mercoledì 7 novembre 2018

IL NOSTRO PICCOLO SEGRETO by NINNI SCHULMAN - MARSILIO EDITORI




Il nostro piccolo segreto

1° ed.
978-88-317-2984-0




SINOSSI


Uno scatto e una stretta al collo, prima di finire a terra. In sole due settimane nella zona di Hagfors, nel cuore del Värmland, già otto donne sono state aggredite da un misterioso assalitore che, silenzioso, colpisce alle spalle. Una sera anche Anna-Karin Ehn, assistente sociale in prima linea nei casi di maltrattamento, non rientra a casa dal lavoro e la polizia teme l’ennesimo episodio di violenza. L’indomani la sua auto viene ritrovata in un viottolo che porta al bosco: ci sono evidenti tracce di sangue all’interno, ma Anna-Karin è scomparsa. Scatta l’allarme, e a guidare le ricerche è ancora la squadra di Petra Wilander, mentre Magdalena Hansson, tornata a pieno regime nella redazione del Värmlandsbladet dopo il congedo di maternità, si tuffa nel caso con la consueta passione della cronista determinata ad andare a fondo in ogni inchiesta. Forse la soluzione si trova nella cerchia delle persone di cui Anna-Karin si occupava? O piuttosto nel suo stesso passato? Passo dopo passo, tra mille colpi di scena, le indagini fanno emergere la violenza che si annida, subdola, tra le pareti delle case e non si mostra. Anche una comunità piccola e apparentemente tranquilla come quella del villaggio di Hagfors ha i suoi misteri, custoditi da donne che sono state innamorate e ora hanno paura. Tanti “piccoli segreti” cui troppo spesso nessuno è disposto a credere.

BIOGRAFIA 



   (1972), giornalista, è cresciuta in Svezia, nella regione del Värmland, dove è ambientata anche la sua serie poliziesca con protagonista la reporter Magdalena Hansson, bestseller nei paesi scandinavi. Vive a Stoccolma e torna nel Värmland tutte le volte che può. 


RECENSIONE

Un silenzio malinconico e tetro pesava quel mattino sulla quieta zona di Hagfors, nel cuore del Värmland. Petra Wilander, guardava il paesaggio; ascoltava quel pesante silenzio con una strana sensazione di sollievo e di rifugio, dopo alcuni giorni passati nel tumulto di un nuovo omicidio, era arrivato nella notte e l'aveva chiamata al più triste dei doveri. La scomparsa di Anna-Karin Ehn.

Cosa succede quando Anna-Karin Ehn, assistente sociale in prima linea nei casi di maltrattamento, non rientra a casa dal lavoro e la polizia teme l’ennesimo episodio di violenza?

Questa tragedia aveva portato uno sconvolgimento nella sua vita e in quella del villaggio tutto, che registrava l'ottavo omicidio ai danni di donne. Una scomparsa improvvisa l'aveva portata via in poche ore, senza che potesse nemmeno dire addio alla sua famiglia, ora sola al mondo a fare i conti con la perdita.

Anna-Karin Ehn, non manifestava le sue impressioni e l'immobilità dei suoi lineamenti dava al suo volto quella fisionomia attenta e distante, acuta e impassibile, così comune, che fa morire in bocca a chi la guarda ogni domanda. Del resto, tali reticenze sopra il suo passato non destavano meraviglia in coloro che riscontravano com'ella serbasse il medesimo silenzio discreto intorno ai minimi fatti della sua vita giornaliera.

Durante le giornate e le settimane i ricordi ondeggiano ora nelle sue quotidiane relazioni coi piccoli fatti della vita ordinaria, ora nella solitudine del suo spirito e nel suo atteggiamento dinanzi agli enigmi essenziali dell'umano destino. In fondo, la vita umana le appare come un dramma, dove gli individui sono attori e che procede verso i loro pensieri, che hanno un peso, purchè siano stati sinceri. Ed anche i loro atti, li seguono. Ed ecco il senso della parola: responsabilità.

Petra Wilander, sentiva che in quel groviglio di morti senza causa alcuna, nell'opinione pubblica c'era incomunicabilità e, cessando di contemplare il panorama, come se quel paesaggio rendesse troppo tristi i ricordi legati a quelle vittime.

Ora il suo sguardo si posò sul volto di quelle morti, donne con la testa inclinata, come sotto un grave peso, guance incavate, occhi pieni di volontà e insieme di paura: insomma, l'effige di donne consumate da uno sforzo, da un segreto, troppo teso. 

Sforzo contro chi? Contro le cose, contro gli uomini, contro se stesse. Sperando di dissipare quella vertigene da cui si sentiva, invasa di fronte ai tanti enigmi, e nell'attesa di scoprire il filo che lega quella sciagura.

Petra Wilander, traducendo le testimonianze in confessioni destinate a colei/lui che avrebbe potuto spezzare la scia di dolore.Tale scrupolo la rese per qualche minuto titubante, poi volgendo i suoi occhi sui fatti accertati, cominciò a leggere quelle pagine rivelatrici di dati, luoghi, modi operandi, svelando la maschera umana, impenetrabile del grande taciturno.

La scoperta violenta e brutale di un tragico e colpevole passato, di cui egli mai aveva nutrito il sospetto, in Petra Wilander, giustificava appieno quello sconvolgimento interiore. "La federazione delle sofferenze", tutte quelle donne che subiscono violenza e sono costrette al silenzio dalla vergogna, per qualcosa di cui non ne erano colpevoli, chiedeva soltanto: ordine, economia, onestà, severo controllo.

Una città distrutta, mentre le più gravi sventure non aboliscono mai, nell'animo di un uomo, ciò che essa resta sotto e oltre la nuova personalità edificata sopra l'antica. Difficile è per lei, il notare dei fatti senza abbandonarsi alle emozioni.

L'esito delle indagini sembrano smentire le siffatte illusioni: ma Petra Wilander, non accettava e, considerava come una vergogna non proseguire nella lotta a oltranza. Alla prima occhiata s'accorse con gioia ch'ella pure le era andata incontro (Andrea, vittima diviolenze domestiche), e la riconosceva: possedeva infatti quella menoria che facilmente si sviluppa nei miseri, ed ella lo era stato per così tanto tempo.

A poco, a poco, si aprì uno scalfo in quella roccia dura dell'avversione, alla pace disonorevole, s'accorgeva chiaramente di una specie di malessere e comprese che la dichiarazione suscitava in lei un caso di coscienza. E lei in quel momento provò una delusione che la faceva soffrire parecchio, il ricordo di donne morte: non solo le ferite, ma anche i graffi, coltellate e schiaffi, cicatrici,  ma che fanno male lo stesso.

Un moto di rivolta e di sofferenza s'inpadronì di lei contro una società che cade in fallo: con l'orribile ineguaglianza di ruoli tra uomini e donne. La sicurezza fisica era fin troppo stridente con il contrasto delle notizie di scontro della cronista Magdalena Hansson, attraverso le pagine del Värmlandsbladet, motivo di più per tendere tutte le sue energie e spingere innanzi con più ardore le ricerche.

E ciò che racconta Ninni Schulaìman Autrice, in questo libro coraggioso: alla scoperta di un mondo, insabbiato, improvvisamente travolto dall'emergenza  della scomparsa di donne, fino alla loro ricerca, affidata alla squadra di Petra Wilander, raggiunta con forza e fatica.

Il racconto autentico dello stupore e del terrore di fronte alla violenza della vita, in un romanzo che sorprende per l'immediatezza del linguaggio e per l'ironia che il luogo descritto suscita accanto al clima di paura. 

Una testimonianza lucida, senza retorica, sulla fragilità delle donne e sul coraggio di ricominciare a vivere.








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