venerdì 11 dicembre 2020

RECENSIONE- LA CASA DEL TEMPO SOSPESO by MARIAM PETROSJAN - SALANI EDITORE

 

LA CASA DEL TEMPO SOSPESO

MARIAM PETROSJAN

SALANI EDITORE

Collana - FUORI COLLANA
Genere - Narrativa fantastica
Pagine- 879
Euro 20,00
 
 
 
Il libro
Nella periferia di una città qualunque, una Casa si staglia tra le altre, ordinaria e un po' inquietante. È un istituto dove, per qualche tempo, si raccolgono ragazzi disabili, dall'infanzia all'adolescenza. Ma dal momento in cui varcano quella soglia, tutto cambia.
La realtà cessa di esistere e viene rimpiazzata da un altro mondo con regole, leggi e riti spesso crudeli e oscuri. I nuovi eroi ? Fumatore, Tabaqui, Lord, Sfinge, Cieco e gli altri ? si conoscono e si dividono in gruppi, ingaggiano epiche battaglie nei luoghi a un tempo sconfinati e ristretti della Casa: il Solaio, la Foresta, il Tetto diventano gli scenari di una guerra di desideri, di speranze e di immaginazione, dove la posta in gioco Ã¨ scegliere se tornare al mondo esterno o rimanere, sospesi per sempre in una realtà fantastica. Nella Casa tutto è possibile: l'amore, l'odio e la morte; la perdita, il dolore e la gioia; nella Casa i ragazzi sono liberi, il tempo si ferma e si dilata smisuratamente. E alla fine, perduta l'infanzia, essi si troveranno di fronte alla prova più difficile: credere alla promessa dell'età adulta e lasciare la Casa o rinunciarvi e rifiutarsi di crescere.
 
 
RECENSIONE
 
La città è immaginaria, ma è verissima la "Casa". Un Istituto che raccoglie ragazzi disabili, dall'infanzia fino all'adolescenza. Persone che sono state adolescenti dentro quel mondo ordinario e un pò inquietante. Dal momento che varcano la soglia, tutto cambia. Il tempo si dilata in eternità. Un altro mondo si staglia sulle loro vite: perchè ormai, nella città, genitori, familiari, istruttori, sono incapaci di dar loro un futuro, soltanto chi è stato in quell'istituto definisce chi sei oggi.
 
Il primo ragazzo è Fumatore, la cui popolarità era crollata quando aveva sviluppato una coscienza diversa dagli ideali del gruppo, oggi, dopo una serie di esperienze andate più o meno storte, ricorda il bigottismo evangelico del paesello.
 
Il secondo ragazzo è Tabaqui. Egli non riesce a togliersi dalla mente l'idea che l'improvvisa fuga, dei suoi amici, nasconda qualcosa. Il terzo è Lord. Sebbene si conoscano egli non faceva parte del gruppo di ragazzi <<popolari>>. Da sempre umbratile e riflessivo, ha seguito le vicende della "Casa" da osservatore: oggi con l'animo appesantito ricorda la sua adolescenza.

C'è infine Sfinge, che era amico di Foresta, con il quale lo schivo giovane, aveva condiviso vita e screzi, a volte alzando una tensione tra loro destinata in breve tempo a spegnersi. Oggi, dopo tante vicissitudini, dopo tanti disturbi causati da quelle violenze, è sostenuto da una sola ragione: la vendetta.
 
Sono queste, oltre ad un affresco sociale senza sconti, sul fronte del quale si muove un ampio cast di comprimari, il cui rilievo cambia all'alternarsi dei punti di vista, le premesse della "Casa del tempo sospeso", poderoso romanzo di 879 pagine, primo romanzo di Marian Petrosjan, e di certo ci sarebbe da restare stupiti per la magniloquenza delle ambizioni di un esordiente, se non fosse che Marian Petrosjan non lo è.
 
Marian Petrosjan è nata in America nel 1969. Discendente di una famiglia di artisti e intellettuali: i nonni sono rispettivamente il più grande artista figurativo e il più grande favolista armeni contemporanei. Per scrivere la "Casa del tempo sospeso", ha impiegato dieci anni. Ha ricevuto moltissimi premi, tra cui il Russian Literary Award 2010 per il miglior romanzo, è stata candidata al National Best Literay Award ed è stata finalista al Russian Booker Prize 2010, dove la Petrosjan racconta proprio come si sia arrivati alla pubblicazione di quello stesso libro.

Per quanto la Petrosjan cerchi di infilarci tutto, l'esperienza di lettura è ondivaga, essendo il libro combattuto su diversi registri. Va riconosciuto che la Petrosjan domina entrambi i registri e il romanzo alterna descrizioni di grande atmosfera e passaggi crudi e dialoghi serrati. Così il lettore si ritrova catturato da uno splendido inizio nel quale presenta il cuore della "Casa". Ma dopo l'arrivo del primo protagonista si ritrova iperconsapevole davanti l'ennesima disamina della vita quotidiana nell'istituto; e tuttavia torna a commuoversi per la poesia di alcuni passaggi che osano adirittura l'afflato fantastico, poi a esaltarsi di nuovo per il modo aspro in cui è descritta la vocazione del male della provincia profonda, ancora ad annoiarsi per cadute nel prevedibile - altre storie di sport, amori e bullismo nell'istituto? E infine, a ritrovarsi col cuore in gola per il finale di thriller di gran razza.

Certo, anche in base a queste considerazioni, e al modo in cui tutti i personaggi sono interconnessi, ognuno col suo segreto, ognuno col suo punto debole e col suo nodo da sciogliere, l'impressione è quella di un romanzo molto costruito: è come se la Petrosjan avesse raccolto tutto ciò di cui avrebbe mai voluto scrivere, e poi, non riuscendo a scegliere, si fosse dedicata a edificare l'ordita struttura capace di contenere tutto.

Ci riesce? In ultimo sì, e dà vita a qualcosa di bello nella sua grande mole. I personaggi sono vividi e credibili e la voce narrante sincera, così quando si legge "La casa del tempo sospeso", si muore dalla voglia di tornare là dentro, a sporcarsi le mani con quello schifo di cittadina, mentre quando lo si finisce, è con un senso d'angoscia per la cattiveria degli uomini capace di riverberare per giorni. Il romanzo racconta infatti, attraverso la voce dei ragazzi i giorni di fuga obbligata, ma avventurosa.

In un alternarsi di giorni irrequieti e laboriosi, nonchè di sonni infestati da incubi, tra il biblico e il demoniaco, sul peccato e sull'amore, il libro di Mariam Petrosjan esalta e si legge con la vorace curiosità di chi sa di trovarsi davanti a un romanzo di culto eccitante ed estroso.

 

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