 2011) romanzo in bilico tra il giallo e la commedia, caso letterario dell'anno per l'alto numero di copie vendute da un'opera prima. Gazzola ha più volte dichiarato che la prima avventura dell'aspirante anatomopatologa Alice Allevi, pasticciona, ma dotata di grande intuito investigativo, fosse nata inizialmente solo come valvola di sfogo alle difficoltà del primo anno da specializzanda all'Istituto di Medicina Legale di Messina. Terminato il romanzo, Gazzola ha però deciso di tentare la strada della pubblicazione e, tramite un'agente letteraria, ha proposto il manoscritto a tre case editrici. Accettato da tutte e tre, è stato poi edito da Longanesi, che ne ha scelto il titolo per la pubblicazione.

A L'allieva hanno fatto seguito altri cinque romanzi con la stessa protagonista, uno dei quali si colloca temporalmente prima degli eventi descritti nel romanzo d'esordio, costituendone, di fatto, un prequel. Tutti i libri della serie hanno riscosso un ottimo successo di vendite (oltre 370mila copie in Italia dal 2011 al 2016) e Endemol Shine Italy e Rai Fiction ne hanno acquistato i diritti per una serie televisiva le cui riprese sono iniziate nel 2015. Gazzola è stata coinvolta sin dall'inizio dalla produzione, visionando i provini e collaborando alla supervisione dei dialoghi. Nel primo episodio, tratto da Sindrome da cuore in sospeso, è comparsa anche in un breve cameo.

Durante la collaborazione con la Rai, Gazzola ha concepito lo spunto per un nuovo romanzo. La commedia romantica Non è la fine del mondo, la cui protagonista lavora come stagista per una società di produzione cinematografica di Roma, è uscito nelle librerie nel maggio del 2016, edito da Feltrinelli.

Nello stesso anno, il sesto romanzo con protagonista Alice Allevi è stato pubblicato da Longanesi in concomitanza con la messa in onda della serie tv, tratta da Sindrome da cuore in sospeso, L'allieva e Un segreto non è per sempre. Trasmessa in prima serata su Rai 1 dal 27 settembre al 31 ottobre 2016, la serie televisiva L'allieva ha ottenuto oltre il 21% di share con una media di 4.800.000 spettatori, venendo riconfermata per una seconda stagione.[10] Nell'autunno del 2016, Gazzola ha dichiarato di avere già in cantiere una nuova avventura per Alice Allevi.




RECENSIONE

Alice lanciava occhiate alla Wally e, fissava quel documento come se fosse nauseata. Claudio, aveva sbuffato. La sua mano  le cingeva le spalle, a segnalarle che la signora Wally non gli piaceva granchè; Alice era stata felice di avere la sua mano su di sè, a prescindere dal motivo.Traslocare prima che la Wally, la butti fuori a calci. Lei non sapeva cosa l'attendeva. Una cosa che non fecero al presente fu discuterne. Ma il destino si divertirà a sovvertire ogni aspettativa, chiamando in causa un domani pieno di novità.
Lei voleva immergersi in se stessa, perchè vuol credere che non vi sia nessun ieri, ma solo il momento in cui sta vivendo adesso. Alice, tentando con tutte le sue forze di vivere soltanto nel presente, pensa che non vi sia nulla di più bello o pacifico.

Quello è amore. Quello è il presente. Quasi come se non esistesse nient'altro. Litigare avrebbe richiesto una partecipazione attiva. Claudio Conforti si era innamorato di lei. Il serio, affidabile, professionale, Dottor C.C. cercava di acquisire modi rassicuranti.

Qualche giorno prima, appena lei aveva osato protestare in tono quasi scherzoso, Claudio aveva ribattuto, e non scherzava per niente. Alice doveva aver assunto un'espressione molto abbattuta, perchè aveva aggiunto: "Se sei stanco di questo posto, dobbiamo trasferirci altrove". Claudio Conforti non voleva trasferirsi altrove. Nemmeno a Domodossola.

Era a Domodossola da cinque minuti esatti, inspirando l'aria fredda del pomeriggio e, Alice disse che sarebbe rimasta lì per qualche mese, poi avrebbe deciso. <<Cosa farai quando raggiungerai Domodossola?>>, Claudio avrebbe voluto domandarle. Nonostante l'improvvisa riappacificazione, egli non aveva cambiato idea sul suo futuro, perchè voleva coltivare il suo sogno. 

Ma.era proprio quello il problema: benchè Alice sapeva che odiava l'idea di Domodossola (era stata lei a chiedere il trasferimento, in un momento di sconforto), ed ora che c'era stato un avvicinamento con Claudio, non ne amava particolarmente la realtà. Aveva l'impressione che Claudio provasse i medesimi sentimenti per molte cose della sua nuova vita.

Forse Claudio amava l'idea di avere un figlio, anche se in realtà un marmocchio che trascorreva con loro ogni momento di veglia, che non si staccava mai dalla madre, che dormiva nella loro stessa camera e che andava a letto con loro, era troppo per un uomo non abituato ai bambini. Ma di tutto questo non fece mai confessione con nessuno.

Da quando si è trasferita a Domodossola, vive qualcosa che la cambia radicalmente. Si sofferma a pensare che quando si vive con una persona con la quale condividi tutto, ma non la conosci affatto. Non la capisci, e lei non capisce te. Siete due estranei. In realtà il loro problema non è che non si capiscono. E' la distanza, in virtù della quale non riescono a sfiorarsi.

Un nuovo caso. Arsen Nazarovič Scherbakov, ventottenne di nazionalità ucraina, viene ritrovato morto nel giardino della villa del cavalier Luigi Megretti Savappena, a seguito di un furto finito male. Durante l'autopsia del cadavere Alice, ritrova un diamante rosa nello stomaco della vittima. Immediatamente convoca un ufficiale giudiziario a cui consegnarlo in custodia. Ma, colui che si presenta a ritirare la gemma, nonostante il tesserino e i modi affabili, non è un vero ufficiale. Inizia in questo modo la caccia ad Alessandro Manzoni, così si è presentato l'uomo, un ladro gentiluomo dai molteplici travestimenti, mentre nubi minacciose si profilano all'orizzonte.

Lei gli lanciò un'occhiata al Manzoni, che la fissava con un'espressione furba e soddisfatta. Loro stavano solo chiaccherando del passato. <<Dei bei giorni andati che li hanno condotti fin qui.>> Il ritrovamento del diamante, aveva accennato a un interrogatorio postoperatorio, ma non ne aveva parlato con tranquillità e senza fretta.

In seguito non aveva più menzionato l'argomento. Allora perchè tanta urgenza, adesso? Aveva qualcosa a che vedere con il capovolgimento delle loro relazioni amichevoli.<<Alice sei molto diffidente, è questo il tuo problema. E' sempre stato il tuo problema. Sei sempre sospettosa nei confronti delle persone.>> Dichiarò lui.

<<Non è vero. Sono soltanto ... sospettosa nei confronti delle loro intenzioni.>> Preciso lei. E se quell'uomo dovesse pagare per i peccati di qualcuno? Come se non avesse pagato abbastanza. <<Non abbiamo bisogno di altri problemi. Ne abbiamo già abbastanza.>> Aggiunse il Manzoni.

Doveva essere determinata. Se lo ripeteva come un mantra. Questo è il mio sogno, urlò tutto il suo corpo. Le sembrava un sogno che Claudio fosse di nuovo al suo fianco, ed ha ragione. Ad un tratto nevicò. La neve scendeva copiosa dal cielo, e in una notte coprì di neve candida il paese e gli alberi spogli. La neve non cancella le cose, ma le protegge in una sorta di letargo, aspettando la bella stagione e con essa un nuovo inizio. Lei pianse, le lacrime le si congelavano sul volto. 

Il ladro gentiluomo è il ritratto senza tempo di una donna che ama la vita con romantica ostinazione. Un romanzo che sembra possedere un incredibile potere. Quello di svelare ciò che ancora deve accadere. Una storia commovente e delicata che insegna a credere nel destino e nella forza sorprendente dei sogni.

Un romanzo di grande coraggio, capace di avvolgerci in una spirale  che, complice una prosa perfetta, porta diritti al nucleo del nostro vivere.

LA TEORIA IMPERFETTA DELL'AMORE by JULIE BUXBAUM - DEA PLANETA


La teoria imperfetta dell'amore
E se amore e amicizia fossero due risultati diversi della stessa equazione?



SINOSSI

A volte basta cambiare prospettiva per dare senso al mondo. Da quando suo padre è morto in un incidente d’auto, Kit non è più la stessa. Non ha più voglia di ridere, scherzare o confidarsi con le amiche di sempre. L’unica cosa che desidera è chiudere fuori il mondo intero e voltare pagina. Per questo decide di lasciare il tavolo affollato a cui si siede ogni giorno in mensa e prendere posto a quello di David. David, che gira per i corridoi della scuola con le cuffie nelle orecchie e non parla con nessuno. David, che è un genio della fisica ma quando si agita trema come una foglia. I due non potrebbero essere più diversi, ma lentamente quei pranzi in solitudine diventano un appuntamento fisso, atteso, e tra sguardi e parole sussurrate, Kit e David imparano a essere amici. Forse qualcosa di più. Fino a quando David decide di aiutare Kit a ricostruire che cosa è successo il giorno in cui suo padre è morto. Perché David non sopporta le questioni irrisolte, non sopporta le equazioni lasciate a metà. E farebbe di tutto per ricomporre i pezzi del cuore infranto di Kit. Ma il sentimento che li lega sarà abbastanza forte per resistere alla verità?
Dall’autrice bestseller di Dimmi tre segreti, un romanzo che esplora la complessità della vita e della morte con una penna leggera e commovente.
«Julie Buxbaum ha scritto una storia d’amore incredibilmente universale.»
Cath Crowley, autrice di Io e te come un romanzo
«Un romanzo affascinante, divertente ed emozionante insieme.»
Nicola Yoon, autrice bestseller di Noi siamo tutto

 Biografia:

Julie Buxbaum

Julie Buxbaum è un’autrice bestseller internazionale e i suoi lavori sono stati tradotti in venticinque lingue. Vive a Los Angeles con il marito e i loro due figli. Con DeA Planeta Libri ha pubblicato Dimmi Tre SegretiLa teoria imperfetta dell’amore.
Potete trovare Julie online all’indirizzo juliebuxbaum.com e seguirla su Twitter @juliebux.



RECENSIONE 

Kit cerca stabilità emotiva, ma immagina che le servirà del tempo, per trovarla. Dalla tragica scomparsa del padre. Niente sarebbe stato più come prima. E ancora non ci credeva. Non ce la faceva. Quando muore una persona che ami, non ti sembra vero. A volte chiudeva gli occhi e ripeteva tra se: <<Non è vero, non è reale.>> Quella non è la mia vita. E invece lo era, era la sua vita ora. Dopo. 

Successe tutto così in fretta che le ci volle un pò per riprendersi e accorgersi di cosa era veramente accaduto. Li per lì non ti tocca. Poi però la sera, la prima sera senza di lui, senza suo padre.  Ritrovarsi da soli. La casa era silenziosa. Per tutta la giornata c'era stato un viavai di persone, e ora non c'era nessuno.

A scuola senti che gli altri. Stavano fissando David. Provò imbarazzo. Essere cattivi con David, era come essere cattivi con un cucciolo. Non aveva senso. I ragazzi facevano gli scemi facendo battute. Lei iniziava a stufarsi. Mentalmente cominciò a contare i giorni che mancavano alla fine dell'estate. Aveva la voglia di scappare. Cercò di incrociare il suo sguardo e si sedette vicino a lui. <<Non essere arrabbiato. Alcuni ragazzi non riescono a fare a meno di comportarsi da idioti, quando ci sei tu.>> David la guardava perplesso. Non che loro due si fossero fatti qualche dichiarazione. 

Un giorno, lei sarebbe andata via, e avrebbe conosciuto milioni di altri ragazzi. Ragazzi senza vincolo di orario, ragazzi tutti più spensierati e più carini di lui, tutti con un alone di mistero e novità, che David non avrebbe potuto avere.
   
David è diverso. Egli è autistico. Soffre della sindrome di Aperger. A volte è andata bene: ho potuto dire che sarò in grado di aiutarlo e che rimarrò sempre al suo fianco. Così ti trovi lì, davanti a una persone, a cercare la forza per parlare di una cosa che ti fa male, che ti fa stringere il cuore per sempre.
Quando inizia a palarne, poi non riesce a fermarsi, o comunque non vuole. Ha aperto l'argine, si è esposta, voleva sentirsi meno sola, cercava del calore umano, un avvicinamento, un sostegno, partecipazione al suo dolore.

David è sinceramente dispiaciuto per lei, Kit lo vede, ma in quel momento esatto ha aggiunto dolore al dolore preesistente, perchè non si può andare oltre, perchè non c'è più spazio di manovra. Il tempo fila via più velocemente quando hai un supporto, un amico.

La situazione è un filo più complessa di quanto appaia. Cerca di non mentirgli, ed egli sembra capire che al momento non le va di approfondire. La sua espressione facciale non cambia, resta assorto e attentissimo ad ogni movimento di Kit.

Kit ha ora un amico a cui può dire quello che vuole: lo trova liberatorio, deve solo stare attenta a non cercare di piacergli a tutti i costi, non deve dirgli bugie, sarebbe un errore. David non è abituato a interagire direttamente con gli altri studenti. Lo evitano tutti, per quanto possibile, perciò è facile che gli prenda il panico. <<David, è tutto sotto controllo. Stai guardando il tuo quaderno, vero?>> Lo rincuora Kit. <<Mi fa sentire bene>>,  replica David.

Kit Lowell è bella, pensa David, non piace solo a lui, tutto il gentil sesso apprezza il suo fascino. Lei è la preferita di David. Se David cambiasse e lei non lo rivedrebbe più... Egli è suo amico e con lui prova delle cose, non si tratta solo di condividere un'ora scolastica o di scambiarsi opinioni. David ha una bella energia e quando gli passa vicino la sente, quando lo tocca la assorbe.

Temeva di uscire dall'incontro con David in lacrime, invece, si scopre serena, se possibile più leggera. Lei che credeva che la conoscenza fosse devastante. Invece no, si è dovuta ricredere, sta bene, sta alla grande, ed ha un amico. Entrambi i ragazzi si concedono un diversivo, tutti hanno bisogno di un diversivo, che li faccia sentire più vivi, più sex.

La loro amicizia si conferma senza complicazioni, senza ansia, vietato soffrire. David è uno che disegna la sua vita su un quaderno. Ci scrive le cose più importanti, trascrive le sue considerazioni. A poco a poco, senza accorgersene ha mollato il quaderno. Non scrive più nulla, da quando, un giorno una parte della sua vita si è fermata. Poi, con la conoscenza di Kit, l'evoluzione. La sua vita è andata avanti. Solo lui è rimasto un pochetto indietro, David e il suo quaderno.

Kit pensava costantemente a lui: al significato di ciò che era successo, al rapporto che si era creato tra loro. Perchè adesso, era impossibile tornare indietro. Ciò che c'era stato tra di loro era qualcosa di speciale. Lei capì il significato della parola speranza. Sapeva di non aver immaginato tutto. Capiva cosa stava passando David, perchè in un certo senso lo stava passando anche lei. Tra di loro nacque qualcosa. Qualcosa di indefinito.




martedì 16 ottobre 2018

BRUCIARE I GIORNI by JAMES SALTER - CASA EDITRICE GUANDA


BRUCIARE I GIORNI
Casa Editrice GUANDA  
Dettagli 420 pagine, Brossura
Prezzo di questa edizione cartacea 20,00€
ISBN 9788823520486



SINOSSI

 
Un libro che è «in una certa misura, la storia di una vita»; i capitoli come finestre di una grande casa, che regalano al lettore scorci folgoranti dei suoi abitanti, dei visitatori occasionali, di luci e atmosfere, senza tradirne l’ultimo e più intimo segreto.In Bruciare i giorni l’eccezionalità dell’esistenza di James Salter – cadetto di West Point, ufficiale dell’aeronautica militare,pilota di caccia, sceneggiatore – si fa romanzo e si dispiega in tutta la sua ricchezza,trasfigurata dalla potenza di una scrittura che illumina, scava, consuma quasi,esperienze, progetti, passioni. Vertiginosa è la varietà di scenari e paesaggi: New York, la Corea degli anni della guerra, Parigi vista con meraviglioso disincanto da espatriato, fino alla Roma di Pasolini e Laura Betti. E insieme agli amici e agli incontri che hanno ispirato i personaggi dei suoi libri, ci sono in queste pagine tutti i cieli e gli aeroplani, le feste, le mogli e le amanti: Salter sembra non poter fare a meno delle donne, per la loro bellezza e le promesse di felicità che nascondono. Costante è in lui l’anelito alla perfezione, all’immortalità, cui può aspirare solo chi non si sottrae alla sfida con il destino e con la caducità dell’esistenza e dei sentimenti umani. Il pilota che affronta l’aereo nemico nella solitudine del proprio abitacolo;l’amante che guarda l’oggetto del suo amore, o l’amore stesso, sfiorire; l’atleta che si prepara a una partita decisiva; lo scrittore in cerca d’ispirazione o in lotta con la pagina scritta. Che si tratti di Saint-Exupéry o di Ed White, di un Kerouac alle prime armi, di Irwin Shaw, di Faulkner odi ignoti compagni di scuola e ragazze di una sera, Salter ci rivela, evocandone il ricordo,tutto quel che può essere la vita, a saperla e volerla raccontare.
BIOGRAFIA:
JAMES SALTER

 James Salter, nato James Horowitz (New York City, 10 giugno 1925Sag Harbor, 19 giugno 2015), è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense.
Studiò all'Accademia Militare degli Stati Uniti, a West Point, e nel 1945 entrò nell'Air Force, dove prestò servizio per dodici anni tra il Pacifico, l'Europa, gli Stati Uniti d'America e la Corea.
Nel 1956 pubblicò (con lo pseudonimo di James Salter) il suo primo romanzo, The Hunters, basato sulla sua esperienza nella Guerra di Corea e da cui fu poi tratto un film diretto da Dick Powell. L'anno dopo decise di congedarsi dall'esercito per dedicarsi completamente alla scrittura. Lo pseudonimo divenne poi anche legalmente il suo nome.
Il suo romanzo più noto, Un gioco e un passatempo (A Sport and a Passtime), è del 1967. Il corpus delle sue opere non è molto vasto: oltre ai due romanzi citati, conta altri cinque romanzi, due raccolte di racconti (una delle quali, Dusk and Other Stories, gli è valso il Premio PEN/Faulkner nel 1989), un libro di memorie ed alcune sceneggiature.
La sua scrittura, infatti, è caratterizzata da un estremo, continuo processo di revisione del testo alla ricerca della parola adatta, "un processo mimetico in cui vado alla ricerca di me stesso", come scrive lui stesso. (https://it.wikipedia.org/wiki/James_Salter_(scrittore)

Opere tradotte in italiano

  • The Hunters, 1957 (Per la gloria, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2016)
  • A Sport and a Pastime, 1967 (Un gioco e un passatempo, trad. di Delfina Vezzoli, BUR, Milano, 2006, ora Guanda, Parma, 2015)
  • Light Years, 1975 (Una perfetta felicità, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2015)
  • Cassada, 2000 (La solitudine del cielo, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2017)
  • Last Night, 2005 (L'ultima notte, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2016)
  • All That Is, 2013 (Tutto quel che è la vita, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2014)
  • The Art Of Fiction, 2016 (L'arte di narrare, trad. di Katia Bagnoli, Guanda, Parma, 2017)



RECENSIONE


L'io narrante del romanzo così come la sua città, costituiscono il  microcosmo che consente all'artista di muoversi sulpiano universale. Salter trae materia dalla città in cui crebbe, per tracciare le ombre e le luci essenziali del vivere umano. 

Egli scrive di storie di ordinaria umanità che possono spiegare amori e umori di donne e uomini, raccontando le quotidianità, rivelando coinvolgentio o sconvolgenti squarci sulle condizioni e sulle passioni dell'umanità. 

Salter  si accosta al lettore con delicatezza,perchè potrebbe essere impressionabile. Come una sorta di diario che racchiude una vita, descrive la natura del trapasso così come la viviamo noi tutti in forma solenne. Il ricordo delle guerre e da allora ne ha viste altre.

Ma, la sua filosofia militare si formò tutta nello studio delle battaglie, le quali gl'insegnarono ad apprezzare gli eserciti di mestieri molto più che quelli di leva; a diffidare dell'entusiasmo, a considerare catastrofica l'applicazione della demagogia alla milizia, a deplorare l'inflazione di parole, di applausi o di decorazioni, e a riconoscere l'eroismo degli eroi.

 Non c'era dubbio che anche Salter, avesse provato la stessa ammirazione degli altri, arrivando a pensare che senza di lui (l'eroe), la nostra società non sarebbe stata completata, senza la sua nobile condotta saremmo stati eternamente privati di un tale esempio di probità. 

Aveva bisogno di armonia, il mondo là fuori, e la sua città era immersa nello splrndore irradiato dal fascino dell'eroe.

Gli inevitabili, temporanei cedimenti disastrosi della disperazione, non fiaccano la resistenza coraggiosa di Salter che, assapora con avidità straziante momenti e sensazioni quotidiani: una passeggiata, un film, una cena in famiglia. 

E mentre, Salter si confronta con l'universo simbolico e reale, rivelando tra scienza e pensiero magico, sprazzi dell'abbandonata ricerca sull'amore si intromettono nei suoi pensieri. Tormentandolo con la frivolezza del dramma estetico dell'invecchiare male. In realtà, egli non si arrende, annaspa alla ricerca di una nuova stagione della vita nel contatto erotizzante con le donne, ossia da trascorrere senza mettersi da parte.

Egli racconta con esattezza millimetrica ogni momento della sua vita: come la sequenza di un film, riprodotta e scrutata un milione di volte alla moviola, fotogramma per fotogramma. Con una fame ingorda di immagini. Da scattare, da consultare, da sfogliare, da includere in un nuovo album di foto.

James Salter, nel suo romanzo ci consegna le immagini di un passato ancora rovente. I bei ricordi, rimpolpati e rimessi insieme.