mercoledì 8 marzo 2023

RECENSIONE "CIELI IN FIAMME" DI MATTIA INSOLIA - MONDADORI


Cieli in fiamme

Mattia Insolia
pubblicato da Mondadori

 

 

 

 

 

Il libro

Chi è la persona che ogni mattina incontriamo allo specchio? Quanto ci riconosciamo nel nostro sguardo e quanto ci vorremmo diversi da come siamo? Nel 2019 Niccolò ha diciotto anni e una storia famigliare complicata, per lui è impossibile non scorgere sul proprio volto le tracce del passato dei genitori. L'arroganza e la crudeltà con cui agisce lo aiutano a sentirsi libero, ma forse non fanno che spingerlo sempre più in un destino già scritto: quello del padre, Riccardo. Riccardo ha trentasei anni ed è un uomo al capolinea, che vorrebbe il perdono del figlio. In auto, i due andranno verso Sud, verso Camporotondo, dove tutto ha avuto inizio diciannove anni prima. Lungo la strada Niccolò cercherà il significato del proprio passato, Riccardo la redenzione. Estate 2000: Teresa è un'adolescente che vive male, soffocata tra una madre incattivita dall'infelicità, un padre depresso e coetanee alle quali crede di doversi uniformare pur sentendosi lontana dai loro interessi e desideri. Quando, in vacanza a Camporotondo coi genitori, incontra Riccardo, diciottenne bellissimo e feroce, capisce che lui sarà il suo salvatore e insieme il suo carnefice.

RECENSIONE 

Camporotondo, estate 2000. È qui che ci viene incontro Teresa, il primo personaggio nato dalla penna di Mattia Insolia nel suo nuovo romanzo Cieli in fiamme, edito da Mondadori e da oggi 7 febbraio 2023 in libreria.

Teresa ha solo 16 anni, osserva la vita da dietro le quinte, con il piglio di chi non si merita di sedere alla stessa tavola del resto del mondo. La cortina di ferro tra lei e la realtà l’ha costruita sua madre, capace di ferire con uno sguardo, “un monumento alla collera”, che agisce indisturbata nel minare l’autostima della figlia sedicenne, sotto lo sguardo inerme di un padre che ha mollato le redini della famiglia da tempo immemore.
Teresa si appresta a iniziare un’estate che sembra come le altre, nello stesso luogo di sempre, nella villetta scalcinata di famiglia, soffocata da un’emotività infantile, alibi delle sue insicurezze, che la confina in quella comfort zone giusta per proteggerla dagli insulti della madre e per fornirle le scuse per non buttarsi nella mischia.

Tutto cambia quando l’esistenza di Teresa intercetta quella di Riccardo, che al contrario rappresenta l’arroganza di chi si prende ciò che vuole in un mondo dove gli altri fanno da sfondo ai suoi capricci.
In Teresa qualcosa comincia a pulsare nelle vene e allora la voglia di riscatto, di poter dire sono uguale agli altri, comincia ad affacciarsi tra i suoi pensieri e così anche quelle pulsioni inconfessabili ma solo bisbigliate nei bagni delle scuole dalle coetanee.
L’intersezione di queste vite, come due convogli che deragliano, porterà a conseguenze irreversibili.

Paloma, inverno 2019. In questo salto temporale, in una città anonima guidata dall’inerzia, incontriamo Niccolò, un giovane dotato di una bellezza magnetica quanto spietata, una figura animata da una rabbia perpetua, mossa da qualcosa di invisibile, ma che c’è sempre stato. Un rancore pronto a esplodere con un niente, come dei nuvoloni che si preparano a esplodere in scrosci di forza incontrollata.
Niccolò scorre nella vita di tutti i giorni tollerando a stento sua madre, Teresa e il suo nuovo marito. Come se non bastasse, periodicamente deve subire gli appuntamenti col padre. È proprio quando lo rivede, suo malgrado, dopo tanto tempo che Niccolò viene coinvolto dal genitore in un viaggio non previsto, verso una meta precisa, dove tutto è cominciato, dove Niccolò potrebbe finalmente ricongiungersi con la parte nera di sé, con quei demoni che sa che ci sono ma non sa il perché, con quell’alone scuro che forse è frutto di un dna scomodo, ereditato dal padre, e decidere di diventare altro.
In un viaggio on the road fatto con una figura paterna, da sempre assente ma che pesa come un macigno e di una somiglianza insanabile, Niccolò alterna senso di rivalsa e volontà di scoprire, scavando sotto la corazza arrugginita del padre, quella figura di riferimento che è sempre mancata.

Con questo romanzo, Mattia Insolia, che abbiamo conosciuto grazie al suo romanzo d’esordio Gli Affamati, conferma quel dono speciale che ha di dare vita a quelle anime oppresse da un dolore che nasce con loro e che le tiene in quella gabbia che porta all’autosabotaggio, alla preclusione di una vita normale, perché animate da un dolore primordiale e senza nome, si fanno artefici di un destino che non lascia spiraglio alla luce. Attraverso l’espediente narrativo del salto temporale tra un capitolo e l’altro, Insolia ci porta a conoscere l’intreccio delle vite di cui narra, ci conduce nel dolore che accomuna Teresa e Niccolò, respinto dai protagonisti stessi, incapaci di descriverlo, ma assolutamente palpabile in ogni singola sillaba del romanzo. L’autore mostra una capacità narrativa profonda, che trasporta negli inferi della mente umana, feroce e asciutta, e una voce narrativa senza giudizio, ma dal retrogusto amaro, che lascia il lettore sotto cieli di piombo.

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