Trama
La mia recensione
Il romanzo Krònachia di Emanuele Angione ci descrive un territorio ignoto dove tutto è mistero e trasformazione. Un territorio in cui gli esseri viventi e le stesse leggi naturali paiono aver subito una radicale trasformazione. Il suo confine è sorvegliato da popoli la cui stabilità ed armonia, venne sigillata dopo il caos d'origine, dove le terre bruciavano ed erano scosse da malvagità. A suggellare tale accordo vennero costruiti due bracciali. I loro possessori erano incaricati di celarne l'esistenza e al contempo indagarne i più reconditi segreti, a iniziare dalle origini dei poteri. Tuttavia quei luoghi non possono considerarsi sicuri, ne tanto meno rilevare il pericolo dal quale doversi difendere. Le insidie di ogni tipo, che turbano la tranquillità degli esseri viventi si sono concluse con un fallimento. In quanto alle cittadine inghiottite dalla furia devastatrice, di esse non rimangono che tracce desolanti. La sanguinosa è preoccupante lotta che ne seguì, si concluse incerta: più che credere alla possibilità di una qualche salvezza, la loro sensazione è quella d'essere destinati a fare la stessa inquietante fine di chi li ha preceduti in epoche passate. Attraverso le pagine di questo romanzo, il lettore tra meraviglia e smarrimento, viene condotto in un mondo metafora dell'esistenza umana. L'autore trasfigura e sublima gli ambienti descritti, emerge dalle pagine del romanzo lo stupore e il timore con il quale si percepisce la drammaticità esistenziale di un luogo che è la rappresentazione del mistero, che ridicolizza le miserie degli umani. La realtà viene deformata dall'autore con toni e immagini diverse, trasmuta oggetti noti, soffondendoli con un'alone di mistero e alterità, in un'atmosfera di decadenza. Così il lettore fin da subito sembra avere un modo tutto particolare di rapportarsi a questo mondo, trasmette di pagina in pagina un senso di resa nei confronti di coloro che senza scrupolo mirano alla vittoria ad ogni costo. Attraverso la scrittura di Emanuele Angione, il lettore viene ora immerso nelle trame di rivalità, antipatie, avversioni personali tutte interne al mondo descritto, in teoria baluardo dell'umanità contro l'ignoto, in realtà rovina inquietante e insidiosa, della quale non è possibile riuscire a controllare proprio nulla, a cominciare dalla vita stessa dei protagonisti. L'impressione è che Emanuele Angione dia spiegazione intessendo una trama strutturata e convincente. La conclusione è logica l'accettazione dell'inevitabile corollario del pensiero del protagonista.
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