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martedì 6 settembre 2022

RECENSIONE "LE METAMORFOSI" DI FRANK KAFKA - "IL CIBO" - MONDADORI

RECENSIONE "LE METAMORFOSI" DI FRANK KAFKA - "IL CIBO" - MONDADORI

La sorella introduce nella vicenda la nota dell'affetto gentile, della premurosa sollecitudine, della tenerezza e della gentilezza. E', in questa prima parte del racconto, l'unico membro della famiglia che non abbia del tutto abbandonato Gregor al suo destino ed egli apprezza tanto le sue cure, appunto perchè dettate da un sentimento libero, non richieste, alle quali sente di non aver più diritto (è già, questo, un particolare terribile che rivela come Gregor abbia ormai accettato non solo la propria metamorfosi, ma anche l'umiliazione che essa porta con sè). All'amore di Grete corrisponde un amore non meno sincero da parte di Gregor, potremmo anzi dirlo, considerando la condizione in cui si trova, eroico, proprio perchè egli non chiede, e lascia Grete nella sua libertà, temendo di riuscirle molesto.

E' in atto  tra i due una gara d'affetto s traziante: lei lo nutre, comprende il suo ritegno e la pena che gli dà l'esser vittima di una specie di nefasto incantesimo: gli chiede solo di non farsi vedere. Lui l'asseconda. Ma intanto, proprio per questo solo diaframma che resta a impedire la totale comprensione tra i due e che rende impossibile la ripresa delle antiche consuetudini, la nuova realtà di Gregor rimane in tutta la sua gravità. Anche qui, in una scena così delicata e triste. Kafka fa uso dell'ronia per impedire a noi e a se stesso la commozione e ci costringe a notare la nuova deformità del già deforme Gregor (dopo quel pasto abbondante la pancia gli si era un poco arrotondata). Eppure, ciò nonostante, serpeggia per tutta questa pagina una nota dolente, elegiaca, che si manifesta nel pudore triste dei due fratelli e, paradossalmente, perfino nell'avidità di cibo di Gegor, ed anche negli inconsapevoli errori di Grete che del tutto ignara non solo spazzava con una scopa i rimasugli, ma anche quei cibi che Gregor non aveva nemmeno toccati, come se anche questi non fossero più buoni a nulla. Così, fatalmente, anche la sorella, che pure vuol giovargli, gli nuoce, nè può impediserlo; se Gregor è prigioniero della sua natura di insetto, lei lo è della sua natura umana.

Gregor mangia alla stessa ora dei suoi, e s'illude in questo modo di far parte, come prima, della famiglia. I genitori non lo ignoravano, anche se non possono provare per lui l'affetto d'un tempo. Tutto ciò avviene contro la volontà di ciascuno, ineluttabile. Ma intanto è la sorella a mantenere la famiglia legata in questa solidarietà, che si esprime, in penosi silenzi, più che con le parole. Generosa e semplice, Grete è come un angelo consolatore nelle tristi giornate di Gregor: rappresenta nel racconto il conforto reacato dalla pietà che gli uomini riversano su coloro che amarono e che oggi vedono colpiti dalla sciagura. Ma - ed è qui la tragedia - si tratta di pietà e di compassione, non più d'amore.

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