Una bambina che scopre il potere magico della scrittura in un'Italia che non c'è più.
"La memoria del cielo" ci porta nella Torino degli anni Cinquanta dove si incontrano un uomo arrivato dall'Abruzzo con il sogno di entrare alla Fiat e una donna, che ha vissuto un'infanzia buia, fa la sarta da quando aveva undici anni e non riesce ad avere figli. Finchè non arriva Donata, la figlia inattesa, che scende dal "mondo della luna" con l'idea di proteggere la madre e renderla felice.
La Mastrocola, che ha esordito nel 2000 con il romanzo Premio Calvino "La gallina volante", vincitrice nel 2004 del Premio Campiello con "Una barca nel bosco" e finalista al premio Strega nel 2001 con "Palline di pane", da voce in questo nuovo libro al difficile rapporto tra Nord e Sud e al contrasto tra l'universo sfavillante delle signore che si misurano in sartoria i vestiti e quello modesto della propria famiglia che sogna una casa di proprietà. Tutto è filtrato dallo sguardo tormentato di Donata, una bambina che si vergogna del suo mondo, anche di quel padre sempre affettuoso e allegro che, secondo lei, costringe la moglie a sacrifici e rinunce. Un mondo sbagliato ai suoi occhi, prima fra tutti lei.
Nel suo libro più intimo la Mastrocola scava nei ricordi e si chiede quanto ci sia di vero in quello che Donata crede di ricordare.
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