sabato 15 luglio 2023

RECENSIONE: "AURORA" DI GIORGIO NISINI - HARPERCOLLINS ITALIA


La bella addormentata oggi di Giorgio Nisini

'viaggio nel bosco' dei genitori di Aurora, colta da gran sonno

Aurora 

Aurora

di Giorgio Nisini

HARPERCOLLINS ITALIA

Pagine: 314 - Prezzo: €19.00


 Il libro

Stefano, ultimo discendente dell'antica famiglia aristocratica degli Orsini Gianotti, dirige con successo e da lungo tempo la Fulgor, la fabbrica di lampadine fondata dal celebrato nonno Umberto negli anni Venti del Novecento. Ha una moglie, Carola, e una figlia sedicenne, Aurora, venuta al mondo come un miracolo, dopo anni di tentativi disperati e infruttuosi.

La telefonata notturna di una sconosciuta, con cui si apre il romanzo, lascia in Stefano un vago senso di paura e sgomento: la donna allude, infatti, a questioni del passato che lui nemmeno ricorda, parlando con tono sibillino di una promessa fatta quando sua figlia era ancora una bambina, quasi esprimendo una velata minaccia. Poche ore dopo, durante un rapporto sessuale, Aurora cade in un sonno comatoso di cui nessun medico riesce a comprendere la ragione. Si apre così un periodo di crisi, in cui i due genitori cercano di rispondere in modo diverso a quest’evento inspiegabile e doloroso, alla ricerca di una soluzione sempre più disperata: Carola si abbandona a una vita di preghiera e riti superstiziosi, mentre Stefano cerca di reagire e inizia a indagare sulla telefonata ricevuta nel cuore della notte, sui misteri della sua famiglia e sull’ipotesi che una maledizione gravi sulle fondamenta della Fulgor... Ma è davvero così?

Giorgio Nisini architetta una rielaborazione in chiave contemporanea della Bella addormentata nel bosco, in una versione che fonde il tono classico delle favole di Perrault e dei fratelli Grimm con le tradizioni più nere del Perceforest e di Giambattista Basile. Il risultato è un romanzo avvincente e sorprendente, che gioca con la tradizione trasportandola nel presente e nel futuro, aprendo squarci di senso sul mondo contemporaneo e ricordando il valore eterno delle grandi storie.

Giorgio Nisini è nato a Viterbo nel 1974. Scrittore e saggista, insegna Letteratura italiana contemporanea all’Università La Sapienza di Roma. È autore dei romanzi La demolizione del Mammut (Perrone, 2008, Premio Corrado Alvaro Opera Prima e finalista Premio Tondelli), La città di Adamo (Fazi, 2011, selezione Premio Strega), La lottatrice di sumo (Fazi, 2015) e Il tempo umano (HarperCollins, 2020).

RECENSIONE

''Lui non lo sapeva, ma era appena entrato nel bosco'' si legge all'inizio del romanzo, quando quello che ne è in fondo il protagonista, Stefano Orsini Gianotti, riesce a riaddormentarsi dopo essere stato svegliato nel cuore della notte, in albergo all'estero, da una misteriosa telefonata anonima augurale e minacciosa assieme, relativa al compleanno, il giorno dopo, della figlia Aurora. 
 
Narra appunto l'attraversamento di questo bosco metaforico, psicologico e esistenziale, questo ultimo libro di tutto misteri e suspance di Giorgio Nisini, in cui, a partire dal titolo e nome della ragazza, Aurora, alla fabbrica di lampadine Fulgor fondata dal nonno dell'attuale titolare Stefano Orsini Gianotti, sembra esservi un messaggio di luce che, dopo una sorta di lunga notte popolata di fantasmi, angosce e inquietudini, alla fine parla di un risveglio alla vita che sembra per coincidere simbolicamente con l'illuminazione e il restauro del rudere della fabbrica primigenia, spenta e abbandonata da tempo. 
 
Una storia di sonni, sogni, presentimenti, fantasie che si rifà del resto dichiaratamente alla fiaba de ''La bella addormentata', su suggestione, più che della celebre versione di Perrault, di versioni anteriori, da quella anonima trecentesca narrata nel Perceforest a quella seicentesca di Basile, più ricche di sentimenti e incantesimi, di ombre e premonizioni. 
 
Accade così che Carola, nel giorno del suo compleanno, appena conosciuto l'amore, si senta attratta e precipiti in un sonno profondo del quale i medici saranno incapaci di capire la ragione, non trovando nulla di alterato o infetto o malato nel suo corpo, così che vanno a tentoni provando una terapia o un'altra per la misteriosa narcosi, che sembra protrarsi senza fine. 
 
A monte di questa sorta di fattura c'è la chiamata notturna che finirà per angosciare il padre, Stefano, e il contemporaneo risvegliarsi improvviso a casa di Carola, la madre, che non ne capisce il perché fino a quando non vede ai piedi del letto la figlia, smarrita e assente come in stato sonnambolico. Anche loro, non lo si ripete, ma stanno entrando nel bosco. Un bosco buio fitto, di cui sembra non vedersi l'uscita, una luce appunto, in cui cominciano a agitarsi pensieri strani, sensi di colpa che prendono corpo nelle forme più varie, presagi, fantasmi e paure che, mentre si crea una ''necrosi verbale'' e un allontanarsi uno dall'altra dei due genitori, spingono la donna verso una sua forma di fede e speranza che va dall'interrogare un sensitivo che le parla di streghe nordiche dette Norne al creare in casa un altarino con una Madonna per pregare, mentre lui ossessionato da presentimenti e suggestioni più varie è alla caccia dell'autrice della misteriosa telefonata, che forse coincide con una vecchia che lanciò larvate minacce una sera di festa pcoco dopo la nascita di Aurora e può essere abbia a che fare col passato della Fulgor. 
 
Nisini così, creando situazioni e suspance, giocando su colpi di scena e una piccola vera e propria indagine poliziesca, facendo luce sulla storia della fabbrica, legata anche alle morti drammatiche e premature sia del nonno che del padre di Stefano, introducendo altri personaggi, gioca sempre a osservare e raccontare con sottigliezza analitica di scrittura pensieri, intonazioni, piccoli movimenti, sensazioni, fantasie negative, presentimenti non ben definibili, fisici e psichici dei personaggi principali che diventano la vera sostanza, la materia di cui è fatta tutta la avvolgente e un po' onirica vicenda.

 

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