TUTTO QUELLO CHE E' UN UOMO
DAVID SZALAY
ADELPHI
pp. 402
Euro 22,00
SINOSSI
Nove uomini, in diverse età della vita, dall'adolescenza alla vecchiaia.
Un continente, l'Europa oggi – da Cipro alla Croazia, dalle Fiandre
alla Svizzera –, fotografato in una luce cruda, quasi senza ombre. I
nove fanno quasi tutte le cose che i maschi sono soliti fare: inseguono
donne, le abbandonano, tentano un affare improbabile, cercano un luogo
dove vivere un esilio decente,...
Autore
E' nato a Montreal, Canada nel 1974 da padre ungherese e madre canadese. Ha studiato all'Università di Oxford, Regno Unito, e ha scritto numerosi testi radiofonici per la Bbc. Oggi vive a Budapest ed è autore di altri tre romanzi, non ancora tradotti in Italia (con il primo, London and the South-East, ha vinto il Betty Task Award). Nel 2013 è stato inserito dalla prestigiosa rivista Granta nella lista dei migliori giovani scrittori inglesi. Di Tutto quello che è un uomo il New York Times ha scritto: <<E' come salire a bordo di una potentissima auto di lusso senza un fronzolo>>, consacrando Szalay negli Stati Uniti come scrittore di culto. Il romanzo, inolttre, è stato inserito tra i 100 migliori del 2016 dalla New York Times Book Review ed è stato finalista al Man Booker Prize.
RECENSIONE
Nove uomini, in diverse età della loro vita, dall'adolescenza alla vecchiaia. Dal primo, di soli 17 anni, fino all'ultimo di 77 anni, le loro storie sono narrate in modo crudo e realistico. C'è un miliardario che affronta il crollo del suo impero pensando al suicidio, un ex impiegato emigrato nell'Europa dell'Est per risparmiare, un uomo innamorato della escort a cui fa da guardia del corpo.
Sullo sfondo un intero continente, l'Europa Da Cipro alla Croazia, dalle Fiandre alla Svizzera, i protagonisti fanno tutte le cose che di solito ti aspetti da un maschio: inseguono le donne, le abbandonano, cercano un affare improbabile, chiacchierano, sognano un'altra vita.
Nelle nove storie che racconta, intrecciate tra loro sino a formare un unico romanzo, David Szalay coglie un momento di crisi nella vita di un maschio e lo drammatizza fotografando tanti punti di vista diversi, che alla fine tratteggiano uno straordinario ritratto d'insieme.
Il fatto che l'intera narrazione sia tutta al tempo presente rende l'idea dell'urgenza di quel che stanno vivendo i protagonisti: si muovono all'interno di storie in apparenza prive di una vera e propria trama, ma che proprio per questo svelano i loro caratteri complessi e profondi senza alcun giudizio da parte dell'autore.
L'impressione che tutto scorra, come in un grande fiume dove niente si può trattenere, ci fa cogliere anche un sentimento universale di precarietà dell'esistenza, quel sentimento riconosciuto a ogni latitudine che ci rende umani.
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