giovedì 13 settembre 2018

EPHEMERA by JAMES HAZED (Autore), L. BERNARDI (Traduttore) - LONGANESI

Ephemera

Dettagli Cartonato
N° di pagine 384 
ISBN 9788830448865 

 

Un male che viene da lontano, ma che adesso è vicino, troppo vicino a noi. In corso di pubblicazione in tutta Europa. 
Ephemera è quello che Fleming avrebbe definito un "thriller spudorato": Hazel riempie ogni pagina di suspense, tensione e adrenalina. 
The Australian
SINOSSI
 
1945. Gli orrori della guerra hanno da poco lasciato il posto alla pace quando il colonnello dei servizi segreti britannici Albert Ruck riceve l’incarico di interrogare un medico nazista autore di terribili esperimenti sui prigionieri del lager di Buchenwald. Ma pochi giorni dopo il medico, Schneider, viene trovato in fin di vita e le indagini sui suoi crimini e sulle sue ricerche sulla stricnina si interrompono bruscamente.
Sessantacinque anni dopo, l’avvocato ed ex ispettore di polizia Charlie Priest riceve una visita non gradita: un uomo, fingendosi un agente di polizia, lo aggredisce nel suo studio e gli intima di consegnargli una misteriosa chiavetta. Sfuggito all’attacco, Priest scopre l’identità del suo aggressore: si tratta di Miles Ellinder, scapestrato rampollo tossicodipendente della famiglia che gestisce una delle maggiori case farmaceutiche del Regno Unito. Ma scopre anche che, la stessa notte del loro incontro, Ellinder è stato trovato morto in uno dei magazzini del padre.
Sospettato dell’omicidio, per dimostrare la propria innocenza Priest si ritrova a indagare sulla misteriosa Casa dell’Ephemera, una società segreta che risale agli ultimi giorni della seconda guerra mondiale, legata a una serie di delitti efferati… Mentre Priest cerca di salvare se stesso, potrà impedire alla storia di ripetersi?

Biografia

James Hazel

James Hazel, prima di dedicarsi alla scritturaè stato socio di uno studio legale specializzatoin diritto commerciale e del lavoro.Hazel è da sempre appassionato studiosodi criminologia e lettore di crime fiction.Vive nella contea del Lincolnshirecon sua moglie e tre figli. Ephemera è ilsuo esordio…


 

RECENSIONE

Ha la faccia solcata da rivoli di sudore. Stava cucinando una sogliola al limone. Quando nel locale arriva a sentire la puzza di bruciato, addio cena, non era un bravo cuoco. Anche questa volta gli tocca mangiare da trasporto. Non ebbe il tempo di provvedere che si vide recapitare da un agente una scatola appartenutagli tanto tempo prima. Davvero strano, visto che era ormai in pensione da oltre dieci anni. 

<<Cos'è ? Un regalo?>>.
 <<E' una sua scatola personale, così il comando mi ha incaricato di recapitargliela?>>. 
<<Che cosa vuole?>>.
<<Parlare>>. 
<<Lei mi conosce bene>>.
<<Diciamo che conosco per filo e per segno la sua vita, si>>. 

Il losco intruso non perse tempo a scoprire il suo gioco. Priest si trovò a rimanere immobile per un tempo che gli parve infinito, anche se in realtà erano passati solo cinque minuti, durante i quali pensò a come metterlo fuori combattimento. Cosa che si dimostrò più di fortuna che di strategia. 

Non una parola di scuse. Sono diventati due animali, non si preoccupavano più di loro stessi o degli altri che potessero sentirli. Con il risultato della fuga dell'intruso, i suoi occhi si riaprirono e cercarono freneticamente intorno a sè, come chi è stato svegliato da un sogno particolarmente intenso e deve  ritrovare l'orientamento nella realtà.

Se adesso trovo le prove che quell'intruso aveva la coda di paglia e che nella chiavetta USB c'è veramente qualcosa di losco, non gliene fregherà più niente a nessuno se lui era in pensione e non aveva l'autorizzazione per sviluppare le indagini in merito.

L'enfasi di Priest preludeva al cuore della questione. Presto egli avrebbe scoperto cos'era la storia a cui aveva accennato l'intruso e del perchè era stato convocato. Tacque e l'espressione sul suo viso non prometteva niente di buono. A giudicare dalle profonde occhiaie doveva essere rimasto sveglio tutta la notte. Non si era nemmeno fatto la barba.

Questa volta Priest ebbe una attimo di esitazione prima di aprire nuovamente il fascicolo. Rivolse un'occhiata quasi rammaricata al collega e si schiarì la voce. <<Non è un bello spettacolo>>. Preparati a qualcosa di sconvolgente.

Durante la sua carriera si era occupato di diversi casi ed era abituato alle foto scattate sulle scene del crimine, e a giudicare dall'espressione tormentata di Priest, in questo caso doveva trattarsi di una scena particolarmente efferata. Ma, ciò che vide superava ogni sua aspettativa.

Certi giorni dietro quelle porte si udivano grida, pianti o risate folli. Non quel mattino però. Era ancora troppo presto. I pazienti di quel reparto dormivano ancora sotto l'effetto della stricnina di cui non potevano quasi mai fare a meno.

Il silenzio, cominciava a farsi pesante. Una cosa lo colpi. Quei disgraziati rapati che ancora le SS cercavano di umiliare facendoli sfilare nudi. Di tutte le categorie sociali, di tutte le età, di tutte le stature, avevano un punto in comune: le vessazioni che gli si faceva subire. La vita per i deportati, si era fermata. Erano tutti uguali, con quelle grottesche divise a righe, i crani rapati, le pelli grigie  e lo sguardo intontito.

Un nuovo giorno era spuntato e Priest, approfittò per rendersi conto dell'aspetto del campo medico delle SS. Quello che saltava subito agli occhi era l'intelligenza di chi aveva scoperto quel rifugio per torturare e sterminare senza essere visti. Nessuna prigione al mondo poteva vantare mura come quelle. Dopo quella vista panoramica a quello che d'ora innanzi sarebbe stato il suo universo Priest, cambiò umore.

Erano ombre di uomini che cercavano di resistere in quell'inferno. I colpi peggiori ricevuti dalla loro morale era assai più dolorosa. Perchè non si trattava più soltanto di tener duro, ci voleva anche fortuna, adesso. I giorni successivi a quel primo autodafè, non fecero che confermare quelle pessimistiche previsioni: uscirne vivi era una questione di fortuna.

Priest ebbe vergogna della sua impotenza: ammazzare degli uomini a uno a uno, quando bastava abbassare una leva per asfissiarne trecento al minuto, non era un lavoro qualunque, era artigianato.

I militari carnefici non erano una novità, ma in un esercito non si erano ancora visti dei medici assassini. Veri medici, che avevano fatto gli studi per salvare le vite e il cui mestiere per viltà o per inclinazione, era diventato la Morte.

Ma, nella sua mente i ricordi di quelle stanze infernali, rimanevano sfumati. Quel turbine di spettri, quegli uomini che si somigliavano tutti, indefinibili, quegli uomini che arrivavano tutti con la stessa aria sgomenta per bruciare in coro, non era riuscito a trovarli commoventi. Perchè, quei crani, quei pigiami, quel miscuglio di nazioni, quella gigantesca fabbrica di annientamento, una cosa troppo enorme, l'assurdo, l'irreale, nessuno ci poteva fare niente.

Nelle ore più tragiche, quando la follia dei medici delle SS assumeva la sua forma estrema, quando dappertutto scorreva il sangue, quando le grida dei feriti copriva quelle dei carnefici, ogni malato implorava il cielo perchè un testimone registrasse quegli spettacoli di tortura d'altri tempi e andasse a raccontar tutto.Non perchè la Patria muovesse un dito, inutile sognare, ma unicamente perchè si sapesse ciò che era successo.

Quando il giorno batteva mezzogiorno e il sole infuocato illuminava le finestre di quelle stanze infernali, aggroviglio di uomini sradicati, molti dei quali subivano passivamente il peso di eventi che non potevano nè comprendere nè controllare. Passi lenti e barcollanti,volti tesi, occhi spenti da una vacua stanchezza in cui si intravedeva la pena di ricordi lontani e ormai offuscati, di immagini che non sarebbero mai più divenute reali. Altri, tuttavia avevano nello sguardo una sfida che respingeva ogni sottomissione, che rifiutava di accettare lo status quo.

Quel che Priest sa ora e che si tratta di un caos assai peggiore di quanto aveva creduto accettando l'incarico. Egli non si trova davanti a un singolo medico nazista e psicopatico, ma ad un innvasato che manovra una rete di fanatici, disposti a morire pur di uccidere. In realtà Priest pensò tra sè: <<Sono l'unica persona che posso tornare indietro per vedere, sentire e assistere, di nuovo a tutto quanto nel caso degli ospedali della morte che eseguivano esperimenti sugli esseri umani.

Priest si convince che i responsabili siano dei serial Killer sadici: uomini che sono stati dissanguati usando centinaia di siringhe. Per lui, invece, le azioni degli assassini sono state dettate da un movente ben più complesso: trasformare in realtà gli incubi peggiori delle vittime.le loro fobie.

Ma, come potevano conoscere fin nei minimi dettagli ciò che spaventa a morte quelle persone?
Spesso Priest si chiedeva perchè torturare quelle persone ... non è che cercavano Dio?

Ha così luogo un indagine che dal letto delle stanze infernali passa per arrivare a Ephemera, la società ha operato nell'ombra per decenni. Aveva agganci con le cariche più alte dello Stato. Ora stanno facendouna serie di arresti a tappeto.

Intanto che le indagini proseguono, una soffiata lo porta ad capannone. Qui una zaffata nauseabonda lo investì all'istante, togliendogli il respiro nonostante il vento. Colmo di raccapriccio guardò due occhi sbarrati che a sua volta sembravano fissarlo. Uno sguardo spezzato, impaurito. Poi vide il corpo e lo riconobbe. Era quello dell'intruso.

Che  futuro avranno immaginato questi occhi ora spenti, prima che il loro proprietario perdesse conoscenza? C'è qualcosa nella posizione della bocca, nel modo in cui serra le labbra, che fa pensare che stia sul punto di dire qualcosa, di rivelare al mondo quali sarebbero state le sue prossime mosse.

Le cose erano così complicate che Priest non ci si orientava più ... eppure lui sa orientarsi meglio di qualsiasi altro. Rivolgendosi ad un medico delle SS disse: Esiste un altro mondo, e lei non ne capisce un acca. Si chiama <<fattore umano>>, e non ha niente a che fare con gli strumenti e le stregonerie elettroniche naziste. E' quello degli uomini come me,  che hanno dovuto affrontare per anni in una lotta quotidiana: non bip o tabulati, ma uomini e donne che potevano essere nostri amici. Cerchi un pò di risolvere queste equazioni con i suoi gingilli elettronici.

James Hazed Autore, ci offre uno spaccato di un paese ancora e forse per sempre pervaso dalla vergogna per gli orribili crimini del nazismo. Un'indagine ostacolata da individui desiderosi di chiudere in fretta un caso che potrebbe essere facile, e dai testimoni, che in troppi hanno motivo di mentire, rende impossibile staccare gli occhi dalle pagine di un libro d'intensità rara.

Abituato a confrontarsi con la sinistra prossimità della morte, dibattuto tra la realtà asettica e rarefatta delle stanze infernali e quella opaca e compromessa della realtà. Priest, sperimenta il disorientamento che si prova, nei tormenti della sua anima, di fronte alla nudità del cuore di un altro essere umano.

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