Carissimi
Letizia Muratori
LA NAVE DI TESEO
Pagine 222
Euro 17
SINOSSI
Nurit Camerini ha diciotto anni e da quando ne ha sette sa di essere nata da un’inseminazione artificiale. Il padre biologico, Giorgio Amati, è scomparso da poco, ma Nurit ha fatto in tempo a trovarlo e a intraprendere con lui una fitta corrispondenza per cercare di riempire i buchi di quella curiosa storia che le avevano raccontato i suoi genitori quando era ancora una bambina.
Alla morte di Giorgio, la ragazza, che coltiva una passione vivace per il cinema, decide di realizzare un documentario su di lui e sul mistero chiassoso e assediante della sua strampalata famiglia. A Nurit non è mancata una figura paterna, è cresciuta infatti con suo padre Piero a Torino anche quando la madre li ha lasciati: quello che la spinge a ricomporre tutti i pezzi è piuttosto il bisogno di dare una fisionomia precisa alle sue radici e alla figura enigmatica da cui, dopotutto, è dipesa la sua vita.
È con i fratelli di Giorgio, i suoi figli e la vedova Franca Amati che Nurit dovrà confrontarsi per il suo film, in un viaggio prima epistolare e poi fisico fino in Israele e a ritroso nel tempo, da Roma ai kibbutz, dalla seconda guerra mondiale al presente. Non tutti i famigliari reagiscono bene alle sue domande sfrontate e precise: se c’è chi l’accoglie con affetto, altri esprimono diffidenza e orgoglio, per proteggere segreti e preoccupazioni materiali, ricordi e peccati mai confessati.
Ma, oltre alle non poche resistenze opposte dalla famiglia Amati, Nurit dovrà fare i conti con qualcosa di inatteso che, nonostante la fiducia e l’affetto, né Giorgio né i suoi genitori erano riusciti a raccontarle.
Letizia Muratori
Letizia
Muratori è nata a Roma, dove vive e lavora. Nel 1995 si è laureata in
Storia del teatro. Nel giugno del 2004 esordisce con il racconto Saro e
Sara. Nel 2005 pubblica il suo primo romanzo, Tu non c’entri. Collabora
con vari giornali e riviste. Ha pubblicato: La vita in comune (2007),
La casa madre (2008), Il giorno dell’indipendenza (2009), Sole senza
nessuno (2010), Come se niente fosse (2012) e Animali domestici (2016).
RECENSIONE
Il testo narra le vicende di Nurit Camerini, una giovane ragazza israeliana che è stata concepita con la fecondazione assistita; e che dopo aver conosciuto la vera identità del padre, Giorgio Amati, decide di girare un documentario dal titolo: "Il testamento di una quasi recluta", per raccontare questa scoperta alla vigilia della sua entrata nella leva obbligatoria per il suo Paese.
La sua scelta di narrare questa vicenda ha sortito il coinvolgimento della larga famiglia del suo padre biologico, e con essa l'incrociarsi di vite e destini, non sempre risolti, di silenzi, reticenze e verità che si comprenderanno solo alla fine.
All'inizio pensavo che Carissimi è il solito racconto sui dubbi etici legati alla fecondazione o a pratiche eterologhe di gravidanza. In realtà l'attenzione della Muratori si sposta su un tema più profondo, ovvero la riflessione di come si costruisce una propria identità, un proprio essere nel mondo e su come questo processo passi spesso per un'esperienza di estraneità.
La storia narra, le vicende di una ragazza e di due famiglie israeliane, divise tra l'Italia e Haifa, nessuno a mio avviso sente meglio di un ebreo dentro di sè, l'inappartenenza a un luogo, sente che il proprio essere più profondo sta nello sradicamento di sè dalla terra che crede sua, ma che non può avere.
La particolarità del romanzo sta nel fatto che il romanzo è costruito da una serie di mail, di chiamate via Skype, di messaggi sul telefonino, di video, come una sorta di struttura tipica dei romanzi d'amore. La mia personale impressione si basa sulle ragioni che definiscono un testo del genere: Samuel Richardson classe (1689-1761), l'autore dei classici Pamela e Clarissa, per intenderci, voleva produrre con i suoi romanzi la costruzione di un carattere, la sua presa di coscienza e di identità rispetto alla società in cui viveva.
La Muratori in Carissimi riprende il tentativo di produrre il ritratto di una persona attraverso il prisma della scrittura della lettera, che come sappiamo ha diversi livelli di lettura a secondo degli interlocutori. Carissimi è un romanzo quanto mai attuale, proprio perchè racconta la cronaca dei nostri giorni, e pone la domanda essenziale che ogni romanziere dovrebbe farsi e in cui è rinchiusa la profonda ragione del narrare: <<Che cosa è la realtà per me?>>.
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