mercoledì 30 giugno 2021

RECENSIONE - TAMARA, LE CITTA' INVISIBILI - EINAUDI - 1972

 

 ITALO CALVINO

LE CITTA' INVISIBILI - TAMARA

EINAUDI - 1972

Euro 30,00

 

 

 

 

 

 

 

 RECENSIONE

Una terra dell'Oriente favoloso, Tamara, è descritta da Marco Polo all'imperatore dei Tartari, il malinconico Kublai Kan.

La città sembra definire se stessa con precisione attraverso una infinita moltitudine di segni; il viaggiatore ne conosce le convenzioni: l'interpretazione di ciò che egli vede (codici visivi che nascondono o appens suggeriscono la presenza dell'uomo) è facile, automatica.

Ma il visitatore immaginoso non si appaga di ciò che i segni intendono dirgli: la foresta di simboli forse non rivela, ma nasconde la realtà, e la città vera è forse un'altra, quella che la sua (e la nostra) immaginazione costruisce nel sogno e nel desiderio.

 CITAZIONE


 

GUIDA 

"L'uomo cammina per giornate tra gli alberi e le pietre. Raramente l'occhio si ferma su una cosa, ed è quando l'ha riconosciuta per il segno d'un'altra cosa ... Tutto il resto è muto e intercambiabile; alberi e pietre sono soltanto ciò che sono."

Perchè l'autore dice che l'occhio del viandante si ferma su una cosa solo <<quando l'ha riconosciuta per il segno di un'altra cosa>>? E che cosa significa l'espressione <<alberi e pietre sono soltanto ciò che sono>>?


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