Paul Auster scrive che Crane: <<può essere considerato il primo modernista americano, quello che più di tutti ha cambiato il modo in cui vediamo il mondo attraverso la lente della parola scritta.>> I valori che esprime sono la base dell'identità americana, come lo sono Shelley, Schubert e Mozart, perchè le sue opere non sono mai invecchaite. A centoventi anni dalla morte, la sua fiamma continua ad ardere. Pag. 6 Di sicuro per motivi diversi è l'identità iataliana scritta sui nostri testi di letteratura. Ma che cosa determina l'dentità di un popolo? Perchè, per restare all'esempio l'identità italiana si basa su qualcosa di molto diverso rispetto all'identità che Paul Auster fa nel testo.
Caterina Giuseppa Buttitta
Ragazzo in fiamme
«Che storia! Ragazzo in fiamme è piú di un romanzo, piú di una biografia, piú di un libro di critica. È un'opera letteraria di rilievo. E il piú grande omaggio fatto da uno scrittore a un altro che io abbia mai letto».
Russell Banks
Il libro
Stephen Crane, autore del Segno rosso del coraggio, ha vissuto una vita breve ma intensa. Nato nel 1871 in una famiglia molto religiosa, perde il padre da bambino e cresce spostandosi da un luogo all’altro, un nomadismo che conserverà da adulto e che lo porterà in giro per gli Stati Uniti e per il mondo. A vent’anni, dopo aver abbandonato il college, si trasferisce a New York e comincia a muovere i primi passi come giornalista e scrittore. Affascinato dai luoghi malfamati e dalle persone tormentate che li frequentano, conduce un’esistenza bohémien dividendo l’alloggio con altri artisti e ritrovandosi spesso a saltare i pasti e a dormire su una cassa portacarbone. I soldi sono un cruccio costante, ma per un salto in uno dei tanti bordelli della città ne ha sempre abbastanza. Difendendo una prostituta, finisce per mettersi in grossi guai con la polizia, al punto da trovarsi costretto a lasciare New York in tutta fretta. Poco male, però. Altre avventure lo attendono, in particolare come corrispondente di guerra in Grecia, a Cuba e a Portorico. Intanto, nel 1897, si trasferisce in Inghilterra (in una casa che ovviamente non si può permettere) e lí stringe amicizia con scrittori del calibro di Joseph Conrad e Henry James. Ma chi ha dentro un fuoco spesso brucia in fretta. Crane non fa eccezione. Da sempre magro e giallognolo, si spegne a ventotto anni in un sanatorio della Foresta nera. Al suo fianco fino all’ultimo faticoso respiro c’è Cora, l’ex proprietaria di un bordello che, pur non avendo mai divorziato dal secondo marito, per un lustro è stata la sua fedele compagna di follie. Partendo dalla grande ammirazione per il Crane scrittore, Paul Auster ne ricostrui-sce con cura e sensibilità la vita da spirito libero e l’opera originale, cosí avanti rispetto ai tempi da essere stata spesso oggetto di feroci critiche.
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