Robert Harris
Oblio e perdono
Mondadori
Genere: Narrativa Contemporanea
444 pagine - Prezzo: € 22,00
In vendita dal 25 ottobre 2022
La decapitazione di re Carlo I che ha segnato il culmine della guerra civile inglese e la caccia instancabile all'uomo, la più grande del Diciassettesimo secolo, per punire i due traditori ancora in vita fuggiti in America.
Il libro
Luglio 1660. Due uomini dalle barbe incolte e i vestiti ricoperti di salsedine approdano sulle sponde del Massachusetts. Si tratta del colonnello Edward Whalley e di suo genero, il colonnello William Goffe. Sono in fuga, ricercati per l’omicidio di re Carlo I, un’esecuzione clamorosa che ha segnato il culmine della guerra civile inglese, durante la quale le truppe parlamentari hanno combattuto con successo contro i realisti per il controllo del paese.
Ma ora, dieci anni dopo la decapitazione di Carlo, i realisti sono tornati al potere. In base alle disposizioni dell’Atto di oblio, i cinquantanove uomini che hanno firmato la condanna a morte del re e hanno partecipato alla sua esecuzione sono stati giudicati colpevoli di alto tradimento. Alcuni di loro, tra cui Oliver Cromwell, sono già morti. Altri sono stati catturati, impiccati, e squartati. Alcuni sono stati imprigionati a vita. Ma due sono fuggiti in America per nave.
A Londra, Richard Nayler, funzionario della commissione del Consiglio privato istituita per arrestare i regicidi, è incaricato di consegnare i traditori alla giustizia e si mette sulle loro tracce. Uno stretto legame col passato lo spinge verso questa caccia instancabile: non avrà pace finché non li avrà presi. Ha inizio così un inseguimento che attraversa due continenti, per portare a termine un atto di giustizia e insieme di vendetta personale.
Con Oblio e perdono, primo romanzo storico di Robert Harris ambientato prevalentemente in America, l’autore ricostruisce brillantemente e con una narrazione incalzante la più grande caccia all’uomo del Diciassettesimo secolo, e racconta un’epica storia vera sulla religione, la vendetta e il potere, trasportando il lettore in uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese.
Robert Harris (1957), laureato alla Cambridge University, è stato giornalista alla BBC, e uno dei più noti commentatori dell'”Observer” e del “Sunday Times”. Nel 1992 è diventato famoso con Fatherland, cui hanno fatto seguito Enigma (1996), Archangel (1998), Pompei (2003), la trilogia sull’antica Roma – Imperium (2006), Conspirata (2009) e Dictator (2015) -, Il Ghostwriter (2007), da cui è stato tratto un celebre film diretto da Roman Polanski, L’indice della paura (2011), L’ufficiale e la spia (2014), anch’esso adattato per il grande schermo sempre con la regia di Polanski, Conclave (2016), Monaco (2018), Il sonno del mattino (2019) e V2 (2020). L’autore ha scritto anche numerosi saggi, fra cui una celebre inchiesta sui falsi diari del Führer, I diari di Hitler (2002). Tutte le sue opere, tradotte in quaranta lingue, sono pubblicate da Mondadori. L’autore vive a Kintbury, in Inghilterra, con la moglie e i quattro figli.
RECENSIONE
Robert Harris ci porta nel cuore di uno dei periodi più tumultuosi della storia inglese nel suo nuovo romanzo 'Oblio e Perdono' che esce per Mondadori nella traduzione di Annamaria Raffo."E' un fatto straordinario che l'unica rivoluzione che c'è stata in Inghilterra non sia conosciuta dalla maggior parte delle persone. Non solo hanno tagliato la testa al re, hanno eliminato i Lord e anche la presenza dei vescovi. L'Inghilterra è stata per undici anni una Repubblica e quasi nessuno lo sa e comunque le da l'importanza che dovrebbe avere. Tutto questo è successo 150 anni prima della Rivoluzione francese, 250 prima delle Rivoluzione Russa" dice Harris che è stato in Italia per la presentazione del libro. "Questa rivoluzione che è scoppiata in prima battuta in Inghilterra è sopravvissuta nella nuova America. Il fatto che io abbia fatto nascondere i regicidi, cioè gli assassini del re, in America presso comunità religiose indipendenti dalla Corona d'Inghilterra è come se avessi voluto dire che lì c'era il seme, la nascita, il Dna di quello che è l'America dei nostri giorni. La Storia può anche essere cancellata però non si può sfuggire alla Storia" racconta Harris in questo suo primo romanzo storico ambientato prevalentemente in America che ha una narrazione da film western.
Scritto poco dopo il Natale del secondo lockdown il libro riflette nelle sensazioni che provano i fuggitivi costretti a stare rinchiusi nelle cantine, nei fienili, senza vedere mai nessuno, un po' dell'esperienza di reclusione vissuta in quel periodo. E c'è anche molta rabbia nel romanzo, quella dei cortigiani di Carlo I di Inghilterra che volevano che gli uccisori del re non trovassero mai pace, mai pietà.
"La settimana dopo la pubblicazione del mio libro la Regina Elisabetta II è deceduta e si è avuto l'avvicendamento sul trono di Carlo III, 360 anni dopo la morte di re Carlo I. Credo questa sia una cosa interessante. In questo momento la monarchia in Inghilterra è molto forte, è molto sentita" dice Harris. Perché? "All'epoca le due fazioni sono arrivate a stipulare la possibilità di considerare l'oblio, cioè si è arrivati a una composizione pacifica di questa faccenda fra il re e il parlamento che ha portato alla realtà odierna. Ecco perché abbiamo un altro re Carlo. Tutti si sono resi conto che la Repubblica non avrebbe funzionato così come era accaduto all'epoca. Credo non si accarezzi più l'idea che si possa tornare alla Repubblica. Secondo lo storico marxista Eric J.
Hobsbawm, con cui ho parlato poco prima che morisse, i paesi più civili del mondo sono quelli che hanno un regime di monarchia costituzionale perché è la migliore garanzia di libertà. Se c'è e se si può parlare di una eredità storica è proprio quella che ha portato al rafforzamento della monarchia attuale" spiega lo scrittore che crede che "la Brexit sia servita da sveglia per gli inglesi". "Non siamo ancora alla fine di questo sogno, ma non si può fare altro che intravvedere il nostro destino come legato all'Europa. E questa grande fantasia che l'Inghilterra debba tornare ad essere una grane potenza mondiale secondo me è completamente morta".
Della serie 'The Crown' Harris ha visto due episodi. "E' servita a rinsaldare ancora di più l'immagine della famiglia reale che è la più conosciuta al mondo, è come fosse un marchio di fabbrica.
The Crown è stata vista da quasi un miliardo di persone e si dice che siano stati 4 miliardi quelli che hanno guardato in tv i funerali della Regina Elisabetta II, mi pare che siano delle cifre che parlano da sole".
E un film da 'Oblio e Perdono?' "I diritti sono stati acquistati dai produttori di Downton Abbey che lo vogliono trasformare in serie tv".
Harris che ci ha raccontato la futilità della guerra in 'V2' è un grande sostenitore "della lotta che gli ucraini stanno facendo per poter mantenere la loro indipendenza". "Credo sia un imperativo morale che l'Europa li sostenga".
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