lunedì 27 novembre 2017

IL PIPISTRELLO DI JO NESBO - EINAUDI





Titolo: IL PIPISTRELLO
Autore: JO NESBO
2014
pp. 424
€ 19,00
ISBN 9788806216573


Traduzione di Eva Kampmann
 
Un Harry Hole giovane, quasi sentimentale, ma già segnato da un passato doloroso, alle prese con un caso di omicidio. E con il suo primo serial killer. L'episodio che ha inaugurato la serie noir piú famosa al mondo. Mai tradotto in italiano.

 Una ragazza norvegese di poco piú di vent'anni è stata uccisa a Sydney. L'ispettore Harry Hole della squadra Anticrimine di Oslo viene mandato in Australia per collaborare con la polizia locale e in particolare con Andrew Kensington, un investigatore di origini aborigene tanto acuto quanto misterioso. L'inchiesta si rivela subito complessa: l'omicidio della ragazza non è un caso isolato ma, probabilmente, l'ultimo anello di una lunga catena, e lo scenario in cui l'assassino agisce si allarga fino a comprendere fosche storie di droga e sesso. Un quadro a tinte cosí forti che Harry quasi vede proiettarsi sulle indagini l'ombra minacciosa di alcune figure della mitologia aborigena. In particolare quella di Narahdarn, il pipistrello che reca la morte nel mondo.

***

«Un libro affascinante, che colma le lacune nella vita di Harry. Nessuna serie ha mai avuto un esordio tanto potente».

«Sunday Times»

«Harry è già la personalità difficile e vulnerabile che abbiamo imparato a conoscere... E l'evocazione dell'Australia è fatta da Nesbø con l'abilità che lo contraddistingue. Ora sí che vediamo quale forma Nesbø intendeva dare alla sua opera».

«Independent»

CONOSCIAMO L'AUTORE: JO NESBO 



Biografia

Prima di abbracciare il mestiere di scrittore ha giocato a calcio con il Molde (con cui ha vinto il Norgesmesterskapet G19 1978, competizione nazionale riservata ai calciatori Under-19),[1] ha lavorato come giornalista free-lance e ha fatto il broker in borsa.
Il suo primo romanzo giallo, Flaggermusmannen, ha riscosso un successo immediato in patria, scalando le classifiche in pochissimo tempo e vincendo il Glass Key Award per il miglior romanzo giallo norvegese nel 1998: solo il primo di numerosi premi vinti. Ha scritto anche letteratura per ragazzi e racconti.
È cantante, compositore e chitarrista della band Di Derre, con la quale ha pubblicato vari album. Nel 2001 è uscito il suo primo lavoro da solista: Karusellmusikk.
Suo fratello Knut è stato calciatore, giornalista e chitarrista dei Di Derre e morì nel 2013.[2]

Opere

Bibliografia

Viene riportato sia il titolo originale norvegese sia il titolo inglese.[3]

Serie Harry Hole

  1. Il pipistrello, Einaudi, 2014 (Flaggermusmannen / The Bat, 1997)
  2. Scarafaggi, Einaudi, 2015 (Kakerlakkene / The Cockroaches, 1998)
  3. Il pettirosso, Piemme, 2006; Einaudi, 2015 (Rødstrupe / The Redbreast, 2000)
  4. Nemesi, Piemme, 2007; Einaudi, 2015 (Sorgenfri / Nemesis, 2002)
  5. La stella del diavolo, Piemme, 2008; Einaudi, 2015 (Marekors / The Devil's Star, 2003)
  6. La ragazza senza volto, Piemme, 2009; Einaudi, 2015 (Frelseren / The Redeemer, 2005)
  7. L'uomo di neve, Piemme, 2010; Einaudi, 2017 (Snømannen / The Snowman, 2007)
  8. Il leopardo, Einaudi, 2011 (Panserhjerte / The Leopard, 2009)
  9. Lo spettro, Einaudi, 2012 (Gjenferd / Phantom, 2011)
  10. Polizia, Einaudi, 2013 (Politi / Police, 2013)
  11. Sete, Einaudi, 2017 (Tørst / The Thirst, 2017)

Serie Il dottor Prottor

  1. Il dottor Prottor e la superpolvere per petonauti, Salani, 2009 (Doktor Proktors prompepulver / Doctor Proctor's Fart Powder, 2007)
  2. Il dottor Prottor e la vasca del tempo, Salani, 2011 (Doktor Proktors tidsbadekaret / Doctor Proctor's Fart Powder: Bubble in the Bathtub, 2008)
  3. Il dottor Prottor e la distruzione del mondo, Salani, 2012 (Doktor Proktor og verdens undergang. Kanskje / Doctor Proctor's Fart Powder: Who Cut the Cheese?, 2010)
  4. Il dottor Prottor e il grande furto d'oro, Salani, 2013 (Doktor Proktor og det store gullrøveriet / Doctor Proctor's Fart Powder: The Great Gold Robbery, 2012)

Serie Olav Johansen

  1. Sangue e neve, Einaudi, 2015 (Blod på snø / Blood on Snow, 2015)
  2. Sole di mezzanotte, Einaudi, 2016 (Mere blod / Midnight Sun, 2015)

Altri romanzi

Racconti

  • Siero, in AA.VV., Stesso sangue, Einaudi, 2016 (Karusellmusikk, 1999)

Saggi

  • (Stemmer fra Balkan / Figures in the Balkans, 1999) (con Espen Søbye)

Filmografia


RECENSIONE

Il romanzo racconta la storia di Inger Holter, una ragazza bionda di origine norvegese che è stata uccisa in modo macabro e abbandonata vicino al mare.  Le indagini vengono affidate al poliziotto Harry Hole della squadra anticrimine di Oslo, affiancato dall’investigatore  Andrew Kensington di origini aborigena.   
       
Hole si ritrova coinvolto in un mondo di intrighi, perdite e sospetti, mentre avvia un’estenuante ricerca della verità e di ritrovare il filo che lega indissolubilmente la vita della povera ragazza.
  
Scoperto il cadavere, Hole aveva cercato di vincere la sensazione sgradevole che gli saliva alla gola.
La furia violenta della distruzione, che aveva fatto di quel corpo un mucchio di frammenti indefinibili, lo feriva nel vivo per un senso di crudeltà spietata, sebbene la ragione gli facesse intendere che l’effetto doveva essere stato rapido come un baleno. Il cadavere della ragazza, era stato di certo colpito da morte istantanea; e tuttavia sembrava impossibile che un corpo umano potesse aver raggiunto un tale stato di disintegrazione senza passare attraverso lo strazio di una inconcepibile agonia. 

La stessa vita di Hole viene messa in discussione. Egli è un uomo tormentato che viene a trovarsi a decifrare riferimenti della cultura aborigena inerenti la figura di un pipistrello, ovvero Narahdan, letteralmente l’immagine della morte. Ossessionato dagli inesplicabili misteri di  Narahdan, il poliziotto Hole giunse fino all’orrenda nozione che intere epoche di sofferenza atroce e di tortura mentale possano esser contenute fra uno e un altro battito di ciglia.

Mentre nella mente gli vagava il dubbio che la ragazza su cui si conduceva l’indagine fosse destinata a rimanere per sempre oscura. Ogni indizio veniva a mancare, fatta eccezione quello di un’atroce crudeltà.

Jo Nesbo racconta una trama avvincente che condensa il fascino, l’eros, la frustrazione e la disperazione stessa.

CITAZIONE DEL LIBRO

“Per tutta la vita sono stato circondato da persone che mi vogliono bene. Non mi è mai stato negato niente. Per farla breve, non so perché sono diventato quello che sono diventato. … Un alcolizzato.”
 
 

lunedì 20 novembre 2017

IL DESERTO DEI TARTARI by DINO BUZZATI - MONDADORI


 IL DESRTO DEI TARTARI

DINO BUZZATI

Editore Mondadori
Collana Oscar moderni
Formato Tascabile
Pubblicato 20/05/2016
Pagine 202
Lingua Italiano
Isbn o codice id 9788804668046




RECENSIONE
 
DINO BUZZATI (1906-1972) è l'autore che più è stato avvicinato a Kafka per la scelta di una dimensione narrativa che crea situazioni irreali di solitudine e di incubo da cui l'individuo si sente afferrato ed a poco a poco soffocato, solo di fronte ad una volontà oscura e misteriosa a cui rinuncia a ribellarsi. 

E' il tema a cui si richiamano le sue due opere più importanti: il primo e più noto romanzo, Il deserto dei Tartari, del 1940, e Sessanta Racconti.

Il deserto dei Tartari è ambientato in un forte isolato, la Fortezza Bastiani, che deve difendere gli estremi confini di uno stato immaginario, alle soglie di uno sterminato deserto dal quale dovranno giungere un giorno misteriosi nemici. La perenne attesa di un evento che deve verificarsi sottende i tempi sempre uguali della vita del forte, gli esercizi militari, gli atteggiamenti degli uomini che sono a poco a poco condizionati nella loro mentalità e nei loro sogni. 
Il distacco dalla vita reale è sottolineato dal passaggio favoloso e selvaggio e dall'ubbidienza cieca a norme astratte che creano tra gli uomini rapporti irrazionali, al di sotto dei quali ciascuno vive il dramma della sua solitudine. Chi ragiona e si comporta secondo la logica comune e non secondo le regole astratte ma invalicabili della fortezza è inesorabilmente e tragicamente respinto.

L'angosciosa  consapevolezza dell'uomo contemporaneo di non poter penetrare oltre il fenomeno della realtà e scoprire la razionalità del mondo, si esprime in letteratura anche attraverso la dilatazione del reale e il suo aprirsi all'assurdo, alla fiaba, al magico rapporto fra le cose.

Uno degli esempi più noti di trasferimento del reale sul piano fantastico lo troviamo in Dino Buzzati.

Nella sua narrativa gli agganci col mondo della scienza sono di duplice natura: da un lato la tematica scientifica e tecnologica, dall'altro l'interazione strutturale fisica fra movimento, tempo e spazio.

Il tema buzzatiano del progresso tecnologico e l'accenno alle armi atomiche sono un pretesto per indagare l'atmosfera di incubo in cui vive l'uomo, consapevole dell'impossibilità di controllare le energie scatenate che costituiscono una continua minaccia di morte o rischiano addirittura di sconfinare, fino alla profanazione dell'essere umano stesso.
I motivi della morte e della paura sono infatti le categorie dominanti nella narrativa di Buzzati: paura della morte e, più spesso, vago terrore di catastrofi, apprensione indefinita per l'attesa di avvenimenti cosmici, di maledizioni soprannaturali. E legato alla paura è il tema del destino, sentito come qualcosa di inesorabile: da qui il mito della partenza, del grande viaggio spesso correlato con la morte, quindi il tema del tempo correlato con lo spazio.
Così, nella narrativa buzzatiana, benchè sia costante la connessione con eventi storici e con la realtà quotidiana, l'interesse fondamentale è rivolto alla presentazione di casi di mistero attraverso simboli che esprimono la solitudine dell'uomo e il suo angoscioso senso del tempo.
Il romanzo esemplare della tematica metafisica è Il deserto dei Tartari, ma tutta l'opera dell'autore ne è compenetrata. Da tale problematica discende la struttura particolare della narrativa di Buzzati: le sue storie sono dinamiche, vi prevale l'azione e qualcosa accade sempre. L'invenzione, dice il critico Emilio Cecchi, parte da un punto di forte tensione, avvolto di mistero, alla cui scoperta tende tutto il racconto.

I personaggi non sono precise individualità, ma sono colti nel mistero che penetra anche la loro vita spirituale, anch'essi simboli e proiezioni dell'universo buzzatiano. 

Lo scrittore, restio a una letteratura di memorie, è attento soprattutto all'architettura del racconto, alla concatenazione dei fatti; non indugia in ricerche formali stilistiche, per cui il suo linguaggio è piano, ritagliato sul registro della lingua parlata, col ricorso ad alcuni aggettivi essenziali, adeguati a sottolineare il mistero.

Così il paesaggio: impervio, infinito, assume quasi una funzione di protagonista, a simboleggiare lo sgomento di fronte al mistero inattingibile, come nella novella I sette messaggeri dove <<la sterminata pianura sembra materializzare il senso del tempo e del suo sterminato trascorrere>> (C. Marabini).


SIMBOLI E REALTA' NEL DESERTO DEI TARTARI


Tutto il romanzo può essere letto in chiave allegorico - simbolica: il tema dell'attesa, impersonato nel tenente Drogo, come trasposizione della condizione perenne di vita dell'uomo; il deserto sconfinato e vuote come equivalente degli incerti, labili confini tra sogno e realtà; la vita al forte con i suoi regolamenti ferrei ed assurdi e con il rituale ripetuto degli adempimenti militari, come immagine della vita inutile e vuota, anticipazione della morte. I fatti sono assai pochi, i personaggi appaiono isolati e contemplativi. In quest'atmosfera, basta l'enigma di una macchia scura all'orizzonte, l'improvvisa apparizione di un cavallo a riempire il vuoto, a riportare antiche leggende e antichi timori, a riempire della sua presenza l'intera pianura.

lunedì 13 novembre 2017

LA FORZA IMPREVEDIBILE DELLE PAROLE - CLARA SANCHEZ - GARZANTI


 

La forza imprevedibile delle parole

di Clara Sánchez 


ISBN
9788811675396
Collana
Casa Editrice
GARZANTI
Aree tematiche
Dettagli
160 pagine, Cartonato
Prezzo di questa edizione cartacea
17,60€ 
Un’autrice bestseller.
IO Donna
I suoi libri vendono milioni di copie.
Lavinia Capritti, Oggi
Un’autrice che sa raccontare storie di donne alla scoperta di sé stesse riscuotendo un grande successo in tutto il mondo.
Corriere della Sera
Un’autrice in cima alle classifiche bestseller.
Gloria Riva, D-Repubblica
Pensi davvero che ogni incontro sia casuale?
Pensi davvero che tutto sia nelle mani del destino?
Non credere a nessuno
Non è oro tutto quello che luccica


All’improvviso il silenzio della casa sembra avvolgere ogni cosa. Natalia ha appena accompagnato le figlie all’aeroporto e non le resta che aspettare il ritorno del marito dal lavoro. Non è questa la vita che aveva immaginato. Non era così che si vedeva dopo i quarant’anni. Per questo quando le arriva l’invito a un aperitivo nell’elegante casa di un’amica decide di accettare. Ma quello che doveva essere un tranquillo pomeriggio di chiacchiere diventa qualcosa di più. Perché quella sera Natalia incontra l’affascinante Raúl Montenegro. L’ombroso avventuriero la conquista con i suoi racconti e, accanto a lui, Natalia ritrova una voglia di vivere che credeva perduta. Perché a volte le parole hanno un potere inaspettato e la loro forza può essere imprevedibile. Dal giorno seguente, però, Natalia comincia a ricevere strani biglietti, che la riempiono di dubbi. Non riesce a spiegarsi questo comportamento di Raúl: nulla durante il loro primo incontro le aveva lasciato presagire di non potersi fidare di lui. Finché l’uomo le propone un incontro al quale poi non si presenta. Al suo posto c’è uno sconosciuto, che le rivela che Raúl è fuori città. Natalia non riesce a credergli: capisce che l’incontro di quella sera forse non è stato casuale; capisce che qualcosa le viene nascosto. Ma non può immaginare che quel qualcosa sia il centro di un fitto intrico di inganni e di bugie. E Natalia si scopre suo malgrado pedina di una partita che può vincere solo trovando dentro di sé tutta la forza di cui è capace.
Dopo il successo internazionale di Stupore di una notte di luce, seguito di Profumo delle foglie di limone, per mesi nelle classifiche anche in Italia, Clara Sánchez torna con un nuovo romanzo che ha per protagonista una donna alla ricerca di una svolta nella propria vita, imbrigliata in una rete di falsità e segreti. Perché non è mai oro quello che luccica intorno a noi. E bisogna sempre avere il coraggio di scavare a fondo per trovare la verità.


RECENSIONE 


Natalia era una donna alla ricerca di una vitale reinvenzione della sua persona. 

Ci si abitua alla normalità e all’amore, anche se a tempo determinato?

Quell’incontro, quella improvvisa passione era come una scappatoia della quale lei stessa non era in grado di sapere se questa l’avrebbe portata a schiantarsi contro un muro di indifferenza o di biasimo condiscendente, o di silenzio. L’ardore sfumava nei colori vibranti e luminosi, le avevano provocato un piacere immenso, le aveva trovate poetiche e magiche.

Lamentarsi  significava dimostrare che non si era disposti ad accettare le difficoltà; non si era disposti a fare il duro lavoro necessario a condurre il cammino del matrimonio.

Ora confida di trovare qualche traccia, briciole di parole per recuperare la strada perduta verso il suo futuro,  ben suggeriva l’audacia cosciente con cui questa donna si era precipitata con il pensiero. Per Natalia era la cosa più bella che i ricordi le avevano permesso di capire, il fatto che è possibile inventare la propria vita e che possa essere meravigliosa, lasciare che la strada s’illumini, la paura che si sgretola, vivere la vita, inventarla a condizione che diventi reale. 

In questo modo poteva creare la propria vita a immagine e somiglianza dei suoi sogni, poiché era esattamente ciò che lei aveva bisogno di sentire in quel momento preciso della sua esistenza.   Il suo ardore sfumava nel muro del silenzio della sua intimità e di conseguenza non era mai riuscita a sviluppare se stessa come avrebbe voluto, in base ai suoi veri desideri. 

Natali reclamava per sé il coraggio di decidere di provare a tracciare di una luce nuova il suo mondo. Raùl rimase piacevolmente toccato dalla conoscenza, tanto da chiederle di volerla incontrare nuovamente ma, ciò non accadde.

Il flusso costante di pensieri  contribuì a farle defluire il flusso di sangue al viso e le prese un nodo allo stomaco. Aveva bisogno di pensare a che cosa fare, adesso. Non aveva idea di quale fosse il motivo che spingevano Raùl a non presentarsi all’appuntamento.

Con tutti questi errori sulle spalle non si può sorridere e far finta di niente. Guardarsi indietro, osservare, ascoltare, fare i conti con il passato per poi risistemarlo e organizzarlo. Natalia si ritrova con l'ansia di chi ha ancora la morte dentro di sé ed è «costretta» a pensare alla vita. Come ricominciare ad amare, come trovare una nuova ragione di esistere. Ricostruendo una vita che si è sdoppiata due volte: gli schemi devozionali e quelli della retorica sacra e profana del matrimonio, le tecniche per tradurre i sentimenti in parole. 

Finchè ci sarà il pensiero dell’amore, l’unico pensiero che abbia attraversato ogni sua giornata, quando piena di speranza guardava  quel nuovo sentimento nascere senza che questo  avesse sfiorato Raùl. 

Come sopravvivere, se tutto intorno a te va in pezzi?
Lei si aggrappa ai frammenti dell’esistenza e al suo salvagente di matrimonio. Li analizza, li annota, li usa come scialuppa per traghettare fuori da sé, senza abbellimenti e giri di parole, il farsi di una perdita. Questo può fare la scrittura, sembra dirci Clara Sanctez , salvarti la vita, svelare ciò che nascondevi, restituirti a te stesso.

CITAZIONI DEL LIBRO


Sulle pieghe del tessuto c'era una donna, e quella donna era lei. La parola <<amore>> non doveva neanche pronunciarla, quella parola apparteneva a Costantino e alle loro figlie.
Il mondo entra nella nostra anima da dove può, da cinque finestre oppure soltanto da una, da una porta spalancata o da minime fessure. E una volta dentro si trasforma in ricordo, in memoria.