Dune (Dune #1)
Frank Herbert
Frank Patrick Herbert (1920-1986) è stato uno dei più grandi autori di fantascienza statunitensi. Da molti degli appassionati del genere, Il Ciclo di Dune è considerato la migliore opera di fantascienza epica mai scritta e rimane certamente una delle più popolari. È composto, oltre che da Gli eretici di Dune, dai romanzi Dune, Messia di Dune, L’Imperatore-Dio di Dune, I figli di Dune e La rifondazione di Dune, tutti pubblicati da Fanucci Editore.
RECENSIONE
La casa editrice annuncia per la fine del prossimo febbraio 2021 la ristampa
del volume Children of Dune di Frank Herbert, terzo capitolo della straordinaria
serie The Chronicles of Dune, considerata una delle più importanti saghe
di fantascienza di tutti i tempi. Sons of Dune è il terzo romanzo della serie
"Dune" di Frank Herbert, un capolavoro unanimemente riconosciuto come la più
grande saga di fantascienza di tutti i tempi.
Leto Atreides, il figlio del Duca Leto - il messia di una religione che ha
devastato l'universo, il martire che, cieco, è andato nel deserto a morire,
ha ora nove anni. Ma lui è molto più di un bambino, perché dentro di lui
pulsano migliaia di vite che lo trascinano verso un destino implacabile.
Lui e sua sorella gemella, sotto il governo della zia Alia, governano
un pianeta che è diventato il fulcro dell'intero universo. Arrakis, meglio
conosciuto come Dune.
E su questo pianeta, al centro degli intrighi di una classe politica corrotta
e sottoposta a una soffocante burocrazia religiosa, appare all'improvviso un
predicatore cieco, proveniente dal deserto. È davvero Paul Atreides, che torna
dalla morte per avvertire l'umanità del pericolo più abominevole?
Questa avvincente saga presenta per la prima volta in modo completo,
razionale e convincente un intero mondo completamente diverso dal nostro.
I suoi riferimenti a problemi ecologici, il potere delle droghe e il potere
dei miti l'hanno reso un'opera di culto per milioni di lettori in tutto il mondo.
L'espansione galattica che seguì alla morte di Leto è terminata. Tornano tutti
sul pianeta madre, ancora una volta il mondo inospitale e arido delle loro
origini. Il delicato equilibrio tra le vecchie forze sta per essere spezzato.
In questo quadro appare un nuovo personaggio: Sheeana, una ragazza che ha il
potere di evocare, controllare e guidare Shaihulud, il gigantesco verme della
sabbia ...
La saga di Dune, apre dimensioni insolite alla narrazione che è considerata
l'apice della fantascienza contemporanea. Le Onorevoli Madri affrontano,
con i loro terribili poteri, le laiche Bene Gesserit. Le Madri temprate,
nascoste e fortificate sul loro pianeta Sala Capitolare, tentano di far
rivivere il vecchio ordine che ha dato loro il loro antico potere in tutto
l'universo. Un ghola di Miles Teg viene addestrato per superare anche il suo
potente predecessore. L'unione di Duncan Idaho e Murbella, entrambi prigionieri
sulla no-ship, potrebbe far luce sul fenomeno traumatico dello Scattering
(diffusione di due particelle, diffusione.
Il sesto volume della saga e l'ultimo romanzo che Frank Herbert ha scritto,
una nave in cui hanno viaggiato il ghola di Duncan Idaho, Sheeana
la giovane donna che poteva controllare i vermi della sabbia) e un equipaggio
di rifugiati fuggì nei confini più remoti della galassia, sfuggendo alle
temibili Matres Onorate, le controparti oscure della Confraternita Bene Gesserit.
Sebbene anche le Matres fossero dovute entrare nell'universo conosciuto, essendo
state espulse dal loro pianeta originale da un temibile nemico. Anni dopo, questo
strano e implacabile nemico continua a perseguitare la nave di Duncan Idaho. Per
essere più forti di lui, i fuggitivi hanno dovuto ricorrere alla tecnologia
genetica dell'ultimo dei maestri tleilaxu: così possono far rivivere le figure
mitiche del passato, tra cui Paul Muad'Dib e la sua amata Chani, Lady Jessica,
Stilgar, Thufir Hawat e il dottor Wellington Yueh. Ognuno di loro deve usare le
proprie abilità speciali per affrontare le sfide che gli vengono presentate. Il
fallimento è impensabile. Non è in gioco solo la loro sopravvivenza: anche quella
dell'intera umanità.
Sandworms of Dune, basato sulla bozza originale di Frank Herbert, ha concluso una
classica saga di fantascienza lasciata incompiuta dalla morte prematura del suo
creatore. Finalmente tutte le incognite che, dalla pubblicazione della Chapter
House, avevano incuriosito milioni di lettori in tutto il mondo, si sono
chiarite.Per vent'anni la nave Ithaca ha navigato ai confini dell'universo in
fuga da un implacabile nemico. In esso viaggiano Duncan Idaho, Sheanna, gli
ultimi vermi della sabbia che hanno potuto salvare dalla Chapter House,
un gruppo di profughi e - rianimato grazie all'ultimo dei maestri Tleilax -
il ghola di personaggi mitici come Paul Muad'Dib e il suo amato Chani,
Lady Jessica, Stilgar, Thufir Hawat e il dottor Wellington Yueh. Tra loro si
nasconde un traditore, ma anche il vero kwisatz haderach, il messia dell'umanità.
Il giovane Paul, figlio del Duca Leto, non sa quasi nulla di Arrakis quando gli annunciano che è la sua prossima destinazione. Poi, a poco a poco, frammenti di racconti, ricordi, qualche parola rubata - tutto stranamente pervaso da un che di leggendario - iniziano a comporre un quadro inquietante. Meglio conosciuto come Dune, il pianeta di Arrakis è un immenso deserto caratterizzato da una fauna molto particolare, creature gigantesche, vermi che sono lunghi centinaia di metri. Tutto sembra misterioso in quel mondo, anche i suoi abitanti, i Fremen, un popolo che ha affinato arti eccezionali. Ma Dune è anche, e soprattutto, l'unica fonte del melange, la "droga delle droghe", indispensabile per affrontare lunghi viaggi interplanetari, garantire straordinari poteri telepatici e assicurare un'incredibile longevità. E su Dune il destino di Paul si compirà, tra mille pericoli e dopo un difficile percorso spirituale.
Il world-building in realtà è il processo in cui si cimenta chiunque crei un mondo, fantastico o meno.
Trama
L'ambientazione del romanzo è situata in un lontano futuro dove l'Umanità, pur viaggiando tra le stelle, ha rifiutato quasi tutta la tecnologia moderna a seguito di un violento jihad religiosoantitecnologico, che ha provocato la distruzione di macchine e robot di ogni tipo. [Ndr. jihadtermine arabo che significa sforzo, impegno estremo, combattimento].I pochi dati legati al funzionamento delle macchine sono custoditi gelosamente da alcune corporazioni a cui hanno accesso pochi membri che mantengono un rigido controllo sulle loroinformazioni segrete.Il resto dell'Umanità è piombato in un nuovo medioevo.La Galassia è unita sotto lo stendardo del leone dorato, simbolo dell'Imperatore PadishashShaddam IVdella famiglia Corrino, a cui il Landsraad, ovvero il Consiglio delle Grandi Casenobiliari che governano i pianeti, obbedisce con deferenza assoluta.Tuttavia, nell'ombra, il Consiglio tenta di manovrare le pedine per acquisire potere in un "grandegioco" che prevede non solo azioni diplomatiche, ma anche guerre e assassinii.In questo contesto di tensione si inserisce un terzo contendente, la Gilda Spaziale: l'unicaorganizzazione a conoscere il segreto del viaggio nello spazio, che monopolizza gli spostamenti di persone, materiali e truppe per tutto l'Impero e alla quale persino l'Imperatore è costretto amostrare rispetto.Cosa mantiene stabile questa situazione conflittuale?Una risorsa unica nel suo genere: la Spezia.Questa sostanza commestibile permette ai navigatori della Gilda di deformare lo spazio e diviaggiare attraverso di esso senza strumentazione elettronica (a costo di orribili mutazioni fisiche),inoltre allunga la vita umana in modo esponenziale e permette anche visioni del futuro.L'unico particolare è che la Spezia cresce su un solo pianeta, Arrakis, un mondo desertico einospitale chiamato Dune dalla popolazione indigena, i Fremen: fieri combattenti ma schivi esospettosi e soprattutto ostili alla dominazione imperiale.La nostra storia inizia proprio quando il Duca Leto, capostipite della famiglia degli Atreides, riceve dall'Imperatore l'ordine di abbandonare il suo pianeta natale, il rigoglioso e verde Caladan,per trasferirsi su Arrakis. Pur temendo le insidie del luogo, il Duca non può rifiutare di obbedire e si reca su Dune insieme alla concubina Jessica, e al loro primogenito Paul, il protagonista del romanzo.L'arrivo sul pianeta deserto per il Duca e la sua famiglia è sconvolgente.
Essi toccano con mano la devastazione e i soprusi compiuti dalla casa nobiliare degli Harkonnen,loro nemici giurati, che avevano governato il luogo per centinaia di anni.Gli Atreides, nobili e giusti, si adoperano in modo da lenire le sofferenze della popolazione. Cercano di limitare gli sprechi di acqua (la risorsa più preziosa del pianeta dopo la Spezia), tentanodi accattivarsi la simpatia della popolazione locale, prima perseguitata e sterminata consistematicità, e provano a tutelare nello stesso tempo gli interessi dell'Imperatore.Purtroppo quello che molto presto gli Atreides imparano è che il loro trasferimento su Arrakis èstato in realtà un gigantesco tranello ordito dallo stesso Imperatore. Spaventato dalla crescentepopolarità del Duca Leto all'interno del Landsraad, Shaddam IV entra in combutta con gli stessiHarkonnen capeggiati dal Barone Vladimir, un uomo crudele, senza scrupoli e accecato dall'odioper i suoi nemici.Le cose su Dune iniziano a peggiorare: sabotaggi, tentativi di omicidio (persino nei confronti di Paulche si salva miracolosamente grazie al suo addestramento) sono solo l'inizio di quella che poi simanifesta come una invasione su larga scala, finalizzata all'uccisione della famiglia Atreides e allariconquista di Arrakis da parte degli Harkonnen.I soldati Atreides e i Fremen, che in parte hanno sposato la causa dei protagonisti, non possononulla contro le truppe nemiche in quanto l'Imperatore stesso ha inviato varie legioni di Sardaukar,i temibili soldati al suo servizio, addestrati, feroci e fanaticamente leali, travestiti in questo caso damilitari Harkonnen.A determinare la morte del Duca Leto è comunque un traditore: il medico degli Atreides. Questi, nella speranza di riavere indietro la moglie sequestrata dagli Harkonnen, fa in modo cheLeto cada in mano al nemico. Il medico però, compiendo un doppio gioco, non solo permette lafuga di Paul e di sua madre ma fa anche in modo che il Duca riceva una fialetta di veleno in modoche possa uccidere il Barone Harkonnen una volta in sua presenza.Purtroppo l'attentato non riesce e soltanto il Duca Leto muore.Paul e Jessica, abbandonati in mezzo al deserto, vagano di nascosto cercando di sfuggire ai nemicie alle ostilità del pianeta, in special modo ai giganteschi vermi delle sabbie, enormi serpentisotterranei che mangiano qualsiasi cosa si muova in superficie. I due sembrano destinati allamorte, ma vengono salvati dai Fremen che li accolgono, non senza sospetto, nella loro tribù.La vita del giovane Paul, un ragazzo un po' viziato e introverso, subisce un brusco cambiamento: per sopravvivere nel deserto è costretto a crescere.Ben presto impara le dure regole della comunitàFremen, cerca di guadagnarsi il rispetto dei locali anche a costo di combattere all'ultimo sangue perottenerlo e lotta ogni giorno per procurarsi il poco cibo e l'acqua necessari per vivere.Anni di vita fra i locali temprano il giovane nobile, che si guadagna il rispetto e la stima dei Fremene assume come nome indigeno Muad'dib ovvero topo, dalla macchia a forma di roditore presentesu una delle lune di Arrakis.Oltre alla maturazione dovuta alle condizioni di vita estreme, accade anche qualcos'altro: la dietaricca di Spezia praticata dai Fremen causa un mutamento sia nel protagonista che nella madre.Entrambi acquisiscono facoltà di previsione del futuro e pertanto iniziano a essere venerati comecoloro che adempiranno a una profezia Fremen riguardante la loro liberazione dall'oppressore e latrasformazione di Dune in un pianeta giardino
Paul viene quindi a scoprire che i Fremen, sotto la guida di un planetologo chiamato Liet, hannoiniziato a terraformare lentamente il pianeta, conservando acqua e semi necessari per innaffiare,un domani, le dune.Tale piano ovviamente metterebbe fine alla crescita della Spezia, che Paul scopre essere prodottadai vermi delle sabbie, uccisi all'istante dal contatto con l'acqua.Nel frattempo la guerra continua.In qualità di nuovo Duca Atreides, il ragazzo inizia a radunare i Fremen sotto il suo vessillo e acompiere atti di sabotaggio e guerriglia contro gli Harkonnen per scacciarli dal pianeta.La popolazione locale lo segue entusiasta, facendo di lui un leader carismatico indiscusso.Nonostante abbia trovato sudditi fedeli e anche l'amore (una ragazza Fremen di nome Chani), le peripezie per Paul non sono finite.Prima la madre, per diventare una sacerdotessa del culto Fremen, si sottopone a una pericolosaprova di iniziazione. Tale rito pur dandole la facoltà di entrare in contatto con le memorie delle sueantenate tramite l'assunzione di un infuso di spezia, la porta vicino alla morte e compromette losviluppo della bimba che porta in grembo (concepita col Duca Leto poco prima della sua morte);poi Paul stesso, desideroso di sottoporsi allo stesso rituale della madre, cade in coma per moltigiorni.Si scopre allora che il giovane Duca è in realtà il frutto di un paziente lavoro di incrocigenetici concepito dal Bene Gesserit, una sorellanza segreta con poteri psichici - di cui lamadre faceva parte - che, attraverso matrimoni combinati per secoli, mirava all'ottenimento di unessere perfetto, capace con le sue facoltà di essere in grado di ottenere poteri straordinari, fino aquel momento inaccessibili persino alle più dotate della sorellanza.Tuttavia Jessica, che secondo il piano avrebbe dovuto partorire una donna, per amore del suo Ducasi ribellò e diede alla luce Paul, un maschio.Questo sconvolse tutti i piani del Bene Gesserit, che non si aspettava che un uomo potesse averepadronanza di poteri psichici che erano stati appannaggio soltanto della segreta casta femminileper secoli.Per questa ragione, unitamente ai continui atti di guerriglia perpetrati dai Fremen di Paul, l'interoLandsraad scende in guerra contro i ribelli di Arrakis, persino l'Imperatore in persona si muove coni suoi soldati, atterrando nella capitale del pianeta e iniziando a mettere tutto a ferro e fuoco.Lo scontro finale a questo punto è inevitabile.Grazie alle visioni di Paul, ormai entrato in possesso dei poteri tanto temuti dalla sorellanza BeneGesserit, i ribelli prevedono le mosse future dei loro nemici e le truppe Fremen riescono a penetrarenell'accampamento imperiale e a sconfiggere i terribili Sardaukar.Gli Harkonnen, i mortali nemici degli Atreides, vengono uccisi e l'Imperatore, preso prigioniero, ècostretto a firmare una umiliante resa, sotto la minaccia di Paul di distruggere il pianeta con tuttala Spezia.Paul diventa così Imperatore e vendica la morte del padre, oltre ad adempiere alla profezia Fremenche lo aveva indicato come il liberatore del popolo oppresso.
Analisi psicodinamica - La punta di diamante di questo complesso romanzo è di sicuro l'analisi psicologica dei suoipersonaggi: il protagonista, Paul Atreides, compie un percorso di crescita individuale chepotremmo definire, per usare un termine junghiano (1964), di Individuazione. Infatti la maturazione come uomo dell'eroico protagonista coincide con un profondo contatto conlearee più remote della sua mente.In base alla teoria elaborata da Carl Gustav Jung, il percorso di individuazione che la personacompie nell'arco della sua vita gli permette di raggiungere l'essenza del suo vero sé, ovverodella parte più autentica e profonda del proprio essere. Tale cammino è essenziale per giungere a una profonda conoscenzadi se stessi e per differenziarsi da ciò che lui definisce "inconscio collettivo", ovvero il contenutonon cosciente condiviso da tutta l'umanità, di simboli e di memorie ancestrali."Individuarsi" in questo caso vuol dire riuscire ad affrancarsi dalla massa e dalla spersonalizzazionenella quale l'uomo rischia di invischiarsi se non sostiene un valido percorso di conoscenza interiore.Possiamo dire che il giovane e viziato Paul, all'inizio schiacciato dalla società ipercontrollante erigida in cui è nato, si affranca poco a poco dalle convenzioni sociali e dal ruolo che il suostatus nobiliare gli aveva imposto.Sebbene cresciuto in una famiglia di vedute liberali e filantropiche, il nostro protagonista risulta inogni caso condizionato dal clima culturale e dagli obblighi dell'etichetta di corte.Tutto ciò contribuisce a creare in lui una Persona (Carl Gustav Jung, 1971) che lo aiuta a sostenere i rigidi addestramenti e le lezioni, a cui è sottoposto in quanto erede del Duca Leto.La Persona di Paul, in questo senso, è da intendersi come una "maschera" caratteriale cheincarna perfettamente ciò che la società si aspetta da lui: Paul è in grado di essere apprezzatodal suo ambiente e dai suoi genitori per ciò che fa, tuttavia deve sacrificare la parte più autentica eistintuale di sé sull'altare della rigida aderenza alle regole del suo mondo. Come diceva Jung, spesso la Persona nasconde la parte più autentica di ognuno di noi.Lo stesso padre incarna più le caratteristiche di un Io ideale - ovvero il modello verso il quale ilsoggetto tende - che di un Super Io - ossia una sorta di severo giudice morale interno (SigmundFreud 1917).Leto quindi si profila come figura genitoriale meno severa e giudicante ma pur sempre lontana anniluce dal Sé del ragazzo. Questo padre risulta essere per Paul un modello da raggiungere e dal qualecontemporaneamente affrancarsi per non restare sepolto nella sua ombra quale eternofanciullo.La ribellione che Paul innescherà, seppur nel nome della sua famiglia, è anche una ribellione alPadre, rappresentato dal complesso sistema feudale dell'universo in cui vive e dalla figura delBarone Harkonnen, suo mortale nemico, e dall'Imperatore Shaddam IV. La guerra che Paul muoverà contro questi "rappresentanti" riuscirà alla fine a far crollare l'interoordine costituito: l'Imperatore sarà detronizzato e il Barone sarà ucciso. Per capire come la lotta contro l'Impero per Paul possa essere l'occasione per "individuarsi" bisognacomprendere che la società in cui Paul vive è il riflesso degli obblighi e delle convenzioni che hannocaratterizzato la sua infanzia.
Queste, come accade spesso, contribuiscono a formare quella "Persona", di cui abbiamo parlato,che nasce sotto la spinta delle convenzioni sociali, che originano dall'educazione genitoriale.Quasi a sottolineare questo aspetto di conflittualità di Paul con il Padre-Sistema, nel romanzo si scoprirà che l'Imperatore è cugino del Duca Leto e addirittura che il Barone è il nonno di Paul, essendo padre di lady Jessica, nata da una relazione extraconiugale clandestina orchestrata dal Bene Gesserit per i suoi scopi di ingegneria genetica. L'Imperatore e il Barone rappresentano una vera e propria junghiana "Ombra" genitorialecontro la quale il giovane Atreides si scaglia con tutte le sue forze.Se li immaginiamo, infatti, come la rappresentazione di varie "subpersonalità", ovvero come dellepiccole molecole che gravitano attorno all'Io (Paul in questo caso) e che, avendo una caricaaffettiva, lo condizionano (Carl Gustav Jung, 1948), possiamo attribuire l'Ombra, ovvero la"subpersonalità" che incarna tutti i nostri lati oscuri, a questi due personaggi. Essi sono legati al protagonista sia dagli eventi sia per un vincolo di sangue, e perciò si rendono dei perfetti contenitori per le "proiezioni" (Freud,1917) di Paul. Il conflitto che emerge dalla ribellione di Paul permea tutto il romanzo: il giovane Duca ètormentato dalle visioni del futuro, in cui osserva se stesso guidare orde di guerrieri Fremen cheportano distruzione e morte nella Galassia in suo nome, osannandolo come un dio-re. Da un punto di vista psicoanalitico, tale conflitto si potrebbe collocare in una sfera prettamenteedipica. Come teorizzato da Sigmund Freud (1905), durante il complesso di Edipo la fantasia delbambino di congiungersi con la propria madre è ostacolata dalla figura paterna, vista comeminacciosa e castrante, pronta a punire il bimbo con l'evirazione per i suoi desideri peccaminosi.L'aggressività che il bambino prova verso il padre viene spesso negata, in quanto inaccettabile, etrasformata in apprensività e preoccupazione per il genitore di sesso opposto. Attraverso taledinamica, del tutto inconscia, si dispiega il tentativo di celare la consapevolezza distruttiva eannichilente della rabbia provata nei confronti del padre-rivale.Le visioni di Paul sembrano essere un precursore di tale rabbia edipica che poi agirà, e il segretodesiderio di sovvertire l'Impero-Padre con i suoi fanatici Fremen (popolo istintuale e arcaico, cheben si adatterebbe all'orda primordiale parricida di cui parla Freud in "Totem e Tabù" del 1913)diventa terrore e motivo di dubbio per il protagonista.Egli tenta in ogni modo di eludere il suo destino, cerca di sfuggire al suo più intimo desiderio dirovesciare i suoi nemici, chiedendosi spesso durante il romanzo se le sue visioni, che mostranoguerre interplanetarie, saccheggi e devastazioni compiute in suo nome, siano in qualche modoevitabili. La figura della madre, lady Jessica, è poi una presenza costante al fianco del giovane Duca, siacome consigliera sia come addestratrice (sarà lei a iniziarlo ai misteri dei poteri psichici) siaovviamente come figura affettiva, alla quale il ragazzo rimane fortemente legato in una dinamicache non fa altro che sottolineare la tematica edipica dell'opera di Herber.
Anche l'unione che Paul ha con Chani, la guerriera Fremen di cui si innamora, non riesce adaffrancarlo dalla figura materna. Lady Jessica difatti resta sempre, seppur nell'ombra, e diviene unapresenza costante anche per la nuora e la spingerà persino ad accettare il ruolo di concubinaquando Paul, per motivi politici, decide di sposare la figlia dell'Imperatore in modo da salire altrono.Alla fine, la risoluzione del conflitto edipico del protagonista non può che avvenire con una profondapresa di consapevolezza dell'ineluttabilità del suo destino.Ciò che le sue visioni mostravano era ciò che sarebbe accaduto, che era nel suo animo e nel suodestino fin dall'inizio, e Paul trova la pace solo quando capisce che quello è il cammino segnato perlui.Al di là della tematica della predestinazione presente nel romanzo, da un punto di vistapsicoanalitico possiamo osservare come nel giovane Duca alla fine venga scardinata la difesapsichica della negazione (Nancy McWilliams 1999), che rende possibile l'accettazione profondadei suoi desideri pulsionali fino a quel momento respinti e bollati come egodistonici.La dolorosa consapevolezza dell'ineluttabilità del suo destino e dell'accettazione delle sue piùprofonde spinte istintuali avviene, metaforicamente, quando Paul si decide a compiere il ritualedell'acqua della vita.Il protagonista decide di bere l'acqua velenosa prodotta dai vermi della sabbia (cosa mai tentataprima da un uomo) e, dopo un mese tra la vita e la morte, si risveglia con la consapevolezza diessere ciò che egli è, integrando anche il suo lato "Ombra" e ordinando l'attacco finale ai suoinemici, minacciando persino di distruggere il pianeta in caso di sconfitta.Tuttavia, come è auspicabile in ogni psicoterapia, l'accettazione dei propri desideri inconsci nonporta a una indiscriminata soddisfazione degli stessi - in quella che si potrebbe definire una fasemaniacale - ma a una sublimazione e a un più funzionale controllo dell'Io sulle richieste dell'Es(il lato più primitivo, istintuale e sede di tutte le esperienze traumatiche rimosse).Così quando uno dei capi Fremen - Stilgar, buon amico di Paul - si vede costretto secondo le leggitribali a sfidarlo per la supremazia sui guerrieri del deserto, il Duca non accondiscende al desideriodi guidare le orde di guerriglieri uccidendo l'amico, ma lo lascia al suo posto di comandochiedendogli solo l'obbedienza in quanto suo Duca.Similmente Paul non uccide l'Imperatore, che aveva complottato per assassinare il padre, ma lomanda in esilio e ne sposa la figlia, in modo da arrestare una violenta guerra intergalattica con lealtre case nobiliari assetate di vendetta.Come può però Paul arrivare a tale consapevolezza?Con quello che Jung (1935) definirebbe la "coniunctio oppositorum", ovvero l'unione degli opposti, l'integrazione dell'Anima con il suo Sé maschile.Il sottoporsi alla stessa prova di iniziazione che ha sostenuto la madre quando è diventata unasacerdotessa Fremen implica che Paul affronti qualcosa che prima era stato concesso solo a esseriumani di sesso femminile.Le droghe che assumerà, infatti, gli permetteranno di potenziare le sue capacità psichiche fino araggiungere il grado di consapevolezza e potere di una Reverenda Madre del Bene Gesserit.
Si potrebbe dire che il protagonista entra in questa fase in profondo contatto con la sua Anima (lasubpersonalità femminile che secondo Jung - 1964 - è presente in ogni Inconscio maschile)integrandola con successo nel suo Sé, facendone quindi una risorsa. Tant'è vero che egli va benoltre gli scopi del rituale, giungendo a un livello di sviluppo psichico tale da spaventare persino lepiù potenti autorità della Sorellanza. Paul riesce infatti a giungere in quello che le sacerdotesse definivano «il luogo colà dove nessuna è mai giunta prima», uno spazio psichico che terrorizzava persino le più abili e potenti tra loro. Leggendo il romanzo in chiave psicoanalitica, questo passaggio sembrerebbe suggerire che soltanto l'integrazione funzionale delle diverse istanze (ovvero il Sé con le sue subpersonalità) può portare a una effettiva crescita dell'individuo. Qualsiasi predominio di una sulle altre può portare auna crescita soltanto limitata, anche se apparentemente adattiva. Credo sia utile a questo punto portare un esempio, anche al di fuori del romanzo, per chiarire meglio il concetto.Una donna, M., di 30 anni, venne a colloquio per problemi di origine sessuale. La sua storia di vita rivelò una estrema concentrazione sugli aspetti "pragmatici"della sua esistenza e su caratteristiche spiccatamente maschili, come l'efficienza, il successo sul lavoro, la razionalità.Tali attitudini, che sono certamente una risorsa per ogni individuo, rischiavano in M. di farle perdere il contatto con la sua femminilità e con il suo corpo, cosa che si rifletteva, perl'appunto, nel problema sessuale per il quale era venuta a colloquio.Tramite una analisi del suo vissuto e un lavoro sulle sue emozioni M. fu in grado di contattare,poco a poco, la sua femminilità sepolta dal desiderio di piacere a un padrerigido ed esigente,che null'altro desiderava se non una figlia "prima della classe".cominciò ad avere atteggiamenti più consoni al suo sesso, partendo dall'abbigliamento einiziando a fare uso della sua creatività (caratteristica femminile) in campo lavorativo. Dopo qualche mese, il problema per il quale era venuta si risolse felicemente e a distanza di un anno non si è più ripresentato.Possiamo vedere in questo breve stralcio clinico che in M. vi era una subpersonalitàben definita, ovvero l'Animus (l'insieme dei tratti maschili presenti nell'inconscio femminile, Jung 1964) che aveva preso il sopravvento sull'Io della paziente, impedendole di avvicinarsiulteriormente al suo Sé e in qualche modo "impossessandosene".La via per la guarigione e per una rinnovata serenità di M. fu possibile grazie al riequilibrio delle varie subpersonalità, che rese l'Io più fluido e capace di essere flessibile. L'efficienza di M. le consentiva una vita "normale", ma a prezzo della spontaneità e dell'autenticità.Tornando al nostro romanzo, vi è tuttavia un altro particolare interessante nell'esperienza catartica del giovane Atreides: attraverso le droghe necessarie al rituale, egli diventa pienamente coscientedelle esperienze dei suoi antenati, in quello che sembrerebbe un contatto con il proprio Sé che vaoltre il vissuto individuale.
Paul "scava" così a fondo nel suo inconscio da arrivare a poter leggere le trame di quella cheSiegfried Heinrich Foulkes (1991) definisce "la matrice familiare", ovvero la rete di relazioni e di comunicazioni che caratterizza un determinato gruppo e che, agendo inconsciamente, neguida il comportamento.Sempre secondo il Gruppoanalista tedesco, è proprio all'interno della matrice familiare che sigiocano tutte le dinamiche di identificazione, proiezione e identificazione proiettiva che sono proprieanche dei fenomeni di transfert.Volendo adottare una chiave di lettura del romanzo ancora più profonda, andando oltre persino alvissuto singolo dei protagonisti, si può leggere l'intero universo di Dune come un gigantescoaffresco della vita psichica.La rigida società imperiale cinica e spietata, di chiara matrice superegoica, è contrapposta alselvaggio Arrakis, desertico e inospitale ma sede della Spezia che permette di leggere il futuro. Questo pianeta è la rappresentazione simbolica dell'Es, con i suoi mortali pericoli e le sue grandirisorse.In quest'ottica, il piano dei Fremen di rendere Dune un giardino - raccogliendo acqua e semi perinnaffiare la sabbia - può essere visto come la rappresentazione letteraria della Psicoterapia,capace di far crescere il seme della consapevolezza persino in luoghi aridi e minacciosi, come ivissuti traumatici delle persone.I Fremen, che in questo caso rappresentano l'Io, grazie alle risorse dell'acqua e dei semi(metaforici rappresentanti della Psicoterapia) riescono a rendere più abitabile il proprio pianeta -l'Es - e a padroneggiarne la gestione, senza essere più costretti a nascondersi e a subirne il climaostile.L'acqua, emblema della rinascita (Von Franz 1980), simboleggia quindi un nutrimento, il liquidoamniotico con il quale il popolo del deserto di Dune dona nuova vita al proprio mondo tramite lavegetazione, così come la relazione che cura è capace di ridare speranza e forza ai nostri pazientiche non riescono a districarsi dalla morsa dei loro vissuti opprimenti.Da leggere perché"Dune" non è solo un romanzo epico, è una esperienza.Seguire le vicissitudini di Paul, dei Fremen, di Lady Jessica e di tutte le figure minori che orbitanoattorno ai protagonisti è osservare la danza dei nostri oggetti interni.I pensieri e i tormenti del giovane Duca di fronte al futuro che avanza a grandi passi possonopermetterci di farci delle domande sul nostro percorso di Individuazione, ricordandoci sempreche una maggiore consapevolezza dei nostri stati d'animo, delle nostre relazioni oggettuali edell'influenza che esse hanno avuto sulle nostre scelte non può che portarci a una vita piùsoddisfacente.Il giovane Paul, una volta scoperto e accettato il proprio destino, riesce ad affrontarlo anche neisuoi aspetti "Ombra" e questo secondo me è uno dei più grandi motivi per i quali vale la pena diaccompagnare Paul nella sua lotta contro l'Impero.Una vita felice non è una vita euforica, ma una esistenza che ci permette di provare tutte leemozioni senza esserne sopraffatti.
Brani significativi «La paura uccide la mente. La paura è la piccola morte che porta con sé l'annullamentototale. Guarderò in faccia la mia paura. Permetterò che mi calpesti e mi attraversi, equando sarà passata non ci sarà più nulla, soltanto io ci sarò».("Litania contro la paura")La "Litania contro la paura" è una cantilena recitata dalle Bene Gesserit per controllare il flusso di emozioni negative di fronte al pericolo. Paul la recita quando, all'inizio del romanzo, vienesottoposto a una prova mortale al fine di valutare le sue potenzialità quali probabile Prescelto.Penso che in questo breve cantico sia presente un concetto importante: quello di non reprimere le proprie emozioni, anche e soprattutto quelle negative, ma di lasciarle scorrere in noi, di viverle,di lasciare che ci attraversino, appunto, senza però distruggerci.«Come affrontare lo studio della figura del padre di Muad'Dib? Un uomo dal cuore caldo e gelido insieme? E tuttavia molti fatti della sua vita ci aiutano: il devoto amore per la suaLady Bene Gesserit; quello che sognava per suo figlio; la devozione degli uomini che loservivano. Potete immaginarlo: un uomo intrappolato dal destino, una figura solitaria lacui luce è oscurata dalla gloria del figlio. Ma ci si chiede, tuttavia: Che cos'è il figlio, se nonl'estensione del padre?».(Principessa Irulan)In questo brano vi è una breve ma intensa descrizione del padre di Paul, il Duca Leto.Egli, nel romanzo, va incontro alla morte sapendo che il trasferimento su Arrakis avrebbe significatolo sterminio della sua Casata.Nell'universo di Dune la figura di Paul sovrasterà Leto in quanto a importanza e magnificenza. Tuttavia, nell'intimo, il giovane Duca non riuscirà mai a liberare la sua mente dai pensieririguardanti il padre e dalla sua figura, che egli vedrà sempre come un ideale molto più alto di lui.«Dio creò Arrakis per temprare il fedele».(Detto Fremen)«Era guerriero e mistico, feroce e santo, astuto come una volpe e innocente, cavallerescoe spietato, meno di un dio e più di un uomo. Non si può misurar Muad'Dib con gli standardordinari. Nel momento del suo trionfo, indovinò la morte che gli veniva preparata etuttavia accettò il tradimento. Possiamo dire che lo fece per un senso di giustizia? Quale giustizia, allora? Perché, ricordate che stiamo parlando, ora, del Muad'Dib cherivestì il suo tamburo con la pelle del nemico, e che negò tutte le convenzioni del suopassato ducale con un semplice gesto della mano, dichiarando semplicemente: Io sono lo Kwisatz Haderach [Ndr. l'essere supremo che governa l'universo]. Questa è una ragione più che sufficiente».In questo ultimo brano vi è la sintesi del raggiungimento della consapevolezza da parte di Paulriguardo al suo destino.Le azioni che Paul intraprese, la profonda accettazione anche delle sue parti più oscure (della suaOmbra appunto), la cessazione della negazione riguardo al suo destino sono sintetizzate nellafrase:«Io sono lo Kwisatz Haderach, questa è una ragione più che sufficiente».Ovvero, io sono me stesso, in tutto e per tutto, io sono un Individuo.
Possibili utilizzi nella professione "Dune" è un romanzo che, più che ispirarci o darci delle dritte nell'aiuto dei nostri pazienti, puòaiutarci a conoscere noi stessi.Il confronto con la profondità della trama e con lo spessore dei personaggi, con la potenza deisimboli in esso contenuti può senza dubbio favorire la nostra introspezione.D'altronde, come affermato anche da NancyMcWilliams (2006), una analisi personale è unostrumento insostituibile per ogni Terapeuta.Ovviamente il romanzo di Herbert non può fungere da "Terapeuta", può tuttavia aiutare il nostro inconscio a far emergere tematiche e domande inerenti alla nostra storia personale e alnostro percorso di vita.Inoltre empatizzare con i protagonisti ci permette di comprendere magari qualche sfumaturain più del vissuto dei nostri pazienti, che spesso si ritrovano ad affrontare temi esistenziali chesimbolicamente possono essere molto affini ai tormenti dei personaggi del romanzo.
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