ITALO CALVINO
LE CITTA' INVISIBILI - TAMARA
EINAUDI - 1972
Euro 30,00
RECENSIONE
Una terra dell'Oriente favoloso, Tamara, è descritta da Marco Polo all'imperatore dei Tartari, il malinconico Kublai Kan.
La città sembra definire se stessa con precisione attraverso una infinita moltitudine di segni; il viaggiatore ne conosce le convenzioni: l'interpretazione di ciò che egli vede (codici visivi che nascondono o appens suggeriscono la presenza dell'uomo) è facile, automatica.
Ma il visitatore immaginoso non si appaga di ciò che i segni intendono dirgli: la foresta di simboli forse non rivela, ma nasconde la realtà, e la città vera è forse un'altra, quella che la sua (e la nostra) immaginazione costruisce nel sogno e nel desiderio.
CITAZIONE
GUIDA
"L'uomo cammina per giornate tra gli alberi e le pietre. Raramente l'occhio si ferma su una cosa, ed è quando l'ha riconosciuta per il segno d'un'altra cosa ... Tutto il resto è muto e intercambiabile; alberi e pietre sono soltanto ciò che sono."
Perchè l'autore dice che l'occhio del viandante si ferma su una cosa solo <<quando l'ha riconosciuta per il segno di un'altra cosa>>? E che cosa significa l'espressione <<alberi e pietre sono soltanto ciò che sono>>?
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