lunedì 27 agosto 2018

LA BANALITA' DEL BENE. STORIA DI GIORGIO PERLASCA by ENRICO DEAGLIO - EDIZIONI FELTRINELLI



La banalità del bene. Storia di Giorgio Perlasca

di Enrico Deaglio

 Editore:Feltrinelli 
GenereGenerali
Collana:Universale economica 
Data uscita:01/07/2013 
Pagine:160 
Formato:Tascabile 
Lingua:Italiano 
EAN:9788807883071 
Listino:€ 8,50



SINOSSI

 Una storia vera, simile a un romanzo di avventure: l'incredibile vicenda del commerciante padovano Giorgio Perlasca (1910-1992) che, nell'inverno del 1944, a Budapest, riuscì a salvare dallo sterminio migliaia di ebrei, spacciandosi per il console spagnolo. Era stato un fascista entusiasta e aveva combattuto in Spagna come volontario per Franco. L'8 settembre 1943 lo trovò lontano da casa, ricercato dalle SS. Avrebbe potuto mettersi in salvo, decise di rischiare la vita. Dal suo Diario, che costituisce uno dei capitoli del libro, emerge l'azione straordinaria di un uomo solo, aiutato da uno sparuto gruppo di persone, che sforna documenti falsi, realizza e difende otto "case rifugio", trova cibo, inganna nazisti tedeschi e ungheresi. Un organizzatore geniale e un magnifico impostore. Poi, il ritorno a casa e un silenzio durato quasi mezzo secolo, fino alla sua scoperta, merito di un gruppo di donne, ebree ungheresi, ragazzine all'epoca della guerra, che gli devono la vita. È stato onorato come eroe e "uomo giusto" in Ungheria, Israele, Stati Uniti, Spagna, e infine, grazie a questo libro, uscito vent'anni fa, anche in Italia.


BIOGRAFIA
 Enrico Deaglio



Enrico Deaglio, nato a Torino nel 1947, giornalista, conduttore televisivo e scrittore, ha diretto i quotidiani “Lotta Continua” e “Reporter”, e il settimanale “Diario”. Tra le sue opere: Cinque storie quasi vere (Sellerio, 1989), La banalità del bene (Feltrinelli, 1991), Il figlio della professoressa Colomba (Sellerio, 1992), Raccolto rosso. La mafia, l’Italia (Feltrinelli, 1993), Besame mucho (Feltrinelli, 1995), Bella ciao (Feltrinelli, 1996), Patria. 1978-2008 (il Saggiatore, 2009), Il raccolto rosso 1982-2010. Cronaca di una guerra di mafia e delle sue tristissime conseguenze (il Saggiatore, 2010), il romanzo Zita (il Saggiatore, 2011), Il vile agguato (Feltrinelli, 2012), La felicità in America (Feltrinelli, 2013), Indagine sul ventennio (Feltrinelli, 2014), Patria. 1967-1977 (Feltrinelli, 2017).
 

RECENSIONE


Che cosa faresti se in una gelida giornata invernale degli ebrei bussassero alla tua porta per chiederti aiuto? E proprio per proteggerli che Perlasca decide di mettere a repentaglio la propria vita.

La banalità del bene è il racconto intenso e appassionato di una vita vissuta a salvare ebrei. Una storia brillante che racconta la storia dell'Ungheria e del suo Olocausto. Una storia che segnerà uomini e donne, in un'epoca che li ha resi incerti nel modo di affrontare la vita, ma che resterà per sempre comunque dentro di loro.

Davanti al dramma nazista, gli uomini sono costretti a fuggire per cercare riparo, spostandosi di rifugio in rifugio, affrontando precarietà, solitudine, abbandono. In uno scenario tremendo in cui viene a mancare ogni punto di riferimento.

A salvarli, offrendogli il lasciapassare per una nuova esistenza, è Giorgio Perlasca. Egli non aveva però le caratteristiche dell'eroe, era invece, un uomo modesto. E' vissuto negli anni cruciali per il destino della memoria. 

La sua iniziativa si muove nel tempo e nella storia, i cui personaggi: uomini e donne, nazisti, soldati, si rincorrono per le strade del mondo. La missione di Perlasca è quella di far espatriare più persone sottraendoli alla condanna. 

In una fitta trama di infiltrazioni, missioni in incognito o sotto falsa identità. Alla sua storia gli attribuirono in America il titolo "Schindler italiano", così come a Budapest era stato chiamato il "Wallenberg italiano".

In queste memorie egli ricorda con straordinaria chiarezza gli orrori subiti, ma soprattutto rivela l'amore incondizionato per gli altri. Un flusso di ricordi pieno di pathos, animato da un'incrollabile voglia di sopravvivere, una testimonianza forte consegnataci da colui che salvò molte vittime della Shoah.

La lettura di La banalità del bene è un'esperienza unica, che coinvolge tutte le nostre le fibre del nostro essere. Un romanzo che racconta l'amore incondizionato, totale, unica certezza quando tutto sembra crollare. Un inno alla vita  e alla speranza.

Questo è il racconto della lunga esistenza di Perlasca, attraverso la sua storia è anche il racconto dell'Olocausto, che ha visto il mondo cambiare a una velocità vorticosa. E così prende forma davanti ai nostri occhi, l'intima epopea di un uomo straordinario che si trova ad affrontare eventi straordinari.

Enrico Deaglio rielabora i propri ricordi in una prosa nitida e solenne, prestando la propria voce all'io narrante e dando modo al lettore di ripercorrere quei tremendi istanti in tutta la loro drammatica fatalità.


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