lunedì 23 marzo 2020

RECENSIONE #37/2020 IL SILENZIO DELL'ACCIUGA by LORENA SPAMPINATO - NUTRIMENTI EDITORE

Lorena Spampinato

Il silenzio dell’acciuga

NUTRIMENTI EDITORE 

  Prima edizione gennaio 2020  
pp. 240
18,00 €


Il libro 
Tresa è stata educata dal padre al silenzio e al rigore. In tutto lei deve assomigliare a Gero, il suo fratello gemello: stessi abiti e stessa compostezza. Del suo essere femmina a nessuno sembra importare, fino al giorno in cui suo padre parte per lavoro e lascia lei e Gero da una zia. Da quel momento il rapporto con il fratello si fa turbolento: la zia infatti riconosce in Tresa il suo essere futura donna creando distacco tra le loro immagini e i loro corpi. Gero non sembra accettare questo mondo di femmine e si sottrae con rabbia all’abbandono del padre.
La casa della zia assomiglia a un antico museo e né Tresa né Gero capiscono bene che lavoro faccia, sanno solo che esiste un terreno dove un giorno lei li porta e li fa lavorare durante l’estate. Per Tresa è quasi una liberazione, la scuola infatti è diventata gabbia e supplizio, tutti lì la chiamano Masculina, perché come le acciughe non è aggraziata né adatta alle tavole dei ricchi. Il terreno e la casa saranno per Tresa le scenografie del primo pericoloso innamoramento, della scoperta del corpo, della vergogna e soprattutto dei segreti. Continua infatti a vigere in famiglia una regola solida: non dire. Tresa dovrà nel silenzio costruire sé stessa, capire cosa è il dolore e cosa il confronto, cosa è una donna e cosa la crescita.
Con questo romanzo Lorena Spampinato, attraverso una lingua musicale, elegante e una scrittura schietta, racconta, ora a tinte cupe ora brillanti, l’ingresso di una bambina nel temibile mondo degli adulti e dei loro misfatti.

Lorena Spampinato

Lorena Spampinato nasce a Catania nel 1990. A diciotto anni esordisce con il romanzo La prima volta che ti ho rivisto (Fanucci Editore, 2008) e si trasferisce a Roma, dove continua a scrivere tra impegni universitari e collaborazioni giornalistiche. Adesso lavora come editor e ufficio stampa. Con Fanucci Editore ha pubblicato anche Quell’attimo chiamato felicità (2009) e L’altro lato dei sogni (2011).



RECENSIONE

Il silenzio dell'acciuga di Lorena Spampinato, esplora brillantemente sia sul piano filosofico e provocatorio che su quello tematico, un destino particolarmente crudele dato che il modo esplicito di trattare argomenti come il sesso e la classe sociale, è attuale ora come allora. Quando, un giorno Tresa, incontra lo sguardo ipnotico di un uomo, sicuro di sè, non sospetta che la sua vita sta per cambiare in modo radicale. 

E' una ragazza nell'età adolescenziale, e tutti la chiamano Masculina, perchè è allampanata come un'acciuga e debole di indole. Tresa sta crescendo senza amore, senza punti di riferimento o di una guida,  o un'ala protettiva in cui rifugiarsi. 

Quel mattino uscì dall'infanzia nella quale si era trovata ancora la notte prima. Per la prima volta nella sua vita, Tresa sospettò che ogni fenomeno nascondesse qualcosa dentro di sè oppure, decidendo di svelarsi a qualcuno, lo facesse solo agli uomini che sanno gridare e punire e a quelli che fumano e chiudono la porta col catenaccio. 

Per la prima volta, ella non aveva rivelato tutto ciò che pensava e, anzi, fatto più significativo e inquietante, lo aveva tenuto nascosto dentro di sè. 

<<Nelle parole di mio padre essere femmina era una condanna>>.

<< ... Dovevo crescere come mio fratello - uguale a lui. Era per questo che ci aveva fatti insieme, perchè crescessimo l'uno lo specchio dell'altra.>>


Passarono gli anni. Ai viaggi del padre i bambini: Tresa e il fratello gemello Gero, fin dalla loro nascita, erano così avvezzi, che la sua abitudine di consumare con loro raramente un pasto si era trasformata ai loro occhi in una prerogativa paterna.
Sempre più spesso abitavano nelle stanze vuote e deserte e i freddi insegnamenti della zia Rosa, non riuscivano a sostituire l'assenza, il vuoto della madre. 

<<Solo quel nome, pronunciato anche da lei con quella erre forte e raschiante, la inchiodava alle sue radici meridionali mettendo subito a tacere chiunque potesse in un primo tempo affibbiarle origini lontane>>.

<<Il suo viso era bianco - perfetto, - non s'infiammava di quella rabbia che ce la rese estranea mesi dopo>>.

Ambientato negli anni Sessanta, il libro si apre con Tresa che in una Sicilia, luogo pieno di vita, ma anche carico di pericoli, Tresa, fiera e intelligente, è convinta che si tratti solo di una tappa temporanea nel suo cammino verso il superamento della povertà e della mancanza di opportunità. 

Dopo averci parlato del trasferimento di Tresa e del fratello gemello in un angusto apartamento di zia Rosa, Spampinato fa un passo indietro per spiegare come la sua eroina sia arrivata a quel punto. Dapprima, Tresa affronta la vita con la convinzione che restando nel silenzio, come le aveva insegnato il padre, tutto sarebbe tornato al suo posto. Confida  nel sogno di una vita migliore, di conquistarsi una fetta. 

E' vero che vive come una prigioniera, ma altre donne siciliane erano riuscite ad avere successo, quindi perchè non lei? L'autrice ammira l'ingenuità e la determinazione della protagonista, ma ci fa anche capire chiaramente che il modo in cui tende a sottovalutare i pericoli che ha di fronte è alquanto imprudente. 

<<Fu Rosa a iniziarmi all'universo femminile>>.

Questi rischi si manifestano immediatamente nei rapporti con il sesso. 

<<Era stata delicata nel dirmi che le affermazioni di mio padre erano errate, solo una cosa era importante: la libertà. La libertà di essere quello che volevo essere, quando volevo>>. 

In un istante decide di seguire Gero, e di abbandonarsi con lui a una torrida seduta di sesso, senza parole, e pensa tra sè e sè, che non ci sarà un seguito. Invece, un seguito ci sarà: la relazione continua, dal mistero dei fili che intreccia il destino, dal mistero che circonda la professione del seduttore. 

<<In quelle occasioni veniva a cercarmi per tutta la casa premendo i suoi passi per terra al solo scopo di farsi sentire, e quando finalmente mi trovava non faceva altro che rivolgermi uno sguardo di disprezzo e dirmi in una smorfia cosa avrei dovuto fare>>. 

<<Ciò che mi sorprese di più fu la vicinanza di Sasà. Pensavamo le stesse cose. Ebbi l'impressione che desse voce a ciò che avevo in testa>>. 

<<Fu allora che diventammo amici, così, come spesso accade, perchè ci pareva di condividere la stessa avventura>>.

Il romanzo che leggiamo "Il silenzio dell'acciuga" by Lorena Spampinato, è la cronaca di quello che diventa presto passione, poi amore, e che Tresa per pudore, per vergogna, non riesce a parlarne. Lui, l'amante il signor A o suo figlio, coltivano l'idea di poter controllare la relazione adulterina e condurre una doppia vita sentimentale si rivela presto illusoria, perchè entrambi adorano fare sesso nei luoghi più impensati, anche pubblici.

<<Non sapevo ancora, non potevo immaginarlo, che quello sarebbe stato l'inizio di tutto, l'inizio del terorre>>.

Tresa finisce in trappola e viene violentata. Poi, l'uomo dà inizio a un vero e proprio stalking, terrorizzando la sua vittima, che si crogiola nella sua natura equivoca, con conseguenze tragiche, fino allo svelamento di una verità nascosta sotto un velo di ambiguità per tutto il romanzo. 
A casa di zia Rosa, anche lei è attratta dalla bellezza di Tresa, perchè capisce che la nuova arrivata, con il viso fresco e le lunghe gambe, sarebbe un'aggiunta molto apprezzata e redditizia per il suo futuro. Per quanto questi incontri di Tresa siano minacciosi, nessuno di loro è paragonabile al vero e implacabile nemico, la società sicula.

<<In qualsiasi direzione, ovunque ci si voltasse, c'era sempre la figura implacabile di un uomo che giudica. Non c'è nulla che lei possa fare o dire, non riuscirà mai a superare questa legge immutabile della società siciliana>>.

Spampinato riesce a vedere l'umanità anche nei personaggi senza cuore, ma la storia che sta dietro le loro terribili cicatrici pulsa di umanità e pathos. Anche se le hanno vietato il sogno di vivere. A lei piace l'amore, l'amore come lo celebravano nelle canzoni, nei fotoromanzi. Tresa è stordita a cospetto di tanta femminilità, del suo profumo brado: <<Il suo seno, i suoi fianchi, emanavano un profumo di primavera>>.

La ragazza deve ricredersi su tutto, deve imparare (e perdere) ogni cosa, deve diventare una spia e una ribelle. La complessità del carattere di Tresa, rendono la storia più interessante e commovente. Il silenzio dell'acciuga è un romanzo che può competere con le opere migliori di autori. Ci ricorda che nessuno può estinguere la fiamma dell'umanità che brucia con uguale intensità in ogni anima umana.

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