sabato 12 dicembre 2020

RECENSIONE - IL GRANDE LIBRO DEI GIALLI by O. PENZLER - MONDADORI EDITORE

Il grande libro dei gialli di Natale

  O. Penzler

pubblicato da Mondadori 

Collana Oscar draghi

Pubblicato 24/11/2020

Pagine 840
Euro 25,00 

 

 

 

 

 

 

 

Il libro

Da Agatha Christie a Ellery Queen, fino ad Arthur Conan Doyle, ma anche Ed McBain o R.L. Stevenson e tantissimi altri, i più grandi giallisti (e non solo) si sono misurati volentieri con il tema natalizio, in tante declinazioni diverse. Questo volume, dalla veste editoriale preziosa ed elegante, ne raccoglie decine, per esplorare le diverse sfumature della festa più amata, da quelle tradizionali a quelle insolite e divertenti, fino a quelle più sconcertanti e spaventose, e persino vagamente trash.  

 

RECENSIONE 

Il genere poliziesco, comunemente chiamato giallo in Italia, dal colore che l'editore Arnaldo Mondadori scelse per le copertine della prima collana dedicata a questo tipo di narrativa nel nostro paese, trasse probabilmente ispirazione dai racconti delle storie di grandi criminali, come quelle scritte dal francese Eugene Francois Vidocq (1775-1857), che ispirarono anche alcuni scrittori di romanzi popolari.

Ma il genere poliziesco vero e proprio nasce nel 1841 con la pubblicazione del racconto I delitti della rue Morgue del grande scrittore americano Edgar Allan Poe (1809-1849). Il racconto infatti conteneva già in sè tutti i caratteri essenziali che sarebbero poi stati variamente ripresi nella letteratura poliziesca: il delitto già compiuto, la stanza chiusa dall'interno, la polizia che non riesce a risolvere il caso, l'investigatore che, grazie alle sue capacità d'osservazione e alle sue doti intellettuali, riesce a risolvere l'enigma dopo aver irritato la polizia per il suo modo di procedere nell'indagine.

A questo seguirono molti altri racconti e romanzi polizieschi che rispettarono sostanzialmente lo stesso schema narrativo. 

Particolarmente famosi divennero quelli scritti dall'inglese Arthur Conan Doyle (1859-1930), che costruì l'indimenticabile figura del detective Sherlock Holmes. Sherlock Holmes, che ha finito per diventare un personaggio reale nella fantasia dei suoi appassionati estimatori, che ancora oggi gli spediscono lettere al 221 B di Baker Street dove Conan Doyle aveva collocato la sua immaginaria residenza, è il detective più rappresentativo del cosiddetto giallo scientifico, basato sulla soluzione rigorosamente logica dei casi apparentemente più indecifrabili e complessi.

I romanzi di Conan Doyle, così come gli altri classici del genere, su strutturano, secondo le indicazioni di Richard Austin Freeman (1862-1943) - un altro giallista inglese discepolo di Conan Doyle e come lui sostenitore del giallo scientifico -, in quattro fasi:1) enunciazione del problema; 2) presentazione degli indizi essenziali per trovare la soluzione; 3) sviluppo dell'inchiesta e dichiarazione della soluzione da parte del detective; 4) dimostrazione attraverso le prove.

Il delitto, evento centrale del romanzo poliziesco, è, nel caso del giallo classico (chiamato anche romanzo enigma), solo uno strumento che permette di mettere in moto il meccanismo dell'indagine; l'intreccio segue quindi lo sviluppo di un ragionamento logico che deve portare a una dimostrazione chiara e rigorosa.

Il romanzo enigma si diffonde soprattutto in Inghilterra dove vengono create le figure di famosi detective come Padre Brown di G. Keith Chesterton (1874-1936), o Hercule Poirot di Agata Cristie (1890-1976).

Nei primi decenni del Novecento, nel clima dell'America della Depressione, si sviluppa invece un nuovo tipo di romanzo poliziesco che, pur essendo ancora centrato sulla figura del detective, si presenta tuttavia con caratteristiche assai diverse dal giallo enigma e anzi ad esso si vuole dichiaratamente contrapporre: il giallo d'azione.

<<Paradosso del romanzo enigma, rileva con l'azione, si regge sullo studioso Todorov, è il suo strutturarsi in una storia assente, quella del crimine, reale e significativa (corrispondente alla fabula), e in una vicenda presente ma insignificante: quella dell'inchiesta (che corrisponde all'intreccio). Il romanzo enigma fa leva sulla curiosità e procede dall'effetto (un cadavere e certi indizi) alla causa (il colpevole e il movente del crimine). 

Il giallo d'azione, invece, che assimila la storia del crimine a quella dell'inchiesta, facendo coincidere il rècit (racconto) con l'azione, si regge sulla suspense e procede dalla causa (ad esempio, alcuni gangsters preparano un colpo) all'effetto (cadaveri, peripezie ecc.)>>.

Raymond Chandler (1888-1959) e Dashiell Hammett (1894-1961), i due autori più rappresentativi di gialli di tipo realistico basati prevalentemente sull'azione e carichi di suspense, hanno dato inizio a un sottogenere del giallo, l'hard boiled novel,le cui caatteristiche sono chiaramente definite dallo stesso Chandler nei suoi saggi sul giallo, nei quali egli muove anche una critica al giallo classico e contrappone alla irrealtà e alla improbabilità di quello la necessità di una narrativa realistica, in cui uomini in carne ed ossa si muovono sullo sfondo di una società reale. Parlando dei libri di Hammett egli afferma: <<Hammett restituì il delitto alla gente che lo commette per ragioni vere e solide, e non semplicemente per provvedere un cadavere ai lettori, e lo fece compiere con mezzi accessibili, non con pistole da duello intarsiate, curaro e pesci tropicali. Mise sulla carta i suoi personaggi com'erano e li fece parlare e pensare nella lingua che si usa, di solito, per questi scopi>>.

I due sottogeneri si differenziano per diversi aspetti. Oltre che per lo schema narrativo, come rilevava Todorov, anche per il tipo di artifici narrativi usati: ad esempio, mentre il giallo classico concentra la tensione emotiva del lettore verso la soluzione finale, quando l'enigma viene risolto, il giallo realista tiene accesa la tensione del lettore episodio dopo episodio e la soluzione finale ha scarsa rilevanza da un punto di vista emotivo.

Profondamente diversa è anche la figura del detective: preciso, particolarmente dotato e praticamente infallibile, l'investigatore del giallo classico richiama il superuomo dei romanzi d'appendice, mentre il detective del giallo realista è un <<eroe comune>>, un uomo come gli altri, dotato si di una buona dose di coraggio e onesta, ma conscio dei suoi limiti, che parla e si muove in un modo così realistico da diventare a volte crudo. Anche gli altri personaggi e gli ambienti rappresentati in questi racconti e romanzi sono contraddistinti da questo carattere volutamente realistico: come afferma lo stesso Chandler: <<lo scrittore realista giallo descrive un mondo in cui i gangster possono governare le nazioni>>.

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