lunedì 19 novembre 2018

IL DELITTO DEL CONTE NEVILLE by AME'LIE NOTHOMB - VOLAND





Il delitto del conte Neville

Amélie Nothomb

traduzione di Monica Capuani
Amazzoni
2016, pp. 120, Brossura 14,5x20,5

ISBN: 9788862431941
€ 14,00
SINOSSI
“Se non aveva mai commesso niente di indegno, non aveva neanche commesso niente di insigne.”

Il conte Neville, aristocratico belga decaduto, è costretto a vendere il suo magnifico castello nelle Ardenne. Prima di uscire di scena, per celebrare l’onore della famiglia, decide di organizzare una lussuosissima festa di addio. Ma nei giorni che precedono l’evento Sérieuse, la sua figlia più giovane, fugge di casa e si nasconde nella foresta. A trovarla è una misteriosa chiaroveggente e sarà costei, dopo aver avvertito il conte del ritrovamento della ragazza, a fargli una spaventosa profezia: “Durante il ricevimento, lei ucciderà un invitato.” Il conte Neville, ossessionato da queste parole, dovrà trovare un modo per sfuggire al suo tragico destino.
Riprendendo Oscar Wilde e la tragedia greca Amélie Nothomb gioca con la letteratura e con l’intelligenza dei lettori, fornendo come al solito una sua personale versione dei miti.
  

Biografia
 

Amélie Nothomb

 

Nata nel 1967 a Kobe, Giappone, trascorre l’infanzia e la giovinezza in vari paesi dell’Asia e dell’America, seguendo il padre diplomatico nei suoi cambiamenti di sede. A 21 anni torna in Giappone e lavora per un anno in una grande impresa giapponese, con esiti disastrosi e ironicamente raccontati in Stupore e tremori. Rientrata in Francia, propone un suo manoscritto a una solida e storica casa editrice, Albin Michel. Igiene dell’assassino esce il 1° settembre del ’92 e conquista subito molti lettori. Da allora pubblica un libro l’anno, scalando a ogni nuova uscita le classifiche di vendita. Ha ottenuto numerosissimi premi letterari tra cui il Grand Prix du roman de l’Académie Française e il Prix Internet du Livre per Stupore e tremori, il Prix de Flore per Né di Eva né di Adamo ‒ da cui nel 2015 è stato tratto il film Il fascino indiscreto dell’amore di Stefan Liberski ‒ e due volte il Prix du Jury Jean Giono per Le Catilinarie e Causa di forza maggiore. Oggi vive tra Parigi e Bruxelles. Riccardin dal ciuffo è il suo 25° romanzo. 


Rassegna stampa
F
La Nazione - Grosseto



RECENSIONE

La particolare personalità dell'autrice ci aiuta a capire le ragioni del successo che ha il suo romanzo Il delitto del Conte Neville, il cui valore oggi è soprattutto quello del documento di un'epoca e di unamoda letteraria. Il conte Neville, aristocratico belga decaduto, è costretto a vendere il suo magnifico castello nelle Ardenne. Prima di uscire di scena, per celebrare l’onore della famiglia, decide di organizzare una lussuosissima festa di addio. Ma nei giorni che precedono l’evento Sérieuse, la sua figlia più giovane, fugge di casa e si nasconde nella foresta. A trovarla è una misteriosa chiaroveggente e sarà costei, dopo aver avvertito il conte del ritrovamento della ragazza, a fargli una spaventosa profezia: “Durante il ricevimento, lei ucciderà un invitato.” Il conte Neville, ossessionato da queste parole, dovrà trovare un modo per sfuggire al suo tragico destino. 

Il conte Neville ha ottenuto che i segni della dissolutezza e dell'invecchiamento si manifestino non sul suo volto, infatti invecchia e si carica di tutti i segni del vizio, divenendo però un atto di accusa per lo stesso protagonista che vi vede riflessa la propria degradazione.

Il nuovo personaggio dell'eroe decadente presenta caratteri che si manifestano in modo comune in varie letterature europee: anzitutto l'egotismo, il culto compiaciuto e raffinato della propria sensibilità, la ricerca di esperienze e sensazioni da vivere nel più  assoluto distacco da ogni convenzione morale; inoltre, il rifiuto di adattarsi agli aspetti pratici dell'esistenza, il disprezzo per la mentalità borghese, per le esperienze comuni di vita, la contrapposizione della propria individualità raffinata ed originale ai gusti ed alla mentalità della massa. E' un atteggiamento che si spiega anche come rifiuto ed implicita opposizione alla crescente importanza che i ceti popolari e piccoloborghesi vengono assumendo nella vita politica e sociale.

Nella figura tipica dell'eroe decadente possiamo cogliere la particolare sensibilità che caratterizza alcuni personaggi è il segno della loro nobiltà interiore, ma li condanna all'incomprensione, alla solitudine, all'angoscia che si manifesta anche come decadenza fisica e rinuncia alla volontà di agire.







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