mercoledì 21 ottobre 2020

RECENSIONE "IL RUMORE DEL MONDO" by BENEDETTA CIBRARIO - MONDADORI


Il rumore del mondo

Benedetta Cibrario
pubblicato da Mondadori

Pagine 756

Euro 22,00

 

Il libro

L'ufficiale piemontese Prospero Carlo Carando di Vignon, di stanza a Londra, sposa Anne Bacon, figlia di un ricco mercante di seta. Quando, dopo essere stata vittima del vaiolo, arriva a Torino, Anne è molto diversa. La vita coniugale si annuncia come un piccolo inferno domestico, ma il suocero Casimiro la invita a occuparsi della proprietà del Mandrone, il cui futuro soltanto a lui - conservatore di ferro - sembra stare a cuore. Tra i due si stabilisce un'imprevedibile complicità e Anne matura amore e dedizione per la vita appartata e operosa che vi conduce. La storia della famiglia Vignon si intreccia ai fili dello spirito del tempo, e non di meno a quelli della seta. Anne Bacon scopre come conquistarsi un posto nella storia di un paese non ancora nato, di un orizzonte ideale che infiamma il mondo. Progressisti e conservatori, al di là degli schieramenti politici, si trovano davanti alla necessità di rispondere al cambiamento e lo fanno agendo - nell'economia, nel costume, nella morale, nella cultura. E l'Italia appare, vista da lontano (complici anime migranti come Anne, e il suo entourage femminile), vista come utopia e come sfida. 


RECENSIONE 

Romanzo storico. Il romanzo di Benedetta Cibrario racconta la vicenda narrativa di Anna Bacon e di Prospero Vignon: lei è una giovane inglese, nipote di un medico e figlia di un ricchissimo mercante di sete; lui l'erede unico di una storica casata, avviato dal padre Casimiro alla carriera militare a servizio di Carlo Alberto di Savoia, il promulgatore dello Statuto passato alla storia come Re Tentenna.

L'incontro dei due giovani è l'incontro di due mondi che faticano a intendersi e che è pure si seducono irresistibilmente: la borghesia industriale e la polverosa aristocrazia, il futuro e il passato, la rivoluzione e la restaurazione in Anna e Prospero, ma anche nel giovane imprenditore Enrico Verra e nel marchese Casimiro che, pur diffidando delle sue idee innovatrici, se ne lascia coinvolgere ed entra infine in affari con lui.

Un'imprevisto arriva a sconvolgere i progetti. Durante il viaggio che deve condurla in Piemonte, al seguito di Prospero, Anna si ammala di vaiolo: qui è la scure che si abbatte imprevista su un'illusione di felicità e che costringe la giovane a compiere un <<giro più ampio>>, per giungere all'edificazione di sè. Analogamente, anche il patto tra Enrico e Casimiro sembra messo a rischio dai colpi della fortuna che si accanisce sull'impresa tessile di Enrico e sul suo orgoglio forsennato, sul suo sogno di diventare il più importante produttore di sete dell'Italia settentrionale.

Ma è Casimiro il personaggio che attrae di più il lettore, con il suo essere sospeso tra memoria e speranza, tra il ricordo doloroso legato alla partecipazione nel lontano 1796 alla campagna antinapoleonica, e il desiderio di riscatto intravisto nel giovane Enrico, tra la diffidenza e la curiosità che l'arrivo a Torino di Anne sintetizza: <<Una brezza di novità che smuove l'aria stantia dell'estate torinese. Possiamo affrettarci a chiudere tutte le finestre, ma non c'è da farsi illusioni, gli spifferi si infileranno ovunque.>>

Il destino di una nazione si specchia così nel destino di questa giovane donna, poichè: 

<<ogni paese ha il suo naufragio, la sua micidiale burrasca e il suo portentoso salvataggio>>.

Il  giardino di Casimiro diventa così, nella finzione del romanzo, luogo dell'innovazione, laboratorio periferico dove le idee, come i semi, attecchiscono o i parassiti: 

<<infettano gli organismi e li minano inesorabilmente>>.

 

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