giovedì 30 giugno 2022

RECENSIONE "CORPOMATTO" DI CRISTINA VENNERI - QUODLIBET STORIE

FUORI DALLE ANTALOGIE MA DENTRO LA VITA

Caterina Giuseppa Buttitta 
 

Cristina Venneri
Corpomatto

Quodlibet Storie

Letteratura 

2022, pp. 152  

Euro 15,00



 

 

Il libro


«Eravamo tutti colpevoli ma avevamo scelto di assolverci».

Marta è una studentessa svogliata e ritardataria. Ha lasciato Taranto per iscriversi all’università di Messina, ma la vita studentesca, velleitaria e alcolica, si rivela molto più interessante delle Lettere classiche. Dopo pochi anni e un solo esame è di nuovo a casa, sorta di carcere domestico dove l’aspettano una madre problematica e una nonna arcigna. Nella «maledetta città» che tutto avvelena, l’esistenza di ognuno è improduttiva, sospesa, anche quella di Marta, ben attenta a nascondersi dalla madre quando telefona al suo innamorato, perché altrimenti la «sentirebbe vivere».
Eterna figlia ferma sulla soglia di un cambiamento che non vuole compiere, Marta non può più uscire da questo piccolo mondo asfittico, non prima di aver ricostruito la famiglia perduta, rimesso insieme i pezzi di entrambi i genitori, ricreato un impossibile e commovente focolare casalingo.
L’unica salvezza sarà raccontare tutto, con l’oggettività di una deposizione ufficiale, con una scrittura sorprendente: comica quando dovrebbe essere luttuosa, tenera dove ti aspetti sarcasmo, elusiva quando speri in una confessione.
In questo suo primo romanzo Cristina Venneri offre il ritratto di una generazione bloccata tra disastri familiari e possibilità negate, incapace di trovare il proprio soffio vitale.

L'autore
Cristina Venneri

Cristina Venneri, nata a Taranto nel 1986, ha studiato Lettere classiche presso l’Università di Messina. Corpomatto è il suo primo romanzo.

RECENSIONE

E' il manifesto di un destino che sembra accompagnare per mano certe vite dall'inizio alla fine.

Il cuore di Corpomatto di Cristina Venneri è tutto in questa frase:

"Vite che da lontano appaiono semplici ma che in realtà sono complicate. Come la corrispondenza tra Marta, la protagonista, e suo padre, che è “univoca” e che sembra la sintesi di un rapporto affettivamente strabico. O come i “misteriosi” ricoveri della madre nei quali nessun familiare ha il coraggio di dire ai medici la verità."

Da qui il violento processo di semplificazione - cioè di riduzione appunto all'osso e all'anima - di un'esistenza che pure si avverte vissuta nella sua pienezza, bene e male, estasi e nevrosi insieme. 

È un romanzo “strano” e profondo

E' in realtà l'equivalente di <<un meccanismo conoscitivo inceppato, di una coazione a ripetere assecondata sul piano estetico-letterario>>. E come tale è vera e onestissima, dunque.

Perché è una storia che parla di disagio e poi di amore mancato e amore perduto. Tra le mura domestiche e fuori. E della sofferenza che esiste in certi rapporti familiari soprattutto quando l'alcol ne “entra a far parte”. Ma, a guardaci bene, quei rapporti sono complessi perché monchi dell'ingrediente più importante: il vero amore. Che dovrebbe guidare nei giorni di luce come in quelli di tempesta ma che invece interviene come un aroma secondario farebbe su una prelibatezza già condita.Così come succede tra Marta e il suo boyfriend. Protagonisti di un amore che non è amore perché nessuno dei due è disposto a rinunciare a un pezzo di sé stesso per l'altro.

È una storia ben scritta, con tanta realtà che sembra autobiografica o, addirittura, liberatoria. Ma, sempre, “autentica” nel suo incedere. È anche un romanzo dove le donne, nel bene e nel male, sono le artefici del proprio destino. Interessante l'intreccio tra la vita famigliare e la storia d'amore della protagonista. Più sbiadite le figure maschili, come il professor D. o il padre di Marta.

Corpomatto è un romanzo che nei suoi sotto temi (le scelte di una donna che non è tale, il rapporto con il tempo a cui non si dà importanza, i rapporti familiari spezzati) si presenta come un reportage sulla “inconsistenza” di una generazione incapace (non solo per colpa propria) di far assumere alla propria vita una direzione chiara. Ed è un diario intimo di una “donna in formazione” ancora incapace di assecondare il proprio istinto nel vivere l'amore ma anche nell'assumersi la responsabilità di allontanarsi da una famiglia “a metà”, come se vi fosse legata da un affetto inconsapevole.Come quei fenomeni fisici che esistono ma che non si vedono a occhio nudo. È un'opera prima buona (con un finale un po’ frettoloso) che merita di chiedere all'autrice di scriverne un'altra.

 

mercoledì 29 giugno 2022

DIFENDIAMO LA CONQUISTA DEL FEMMINISMO. O IL MONDO TORNERA' INDIETRO.

 DIFENDIAMO LA CONQUISTA DEL FEMMINISMO. 

O IL MONDO TORNERA' INDIETRO.

Caterina Giuseppa Buttitta 

Dispiace perchè le donne non hanno imparato a legare senza invidia: l'unica cosa in cui i maschi ci battono.

Stendo un velo pietoso sulla legge dell'aborto e sulle stesse femministe in nome dell'accettazione della diversità, una diversità che viene difesa a oltranza anche quando non porta ricchezza, ma è in contrasto con i nostri valori.

Il fatto che le giovani donne si pongano il problema di non scavalcare i maschi è un'ulteriore dimostrazione della meraviglia del genere femminile! Quanti uomini, a parte pensatori come il filosofo ed economista John Struart Mill e pochi altri, si sono posti, nel corso dei secoli, il problema della sottomissione dell'altro sesso?

Ma è altrettanto vero che, al giorno d'oggi, sta prendendo piede il disprezzo verso le proprie simili e si perde la coscienza dei diritti conquistati. Al punto che il mondo sta tornando indietro.

Basta guardare agli Stati Uniti dove le leggi sull'aborto si fanno sempre più restrittive e proliferano movimenti come ProVita. Una ragazza fonda il neomaschilismo e dimostra un odio feroce verso le femmine, le quali, secondo lei, dovrebbero tornare a fare le madri ed essere sottomesse al proprio uomo, senza avere una voce e un parere propri.

E di chi è la colpa di questo declino?

Probabilmente delle donne dell'epoca postfemminista, che si fanno frenare da una delle poche cose in cui si sentono veramente inferiori all'altro sesso: la capacità di legare fra loro, senza invidia e rivalità. Senza domandarsi, peraltro, se l'educazione a trasformarsi in individui più attraenti fisicamente per piacere al maschio, senza il cui amore mai potranno essere felici, abbia contribuito a rendere il sesso femminile più competitivo di quello maschile.

POST "L'ESTATE NEI ROMANZI"

Buongiorno. Ogni anno, tra giugno e agosto, si rincorrono consigli sui romanzi  dell'estate da portare sotto l'ombrellone o in montagna. Prova a ribaltarne la questione, e a proporre un elenco di testi di narrativa per indagare com'è 

L'ESTATE NEI ROMANZI

Caterina Giuseppa Buttitta

lunedì 27 giugno 2022

MONGOLIA UNA FRONTIERA CHE IL TEMPO HA CAMBIATO IRREPARABILMENTE

Buongiorno. Mongolia, una frontiera che il tempo ha cambiato irreparabilmente. Il confine che da l'avvio ad un'avventura che intreccia memoria, scoramenti e nuovi stupori. Durante la Storia i mongoli hanno cambiato immagine, i feroci padroni dell'impero del mondo, guidati da Gengis Khan e dalle sue orde, oggi si sentono privilegiati abitanti di un territorio di ace e serenità. 

L'unione geopolitico di due Paesi più potenti del pianeta, Cina e Russia per ora ha permesso alla Mongolia di preservare in un equilibrio stupefacente la sua impronta spirituale, legato ai riti sciamanici, al buddhismo, alla natura più incontaminata, alle tradizioni millenarie che ancora non cedono alle tentazioni di una capitale, Ulaanbaatar, che guarda a Occidente ma con un pò di sospetto. 

Nonostante tutto: la povertà, il clima impossibile per molti mesi dell'anno, la corruzione politicache porta gli elettori a variazioni continue, senza che mai cambi nulla. 

La guerra in Ucraina ha creato problemi nelle autorità di Ub, come viene affettuosamente chiamata la capitale, meta di un Paese, grande sei volte l'Italia. Quando si è trattato di votare pro o contro Putin, la Mongolia si è prudentemente astenuta perchè ha un legame molto forte con la Russia ancora oggi. Nonostante le atrocità compiute sotto Stalin. Ma è stato grazie alla Russia prima e all'Unione Sovietica poi se la Mongolia si è liberata dal terribile giogo dei Manciù.

Dal 1993 la Mongolia ha indetto le prime elezioni autonome in un'altalena che da un lato consente il costante controllo popolare sul potere dall'altro disorienta sulla diversa gestione dello sfruttamento degli immani giacimenti di rame e oro nel deserto del Gobi.

La Mongolia resta costantemente in bilico fra gli estremi, Paese da carestia con un Pil che vale il 117° posto nel pianeta, popolato da rustici allevatori ma con un'alfabetizzazione al 98,5%. Di certo i giovani della capitale sono sempre più attratti dalle lusinghe occidentali e hanno invaso le corsie dei social. Ma la Russia è sempre di sentinella.

LE ULTIME NOTIZIE SUL COVID IN ITALIA

Buongiorno. Il Covid non è  un'influenza  lo dicono, del resto anche i numeri dell'onndata Omicron, la variante che domina la scena, con le sue sottovarianti come l'ultima - la contagiosissima Ba5 - che in meno di 5 mesi ha fatto quasi 22 mila vittime, manca un piano per l'autunno? Da chiarire le regole sull'isolamento? Le ipotesi su una nuova campagna vaccinale? 

IL MUNDI E IL MULTI - MUSEO NAZIONALE DELL'IALIANO APRE IL 6 LUGLIO A FIRENZE


Buongiorno. Mercoledì 6 luglio a Firenze apre al pubblico, la mostra introduttiva al mundi, ovvero il Museo nazionale dell'Italiano che nascerà definitivanente a fine 2023. Esplicito omaggio non di una rivendicazione nazionalistica e autoreferenziale di una lingua ma. al contrario, la proiezione dell'italiano verso il mondo e soprattutto verso le nuove generazioni.

Il Mundi come museo aperto stabilmente verrà governato con ogni probabilità da una Fondazione che si sta definendo. Il linguaggio anche grafico e audiovisivo volutamente dialoga con le nuove generazioni abituate alla sintesi visiva della Rete. 

Nella prima sala, per orientare cronologicamente i visitatori, appare una <<linea del tempo>>, che scandisce l'evoluzione della lingua. Si tratta di una bussola culturale e temporale che guida i visitatori vero molti e preziosi pezzi storici. 

Sostanzioso il contributo multimediale con numerosi video, affidati a una voce narrante, sull'italiano scritto e parlato, il rapporto con i dialetti, la diffusione delle parole italiane nel mondo.


Il ministro Dario Franceschini ne specifica l'obiettivo <<quello di dar vita a un museo capace di custodire la memoria trasmettendola alle nuove generazioni attraverso un approccio innovativo, capace, anche per mezzo delle nuove tecnologie, di essere accessibili ai ragazzi e al contempo utile agli studiosi. 

Commenta il coordinatore scientifico, il lingusta Luca Serianni:<<Peoviamo grande soddisfazione per la concretizzazione di un progetto accarezzato da anni e che si rivolge soprattutto ai giovani, spiegando la storia e la bellezza della nostra lingua. Il Mundi intende testimoniare la grande varietà della cultura italiana attraverso l'evoluzione della lingua>>. 


Infine, nel 2019 parte il progetto per il Multi, il Museo multimediale della ligua italiana, ovviamente solo virtuale, che nascerà entro l'aprile 2023. Il Multi e il Mundi saranno in costante dialogo, con differenti identità e motivazioni che condurranno allo stesswo traguardo: testimoniare la lingua. Che, come splendidamente ci dice La Capria, è la nostra patria.

domenica 26 giugno 2022

BLU COME TE DI BENJAMIN MYERS - BOLLATI E BORINGHIERI

 


Blu come te, il nuovo thriller dell’estate

Arriva l’estate e torna la voglia di evasione, anche letteraria. Ma come destreggiarsi tra le molte proposte in libreria, volendo leggere un romanzo di genere che sia contemporaneamente anche un buon thriller letterario?

Benjamin Myers è uno scrittore poliedrico, che ha saputo farsi notare in Italia con il romanzo All’orizzonte, una storia di riscatto e redenzione attraverso la letteratura, la curiosità e la cultura, che ha avvinto e conquistato il cuore di molti lettori.

Ma dato che un bravo scrittore spinge sempre un po’ più avanti i propri limiti, ecco che Myers torna in libreria il 21 giugno con il suo nuovo romanzo Blu come te.
Un noir credibile, ma imprevedibile, in cui ancora una volta lo scrittore inglese sorprende per maestria e tenuta della trama, per l’ambientazione – un piccolo paese innevato dello Yorkshire –  per l’uso della lingua, con passaggi stupefacenti che virano dalla prosa alla poesia.

Un romanzo stupefacente al punto che la stampa inglese – «Louder Than War» – ha coniato per lui un nuovo genere, il «folk crime»:
«Myers ha creato un nuovo genere noir con echi del grande James Ellroy».

Non resta dunque che immergerci nelle magiche atmosfere di Blu come te, di cui anticipiamo qui alcune pagine

Prima edizione giugno 2022
© 2016 Benjamin Myers
Titolo originale Turning Blue
© 2022 Bollati Boringhieri editore

Traduzione di Tommaso Pincio

Il nero dell’acqua screziato di argento.
Le schegge di luna sparse sulla superficie come un banco di pesci che galleggiano pancia all’aria.
Il pigro dondolio della barca e lo sciabordio sul fianco della barca. È troppo buio per distinguere alcunché ma il bagliore incandescente della sigaretta sembra splendere più del sole quando lui tira un’ultima boccata e osserva le ultime briciole di tabacco rovente cadere sul telone cerato e restarvi solo il tempo necessario a scavare minuscoli fori tra le crepe della pellicola.
Ha fumato anche il filtro. Getta il mozzicone. Non gli è rimasto niente.
Non ci sono edifici sulla riva del bacino idrico; né auto nel parcheggio. In cima alla valle svettano le turbine eoliche. La massa d’acqua non è circondata da colline – ma solo dalle sommità della brughiera che in tarda primavera è invasa da germogli d’erica non ancora viola.
Non piove.
La catena sferraglia mentre lui la solleva e ne sente il peso prima in una mano e poi nell’altra.
La lascia cadere e solleva poi un remo dalla scalmiera. Si alza in piedi. Lo getta in acqua. Aspetta di udire il tonfo e ripete l’operazione sul lato opposto della barca con il secondo remo.

Nuotare è adesso il solo modo per tornare a riva e da una distanza simile sarebbe un’impresa per chiunque in una notte come questa.
Si alza il vento.
La barca è alla deriva e senza punti di riferimento gli è impossibile capire se si trova nello stesso punto della volta scorsa. Probabilmente è a qualche metro dall’obiettivo. O a molti metri chissà.
È comunque abbastanza vicino per calarsi nella prossima dimensione. Per unirsi a lei. Si siede e la barca ondeggia di nuovo. La scatola di latta che porta nel taschino tintinna.
Aspetta che la barca si assesti – quindi fa passare la catena nel buco al centro del primo blocco di cemento. Gli fa fare un doppio giro. Avvolge l’acciaio arrugginito attorno alla cenere e al carbon coke secco come polvere. Annoda. Stringe per bene. Ripete l’operazione con un secondo blocco di cemento. I suoi gesti sono lenti. Ponderati. Non può permettersi errori.
La catena è lunga quanto quella che ha usato la volta prima ma quei nodi in più si prendono una quindicina di centimetri. La differenza di altezza non è un problema. Staranno insieme comunque. Fianco a fianco o faccia a faccia. Privi di peso come in volo o in una sospensione eterna.
Si libreranno in quest’acqua come angeli tra cielo e terra finché il sole non verrà a illuminarli coi suoi raggi. In quest’acqua che farà da scrigno ai loro i segreti. Ci sarà silenzio là sotto; sarà il più bel cimitero che si possa immaginare.
Prende la catena e la fa scorrere nei passanti della cintura. Quindi infila un’estremità all’interno dei pantaloni e la fa scendere lungo una gamba. La riafferra e l’avvolge attorno alle caviglie – una due tre volte. Le blocca. Le cinge. Le incatena.

sabato 25 giugno 2022

MATRIMONIO E DIVORZIO DI CARTA

IL RACCONTO COME TESSUTO, FATTO DI FUNI INDISTRUTTIBILI CHE CONNETTE TUTTO E TUTTI, PRESENTE E PASSATO, E PERMETTE DI APRIRSI AL FUTURO CON SENTIMENTI DI FIDUCIA E DI SPERANZA.

Racconti di vita matrimoniale. La morale è sempre quella del titolo che echeggia nelle parole di molti divorziati: <<Prima di sposarti ero molto più in forma>>.

Coppie travolte da un insolito destiono da naufraghi. Che cosa accade quando sono i bisogni primari a regnare incontrastati? Che cosa succede quando, oltre a sopravvivere a un naufragio matrimoniale, i due coniugi devono fare i conti col naufragio di un matrimonio celebrato da poco e perfino col naufragio delle rispettive esistenze? Ed ecco che un naufrago può essere al tempo stesso disperazione e avventura. Quella, appunto, che può vivere una coppia in pieno naufragio.

venerdì 24 giugno 2022

RECENSIONE "COME FUNZIONANO I ROMANZI. BREVE STORIA DELLE TECNICHE NARRATIVE PER LETTORI E SCRITTORI" DI JAMES WOOD - MINIMUN FAX

Scrivere, scrivere sul serio, significa addentrarsi nel profondo di un mistero ed è un'attività totalizzante.

Caterina Giuseppa Buttitta

Come funzionano i romanzi

Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori

James Wood

Minimun fax


 

 

 

Il libro

Che cos’è che rende così speciale una storia? Che cos’è esattamente lo stile? Qual è la connessione tra il realismo e la vita reale? Sono solo alcuni degli interrogativi ai quali James Wood fornisce una risposta in questo brillante saggio.
Spaziando lungo tutto l’arco della storia letteraria, ma soffermandosi soprattutto sull’Ottocento e il Novecento, rispettivamente la stagione d’oro del romanzo borghese e il secolo dell’incertezza e della crisi del realismo, Wood accompagna il lettore, passo dopo passo, in un viaggio attraverso gli elementi basilari della narrazione e approda a quella che si può definire una vera e propria «filosofia del romanzo», ma anche una guida alla lettura e alla scrittura, indispensabile per chiunque voglia avvicinarsi all’arte del racconto.

 RECENSIONE

Quando non esistevano libri di scrittura creativa sui nostri scaffali e non esistevano neanche le scuole di scrittura. Oggi, le cose sono molto cambiate. Torna in libreria James Wood "Come funzionano i romanzi. Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori". (Minimun fax).

Se, quindi, il desiderio di scrivere e pubblicare è diffuso da sempre, è invece più recente l'idea che si possano apprendere una serie di tecniche attraverso le quali realizzare tale sogno senza passare dalla strada consueta e usuale: la lettura di centinai di romanzi e rscconti. 

Non è una caso che il titolo del saggio sia Come funzionano i romanzi. Breve storia delle tecniche narrative per lettori e scrittori di James Wood reciti: <<sul diventare un romanziere>>, con l'accento quindi sul processo di trasformazione da dilettante a professionista, che è poi, ci spiega l'autore, un processo più esistenziale che tecnico.

L'autore precisa:<<Non necessariamente, alla base si accompagna la sensibilità verbale, vale a dire il talento (e l'interesse) di uno scrittore per la comprensione dei meccanismi di funzionamento della lingua>>: ciò che conta è una reale curiosità per le parole, un insanabile appetito per la lettura, una volonta ardente, nessuna paura rispetto alla prospettiva di fare la fame o di vedere gente meno dotata passarci avanti anni. 

Se oggi i manuali di scrittura sono in lotta con i testi di critica letteraria per la conquista dello scaffale, sarà allora facile trovare, accanto al testo di James Wood l'intersezione tra il testo critico e il manuale di scrittura.

Un viaggio che, ci porta oltre il romanzo, fino a quella <<proliferazione narrativa>> che è la cifra di tutti i grandi scrittori: la creazione di un'opera unica, i cui rizomi finiscono addirittura a innervare quelle altrui.

Ecco rivelarsi, allora, qualcosa che l'aspirante ignora, e che anche l'autore affermato scopre solo quando è troppo tardi: scivere, scrivere sul serio, significa addentrarsi nel profondo di un mistero ed è un'attività totalizzante.


L'EMERGENZA ACQUA E IL COLOBRADO ITALIA.


La crisi non sembra scalfire per ora la passione degli italiani per l’acqua. Tuttavia, i prossimi mesi potrebbero non essere rosei e diverse sono le incognite che incombono sul mercato a causa dell'attuale congiuntura economica: «Si pensi – si legge nel report – non sono alla crescente inflazione ma anche alle previsioni di consumo al ribasso degli italiani relativamente alla spesa per prodotti alimentari e bevande, con le riduzioni più pesanti che interesseranno i consumi fuori casa. Tale calo si paleserà soprattutto nei mesi autunnali quando finirà l'effetto trainante di vacanze e turismo per i consumi away from home».

giovedì 23 giugno 2022

NEDDA DI GIOVANNI VERGA - MONDADORI "TESTO PIU' APPROFONDITO"

 

GIOVANNI VERGA

NEDDA

MONDADORI

 

 

 

 

 

 

TESTO PIU' APPROFONDITO

Verga presenta i personaggi in modo da mettere in evidenza, di ciascuno di essi (la castalda, Nedda, le compagne, il fattore, il figlio del padrone, il pecoraio), le principali caratteristiche, ma senza che si possa parlare di <<ritratti isolati>>. Ciò che costituisce il fascino della scena è quel volgersi dello scrittore ora a questo ora a quel prersonaggio, che è colto sempre sullo sfondo o in prossimità del gruppo degli altri che lo circondano. E', insomma, una rappresentazione corale. Anche lo snodarsi del discorso, che va e viene, s'accalora e si spegne senza una precisa ragione, obbedisce a questo criterio di rappresentazione reale. Sono già, in <<Nedda>>, presenti i tratti fondamentali della grande arte verghiana.

Ma veniamo a considerazioni più pertinenti al problema del quale ci stiamo occupando, la storia del lavoro. Che Nedda e le sue compagne siano vittime dello sfruttamento appare ben evidente ai nostri occhi, ed era altrettanto chiaro per Verga. La loro sorte è veramente degna di compassione soprattutto perchè non si rendono conto della loro condizione di creature costrette ad elemosinare il lavoro e il pane come una grazia, che il maltempo, l'umore del padrone, o un qualunque altro imprevisto possono rendere irraggiungibile. Hanno, della giustizia, un'idea arcaica che si fonde con l'accettazione della loro  naturale inferiorità, e con la coscienza, netta, dei diritti che il padrone, come proprietario della terra, può esercitare nei loro confronti.

Sono rassegnate, non si ribellano, non sono neanche consapevoli della forza che avrebbero se s'unissero insieme; non si rendono conto che il padrone nutre una certa paura nei riguardi di quelle più rissose (le paghe per prime e meglio); non vedono che egli mira, secondo un'accorta politica, a tenerle divise.

La pietà di Verga, rattenuta ma non impercettibile, è tanto più profonda perchè le vittime di questo sfruttamento sono donne. Con ciò egli non intende sottolineare come il lavoro faticosissimo guasti la loro bellezza, ne indurisca il carattere, ne comprometta, rendendola rude, la naturale grazia femminile. La sua pietà non è di tipo cavalleresco. Egli annota che l'esser donna è una disgrazia: i lavori più vili e pesanti, indegni dell'uomo che le è superiore, sono lasciati a lei. Lo sfruttamento nel campo del lavoro, insomma, non è che una - anche se forse la più vistosa - delle manifestazioni concrete d'una concezione - antichissima e divenuta ormai tradizione accettata - che disprezza la donna e la considera un essere inferiore.

Se raffronti questo libro con altri delle antiche letterature ispiratial medesimo tema, vedrai che l'idea del lavoro femminile e della funzione della donna all'interno della società, è rimasta praticamente la stessa: secoli e secoli sono passati, vari eventi e fortune politiche. Il progresso ha compiuto passi enormi, il mondo ha udito la parola di Cristo, la Chiesa l'ha diffusa per ogni terra: diversi re si sono alternati sul trono. Ma nulla è realmente mutato nelle campagne del Sud. Per questo è impossibile non provare commozione leggendo <<Nedda>>. Questa figura dolente e fiera, generosa e rozza, è il simbolo stesso della nostra storia, della memoria, che portiamo in noi, d'umiliazioni antichissime, del nostro amore così tenace per la tradizione su cui, pure  avvertendone tutti i limiti, continuiamo a fondare il nostro costume.

RECENSIONE "NEDDA" DI GIOVANNI VERGA - MONDADORI

 

GIOVANNI VERGA

NEDDA

MONDADORI

 

 

 

 

 

 

RECENSIONE

Nel 1874 Giovani Verga compose la novella <<Nedda>>. Essa non segnava solo l'inizio d'un nuovo orientamento della sua arte, che proprio con quest'opera si differenziava nettamente da tutta la letteratura dell'epoca influenzata dal romanticismo e si volgeva a rappresentare la cruda realtà della vita degli umili, ma pure un nuovo, anche se per allora isolato, interesse della cultura italiana per il concreto problema del lavoro.

La nostra letteratura - te ne sarai accorto - ha raramente, prima del secondo Settecento, affrintato tale questione. Le cause di ciò sono molteplici ma possono fondamentalmente ridursi a una sola: s'è creduto per secoli che l'arte dovesse essere contemplazione di bellezze ideali, narrazione  di fantastiche e irreali avventure, esercizio di persone coltissime che disprezzavano istintivamente il popolo e le sue occupazioni. L'arte era, insomma, il segno di un'aristocrazia. E' l'illuminismo ad abbattere questa concezione.

Il lavoro della classe borghese è rappresentato nelle commedie di Goldoni, quello della campagna nel <<Giorno>>di Parini (ma sempre su stampo classico, cioè colto, non realistico). Manzoni stesso ci mostra, nel secolo seguente, i protagonisti del suo romanzo, e diversi personaggi minori, intenti alle più umili occupazioni. Ed è su questa strada che si pone Verga. Ma egli è il primo a dare al problema del lavoro un pòosto di assoluto risalto nello svolgimento della vicenda, a rivelare come esso influisca, in maniera determinante sul carattere, il comportamento, la cultura degli uomini; il primo a notarne il peso, la logorante fatica, l'illuminazione, ma anche la nobile funzione educativa.

Questa è una delle ragioni per cui egli è considerato uno scrittore verista, appartenente cioè a quella corrente letteraria del nostro Ottocento che si svolge alla contemplazione della raltà umana e la studia nella complessità dei suoi aspetti e delle sue manifestazioni (ambiente, occupazione, linguaggio, fede e superstizione, folkore, rapporti sociali, etc.).

La letteratura risorgimentale aveva cantato gli ideali della patria, della libertà e dell'eroismo. Compiuta l'unità d'Italia essa, con Verga, considerava con rispetto e pietà la vita di quegli umili lavoratori, specie meridionali, che l'analfabetismo, la secolare povertà, lo sfruttamento di cui erano state vittime da generazioni e generazioni, sembravano aver ridotto al silenzio e quasi cancellato dalla faccia della terra. Non avevano, privi del diritto di voto, nessun peso politico; immersi in un'economia medioevale di tipo feudale dipendevano in tutto e per tutto dal signore del luogo, il gran  proprietario terriero, dinanzi al quale erano come schiavi; la loro cultura era formata dagli insegnamenti ricevuti dai genitori e spesso trasmessi nella forma semplice e popolare del proverbio, dall'istruzione religiosa che sorgeva, senza distruggerla, su una base di credenze suoerstiziose, dall'esperienza d'un lavoro saltuario e mal retribuito. Con Verga i loro drammi, ignorati da sempre dall'opinione pubblica, vengono rivelati.

La sua arte è tanto più rigorosa quanto più egli si impedisce la commozione, lo sdegno, il sarcasmo. Lo scrittore si limita a mostrare i suoi personaggi, nella loro quotidiana realtà di miseria: perciò la sua descrizione ha il tono inconfondibile della vita vera.

Dalle prime pagine di <<Nedda>>, una giovane che è costretta a un duro lavoro per provvedere alla madre ammalata, è tratto il testo del libro.

Nella cucina della fattoria del Pino, alle falde dell'Etna, a sera, mentre fuori sibila il vento, si riuniscono venti o trenta raccoglitrici di olive. Alcune danzano, altre cantano. Lontana dalle altre, triste, tutt'immersa nel pensiero della madre malata, è Nedda, una fanciulla che le privazioni e le rinunce hanno inselvatichito. A casa sua il pane scarseggia, non c'è <<olio nella lucerna>>. Nedda potrebbe affrontare un momento tanto critico con qualche speranza di superarlo se fosse certa del lavoro; invece non ha neppure il conforto di questa sicurezza.

Le reazioni degli studenti: temi facili ma due anni di didattica a distanza pesano.

 

Buongiorno. Le reazioni degli studenti: temi facili ma due anni di didattica a distanza pesano.

Un grande sospiro di sollievo: è quello che ha tirato la stragrande maggioranza degli studenti che il 22 giugno si sono seduti ai banchi di scuola per svolgere la prima prova di Maturità, quella di Italiano. La paura per il ritorno degli scritti, dopo due anni di stop, si è infatti subito dissolta alla lettura dei temi proposti.  Il ministro Bianchi che, a pochi giorni dall'esame, aveva definito le tracce «bellissime». Forse perché, gli argomenti selezionati, sono risultati davvero fattibili ai più. Alla fine, solo 1 su 4 è rimasto interdetto constatando che, già a una prima lettura, si è reso conto di non avere un bagaglio di conoscenze sufficiente per affrontarle. «Senza dubbio i due anni di dad si sono sentiti molto sulla preparazione perché è stato più difficile fare collegamenti con gli anni scorsi - è l'osservazione che fanno all'uscita da scuola diversi ragazzi - quest'anno è stato impegnativo ma senza dubbio ci è servito e ci è servita la continuità di lezioni in presenza».Il 23 giugno si svolgerà la seconda prova scritta, diversa per ciascun indirizzo, che riguarderà una disciplina tra quelle caratterizzanti il percorso di studi. Quest'anno la prova sarà predisposta dai singoli istituti, che potranno così tenere conto di quanto effettivamente svolto dai ragazzi durante l'anno scolastico. La durata della seconda prova cambia da indirizzo a indirizzo; si va dalla prova in un unico giorno, con durata in genere di 6 ore , alla prova dei licei artistici che dura 3 giorni. Buona giornata.

mercoledì 22 giugno 2022

NEDDA DI GIOVANNI VERGA - CITAZIONE DEL LIBRO

Quanto a me preferirei che continuasse a piovere tutto il giorno puttosto che stare una mezza giornata a carponi in mezzo al fango, con questo tempaccio, per tre o quattro soldi.



NEDDA DI GIOVANNI VERGA - MONADADORI. "CITAZIONI DEL LIBRO.

Citazioni del libro "Nedda" di Giovanni Verga: L'iimaginazione più vivace non avrebbe potuto figurarsi che quelle mani costrette ad un'aspra fatica di tutti i giorni, a raspar fra il gelo, o la terra bruciante, o i rovi e i crepacci, che quei piedi abituati ad andar nudi nella neve e sulle rocce infuocate dal sole, a lacerarsi sulle spine, o ad indurirsi sui sassi, avrebbero potuto esser belli.

- Nessuno avrebbe potuto dire quanti anni avesse cotesta creatura umana; la miseria l'aveva schiacciata da bambina con tutti gli stenti che deformano e induriscono il corpo, l'anima e l'intelligenza. - Così era stato di sua madre, così di sua nonna, così sarebbe stato di sua figlia.

GIOVANNI VERGA

NEDDA

MONDADORI










martedì 21 giugno 2022

PATRIZIA CAVALLI n. 1

 LA LUCE NONOSTANTE TUTTO.

LA VOCE, LE PAROLE: UNA CANZONE PER DUE.

Così infatti, vanno comprese le parole che io stessa Le ho dedicato: "Una ricerca di illuminazioni, sono queste/a me che ora non sono più eppure ancora/ mi sollevo/ a trovare il respiro/poi di nuovo la ricerca di cuore e mente."

Caterina Giuseppa Buttitta 

Morta la poetessa Patrizia Cavalli

Aveva 75 anni

Nata a Todi nel 1947, la Cavalli era arrivata nella Città eterna poco più che ventenne.

Aveva esordio nel 1974 con 'Le mie poesie non cambieranno il mondo', pubblicato da Einaudi, editore di quasi tutti i suoi libri, cui sono seguiti nell'81 è 'Il cielo' e 'L'io singolare proprio mio' del 1992, riuniti in 'Poesie (1974-1992). Nel 2020 era entrata nella cinquina del Premio Campiello con 'Passi giapponesi' (Einaudi. Supercoralli), la sua prima raccolta di prose con potenti immagini e stati d'animo.
    Poetessa pura, della quale aveva riconosciuto il talento Elsa Morante, autrice di libri come 'Pigre divinità e pigra sorte' , 'Datura' la Cavalli aveva una grande passione per il teatro come testimonia 'Sempre aperto teatro' del 1999. La sua ultima raccolta di poesie pubblicata da Einaudi è Vita meravigliosa (Einaudi) uscita nel 2020.

 CHE COSA NE E' STATO DELLA POESIA IN TUTTO QUESTO?

Certo la gravità della notizia ci ha annichiliti. Cavalli è stata e continua a essere un poeta. soltanto che nel tempo è diventata un poeta diverso, un poeta rinnovato. I suoi testi sanno farsi sentire: dunque il fuoco della metafora, una lingua intesa a confrontarsi con le questioni fondamentali dell'esistenza , un discorso poetico carico di pensieri. 

Cavalli si riconosce anzitutto in un discorso poetico in cui quel tanto di arduo e di nascosto è conseguenza della concentrazione intellettuale, del rigore di un pensiero che non si sforza mai di essere conciliante, piuttosto che di un'allusività ovuta a una generica mistica della parola o all'indeterminatezza delle immagini. 

Nel suo secondo tempo il poeta non ha comunque rinnegato se stesso. Certe predilezioni tematiche, la radicalità dell'interrogazione poetica non sono in fondo cambiate. Soltanto che a questo punto Cavallisembra cercare nella poesia non più uno strumento di scavo e di attrito con la realtà, quanto un appoggio, una confidente, un'amica. 

Tra il vate e la poesia c'è pochissima distanza, come se si sussurrassero le parole nell'orecchio. forse per questo la lingua è più cordiale, diretta, fraterna. Sembra indicarlo la stessa discrezione con cui i versi vengono ora letti e offerti: che scandiscono via via questi anni di laboriosa vitalità spirituale e intellettuale. 

Leggendo le sue poesie, potremmo dire allora che  proprio perchè la partita è ancora aperta e combattuta le sue poesie raccolte nel libro Vita meravigliosa, questa poesia testimonia di una persistente, umanissima vitalità. 

Così infatti, vanno comprese le parole che io stessa Le ho dedicato: "Una ricerca di illuminazioni, sono queste/a me che ora non sono più eppure ancora/ mi sollevo/ a trovare il respiro/poi di nuovo la ricerca di cuore e mente. 

Donna e poeta, Patrizia Cavalli, ha continuato a scrivere versi, circondata e sostenuta da gruppo di letterati e poetipiù giovani che anche attraverso il suo magistero sono cresciuti alla poesia e alla vita. La letteratura è andata al di là di se stessa, poi di nuovo la ricerca di cuore e mente. 

 

RECENSIONE "L'ARTE DEL MATRIMONIO" DI TESSA HADLEY - BOMPIANI

Ciò che succede è imprevisto e insieme fatale. Ma questo non è solo un romanzo di coppie fluide, di amore e amicizia e ancora amore intrecciati fino a cancellare o calpestare i limiti.

E' una storia poco nota (racconta l'autrice in una intervista), che andava raccontata, anche perché aiuta a capire come il sesso e il genere abbiano una geometria variabile, spesso per ragioni molto diverse da quelle che immaginiamo.

La spinge un desiderio legittimo, sottile e fortissimo: quello di vedere almeno un tratto della vita che si era sempre raccontata coincidere con quella che vive.  E se le si chiedesse cosa siano queste storie – un documento, un’indagine, un’invenzione – probabilmente non risponderebbe neanche lei. O non le avrebbe scritte. Ciò non toglie che a fine lettura la “vita del matrimonio” del titolo risulti essere quello che è: una conquista.

Adolescenti a rischio, famiglie disfunzionali, misoginia tossica e deep web si intrecciano, Tessa Hadley narra le paure del nostro tempo, penetrando nell’anima dei suoi personaggi per metterne a nudo il lato oscuro.

Caterina Giuseppa Buttitta

L'arte del matrimonio

Giugno 2022
Disponibile
Traduttore Milena Zemira Ciccimarra
 
Biografia

Tessa Hadley

ripercorre la memoria degli eventi, e racconta il presente, inconsapevole e ottimista, certo che quella sia l’unica possibilità per recuperare il matrimonio, salvare l'unione dall’insoddisfazione, dare un’altra vita alla coppia. E all’inizio pare funzionare.

I vecchi problemi vengono spazzati via, la famiglia si trasforma in un perfetto equipaggio e la barca e il mare (il quotidiano), diventano la casa sempre desiderata. Ma il destino è in agguato, a strappare alibi e certezze, e a svelare il senso della vita anche a costo di perderla.

parla al nostro desiderio più profondo di essere amati e di sentirci liberi, senza compromessi; e parla di famiglia e matrimonio, rivelandoci che le gabbie più anguste sono quelle nascoste nella nostra mente. L'arte del matrimonio illumina momenti di felicità irripetibile, lampi di saggezza e conforto che indicano la strada per essere davvero noi stessi. 

Ma in quella casa, invece di un principio di felicità, i due giovani trovano inquietanti  coppie andate incontro al destino di un matrimonio sfortunato. Spaventati e soli, incapaci di aprirsi l'uno con l'altra,  perdono il contatto con la realtà e vedono la minaccia che incombe sul loro amore: la divergenza dei desideri, l'omissione della verità, il rifiuto di riconoscere le ragioni dell'altro. Come in una vertigine horror.  dà corpo ai fantasmi racchiusi nel profondo di ogni storia d'amore: la paura della solitudine, il dolore del passato, il sogno fallace della normalità. E con lucida ironia e benevola compassione rivela che il destino è una pagina già scritta che basta sfogliare per ritrovarsi liberi di inventare il futuro. 

L'arte del matrimonio è un romanzo che assomiglia al destino, un labirinto che si sdoppia e si riflette in ogni direzione, raccontandoci il viaggio di chi, per conoscersi davvero, è disposto ad abbracciare la vastità del presente.

Quando Zachary muore all’improvviso l’equilibrio magico che reggeva il loro quartetto salta; Lydia, l’eterna seduttrice, non sa stare da sola, va a vivere a casa di Alex e Chris, occupa un territorio non suo col disordine degli oggetti e l’invadenza affascinante che è sempre stata il suo tratto. Così decide di andarsene, lasciando la casa e la normalità in cui hanno sempre vissuto. Il suo silenzio avrà conseguenze sul rapporto con i ragazzi, che entrano in conflitto con lei e lentamente la abbandonano. Ma grazie alla sua tenacia,  saprà ricostruire se stessa e riavvicinare le persone che ama.

L’arte del matrimonio è la storia di coppie, sullo sfondo di una Storia che si riflette implacabile nella vita di ciascuno: le lotte sociali, l’avvento della tecnologia, la e tragedie, un filo rosso che lega tutti in un’unica, grande esperienza umana. Con saggezza e compassione, Tessa Hadley ci mostra il potere liberatorio del perdono, l’unica forza al mondo che può rivelarci il significato più puro e creativo dell’amore.

E' una storia poco nota (racconta l'autrice in una intervista), che andava raccontata, anche perché aiuta a capire come il sesso e il genere abbiano una geometria variabile, spesso per ragioni molto diverse da quelle che immaginiamo.

La spinge un desiderio legittimo, sottile e fortissimo: quello di vedere almeno un tratto della vita che si era sempre raccontata coincidere con quella che vive.  E se le si chiedesse cosa siano queste storie – un documento, un’indagine, un’invenzione – probabilmente non risponderebbe neanche lei. O non le avrebbe scritte. Ciò non toglie che a fine lettura la “vita del matrimonio” del titolo risulti essere quello che è: una conquista.

lunedì 20 giugno 2022

SEMPRE TORNARE DI DANIELE MENCARELLI - MONDADORI - LA CASA DEGLI SGUARDI - TUTTO CHIEDE SALVEZZA.

Sempre Tornare di Daniele Mencarelli - Mondadori . Daniele Mencarelli è Autore della Trilogia: Sempre tornare - La casa degli sguardi - Tutto chiede salvezza.

La casa degli sguardi <<E' la paura che giostra le immagini nella mia testa, lì si animano immagini crudeli. E io soffro come quelle visioni fossero in carne e ossa>>. In La casa degli sguardi (Mondadori) Daniele Mencarelli non si fa sconti: rivela il disagio vissuto, provocato da alcool e problemi psicologici. Ma dopo un percorso in discesa la rinascita. La voce giovanile e limpida è di Dario Sansalone. Su Audible (durata: 6h 19'). Abbonamneto Euro 9:99 al mese.

 

 

 

 

 
Tutto chiede salvezza.  In autunno andrà in onda su Netflix la serie tratta dal suo romanzo <<Tutto chiede salvezza>>, che nasceva da un esperienza molto personale. Una notte di follia del 1994. Avevo vent'anni e mi guadagnavo  da vivere vendendo climatizzatori. In un piccolo appartamento stavo tentando di convincere una coppia di anziani a comprarne uno. A un certo punto esce da una stanz ail figlio, un40 enne che, a causa di un incidente stradale, aveva una disabilità. Si siede vicino a me e comincia ad accarezzarmi. Non so cosa mi sia accaduto, sono scappato, Ero fuori di testa e, prima di tornare a casa mia, mi fermo a prendere tre grammi di cocaina, poi finisco tutto l'alcool che trovo in giro per casa. Una miscela esplosiva. Dopo essere stato sedato, mi risveglio in un Tso. Ci passo una settimana e lì ho conosciuto altri pazienti, persone straordinarie ... ho voluto raccontare le loro storie. E' stata una forma di autoanalisi.

Sempre tornare PROCESSO DI FORMAZIONE. E' al concetto di sopravvivenza che si riconduce l’imprevedibilità della vita.   - Quali pregiudizi? Quali sono questi segreti inconfessabili?


TUTTO CHIEDE SALVEZZA DI DANIELE MENCARELLI - MONDADORI

Tutto chiede salvezza. In autunno andrà in onda su Netflix la serie tratta dal suo romanzo <<Tutto chiede salvezza>>, che nasceva da un esperienza molto personale. Una notte di follia del 1994. Avevo vent'anni e mi guadagnavo  da vivere vendendo climatizzatori. In un piccolo appartamento stavo tentando di convincere una coppia di anziani a comprarne uno. A un certo punto esce da una stanz ail figlio, un40 enne che, a causa di un incidente stradale, aveva una disabilità. Si siede vicino a me e comincia ad accarezzarmi. Non so cosa mi sia accaduto, sono scappato, Ero fuori di testa e, prima di tornare a casa mia, mi fermo a prendere tre grammi di cocaina, poi finisco tutto l'alcool che trovo in giro per casa. Una miscela esplosiva. Dopo essere stato sedato, mi risveglio in un Tso. Ci passo una settimana e lì ho conosciuto altri pazienti, persone straordinarie ... ho voluto raccontare le loro storie. E' stata una forma di autoanalisi.

domenica 19 giugno 2022

LEGGERE. CAPIRE. AGIRELA MAGIA DI CHRIS RIDDELL.


LEGGERE. CAPIRE. AGIRE.

LA MAGIA DI CHRIS RIDDELL.

LEGGERE. CAPIRE. AGIRE. La Lettura ha presentato un numero speciale dedicato interamente ai giovani lettori. Pubblicato da gente che sa che è lì che sono i giovani lettori: a scuola. Chiunque tocchi questo mondo scopre un'immensa energia sommersa. Chi non lo conosce lo tratta con un certo imbarazzo. La verità è che sono loro, a tutti gli effetti, i lettori del presente. 

Ecco: in questo numero speciale de <<La Lettura delle ragazze e dei ragazzi>> abbiamo smesso di credere  che i giovani lettori siano anche facili lettori. Sono, al contrario, lettori affamati e competenti, in cerca di storie importanti e scritte bene.

La copertina del numero speciale dedicato <<La Lettura delle ragazze e dei ragazzi>> è stata realizzata dall'illustratore e scrittore Chris Riddell. Sincerità, umorismo e fantasia si danno la mano in questa <<intervista illustrata>> a cura di Cristina Taglietti pubblicata su <<La Lettura>> #201 del 4 ottobre 2015, in cui l'intervistato risponde alle domande dei bambini con parole e disegni.

sabato 18 giugno 2022

MALE LIQUIDO DI ZYGMUNT BAUMAN - LEONIDAS DONSKIS - LATERZA

POICHE' L'ANIMA DEL PIANETA SI STA DESTANDO, L'ORA DELLA DISSOLUZIONE DELLE FORME MATERIALI E' VICINA, LA NOSTRA GENERAZIONE E' INTRAPPOLATA DENTRO IMPERIALI CORPI/CITTA'/NAZIONI, E SOLO LA CONSAPEVOLEZZA O I NOSTRI STESSI NUOVI SE', POTRA' RENDERE FERMO IL NOSTRO SGUARDO DEL FURORE CHE VERRA'.

Caterina Giuseppa Buttitta

Male liquido

Vivere in un mondo senza alternative
Zygmunt Bauman - Leonidas Donskis

trad. di M. Cupellaro

 Edizione: 2022
Pagine: 240 - Euro 20,00
Collana: i Robinson / Letture
Argomenti: Attualità culturale e di costume, Sociologia della cultura

 

 

 

 

Il libro

LA CARTOLINA DI ANNE BEREST - EDIZIONI E/O

In una spirale narrativa vivida e avvolgente, Anne Berest incanta il lettore con una voce sincera che segue il moto ondoso dei pensieri. La cartolina è un romanzo che assomiglia al destino, un labirinto che si sdoppia e si riflette in ogni direzione, raccontandoci il viaggio di chi, per conoscersi davvero, è disposto ad abbracciare la vastità del presente. 

Caterina Giuseppa Buttitta

Anne Berest

La cartolina

maggio 2022, pp. 464
ISBN: 9788833574776
Traduzione: Alberto Bracci Testasecca
Area geografica: Letteratura francese
Collana: Dal Mondo

Euro 19,00

 

 
 
 
Il libro

Premio Renaudot liceali 2021

Premio letterario degli studenti di Sciences Po 2022

Gran Premio delle Lettrici di Elle France 2022

«Uno dei grandi libri dell’anno. Un romanzo vero, una ricostruzione storica, un’indagine contemporanea, un giallo iniziatico».
France Inter

“La cartolina è arrivata nella nostra cassetta delle lettere insieme ai consueti biglietti di auguri natalizi. Non era firmata, l’autore aveva voluto restare anonimo. Da un lato c’era l’Opéra Garnier, dall’altro i nomi dei nonni e degli zii di mia madre morti ad Auschwitz nel 1942. Vent’anni dopo mi sono messa in testa di scoprire chi l’avesse mandata esplorando tutte le ipotesi che mi si aprivano davanti. Questo libro mi ha riportata cent’anni indietro. Ho ripercorso il destino romanzesco dei Rabinovitch, la loro fuga dalla Russia, il viaggio in Lettonia e poi in Palestina, e alla fine il loro arrivo a Parigi, con la guerra e i suoi drammi. Ho cercato di capire perché mia nonna Myriam sia stata l’unica a sfuggire alla deportazione e di chiarire i misteri di cui erano circondati i suoi due matrimoni. Il romanzo dei miei progenitori è anche una ricerca iniziatica sul significato della parola ‘ebreo’ in una vita laica”.

Anne Berest

L'autrice

Anne Berest
Anne Berest è autrice dei romanzi La Fille de son père, Les Patriarches, Sagan 1954, Recherche femme parfaite, Gabriële, scritto insieme a sua sorella Claire, e delle opere teatrali La Visite e Les filles de nos filles. Ha anche scritto la serie Mytho per “Arte”, per la quale ha ricevuto numerosi premi in Francia e all’estero.

giovedì 16 giugno 2022

ALFRED KUBIN N. 2 - GLI SGUARDI SULL'INCONSCIO. CONFESSIONI DI UN'ANIMA TORMENTATA

Gli sguardi sull’inconscio di Alfred Kubin

In mostra al Leopold Museum di Vienna, «Alfred Kubin. Confessioni di un'anima tormentata», fino al 24 luglio