Titolo: COME IMPRONTE NELLA NEVE
Autore:
Miriam Ballerini
Genere:
Narrativa
Collana:
Kimera
Formato: Rilegato
SINOSSI
Come impronte nella neve vuole essere un libro che faccia tabula rasa
dell’avere, volgendo un occhio attento all’essere, tramite le storie dei
vari protagonisti.
Non vi troverete storie di grandi uomini, ma vite di persone normali;
anche di chi è sotto la soglia della normalità.
Facciamo insieme questo esperimento: cosa può accadere all’uomo quando
questo si trova di fronte al niente? Quando muoiono le illusioni e la
vita pare finita?
D’improvviso ci si trova in un campo innevato, dove tutte le strade e i
segnali a noi noti sono invisibili al nostro occhio. Eppure, basta
compiere un passo per lasciare un’orma nuova.
Cosa sarà allora questo libro? Un romanzo sulla violenza? Sulla
ricostruzione? Sulla speranza? Forse un libro sull’amore: fra uomini e
donne, fra compagni di avventura, rivolto alla natura, verso se stessi.
Ecco! Amare se stessi, questo il primo passo da compiere, per sfuggire
alla violenza, per imprimere il peso del primo mattone per ricostruirsi;
per riuscire ad amare gli altri.
CONOSCIAMO L'AUTRICE: MIRIAM BALLERINI
MIRIAM BALLERINI scrive libri, l’ha sempre fatto, da quando aveva dodici
anni.
Trova ispirazione nelle storie degli ultimi, perciò si dedica alla
narrativa sociale, dove, in romanzi d’invenzione, può inserire le
vicende del vissuto di chi vive ai margini.
Nel 2002 ha pubblicato il suo primo romanzo, trovando fin da subito case
editrici piccole, ma che hanno dimostrato di credere in quanto scrive.
In questi quindici anni ha ricevuto molti premi e riconoscimenti. Ha
pubblicato: Il giardino dei maggiolini (2002), Dietro il sorriso del
clown (2003), La casa degli specchi (2004), Bassa marea (2005), Fiori di
serra (2008), L’ultimo petalo (2011), Diario di una ragazza del sud
(2015).
RECENSIONE
Il romanzo è l’esito di una lunga ricerca dedicata
dall’autrice a censire, analizzare e interpretare gli sviluppi della
vita nel suo perenne scorrere, con le sue ricadute, con i pericoli e i rischi,
ma soprattutto descrive la capacità di modificare i nostri corpi e le nostre
anime, rendendo possibile alla vita, di iscrivere una nuova capacità di cucirci
addosso.
Zeljka la protagonista del romanzo, ci racconta la sua di
vita: ribelle, possessiva, passionale. Lei una donna orgogliosa e indomabile.
Sarà sopraffatta dalla violenza e tradimento. Ma è anche la descrizione di
un’occasione di riscatto, la scoperta dell’amicizia e soprattutto, dell’amore
che, si rivelerà più forte delle distanze, degli eventi che si presentano negli
anni.
“Come impronte nella neve” è un romanzo fortunato che ha
incantato i lettori. Da voce ad un coro di personaggi perduti nella memoria,
con pagine del romanzo ora commoventi, ora amare. Miriam Ballerini tesse i fili
della narrazione di tutti quelli che sognano una vita migliore, concetto a noi
familiare e universale.
Zeljka porta con sé le parole capaci di curare, lenire le
ferite dell’anima. Lei osserva, indaga, ascolta, percepisce, intuisce in ogni
inflessione di voce, in ogni silenzio breve o lungo, cerca un indizio che la
riguardi, nel bene e nel male.
Con una leggerezza e la ferocia di una favola, Miriam
Ballerini, racconta la crudeltà, la fragilità, la potenza e la passione dal
punto di vista di una donna. L’autrice l’ha racconta nel momento in cui la vita
l’ha stretta in un angolo, attraverso la fessura che la paura e la vergogna le
lasciano aperta, giusto quel tanto per poter respirare, giusto per non morire.
Come uno specchio, sotto la neve, quel paesaggio che sembra
fermare il tempo. Il romanzo tratta temi diversi e a parere mio, uno dei
maggiori pregi del romanzo stesso sia quello di mostrarci le ambiguità, i
dubbi, le maschere che questi personaggi indossano, spesso adottando una
morale. E poi intrecciate a tali questioni,
c’è anche la vicenda amorosa di Zeljka, la sua sofferta ricerca della
felicità.
L’autrice esprime attraverso paesaggi molto lirici, la
lacerazione di una donna che si accorge di essere guidata dal proprio desiderio
di felicità e dalla paura che una volta raggiunta, questa possa sfuggirle dalle
mani.
Sulla neve immacolata viene tracciato un disegno destinato a
Zeljka che, non può lasciarla indifferente. Comincia a cercare tra i ricordi le
immagini di un semplice movimento o respiro che abbia condiviso. Si sforza di
ritornare con il cuore a quando era fanciulla.
Cerca di focalizzare meglio quelle immagini, i contorni dei
volti e le sfumature di tutti gli istanti che hanno dato vita alla sua
relazione. Riordina ogni sua parola, prova ad associare loro un peso, una
misura, un colore. Le immagini di loro due insieme appaiono chiare, pulsanti.
Ma nulla sarebbe potuto nascere tra di loro se non fosse stato per essersi
mostrati l’uno all’altra le rispettive anime, per riscoprire la sensibilità.
Nell’attesa di trovare il coraggio, si sforza di amare
quello che è presente ora, in questo momento. Non riesce più a immaginare se
stessa, senza accostarsi all’idea che solo nella freddezza delle sue azioni
riesce a cogliere un pezzetto della sua anima.
Desidera che nulla di ciò che ha travolto la sua vita le
fosse mai accaduta, per poter porre rimedio al presente non serve rimpiangere o
desiderare di aver avuto un passato diverso. Perché le impronte nella neve non
si possono mascherare, possono sparire
per un breve tempo, ma ripercorrendo lo stesso suolo, ritornano.
In un universo in cui i suoni e i colori si fondono, in cui
odori e forme comunicano, Miriam Ballerini, sfuma magistralmente i confini tra
sogno e realtà, verità e creazione poetica, sensazione e memoria, passato e
presente.
In un linguaggio elegante e suggestivo prende forma un
romanzo avvolgente, duro, commovente e disincantato allo stesso tempo. Uno
stile capace di penetrare le piaghe dell’animo. Ogni impronta a suo modo tocca
le corde più profonde dell’io, offrendo spunti di riflessioni sui temi chiave
dell’esistenza.
Come impronte nella neve raccontata nel romanzo, pur
proteggendo da quell’onda impetuosa del divenire in una candida teca,
conservandone l’eleganza, la maestosità e l’autorevolezza della bellezza,
legittima nell’opera, non sconvolge mai la costruzione riflessiva della trama,
ma anzi, ne evidenzia con configurato orgoglio quel candore estetico, razionale
e silenzioso che si rigenera, animandosi, nello spazio del vissuto della
protagonista.
E’ il mondo descritto da Miriam Ballerini autrice che,
attraverso lo stile a tratti drammatico, a tratti romantico, ma nello stesso
tempo attraente che, incanta il lettore, rapito in modo carezzevole dal
respiro, dalla moltitudine di mondi che la sua opera descrive senza fronzoli,
con un distaccato silenzio. Con la sua vena artistica, ricca di commozione,
Miriam Ballerini descrive la sua identità, confrontandosi con una realtà
concreta, luogo complesso dell’identità umana.
Vi ringrazio dell'attenzione che avete prestato al mio romanzo, una recensione che lascia me per prima incantata. Grazie di cuore! Miriam Ballerini
RispondiEliminaGrazie a Lei Gent.le Autrice per avermi fatto leggere il Suo romanzo.
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