martedì 4 dicembre 2018

LAZARUS by LARS KEPLER - LONGANESI EDITORE




LAZARUS

Dettagli Cartonato
N° di pagine 576
ISBN 9788830448025 

N° 1 IN SVEZIA A UNA SETTIMANA DALL'USCITA. L'ultimo impossibile caso per JOONA LINNA. 
La polizia di Oslo indaga sull’omicidio di un ladro di cadaveri: nel suo appartamento sono stati ritrovati i resti di corpi a diversi stadi di decomposizione, compreso il cranio della moglie del commissario della polizia criminale svedese Joona Linna. La tomba della donna, morta di cancro qualche anno prima e sepolta in Finlandia, è stata profanata. Le cose si complicano quando a Rostock, in Germania, viene scoperto il cadavere di uno stupratore: nel suo telefono compare il numero di Joona Linna. Due giorni prima di essere ucciso l’uomo ha chiamato il commissario, che ora da Stoccolma giunge sulla scena del crimine per partecipare alle indagini.
Il tratto che accomuna entrambe le vittime dall’oscuro passato – il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock – è la presenza di segni di flagellazione sulla schiena: la firma di Jurek Walter, il peggior serial killer della storia europea. Ma non è possibile, perché Jurek Walter è morto da tempo. Saga Bauer, commissario dei Servizi segreti svedesi e grande amica di Joona, gli ha sparato tre colpi al petto al termine di un lungo inseguimento. Il corpo è finito in mare, ma in seguito la perizia medico-legale ha confermato tutto. Il DNA non mente. E un serial killer non può tornare in vita come Lazzaro. Ma il dubbio si è ormai insinuato nella mente di Joona Linna, mentre cresce vertiginosamente il numero delle vittime marchiate con la stessa, identica firma.

Biografia

Lars Kepler

Lars Kepler è lo pseudonimo dei coniugi Alexander Ahndoril e Alexandra Coelho Ahndoril. Vivono a Stoccolma con le loro tre figlie, a pochi metri dalla centrale di polizia.Sono appassionatissimi di cinema e da quando si conoscono guardano almeno un film al giorno. Entrambi sono scrittori, ma nel 2009 hanno deciso di sospendere momentaneamente le loro carriere separate per provare a scrivere un romanzo insieme. Ne è nato il caso editoriale europeo del 2010, L?ipnotista, il romanzo che ha scalzato dalla vetta delle classifiche svedesi la trilogia di Larsson ed è balzato in cima alle classifiche di tutti i paesi europei in cui è stato pubblicato. L?esecutore è il secondo romanzo con protagonista l?ispettore Joona Linna.

RECENSIONE

Joona Linna seguiva, raccolti in sè, i ragionamenti della polizia di Oslo, e, con la pratica di gente del mestiere, li ventilava a un tratto nel loro animo e sentiva se vi si accomodassero o no la loro persuasione. 

Secondo la sua ipotesi i casi di omicidio, non hanno che un solo movente, quantunque accaduti a così gran distanza di tempo, e in punti così opposti ... e aggiunge che l'assassino e uno solo. A quest'ora, di certo egli prende, poichè deve essere accortissimo, le maggiori precauzioni per stornare le ricerche, per scompigliare le nostre indagini, per sfuggirci.

Il delitto è concepito da una mente ardita ed assai esperta per sapere che ogni caso nel quale vi è un cadavere e per la polizia un caso nuovo, le prime indagini devono scoprire il movente del delitto.

Qual'è il suo vero obiettivo? Il misterioso assassino costringe Linna, suo malgrado, a far ritorno. E ad iniziare un'indagine che non è solo per stanare un omicida, ma anche per fare luce in se stesso e per cancellare un passato del quale, nonostante tutto, non è mai riuscito a liberarsi. 

Dopotutto quel tempo, non poteva credere che dentro di lui ci fosse ancora tanta rabbia. Un caso che stava per cambiargli di nuovo la vita. Assassinato? Ascoltava, mentre sentiva il sangue battergli sempre più forte nelle tempie. Perchè ci sono cose che uno crede di avere dimenticato. Lo crede fino a quando, in un giorno qualsiasi, non sente pronunciare una parola legata a doppiofilo con quello che voleva diventare: una grande storia nera. 

E assassinato era una di quelle parole. Era "quella" parola. Linna durante il colloquio con il reparto di polizia non abbandonava il suo sguardo inquisitore. E, forse, il suo sguardo inquisitore non abbandonava lui. Tra i vari ritrovamenti era compreso anche il cranio di sua moglie. E' uno scherzo? No, non è uno scherzo. Semmai un enigma.

Il caso navigava in torbide acqua, Linna era andato via, aveva cercato di rinascere di dimenticare tutto quello che l'ha fatto soffrire, di superare lo sconforto della ricerca di un calore che non aveva mai più ritrovato. No, non aveva più trovato l'amore. Si era reinventato un lavoro, una vita. E in quel no c'era la certezza che, non sarebbe andato via da quella città schifosa, tanto in fretta. 

Joona Linna guidò verso casa lentamente. Si sentiva deluso e sollevato allo stesso tempo. Come una persona che è a dieta e che lotta contro la tentazione finchè non arriva alla gelateria e la trova chiusa, il caos gli aveva impedito di invischiarsi in qualcosa che sapeva di dover evitare.

Ma non aveva fatto alcun passo avanti verso la soluzione del problema rappresentato dal progetto di Jurek Walter e soprattutto da ciò che esso rischiava di svelare. Forse avrebbe dovuto impegnarsi più a fondo per cercare di scoprire le reali intenzioni di quella persona che Linna aveva definito la feccia dell'umanità.

Egli era uno dei fallimenti della natura. Il fantastico sistema di riproduzione del genere umano, il meccanismo profondamente complesso del Dna era programmato per rendere ogni individuo leggermente diverso, come una fotocopiatrice tarata per produrre lievi alterazioni. A volte il risultato era buono: un Einstein, un Louis Armstrong, altre volte invece, il profanatore di Oslo, lo stupratore di Rostock: Jurek Walter.

L'idea che Linna si era fatto è che si tratti di un pervertito molto intelligente e molto crudele, disposto a fare qualunque cosa pur di soddisfare il proprio piacere. Dovrebbe essere sbattuto in galera per il resto della sua vita. Ma non sarà così. E' libero. E lo farà ancora. Sono sicuro commentò Linna, perchè in genere gli stupratori commettono questo tipo di reato più volte di fila, in serie. Nel giro di una decina di giorni, l'uomo che ha violentato sottoporrà alla stessa tortura un'altra persona ... a meno che noi lo catturiamo prima.

Saga Bauer, gli lanciò un'occhiata ostile, e poi disse, rivolta a Linna: <<Io non sto esercitando alcuna pressione. Se lei vuole che io me ne vada, non deve fare altro che dirmelo. Io sto solo chiedendo. Voglio catturare questo stupratore e ho bisogno del suo aiuto. Senza di lei, non ho alcuna speranza>>.

Quella donna aveva gestito e dominato la conversazione dal momento in cui era entrata nella stanza, senza mai intimorire Linna. Sapeva bene quello che diceva e quello che voleva.

Così aveva rivisto quello che lui non riusciva a considerare un uomo, legato com'era al ricordo di un tempo prima animato da uno spirito con il quale era convinto di guadagnarsi l'immortalità senza dover vendere l'anima al diavolo. Gli venne assegnato il caso, dopo tutti quegli anni di silenzio assoluto. E ora proprio lui avrebbe dovuto cercare di far parlare quegli anni senza parole.

Linna aveva strabuzzato gli occhi davanti a suoni che gli ricordavano vaghe movenze feline. Un equilibrio sempre più vertiginoso, che si nutre di violenza e desideri inconfessabili di tradimenti e amoralità, destinato a spezzarsi e a trascinare Linna nell'abisso terribile del male.

Un romanzo appassionante in cui bene e male, si intrecciano ai limiti della legalità, raccontando di una città incantevole e maledetta. Linna con implacabili e lucidissimi ragionamenti riesce a combattere anche il male più assoluto. Egli raccoglie pazientemente prove, indizi e testimonianze, fino a portare alla luce il terribile filo di sangue che lega quei delitti.


CITAZIONE DEL LIBRO

“Jurek sceglieva tre tipologie di vittime: quelle vere, le vittime primarie, erano quelle che non uccideva in prima persona. La seconda categoria erano le persone che portava via alle vittime primarie, le persone che davano un senso alla loro vita. Jurek non voleva uccidere nemmeno loro, individualmente non avevano alcun significato per lui. La terza categoria erano le persone che gli finivano tra i piedi, nemmeno queste voleva ucciderle, lo faceva solo perché gli conveniva, per rimuovere degli ostacoli.”

Nessun commento:

Posta un commento