L'IMPERFETTA
CARMELA SCOTTIGARZANTI
208 pagine
€ 14.90
Nessuno può rubare la libertà a chi la custodisce dentro di sé. Notte e giorno dicevo nella testa le parole dei libri di mio padre. Le avevo tutte nella memoria, nessuno può rubare i pensieri senza peso, sottrarli nel sonno a chi li tiene stretti. Per Catena la notte è sempre stata un rifugio speciale. Un rifugio tra le braccia di suo padre, per disegnare insieme le costellazioni incastonate nel cielo, imparare i nomi delle stelle più lontane e delle erbe curative, leggere libri colmi di storie fantastiche. Ma da quando suo padre non c'è più, Catena ha imparato che la notte può anche fare paura e può nascondere ombre oscure. L'ombra delle mani della madre che la obbligano al duro lavoro nei campi e le impediscono di leggere, quella degli occhi gelidi e inquieti dello zio che la inseguono negli angoli più remoti della casa. Le sue sorelle sembrano non vederla più, ormai è la figlia imperfetta e il ricordo del calore dell'amore di suo padre non basta a riscaldare il gelo nelle ossa. Catena ha solo sedici anni e decide che non vuole più avere paura. E l'ultima notte nella sua vecchia casa si colora del rosso della vendetta. Poi, la fuga nel bosco, dove cerca riparo con la sola compagnia dei suoi amati libri. È grazie a loro e agli insegnamenti del padre che Catena riesce a sopravvivere nella foresta. Ma nel suo rifugio, fatto di un cielo di foglie e di rami intrecciati, la ragazza non è ancora al sicuro. La stanno cercando e per salvarsi Catena deve ridisegnare la sua vita, la vita di una bambina che è dovuta crescere troppo in fretta, ma che può ancora amare di un amore, forse imperfetto, ma forte come il vento. Con questo romanzo potente, finalista al prestigioso Premio Calvino, Carmela Scotti ci guida al cuore di una storia antica e insieme attualissima, illuminata da un'intensa e affilata voce femminile. La storia di una ragazza coraggiosa e troppo sola. Della sua voglia di vivere contro tutti e tutti. Di una stella che continua a brillare anche in un cielo coperto di nuvole. Guarda il booktrailer
Carmela Scotti si è
diplomata in pittura e fotografia all'Accademia di Belle Arti di
Palermo. Ha vissuto a Palermo, a Roma e a Milano, lavorando come
cameriera, operatore sociosanitario in una casa di riposo, telefonista,
commessa e insegnante di fotografia. Con L'imperfetta è stata finalista
della ventisettesima edizione del prestigioso Premio Calvino.
Attualmente vive in Brianza e collabora con i settimanali Cronaca Vera e Tu Style.
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RECENSIONE
Sullo sfondo di Roccamena, una famiglia siciliana è legata alla tradizione, immersa in un contesto storico atavico. Questa è la famiglia di Catena e di sua madre Maria che ha generato tre figli:(Catena, Antonia e Teresa), il padre, lo zio Ignazio e il piccolo Gaspare, figlio di costui.
La casa dove vive è piccola, ma non le manca niente. Era la casa che ha costruito suo padre. L'ha abitata per molto tempo, impregnandola delle loro parole chete, mai sgarbate o urlate, della loro saggezza e bontà d'animo, dell'amore per i figli. Il primo a laciarla fu il padre,a volte gli leggeva sul viso la malinconia, ma erano attimi passeggeri, che si scrollava subito di dosso. Aveva la risolutezza e il senso pratico degli uomini che conoscono la fatica del lavoro e la gioia delle piccole soddisfazioni. Dopo la sua morte, niente fu come prima. Ciò che più preme a Catena è la possibilità di spiegarci come una famiglia può sfaldarsi dal momento della morte del padre: la madre che, invece di conservare eternamente i valori dell'unità, decide di distruggerli, insieme con i ricordi. Mia madre è ancora a casa, la stessa dove sono cresciuta, a blaterare qualche frase ogni giorno lamentandosi di tutto o di qualcos'altro, solo per far sentire la sua presenza, ma non fa nulla per aggiustare le cose. Non ha mai fatto nulla per prendersi cura di me. Nemmeno io mi prendo cura di lei e non provo più sentimenti, perchè ho inevitabilmente appreso questo da lei, per molto tempo. Lei che non è cambiata mai. Che è rimasta sempre troppo fuori dalla mia vita, senza farmi neppure capire. Lei che non ho neanche mai saputo perchè mi ha messo al mondo. Fatto sta che ormai non riesco più nemmeno quasi a parlarle. Lei che non sembra provare dolore, ha gli occhi totalmenti assenti, si dirige in camera sua senza nemmeno guardarmi, nè toccarmi. Lo zio invece, si attacca alla bottiglia come fa ogni giorno, a ogni ora, poi si trascina fuori di casa sbattendo la porta e mugugnando qualcosa d'impastato e incomprensibile. Catena è sicuramente troppo piccola e fragile per poter far qualcosa ai sorprusi che le arrivano addosso, ma non abbastanza per non capire. Catena è una ragazza pronta ad affacciarsi alla vita e a ciò che essa gli riserva, in un mondo in cui non tutto è quello che sembra. I ricordi di Catena sono come viaggi all'interno di se stessa e del suo passato, di quello che ha provato e che non rammenta più e di quello che per scelta, ha soffocato. Ricordi di quella bambina felice e spensierata che non è mai stata. I suoi ricordi si aprono in un confronto con la figura anaffettiva della madre. Lei non sa nulla di me, nulla sui miei tormenti, nè sugli strappi che sento di avere dentro. Da questo momento la sua vita cessa di scorrere sui quieti binari di sempre per imboccare la ignota e difficile strada della tragedia. Una tragedia che sconvolge tutta la famiglia. Non riuscivo più nemmeno a piangere, provavo solo la disperazione feroce e muta, in quegli attimi si aggrappava ai ricordi del padre e dei giorni di sole passati insieme, i giochi e le corse che aveva fatto con lui, il ricordo di un padre che aveva tentato d'amarla con tutte le forze che Dio gli aveva dato. Non importa se erano le misere forze di un uomo fragile; erano ugualmente tutto ciò che aveva. Non voleva che quando un giorno qualcuno gli avesse parlato di lei, (benchè fosse nell'aldilà), fosse costretto ad abbassare gli occhi, a vergognarsi e si domandava: "Chi ti spiegherà che ho lottato per sopravvivere con tutte le mie forze, ma che esistono dolori tanto spaventosi, come se una bestia immonda ti sbranasse l'anima, come se ti strappassero la carne viva a morsi e non puoi, non puoi farcela a vivere? Catena è stata una ragazza sfortunata, la morte del padre coincide con l'inizio di un incubo: odiata, disprezzata e maltrattata, da chi invece, dovrebbe amarla. Finchè un giorno, il suo istinto esplode e segna irrimediabilmente il suo futuro e quello della sua famiglia. Di fronte ad una verità così tremenda, Catena reagisce uccidendo a sua volta, con freddezza e predeterminazione diventando da vittima a carnefice. In questo romanzo non c'è nessuna possibilità di riscatto: neanche per il bambino, che pure dovrà nascere, riesce a spezzare il circolo di odio e di violenza che racchiude tutti i personaggi in un abbraccio mortale. La vicenda narrata nell'Imperfetta, di Carmela Scotti, è il diario senza censure relativo agli anni cruciali in cui la protagonista maturò, nel quadro di un devastante dramma psicologico la decisione di trasgredrire definitivamente. L'autrice ha saputo indagare la vita interiore, il dolore, i desideri con una sincerità e una sottigliezza ineguagliabili, mettendo così a nudo la protagonista. In questo racconto Catena ci descrive l'analisi delle sue relazioni e dei suoi affetti, toccando le corde più profonde dell'anima. L'Imperfetta di Carmela Scotti è un romanzo che parla direttamente al cuore. Una testimonianza profonda è bellissima sul vero significato della famiglia, su quanto contino le scelte del passato e sulla grandiosa possibilità di riscegliere in ogni istante cosa vogliamo essere.
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