Cristina Comencini e il Flashback
Flashback
Cristina Comencini
pubblicato da
Feltrinelli
Collana: I narratori
pagine 271 - EURO 18,00
Il libro
Un paio di scarpette rosse, una carrozzina, una molletta che trattiene capelli ondulati, grandi occhi blu dalle ciglia cariche di mascara. Dettagli vividi che emergono da brevi amnesie. In un periodo della sua vita particolarmente difficile, la narratrice - nella quale il lettore può riconoscere l'autrice stessa - inizia a soffrire di fulminee perdite di conoscenza, flashback che la immergono in storie diversissime dalla sua, storie di donne lontane, eppure connesse al suo presente da una segreta corrispondenza. Accade con Eloisa, splendida cocotte il cui destino viene rovesciato dalla Comune parigina del 1871: il desiderio di seguire la sua vicenda coincide con la fine del matrimonio della narratrice; e con Sofia, una ragazza russa che vorrebbe diventare attrice ma non ha fatto i conti con l'amore e con la Rivoluzione d'ottobre, offrendo a chi racconta una misura delle sue stesse scelte; poi con Elda, giovane operaia friulana, realmente esistita nello spietato inverno fra il 1944 e il '45, e infine con una diciassettenne della Swinging London libera e malintesa dei primi anni sessanta. Legate tra loro da una trama che supera le epoche in cui hanno vissuto, tutte arrivano a deviare e ad ampliare il corso dell'esistenza della donna che le racconta. Perché, suggerisce Comencini, la scrittura è atto che modifica, che travolge. "La letteratura è un'esistenza nascosta e pericolosa." La Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la rivoluzione sessuale: quattro epoche di ribellione narrate attraverso quattro donne come tante, per questo straordinarie. Eroine che incarnano una metà della Storia a lungo nascosta, negletta, ritenuta meno degna: vite, sentimenti, corpi, piccoli gesti di cura quotidiana. Cristina Comencini, con mirabile vividezza e potenza scenica, in un romanzo pubblico e insieme personale, storico e attuale, li chiama finalmente a vivere per quello che sono: la forza indomabile che muove il mondo.
RECENSIONE
A volte perdere la memoria può servire per ritrovarla con prospettive mai esplorate prima.
Così è in fondo, o dovrebbe essere veramente, la rilettura di una Storia (con la maiuscola) che non contempla le figure femminili se non in casi rarissimi e in ruoli maschili. Ma possibile che le donne non siano mai esistite? Le donne sono esistite eccome. Perde a tratti la memoria per ritrovarla in forme che danno senso diverso alla densità del tempo, Cristina Comencini, in questo suo ultimo bel libro che dimostra l'utilità del flashback nella memoria personale e collettiva.
Romanzo, saggio, biografia, che si intersecano in modo "significante",
oltreché significativo, perché dimostrano come la Storia sia densa di
umanità, quindi di donne, ma anche come il presente - anche nel nostro
privatissimo personale - sia un continuo dibattere con il passato che
nell'oggi trova forme diverse ma sempre da comprendere e in qualche modo
confrontare.
Questa lunga premessa perché Flashback fa
senz'altro molto riflettere, ma il suo valore saggistico è solo un
dettaglio. Il libro è il bel racconto delle vite intense di alcune
donne, molto molto diverse tra loro, che si sono ritrovate più o meno
volontariamente ad essere protagoniste di momenti storici.
Così
Eloisa che profuma di cipria, bellissima cocotte, la cui vita di
prostituta di lusso in un appartamento tra i tetti di Parigi che
nasconde un segreto, viene travolta dalla Comune parigina del 1871.
Oppure Sofia, giovane donna che sogna di diventare attrice, ma che
rimane incinta ad ogni rapporto sessuale col marito che vede raramente
perché sempre sul fronte e sarà quindi soprattutto madre e moglie nei
giorni e nel furore della Rivoluzione d'Ottobre ma anche musa del vero
grande amore Sergej. Oppure Elda, personaggio realmente esistito,
piccola operaia friulana schiacciata dalla povertà, dalla madre indurita
dalla fame, che finisce in giochi politici così grandi da travolgerla
inesorabilmente nello spietato inverno fra il 1944 e il '45 in una zona
terra di troppi e di nessuno. Per chiudere con la groupie ante litteram
nella Swinging London dei primi anni Sessanta, sessualmente libera solo a
parole e soprattutto non per le donne.
Insomma quattro momenti
nodali - la Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza,
la rivoluzione sessuale - in cui la rivolta mette in discussione la vita
di tutti e si cavalca un cambiamento che troppo spesso viene
desertificato dall'illusione. La battaglia è quella di lasciare una
traccia che profumi di abiti lussuosi e d'amore, di visi fotografati in
strada, di tragedie teatrali sopra le righe, di piccola vita quotidiana
alla ricerca di una felicità semplice che si possa coniugare con un
mondo grande senza venirne distrutte. Un orizzonte in cui l'autrice
mette continuamente in gioco se stessa cercando di capire la donna che
era e quella che è diventata oggi e che sarà in un luminoso gioco di
specchi.
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