martedì 14 giugno 2022

RECENSIONE N. 2 - "STRADARIO AGGIORNATO DI TUTTI I MIEI BACI" DI DANIELA RANIERI - PONTE ALLE GRAZIE

 LO STRADARIO NEL ROMANZO DI DANIELA RANIERI E' UN LUOGO. CHE COSA SIGNIFICA , CHE REALTA' HANNO I LUOGHI CHE CI HANNO SEGNATO PER SEMPRE? SONO LUOGHI D'ELEZIONE O NON PIUTTOSTO LUOGHI DESTINATI? E CHE COS'E' UNA PATRIA POETICA?

"MA ALLORA PERCHE' RICHIESTO DI PARLARE DELLA MIA CITTA' DELL'ANIMA, MI RITROVO A PARLARE DI QUESTO PAESE INERTE, CHE E' IL MIO PASSATO, FONTE DI MALINCONIA QUASI SOFFOCANTE?"

NEL LIBRO DANIELA RANIERI HA TRACCIATO UNA GEOGRAFIA DI MARGINI, SCORCI DESOLATI, APPARTAMENTO SQUALLIDI. QUANDO HA INIZIATO A EVADERE, PER ANDARE IN CERCA DI ALTRI LUOGHI? E PERCHE'? 

Caterina Giuseppa Buttitta

Stradario aggiornato di tutti i miei baci

Daniela Ranieri
pubblicato da Ponte alle Grazie

Collana Scrittori

Pubblicato 27/05/2021

Pagine 696 - Euro 19,80

 

 

 

Il libro

Una donna in dialogo perpetuo con sé stessa e con il mondo disegna una mappa delle sue ossessioni, del suo rapporto con l'amore e con il corpo, serbatoio di ipocondrie e nevrosi: il nuovo romanzo di Daniela Ranieri è un diario lucido e iperrealistico, in cui ogni dettaglio, ogni sussulto di vita interiore è trattato allo stesso tempo come dato scientifico e ferita dell'anima. Dalla pandemia di Covid-19 alla vita quotidiana di Roma, tutto viene fatto oggetto di narrazione ironica e burrascosa, ma in special modo le relazioni d'amore: le tante sfaccettature di Eros - l'incontro, il flirt, il piacere, le convivenze sbagliate, la violenza, l'idealizzazione, la dipendenza, l'amore puro - vengono sviscerate nello stile impareggiabile dell'autrice, un misto di strazio, risentimento, ironia impastati con la grande letteratura europea (e non solo). E forse è proprio la lingua di Daniela Ranieri il vero protagonista di questo "Stradario aggiornato di tutti i miei baci", una lingua ricchissima di echi gaddiani, di irritazioni à la Thomas Bernhard, di citazioni, e allo stesso tempo inquietantemente diretta e inaudita, una lingua la cui capacità di nominare e avvicinare le cose è pari soltanto alla sua potenza nel distruggerle. Lo Stradario di Daniela Ranieri non è solo un romanzo: ha la sostanza di un corpo vivente che abita nel mondo, di una voce che avvince e persuade con la forza della grande letteratura.

 

RECENSIONE 

E'questo un libro, di storie di luoghi particolari e tangibili. Talvolata perfino di radici. Eppure se la poesia è anche la ricerca di una definizione personale, di un'identità, diciamo pure di un destino, è altrettanto vero che, sul rovescio delle tante presenze, le lacune, i buchi neri, le incertezze, i fantasmi, i colpi di vuoto, si fanno sentire con forza. 

Le diverse città dell'anima diventano allora lo specchio di un'interrogazione e di un'indagine mai concluse. Dunque qualcosa non di circoscritto e di chiuso, come ci si potrebbe forse aspettare, ma di aperto, dia arrischiato, di dinamico; non solo o non tanto un possesso, ma anche e soprattutto un ideale, un miraggio, una responsabilità. 

Così scrive ad esempio Daniela Ranieri, che da questo punto di vista rappresenta il caso più estremo del libro. La protagonista colleziona amanti di ogni età ed estrazione sociale, caratterizzando meticolosamente le loro abitudini, i loro mestieri, con l’intento di dimostrarne, grazie anche alla distanza temporale con cui rilegge il passato, la vanità, l’inconsistenza. Gli uomini incontrati, con l’unica eccezione di A., si rivelano immancabilmente egocentrici, narcisisti, fatui. Il catalogo di vizi e (poche) virtù che Ranieri tratteggia accuratamente, non senza una buona dose di ironia, definisce le caratteristiche comportamentali e psicologiche di ognuno di loro. Così ci si imbatte nell’amante dottore, saccente e incompetente, nell’architetto tirchio, nel filosofo-scrittore che desidera l’adulazione della sua partner come fosse una delle tante fan.

«Semplicemente, la persona che era mio padre a un certo punto è sparita, e la mia vita è cresciuta attorno a quel buco, come fanno certi alberi che hanno i tronchi scavati da catastrofe, fulmine, fungo o parassita; come certe ali d’uccello che mostrano linee di crescita attorno a una spezzatura. Ci sono cresciuta intorno, a quel buco (ancora: come una casa attorno a un cratere), a quel non tornarmi a casa di qualcuno che prima c’era ed era importante».

In questa direzione Ranieri racconta come il suo luogo sia in realtà un confine sempre sfuggente,  una frontiera. Le piccole patrie hanno un volto certo, confini definiti, ma nello stesso tempo - paradosso e contraddizione che la poesia vale a scoprire. Ecco che la scrittrice Ranieri ci sorprende con i fondamenti, la verità, e appunto le radici, l'autenticità.

Nel libro si trovano due tematiche forse più feconde di altre comunque possibili. Nel libro "Stradario aggiornato di tutti i miei baci (Ponte alle Grazie), Ranieri allude sinteticamente a entrambe. La prima riguarda appunta la coesistenza e l'intensità di certi luoghi rispetto ad altri, la loro capacità d'incidersi nella nsotra mente e nel nostro cuore (o ancora nella nostra anima). La seconda, connessa inevitabilmente alla prima, ma di questa forse più interessante, riguarda invece il rapporto dei luoghi prescelti con la creazione poetica, la loro funzione di stimolo e come guida, anche soltanto come costellazione favorevole alla scrittura. 

Basti confrontare alcune parti del libro dove emerge l'aspetto elettivo della relazione coi luoghi. Luogo dell'anima non significa solo il luogo di nascità, o di residenza. Può corrispondere, ma non è detto.

"L'anima non dipende dall'anagrafe, ma si orienta secondo affinità elettive."

In ogni caso, ci si trova sempre nello stesso punto, in bilico tra realtà e immaginazione, tra libertà e necessità, o anche, come i poeti amano ripetere, tra particolare e universale. La relazione col luogo si rivela comunque un conduttore d'intensità di cui la poesia, così almeno sembra, difficilmente può fare a meno.

Incompatibilità con il mondo

La protagonista sperimenta un’incompatibilità perpetua, intima, con il mondo che la circonda, i suoi rumori, alcuni odori e molti dei suoi abitanti. Le nevrosi della protagonista si concretizzano nella mancanza, fisica ma anche emotiva, di presa sul mondo:

 «Mi cadono gli oggetti dalle mani. Se tento di infilare una spina nella presa elettrica, non entra».

«Sono incompatibile col funzionamento delle cose, ecco tutto, come un sistema operativo che non gira su un computer troppo vecchio o troppo nuovo».

Una mappa geografica, sentimentale e mentale. Strade per scrivere un romanzo.

Nel libro Daniela Ranieri ha tracciato una geografia di margini, scorci desolati, appartamenti squallidi.Quando ha iniziato a evadere, per andare in cerca di altri luoghi? E perchè?


 

Nessun commento:

Posta un commento