TSUMURA KIKUKO
UN LAVORO PERFETTO
MARSILIO ROMANZI
Traduzione di Francesco Vitucci
pp.320, 1° ed.
RECENSIONE
“Un lavoro perfetto” di Tsumura Kikuko (Marsilio), con la traduzione di Francesco Vitucci, racconta il delicato ma necessario percorso di una donna colpita da burn-out, che si prende una pausa da un lavoro che non è più “il lavoro perfetto” per lei. Accarezzava da tempo l’idea di voler cambiare lavoro, di dedicarsi a qualcos’altro. L’equazione però stentava a tornare e ogni giorno che passava era sempre più infelice. Capitò così che una mattina, guardandosi allo specchio, non si riconobbe.
Una protagonista alla ricerca di quello che davvero conta, di ciò che sta dentro il testo, magari nascosto e periferico, ma che può sempre dirci qualcosa di importante, di essenziale, qualcosa da riporre nel nostro, comune, dignità professionale. Secondo me, il #unlavoroperfetto ci può aiutare a cambiare il mondo.
Perché se diamo più valore al lavoro e meno valore ai soldi, più valore a ciò che sappiamo e sappiamo fare e meno valore a ciò che abbiamo lo possiamo ancora cambiare il futuro di questo nostro maltrattato mondo.
Perché se vogliamo avere più futuro dobbiamo dare più valore all’umanità, alla cultura e alla bellezza.
Per questo abbiamo bisogno di far rivivere un orizzonte epico e tragico, che “eleva ogni singolarità vivente all'altezza della tragedia, cogliendone la dolorosa precarietà.” È un bel libro, intenso, combattivo, molto radicale. Descrive la denuncia verso una cultura che rimuove la novità tragica del nostro tempo, una cultura “destinata a diventare una sorta di intrattenimento per morituri: un narcotizzante e sinistro entertainment, un end-tertainment in attesa della fine”.
Citazioni del Libro
Bisogna imparare ad accettare alti e bassi, e avere la forza di affrontare le sfide sempre nuove, perché così è la vita.
Qualsiasi cosa si stia facendo, non c'è mai modo di sapere come andrà a finire: bisogna solo cercare di dare sempre il massimo, e sperare. Sperare che vada tutto per il meglio.
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