LA CULTURA CHE NON SI ISOLA
L'isola della cultura 2021. Procida capitale della cultura.
Il programma dell’evento lungo un anno punta a potenziare iniziative culturali nella grande area metropolitana di Napoli, destagionalizzazione e turismo slow
All’esame della giuria c'erano i 10 progetti presentati, tutti accomunati dal desiderio di dialogo ora con la natura ora con il paesaggio, ora con i sogni, il futuro, l'uomo e l'acqua. E se tante hanno trovato nel mare l'ispirazione del loro progetto, alla fine ha avuto la meglio il più piccolo dei comuni in gara, appunto l'isola di Procida in Campania, il cui programma è stato giudicato come “innovativo” dalla commissione di esperti del Mibact (Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo).
A Procida andrà un milione di euro per realizzare il suo piano di sviluppo culturale, e come sempre il titolo avrà ricadute dal punto di vista turistico.
Il progetto di Procida punta al turismo lento e sostenibile
Il mare è protagonista de “La cultura non si Isola”, il progetto con cui si propone come “capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”, come scritto nella presentazione del dossier. Quello di Procida è un progetto che nasce dalla condivisione della comunità dell'isola e che guarda ai prossimi 10 anni, che con un investimento pari a 4,15 milioni di euro e prevede una programmazione per 330 giorni coinvolgendo 240 artisti. Il piano prevede poi anche la creazione di nuove imprese della cultura oltre alla riqualificazione dei beni culturali e, soprattutto, un collegamento con i Campi Flegrei e ovviamente tutta l'area metropolitana di Napoli. Direttore della candidatura è Agostino Riitano, già manager di Matera capitale della Cultura 2019. Il tema era stato individuato prima della pandemia nel segno di un’attività cultura molti viva a Procida, già da anni. L’isola è oggi un laboratorio culturale di felicità sociale, che ha puntato sulla co-creazione di eventi e punta su un turismo lento e di ritorno, in cui il visitatore diventi cittadino.Il progetto punta alla centralità della destagionalizzazione dei flussi turistici, includendo il comprensorio flegreo e l'intero territorio campano.
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