Incendi
di Richard Ford
Feltrinelli Editore
Euro 9.90
Il libro
Nell'estate del I960 la città di Great Falls, Montana, fu circondata dal
fuoco. Il fumo proveniente dalla foresta in fiamme coprì le montagne a
sud, ovest e a est. Fu l'estate in cui il padre di Joe trasferì la
famiglia nel Montana per non perdere l'occasione del boom petrolifero.
Fu l'estate in cui il padre perse il lavoro al golf club e andò a
combattere l'incendio. Fu l'estate in cui la madre di Joe incontrò
Warren Miller e s'innamorò di lui. Fu l'estate in cui Joe si accorse che
i genitori erano qualcosa di inesplicabile, come tutti. Nessuno di
questi personaggi ritiene che la felicità gli sia dovuta. Tutti devono
fare degli aggiustamenti nei confronti degli altri. Tutti, quando è in
gioco la propria sopravvivenza, richiedono innocentemente che il proprio
interesse prevalga, anche su quello delle persone che amano. Nessuno,
dice Ford, conosce il perchè delle proprie azioni. Semplicemente le
compiono. Sdradicano le proprie esigenze, abbandonano i figli, cambiano
compagni di vita: tutto nel vago perseguimento della felicità.
E' arrivato troppo tardi, il padre di Joe, per impedire il cielo grigio e nero che incombe sulla città del Montana. Nell'estate del I960, il fumo proveniente dalla foresta in fiamme coprì le montagne a
sud, ovest e a est, il cielo si accende di un rosso infuocato. Ma quel bagliore non proviene dal sole calante che tenta di illuminare uno dei tanti giorni estivi. È il rosso violento di un incendio scaturito sulla cima di una collina in periferia. Fu questa l'occasione del boom petrolifero.
Il respiro del fuoco non ha lasciato scampo, neanche per i protagonisti, alla ricerca della felicità. Fu quella l'estate in cui il padre perse il lavoro al golf club e andò a
combattere l'incendio. Ma non riuscii a dominare il fuoco, a farsene padrone. Fu l'estate in cui la madre di Joe incontrò
Warren Miller e s'innamorò di lui. Fu l'estate in cui Joe si accorse che
i genitori erano qualcosa di inesplicabile, come tutti.
Mi domando se i miei genitori hanno mai visto il mondo come lo vedo io in questo momento. Siamo sempre alla ricerca di assoluti senza mai trovarli. Abbiamo una gran voglia di autenticità, ma la maggior parte delle volte non lo siamo anche noi, autentici. L'amore, almeno, mi pare una cosa che dura.
Ma ogni indagine ha un prezzo, e quando Joe scopre che
quel caso affonda le radici nel suo passato, nei suoi segreti, è
costretto a chiedersi se può davvero fidarsi degli altri.
O se invece, non sia il momento di compiere l'ultimo passo: accettare l'inaccettabile. Perchè esiste soltanto una cosa più affascinante e pericolosa del manipolare il fuoco: manipolare le menti.
Quando si ha sedici anni non si sa quello che sanno i propri genitori, nè si sa molto di quello che capiscono, e ancor meno cosa si agita nei loro cuori. Questa ignoranza può essere difesa contro il rischio di diventare adulti troppo presto, un modo per evitare che la propria vita diventi nient'altro che la loro rivissuta da capo - il che è un peccato. Ma farsene scudo - cosa che io non feci - mi pare un errore ancor più grave, perchè quel che si perde è la verità della vita dei propri genitori e il giudizio che ognuno deve darne, e inoltre, la capacità di valutare il modo di cui si sta per entrare a far parte.
O se invece, non sia il momento di compiere l'ultimo passo: accettare l'inaccettabile. Perchè esiste soltanto una cosa più affascinante e pericolosa del manipolare il fuoco: manipolare le menti.
Nessun commento:
Posta un commento