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martedì 6 settembre 2022

BIDEN: DA IL VIA ALLA SUA THE RIGHT STUFF. ALL'OMBRA OSTILE TRUMP E REPUBBLICANI UNA MINACCIA ESTREMISTA PER LA DEMOCRAZIA

 STATI UNITI UN PAESE SULL'ORLO DEL BARATRO 

SI AVVIA ALLE ELEZIONI

Biden: da il via alla sua THe Right Stuff

All'ombra ostile Trump e repubblicani una minaccia estremista per la democrazia

Il presidente attacca apertamente il predecessore e il suo movimento populista di destra mentre si avvicinano le cruciali elezioni di Midterm

 

Tra pochi giorni apre i battenti nelìgli Stati Uniti THe Right Stuff, una app di incontri di coppia destinata a <<signore e signori>> di comprovata fede conservatrice. <<Altre app di incontri hanno scelto la via del politically correct. I due collaboratori di Donald Trunp ideatori dell'app hanno commentato: <<Noi mettiamo insieme gente con valori condivisi e passioni simili>>. <<Dobbiamo tornare al giusto (right) modo di organizzare incontri>>, ribadisce Ryann McEnany, sorella dell'ex addetta stampa di Trump, giocando allusivamente sul doppio significato della parola right, <<giusto>> e <<destra>>. Per John Gapper del <<Financial Times>> (Dating apps should spark love across political divide, 20-21 agosto 2022) invece, è un <<passo indietro>>, perchè la nuova app produce un rafforzamento della tendenza in atto da tempo alla <<tribalizzazione>>, a <<imbozzolarsi fra gente che ci assomiglia, è d'accordo con noi e rafforza i nostri pregiudizi>>.

Ed ecco, l'ennesimo segnale di quella profonda e preoccupante divisione e rottura del quadro politico, economico e sociale nazionale che a inizio 2022 due commentatori del <<New York Time>>, seppur molto diversi fra di loro, la progressista Michelle Goldberg e il conservatore (ma anti-trumpiano) Davide Brooks hanno messo al centro del loro Paese, alla scadenza del primo anno di presidenza Biden.  Per Brooks gli Stati Uniti apparivano <<come una società che si sta dissolvendo>, da tempo attraversata <<da una caduta dei vincoli solidaristici e della crescita dell'estraniamento e dell'ostilità reciproca>>. Golderg puntava il dito su <<istituzioni politiche sclerotiche che hanno smesso di funzionare>>. 

Alla luce di questi sconsolati bilanci venivano citati, oltre all'ostilità irriducibile fra i due partiti, classici rivelatori delle situazioni di crisi come l'incremento di violenza e di omicidi nella città, l'enorme uso di oppioidi, la crescita delle morti per overdose e dei suicidi, l'inarrestabile escalation nell'acquisto di armi, l'aumento degli incidenti stradali dovuti al consumo di alcool o droghe, la maggiore aggressività a sfondo razziale, la litigiosità nei rapporti interpersonali e la cronica fragilità dei legami familiari. 

Alcuni titoli di libri provocatori, Costanza Rizzacasa D'Orsogna (L'America oggi alle prove generali della guerra civile, 13 febbraio 2022 e Scorrettissimi. La cancel culture nella cultura americana, Laterza Editore, 2022, dove l'espressione <<guerra civile>>, già nell'aria, occupasse la crisi del sistema politico è giunta a un punto tale <<a pezzi su tutta la linea>> da richiedere soluzioni radicali: <<l'umiltà di riconoscere che ... il vecchio ordinamento non funziona più>> e <<l'audacia di inventare una nuova politica per una nuova era>>.

La drammatica situazione a livello internazionale - invasione russa dell'Ucraina, guerra tuttora in corso e rinnovate tensioni con l'antagonista numero uno cinese, mostrano una evidente difficoltà. Accentuate dalla regolamentazione delle armi da fuoco, e dalla legge sull'aborto. 

La profonda divisione che attanaglia il Paese e che richiama la grande incognita di Donald Trump, sul quale incombe inchieste, trame democratiche, non ancora concluse.

Durante la presidenza Trum gli storici hanno adombrato qualche affinità fra lui e Andrew Johnson, vice erede di Abram Lincoln, reazionario e razzista che si salvò per il rotto della cuffia dalla destituzione per impeachment nel periodo immediatamente successivo alla <<guerra civile>>. 

Mentre il ricordo di Johnson, della sua totale chiusura verso l'emancipazione razziale e del cammino fatto da allora può forse meglio aiutare un difficile, ma indilazionabile, processo di riconciliazione del Paese con sè stesso. e i suoi problemi più profondi, ma anche con le sue straordinarie risorse di cambiamento.

 

 

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