Wilkie Collins
FOGLIE CADUTE
Amelius
Goldenheart viene esiliato dalla Comunità Cristiana di Tadmor,
nell’Illinois, a causa della relazione illecita
con una donna più matura. Una volta giunto a Londra, al ricordo del
mondo ideale dove Amelius è cresciuto e ha coltivato i suoi valori si
contrappone una realtà fatta di persone senza scrupoli, fra cui spicca
John Farnaby, ricchissimo e disonesto uomo d’affari.
Farnaby ha preso in adozione una nipote nel tentativo di consolare la
moglie, affranta per la scomparsa di sua figlia, smarrita tra le strade
di Londra sedici anni prima. All’ingenuo Goldenheart basterà un solo
sguardo per innamorarsi perdutamente della ragazza,
anche se il loro amore verrà ostacolato dalla famiglia, che cercherà a
ogni costo di tenere lontani i due giovani. Intanto Amelius, fedele a
una promessa fatta alla triste signora Farnaby, si impegna a ritrovare
la fanciulla smarrita della coppia. La ricerca
della giovane porterà quest’uomo dall’animo candido, compassionevole
per natura e capace di ispirare grande fiducia nelle donne, a perdersi
per le vie della città spingendosi fin nei bassifondi. Il romanzo si
snoda così in un’avvincente trama fitta di eventi
e colpi di scena, che Collins dipana con l’impareggiabile abilità di
sempre, rappresentando con accuratezza, e non senza una buona dose di
humour, la società vittoriana del tempo.
Un
romanzo dall’architettura perfetta, in cui i punti di vista dei
protagonisti si alternano in maniera esemplare grazie all’abilità dello
scrittore,
considerato ormai un grande classico della narrativa inglese.
«È impossibile smettere di leggere Wilkie Collins, uno dei padri, se non il padre, del romanzo poliziesco… Un
maestro, niente da dire».
Alessandro Baricco
«I romanzi di Wilkie Collins sono viaggi irresistibili: agganciano subito il lettore, che quando
parte non riesce più a fermarsi».
Leonetta Bentivoglio
«Le risorse di Wilkie Collins sono inesauribili».
T.S. Eliot
«Wilkie Collins è famoso, nei manuali di letteratura, per avere scritto nel 1868 il primo giallo.
Ma non eccelle solo nella suspense. È anche uno scrittore di sentimenti. Ed eccelle nella pittura dei personaggi».
Antonio D’orrico