martedì 10 luglio 2018

LA SCHIAVA DEI TUDOR by ISABELLA IZZO - LIBROMANIA EDITORE



La schiava dei Tudor
Amore. Violenze. Passioni

 Autore Isabella Izzo 
Editore Libromania 
Genere Narrativa 
Formato brossura con alette 
Pagine 448 
Data di uscita 27.02.2018



SINOSSI


Dayla è poco più che una ragazzina quando il suo villaggio sulla costa dell’Africa Occidentale viene attaccato e messo a ferro e fuoco. I sopravvissuti al massacro sono ridotti in catene, percossi e condotti al mercato degli schiavi più vicino per essere messi all’asta come capi di bestiame e stipati nel ventre di quelle grosse navi dirette a nord. Il destino di Dayla sembra segnato: deve essere venduta a una ricca famiglia della nobiltà Tudor. Grazie al suo spirito fiero la ragazza riesce invece a fuggire e a rifugiarsi sotto falsa identità all’abbazia di Whitby, nell’Inghilterra del Nord. In quel luogo magico e pieno di speranze, tra mille ostacoli, continue sorprese e incontri che la cambiano per sempre, la vita di Dayla si trova inestricabilmente legata a quella di una terra dilaniata da lotte per la successione, complotti e scontri per la conquista del potere. Ma dove forse c’è ancora spazio per un amore puro e incontaminato…

Isabella Izzo

Isabella Izzo è nata a Teano e vive a Calvi Risorta, in provincia di Caserta. È autrice del fantasy Harbor. Storia di un regno (2012). La schiava dei Tudor rappresenta il suo debutto nel genere storico con un romanzo potente, capace di gettare nuova luce su un aspetto drammatico e poco conosciuto della storia europea.

 

RECENSIONE 

 La costa del villaggio dell'Africa Occidentale viene attaccata e messa a ferro e fuoco da figure di uomini misere, crudeli. Il villaggio è in fiamme, i vecchi vengono bruciati nelle loro case mentre gli uomini vengono fatti prigionieri e, le donne sono messe in vendita come merce al mercato. 

La giovane Dayla è strappata alla sua casa, ai suoi affetti. Destinata a essere venduta a una ricca famiglia dei Tudor.

"La schiavitù sembra la maledizione del suo destino."

 Il racconto del suo viaggio sulla nave che trasporta merce umana, rivela i sorprusi e la follia degli aguzzini senza scrupoli, fino a che punto può spingersi la mente umana. I suoi istanti di totale silenzio erano scanditi da occhi lucidi, i ricordi delle emozioni, come sospese tra passato e presente. La luce si è ritirata verso qualche luogo nel cielo. Il buio della notte avvolge uomini e cose. Dayla è circondata dal silenzio e sente solo la voce del vento che soffia dal mare, e profuma di sale.

In seguito troverà rifugio presso l'abbazia di Whitby, nell’Inghilterra del Nord, sotto falsa identità. In questo luogo ella troverà la rabbia e la forza insieme, per affrontare il cammino in risalita. Riecheggia nella sua mente il grido di uomini e donne messi in catene, trasportato dal vento freddo, anime disperate e disperse.

Si evince dalla lettura del romanzo tre punti fondamentali del romanzo; il primo è la comunione, la profonda unità di sangue e di spirito che Dayla, avverte tra sè e la madre (con lei messa in catena); è grazie a questo legame che la ragazza procederà per la sua strada, per riscattare un futuro migliore e spezzare le catene dell'odio e del razzismo. 

Il secondo punto è quello che Dayla, vivrà una vita diversa, che non avrà nulla in comune con quella della madre. Le due donne si separeranno. Mentre Dayla è proiettata verso una nuova età, caratterizzata dalle grandi possibilità, ancora ignote. 

Verranno giorni -terzo punto- diversi da quelli oscuri del passato.

Con passione etica Isabella Izzo, riporta alla luce un passato rimosso, non solo per scuotere le coscienze e per restituire un pò di giustizia a chi non c'è più. Ma anche per quelle grandi figure umane che la vita sconfigge, ma che la storia è costretta a rivalutare.

Romanzo toccante e coraggioso quello di Isabella Izzo, rivela i sorprusi e la follia di aguzzini senza scrupoli, ma anche la straordinaria capacità della protagonista Dayla, di non cedere allo sconforto, di non perdere mai la speranza. Nel nome della libertà sia alza tra le pagine del romanzo il "grido di libertà e di protesta all'eterno destino caricato come un macigno, da uomini e donne  senza scrupoli, sul corpo delle donne."

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