venerdì 30 ottobre 2020

RECENSIONE "L'OTTAVA VITA (PER BRILKA) by NINO HARATISCHWILI - MARSILIO EDITORE

 Le luci dei giorni che si accorciano./ Il tempo inesorabile potenza dell'istante./ Qui riunite otto generazioni di donne: nonna, mamma, zia, sorella, figlia./ Tutte donne che correggono i propositi dell'idillio nascente.


Nino Haratischwili

L'ottava vita (per Brilka)

 

traduzione di
MARSILIO EDITORE
 
 pp. 1148, 2° ed.
Euro 24,00 
 
 
 
 
 
Il libro
 
«Ci lega un secolo. Un secolo rosso. Questa storia doveva essere raccontata solo per arrivare fino a te, Brilka. A te e quindi all’inizio»

«Una pietra miliare della letteratura» The Guardian 
 
«Commovente, straziante, sublime» The New York Times 

La famiglia Jashi deve la sua fortuna (e la sua sfortuna) a una preziosa ricetta per una cioccolata calda molto speciale, destinata a essere tramandata di generazione in generazione con una certa solennità. Gli ingredienti vanno maneggiati con cura, perché quella bevanda deliziosa può regalare l’estasi, ma porta con sé anche un retrogusto amaro... Al tempo degli ultimi zar, Stasia apprende i segreti della preparazione dal padre e li custodisce nel lungo viaggio che, da una cittadina non lontana da Tbilisi, in Georgia, la porta a San Pietroburgo sulle tracce del marito, il tenente bianco-rosso arruolatosi pochi giorni dopo le nozze. È convinta che quella ricetta, come un amuleto, possa curare le ferite, evitare le tragedie e garantire alla sua famiglia la felicità. Ma allo scoppio della Rivoluzione d’ottobre, quando il destino della stirpe degli Jashi cambierà per sempre, capirà che si sbagliava. Tra passioni e violenze, incontri, fughe e ritorni, sei generazioni e sette donne – da Stasia, nata nel 1900, a Brilka, che vedrà la luce nel 1993 – attraversano l’Europa, da est a ovest, fino all’inizio del nuovo millennio, inseguendo i propri sogni e arrendendosi solo alla Storia.
Alla ricerca del proprio posto nel mondo, le discendenti del famoso fabbricante di cioccolato percorrono il “secolo rosso”, dando vita a una saga familiare avventurosa e tragica, romantica e crudele, in cui per il lettore sarà dolcissimo perdersi, e ritrovarsi.
 

Autore

 
è nata a Tbilisi nel 1983 e oggi vive ad Amburgo. Scrittrice, drammaturga, regista teatrale, già due volte finalista al Deutscher Buchpreis, il più prestigioso premio letterario tedesco, con L’ottava vita ha scalato le classifi che di mezza Europa e ottenuto importanti riconoscimenti, tra i quali l’English Pen Award.
 
RECENSIONE 
 
Sono in tanti a sostenere che il nostro sia un tempo sempre più senza memoria. Se le cose stanno così, la propensione della nostra storia verso il romanzo familiare si può spiegare come un tentativo di conservazione, di responsabilità verso una scrittura che non può mai essere soltanto personale ma, dell'umanità. Del resto, la storia stessa, si vuole figlia della Memoria. ll suo grande nemico è da sempre la dimenticanza, il silenzio o, come diceva un grande scrittore, l'<<oblio>>. Un vasto, inclusivo poema familiare, va componendo la sua <<saga familiare>>. La scrittrice Nino Haratischwili, di questa storia pubblicata da Marsilio. 

<<E' una visita, dove è nata a Tbilisi, e all'immaginario che da qui ha preso forma e vita negli anni, in tempi e luoghi diversi>>. E proprio la tradizione, diventa il filo conduttore di una trama di vicende private e collettive che dalla fine degli ultimi zar arriva fino al presente di Haratischwili. 
 
Il romanzo racchiude l'ironia, il sarcasmo, il gioco, non mancano certo in questa trama dal tema storico. Pù che narrare Nino Haratischwili fotografa, scrivendo per singoli quadri corrispondenti ciascuno a una generazione, le dinamiche, il procedere dell'immaginario, contano per lei non meno della ricostruzione lineare e meticolosa.

L'amibizione maggiore della scrittura di Nino Haratischwili, così piena di affetti ancora irrisolti e di memorie non cicatrizzate, non è semplicemente quella di ricordare, ma di evocare una presenza, di cogliere un'eco che ancora vibra e si ripercuote nella sua mente come un lascito e un enigma.

Le donne protagoniste del libro si sarebbero silenziosamente parlate, attraverso gli anni, con quel filo che ...
 
"Nino Haratischwili avrebbe deciso, con notevole trepidazione, di scrivere un romanzo su una storia apparentemente ordinaria nella vita di donne apparentemente ordinarie e, nel farlo, avrebbe dimostrato che l'intera storia umana può rivelarsi in un giorno qualsiasi dell'esistenza di una persona qualsiasi, nè più nè meno di quanto l'architettura di un intero organismo si riveli in ogni filamento del suo Dna".
 
Donne costrette a vivere in una società sessista e conservatrice in cui gli uomini vogliono avere il controllo e il potere sui loro cari. Si ricamano spazi di vita, quasi una scelta di autonomia e di libertà. Il racconto si sviluppa in una situazione magmatica, non ancora ben fissata nella sua intelaiatura  politica, alla ricerca di queste donne della loro vita e del loro tragico destino. 

Tante storie, una medesima faccia tragica della medaglia. A queste domande, la Haratischwili, risponde con una spiegazione oltre modo complessa, che coniuga un insieme di motivi, sotterranei, intimi, irrazionali, legati alla personalità delle donne e dei loro mariti, alle loro emozioni, alle passioni, ai rancori, con tanti altri fattori che, pur tuttavia, pesarono: i vincoli sociali, il senso dell'onore offeso, calcoli politici, i giochi di potere. Le donne sono ridotte in una condizione di strumentalità, all'interno della quale esse si ricamano spazi di vita personali, distaccati, in un clima di cultura, in evoluzione. Donne, rivelate nel loro destino in questo libro che rivivranno ancora come tema: Donne. L'altro volto della storia.  
 
E non ci si ricorda quasi più della ricetta segreta del cioccolato. Questo ingrediente era in origine una spezia, certo una spezia speciale, in vrtù delle sue proprietà corroboranti e, si dice, afrodisiache.

Intanto, i decenni passano, fra momenti d'oro e rovinose cadute il tempo lascia i suoi segni, gli eventi si accavallano e il ritmo accelera fino sul sorprendente epilogo.

Citazioni del libro

Tu sei un filo, io sono un filo, insieme formiamo un piccolo ornamento, e insieme a molti altri fili formiamo un motivo. I fili sono tutti diversi, diversamente grossi o sottili, tinti con diversi colori. Se li prendi singolarmente i motivi sono difficili da distinguere, ma se li osservi legati l’uno all’altro rivelano storie fantastiche.

E torno a pensare a te, Brilka, a quando hai suonato e cantato queste canzoni per me durante il nostro viaggio in auto. Come brillavano i tuoi occhi! Ce l’ho messa tutta per non mostrarti la mia commozione, la profonda commozione che avevano risvegliato in me le canzoni e il tuo entusiasmo. Ma in quel viaggio, Brilka  mi hai rivelato anche tante altre piccole meraviglie, così tante che non smetterei più di raccontare se cominciassi, e allora probabilmente la nostra storia non avrebbe fine… Ma devo condividerti con tutti gli altri, perché la nostra storia anche la loro, e la loro e anche la nostra. E ancora non tocca noi…


 
 

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