Buongiorno. Negli ultimi mesi si è affermato un cambiamento di visione (o paradigma) in medicina. Da tempo sappiamo che una risposta immunitaria fuori controllo, che si manifesta come infiammazione, è alla base delle malattie autoimmuni. Ora è largamente accettato - e cristallizato ad esempio.
Siamo così entrati in un continente nuovo, quello dell'immunoterapia, ricco di promesse, sogni e - di nuove - sfide. Fra queste, quella costituita dal Covid-19. Nel caso di Covid-19, infatti, ci confrontiamo con un nemico nuovo, di cui ciò che non sappiamo è molto più di quanto sappiamo, anche se negli ultimi mesi abbiamo fatto grandi progressi nella conoscenza del virus e della sua interazione con il sistema immunitario. Ma sono stati numerosi anche i fallimenti: ad esempio, molti farmaci antivirali fra cui l'idrossiclorochina, rivelatasi più dannosa che utile.
Oggi sono tante, le domande e le sfide che abbiamo cominciato ad affrontare: l'importanza della genetica dell'ospite, il ruolo dell'immunità innata, la funzione dei linfociti T e degli anticorpi, la durata e i meccanismi della memoria immunologica (anche dell'immunità innata), le strategie di allenamento del sistema immunitario, vaccini e non solo.
Non possiamo dimenticare, che ancora oggi, molti bambini nei Paesi più poveri muoiono perchè non hanno accesso ai vaccini più elementari.
Rispondere a queste domande e perseguire il sogno di sconfiggere il
virus hanno come premesse indispensabili - per il bene dell'umanità - l'umiltà, il rispetto dei dati e il rigore scientifico. E includono una
dimensione di salute globale e di condivisione.
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