martedì 25 luglio 2017

IL BUIO HA IL TUO VOLTO - ERIKA CONTARDI - KIMERIK


Titolo: Il buio ha il tuo volto
Autore: Erika Contardi
Genere: Narrativa
Collana: Kimera
Anno: 2017
Pagine: 168
 Prezzo: € 13,60
  ISBN: 978-88-9375-268-8

SINOSSI 

 Bianca è una bellissima bambina ipovedente che cresce in un orfanotrofio nella valle dell’Arno, in Toscana, da quando, all’età di nove anni, suor Speranza la scorse nella neve, gravemente ferita. Costretta a combattere contro incubi e il desiderio di conoscere la sua vita passata, la protagonista intraprenderà un processo di riscoperta di sé attraverso continui flashback di quella vita ormai dimenticata accompagnati dalla paura, dalla morte e dall’ignoto. Il forte bisogno d’identità, accompagnato da un senso di mistero che aleggia in tutto il romanzo, porterà finalmente Bianca all’agognata verità. 

ERIKA CONTARDI 



Erika Contardi è nata a Codogno, in provincia di Lodi, il 30 gennaio del 1970. Attualmente vive a Pizzighettone, in provincia di Cremona, una bellissima città murata, assieme al marito e alla figlia. D’indole riservata, lavora come infermiera professionale presso l’ospedale di Codogno, nel reparto materno infantile. Sin dall’adolescenza coltiva la passione per la scrittura, un antistress naturale, come ama definirla, attraverso la quale esprime emozioni e sentimenti, sentendosi realmente se stessa. Ha scelto di affidarsi a essa dopo un evento familiare traumatico e da quel momento ha cercato di migliorare sempre più tecnica e stile. Ha esordito con il romanzo tratto dalla vita della propria madre, Il vero amore è forever, al quale è seguito Il coraggio di Katrine, incentrato sulla disabilità fisica e mentale. Il buio ha il tuo volto è il suo terzo romanzo pubblicato. Scrive con semplicità, narrando ciò che il cuore le detta.

LIBRI PUBBLICATI



 

RECENSIONE

 
L’orfanotrofio  “Casa Verde” situato nella Valle dell’Arno, in Toscana, era stato per Bianca, una bambina ipovedente, molto più di una semplice scuola: era stata la sua casa fin dalla tenera età e le suore,  soprattutto  suor Speranza  e suor Maria , avevano sostituito per lei la sua famiglia. Le avevano impartito l’istruzione con maggiore fermezza e autorità, proprio perché si sentivano più responsabili nei suoi confronti, essendo Bianca ignara del suo passato. Con il passare degli anni Bianca si era sempre più rinchiusa in se stessa, accentuando così il suo senso di inferiorità e di inadeguatezza. La “Casa verde” significa molto per lei, è dove congeda l’infanzia come una vecchia amica.

Suor Speranza,  osserva con affetto quella creatura magra e minuta seduta sulla panca e il suo sguardo si intenerì. Per un attimo la ragazza desiderò di essere più carina, più formosa. Convinta di essere piuttosto brutta, lo accettava come un dato di fatto. Nell’abitino di cotone, Bianca dimostrava  più della sua età pur avendone di meno. Vedeva le sue compagne lasciare l’istituto una alla volta sapendo che, nonostante le loro numerose promesse, non le avrebbe più riviste. Mentre lei, non aveva dove andare. La sola vera amica e confidente che avesse mai avuto era Lucia, con la quale condivideva desideri e speranze di poter forse un giorno scoprire il suo passato. Alla loro amicizia si aggiunse quella di Gabriel.

La mente di Bianca era sempre affollata di ombre. E per quanto in natura le ombre non avessero peso, nella sua mente diventavano gravose e opprimenti. Tanto da non lasciare spazio per tutto il resto. Bianca comprese il pericolo incombente.  Non si trattava di un gioco, era giunto il momento di crescere e di farlo in fretta. Di fare una scelta. Il sole splendeva ancora, mentre Bianca si rendeva conto che la vera tempesta ce l’aveva dentro. 

Un mormorio di voci la riportò bruscamente alla realtà,  erano quelle di Gabriel e Lucia, Bianca avrebbe riconosciuto quelle risate argentine tra mille. Senza far rumore si avvicinò in modo da poterli osservare senza essere vista. I due camminavano sotto braccio e parlavano fitto fitto come se la loro conversazione fosse molto intima e personale. A un tratto lui la prese tra le braccia e la baciò. Bianca avrebbe voluto spostarsi, ma le gambe rifiutavano di fare un solo passo e con il cuore che sembrava esploderle rimase a guardarli immobile, sentendosi terribilmente in colpa per aver spiato quello scambio di intimità tra i due innamorati. 

Rientrò nella sua stanza, ma non riuscì assolutamente a concentrarsi e finì per restare seduta, mentre il passare delle ore scandiva i minuti nel silenzio. Si sforzò di allontanare dalla propria mente il ricordo del bacio di cui era stata spettatrice. Quella notte Bianca non dormì molto bene e il mattino successivo si svegliò presto sentendo delle voci. Scese giù a verificare, ma si ritrasse immediatamente quando si accorse che si trattava di Gabriel. Il suo corpo, assomigliava a quello di un atleta, asciutto e tutto muscoli e Bianca, suo malgrado, provò un certo turbamento. Se Gabriel le avesse chiesto in quel momento se era felice, avrebbe potuto sinceramente rispondere di non essere mai stata così felice in vita sua, ma lo vedeva sempre in compagnia di Lucia, il che rendeva impossibile qualsiasi approccio. 

La donna che è in lei si è svegliata all’improvviso. Le sue forme, prima buffe, diventano ora attraenti. Ogni volta che Bianca e con Gabriel, le sembra di vivere un momento magico, fatto di conoscenza, di emozioni come nelle più belle favole: dove la principessa vive un sogno. Ma cosa vuol dire legarsi a qualcuno? Come accadono certe alchimie? Cresciuta in un orfanotrofio, Bianca ha poca autostima e ancora meno speranza per il suo futuro. La vita, tuttavia, sembra avere altri piani per lei.

Niente lasciava prevedere che di lì a poco sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe privato Bianca della sua già labile sicurezza in se stessa. L’episodio di quel ricordo custodirà un segreto così terribile che il suo eco risuonerà ancora, nella vita della protagonista tanti anni dopo.

Bianca intraprende il cammino dei suoi ricordi, con tutto il bagaglio necessario tatuato nella sua pelle e archiviato con cura nei cassetti della sua mente.  Cercava di fingere che la sua vita fosse normale. Ma sognava tutte le notti, e certe volte, in sogno, avrebbe potuto giurare che sentiva l’odore del vento impetuoso, come sotto la trama della pelle di lei, fosse intrappolata la verità. Sperava di guarire dagli incubi, senza per questo ritrovarsi paralizzata dalla paura.

La cicatrice del tatuaggio era un marchio lasciato lì dalla vita, di cui lei poteva ricostruire la nascita sul proprio corpo. Quelle spine, di cui un tempo era stata capace di prendersi cura, erano ora, diventate affilatissime e taglianti. I ricordi invadono la scena, si accavallano.

Il viaggio porterà il lettore su strade fatte di respiri vitali che, interagiscono con le ombre impresse dal cammino. L’autrice analizza le sfumature dell’animo umano, risale dall’abisso nel quale era sprofondata e percorre la strada del doloroso riscatto.  

Erika Contardi Autrice, descrive un viaggio nelle emozioni, un percorso di consapevolezza sulla propria vita. Un romanzo narrato divinamente, con una protagonista vulnerabile, come una di noi. La scrittura dell’autrice è profonda e avvincente, lascia al lettore il privilegio di immedesimarsi nelle pagine del libro. Anche nei confronti della vicenda di Bianca, il lettore rivive nelle pagine, la disperazione della ragazza, che alla fine avrà bisogno di essere ritrovata e consolata. Fino a quel momento la vita non l’aveva mai posta di fronte a emozioni o cambiamenti.

mercoledì 19 luglio 2017

L''ALTRA DONNA DI SUSAN CRAWFORD- TUTTA COLPA DI MR DARY DI SHANNON HALE - FELICE COME UN CANE DI JULIE BARTON - LA LEGIONE INVINCIBILE DI GUIDO CERVO - LA DIFESA DELL'IMPERO DI GUIDO CERVO - CACCIA AL LADRO ... A MADRID DI GERONIMO STILTON - PANDEMONIUS -3. LA SFIDA DEGLI DEI - EDIZIONIPIEMME -

L'altra donnadi Susan Crawford

lunedì 17 luglio 2017

OGNI NOTTE VENGO DA TE - ANTONIETTA MIRRA - SELFPUBLISHING



 



 Titolo: Ogni notte vengo da te

Autore: Antonietta Mirra

Genere: Paranormal Romance/Romanzo rosa

Editore: Selfpublishing

Pagine: 271

Prezzo: eBook: 2,99 e gratis con Kindle Unlimited. Cartaceo: 10,40

Data di uscita: 10 Maggio 2017

Link acquisto: https://www.amazon.it/dp/B072F5RBVC 





SINOSSI



Alastair ed Helena non potrebbero essere più lontani e diversi eppure qualcosa li unisce, oltre la loro stessa volontà.

Un richiamo eterno ed insondabile.



Lui è impetuoso, tormentato, cruento e dannatamente distante, in tutti i sensi.

Lei è ingenua ma tenace, una sognatrice capace di cogliere il confine tra un desiderio languido e pressante e la tagliente verità. Ma quando anche l'ultimo barlume di razionalità sta crollando...



Cosa faresti se il tuo sogno più grande diventasse all'improvviso realtà?

Se potessi guardarlo, toccarlo e...



«Non puoi andartene. Sono nella tua testa, nel tuo cuore, nella tua carne. Mi hai lasciato entrare e adesso farò l’ultimo passo che mi legherà a te per sempre.»





BIOGRAFIA



Antonietta Mirra è laureata in Lingue e Letterature Straniere e lavora con i bambini. Le sue passioni sono leggere e scrivere ed è Amministratrice del Lit-Blog L’amica dei libri. Ama l’arte in tutte le sue forme, il cinema e il pianoforte. Tratti distintivi della sua personalità: passione e inquietudine. Dicono di lei: "una ragazza d'altri tempi", il mondo le va stretto, allora usa l'immaginazione. La sua vita è un incastro imperfetto tra sogni e visioni, la realtà è solo un equivoco.



CONTATTI



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Twitter: https://twitter.com/antoniettamirra/

Instagram: https://www.instagram.com/antoniettamirra/

Goodreads: https://www.goodreads.com/author/show/16649730.Antonietta_Mirra




RECENSIONE


Sin da piccola aveva sviluppato un forte interesse per la musica e il disegno e, con la fantasia, volava tra sogni e luoghi incantati. L’inclinazione per quel genere letterario crebbe nel tempo, dedicandosi esclusivamente alle sue passioni. L’unica cosa che di più ad Helena importava era poter inseguire il suo sogno. Dalla memoria riemerge un ricordo lontano. I ricordi sono ancora troppo vividi e il pensiero di lui le fa male.


Io sono il signore dei miei stessi sogni, il conquistatore del trono che mi è stato portato via un tempo lontano e adesso ritorna a me con la ferocia e l’astuzia di chi vuole soltanto un’inesorabile vendetta. Io sono l’unico artefice di me stesso, il carnefice e il salvatore, l’indomito condottiero di folli battaglie e il triste viandante di cui il mondo non ha mai conosciuto il nome.


Lui era Alastair. Aveva parlato a voce bassa, come si fa con i segreti. Ma lei lo aveva sentito bene. Dentro di lui c’era una forza indescrivibile, in grado d’incantarla. Doveva distrarsi. Doveva cercare di pensare ad altro. Le emozioni che l’avevano oppressa un attimo prima si erano dissolte. Erano state sostituite da altre, infinitamente più interessanti. 


C’era del dolore nelle parole di quell’uomo. Una sofferenza antica, ingiusta. Helena sentiva quello sguardo su di sé, allora, lasciò che il passato di lui le parlasse, raccontandole cose che lei sola avrebbe saputo cogliere. La sua vicinanza accende ogni nervo, ogni fibra del suo corpo e, la pelle rabbrividisce indolenzita dal desiderio di nuove carezze.


Fu uno sguardo furtivo quello che mi lanciò, quasi di nascosto, ma io lo colsi ugualmente e me ne spaventai. Il suo sguardo era nero come la notte, il suo viso di profilo sembrava lungo e imbronciato, i suoi occhi due piccole fessure che rendevano quell’occhiata sfuggente ma allo stesso tempo intensa. Fu un attimo e passò dritto senza voltarsi.


La sua Anima l’aveva avvolta in un vortice in grado di farla sentire al sicuro. Grazie alla sua potenza era in grado di farle perdere la cognizione di sé stessa a tal punto da indurla a voler giungere da lui per potersi far avvolgere da una sensazione nuova. Era come se stesse accarezzando il ricordo e allo stesso tempo che lui non fosse solo frutto dell’immaginazione.


Helena quasi riusciva a vederlo, Alastair, mentre osservava la giostra della vita che ormai lo aveva lasciato a terra. Ne percepiva lo sgomento, il disprezzo istintivo e, celato sotto strati di struggimento, l’acuto desiderio di tornare a farvi parte.

Helena non sapeva se esserne felice o meno, ma una nuova consapevolezza la paralizzò, quella che viveva era la vita vera e non l’aldilà e lei non era morta. La ragazza represse il desiderio improvviso di richiamarlo indietro. Sollevò il viso e cercò ancora quello sguardo. Era una promessa mantenuta, era la dolcezza della fiducia, il peso e la responsabilità insieme. Era azione e bisogno. Cercò ancora nella notte, fiutando l’aria, provando a rintracciare quel filone che andava scomparendo. Ma, per quanto desiderasse afferrarlo, era svanito, lasciandole dentro quasi un senso di struggimento.


Sorprendente fin dalle prime pagine è il continuo cambio di voce narrante. Il viaggio verrà raccontato attraverso gli occhi di Helena ed Alastair, con cambio di toni, profondità di pensiero e forme espressive. E’ la caratteristica principale del libro, il suo punto di forza.


Helena conduce una vita tranquilla, lavora in un bar e non aveva mai  un orario definito. Ma, l’innocua scoperta dell’uomo innescherà una reazione a catena che travolgerà la sua serena routine. Quel che è iniziato per puro caso si trasformerà in un incubo: la notte stessa, le sensazioni esplodono nella mente di Helena e, la consapevolezza di una “presenza”, si fa chiara e distinta. 


Un uomo indossava un cappuccio grigio da cui s’intravedevano i capelli scuri, purtroppo non vidi nient’altro e nonostante, ciò, tutto quello che potevo ricordare, lo serbavo ancora intatto dentro di me.


Lo scetticismo iniziale lascerà presto spazio ad una sequela di conferme, ed Helena si scoprirà in grado di percepire i pensieri, i desideri e le emozioni di Alastair, di avvertire a distanza  eventi traumatici e dolorosi. Facoltà che metteranno a dura prova la mente di Helena, la solidità del suo ambiente familiare, le sue relazioni con gli altri. Ma, ciò che più la affliggerà sarà la presenza, inquietante e costante che, sembra chiederle aiuto, ogni notte.


Helena restò in silenzio, affascinata da quella storia. La vita di Alastair era stata sconvolta dall’unica donna che ha amato, ed è stata quella per cui ha sofferto di più. Ed è rimasta sempre nei suoi ricordi, con una costanza sorprendente. Quella donna era bella, il suo sguardo ti arriva diritto all’anima. Improvvisamente Helena sentì il bisogno di dire a qualcuno che il suo cuore provava curiosità per un uomo davvero singolare, che aveva incontrato per caso al buio. Le ricorda il passato, ma possiede qualcosa di nuovo. Una speranza. 


Nel luogo di lavoro Helena conosce Emily. Era una ragazza dalle abitudini regolari che conduceva una vita regolare. Cominciarono a raccontarsi per sommi capi le loro rispettive storie personali e i casi della loro vita attuale. Il rapporto, allora, a poco a poco riduce le distanze, finchè si rese conto di conoscere Emily meglio di chiunque altro. Si diventa veramente, sinceramente amici. 


In considerazione della loro nascente amicizia, Helena preferii non raccontarle il suo segreto. Aveva scandito la sua vita intorno ad esso di cui lei era l’unica custode. La ragazza capì, proprio in quel momento di non essere più abituata ad altre presenze che non fossero le sue stesse certezze. Da quanto tempo la solitudine aveva preso il sopravvento nella sua vita? Da quanto tempo il  silenzio, i gesti solitari, fossero diventati la sua condizione di sopravvivenza?


Ma ci sono ancora cose che Emily non sa. Cose che non sa nessuno. Se dovesse decidere di raccontarle a qualcuno, probabilmente sarebbe lei. Era certa che lei, più di chiunque altro, non la giudicherà, non metterà in discussione il modo in cui si sono svolti gli eventi e le loro conseguenze.


Sembrava conoscere me, conoscere lui e cosa ancora più sorprendente, conosceva la  nostra storia.


Helena, intanto, sospirò. Era evidente che quell’uomo non aveva la più pallida idea di cosa significasse entrare nelle stanze e nelle vite degli altri senza chiedere il permesso. Lui avanza nella luce della sera, mentre il suono del suo nome pronunciato  dalle sue labbra continua a echeggiarle in testa. Helena non può fare niente per difendersi dai sussurri e dagli sguardi insistenti. Lui ha l’incredulità stampata sul viso. Probabilmente la stessa espressione è incisa su quella di lei.


Era il suo modo per dirmi che ero sempre stata con lui, che ero colei che aveva desiderato da sempre, la sua ossessione e il suo tormento. Per lui ero tanto eterna quanto lo era il tempo, la natura e l’amore stesso. Un sentimento che non trovava pace, che era andato oltre la morte e che chiedeva in qualche modo un riscatto.


Mentre il ricordo scivolava via, sulle cicatrici che la vita gli aveva inflitto. Aveva combattuto mille altre guerre, ma non si era mai arreso. Nel tempo imparò a non nascondere le ferite. E a non arrendersi mai alla vita. 


L’uomo sperava che Helena, non andasse via. Il suo sguardo, si perdeva dentro l’orizzonte, come se cercasse una risposta a una domanda misteriosa. E a quel punto, lui cercava nello sguardo di Helena il suo orizzonte futuro. Non ci sono confini adesso, né imposizioni o restrizioni, è soltanto un inizio.
 
Antonietta Mirra Autrice, mescola diversi elementi, ricavandone un intreccio e una narrazione in prima persona che consente al lettore di vivere le incredibili percezioni della protagonista e di empatizzare con la sua fragilità e le sue speranze. Ogni notte vengo da te, non è solo una semplice storia Paranormal Romance, è un romanzo che parla della fragilità umana, per svelare l’inquietudine della normalità e, le debolezze e bassezze dell’anima. 


Emblematico esempio che Helena vede negli altri è la realtà che si cela nella profondità della nostra psiche, in quel lato malvagio che risiede in ciascuno di noi e per il quale lei non può che provare repulsione, un mondo sordido di desideri inconfessabili. E forse, questa è l’inquietudine maggiore che il romanzo solleva, il fatto che la crudeltà può avere molte facce e, celarsi in ciascuno di noi, anche nella persona più pura e ingenua.

Un esordio indiscusso quello di Antonietta Mirra. Un romanzo che travolge il lettore con forza verso una storia straordinaria. La prosa è infatti, trascinante e, non lascia spazio alla noia o alla distrazione. Ogni notte vengo da te è un romanzo pregevole, di piacevole lettura che, ci offre uno spaccato delle forze che si agitano nel nostro profondo e del fatto che l’irrazionale è lì in attesa, dietro l’angolo, ricordandoci che, in fondo, dentro tutti noi si nasconde il bianco e il nero, il buio e la luce.



ESTRATTI


Estratto #1


Fu uno sguardo furtivo quello che mi lanciò, quasi di nascosto, ma io lo colsi ugualmente e me ne spaventai. Il suo sguardo era nero come la notte, il suo viso di profilo sembrava lungo e imbronciato, i suoi occhi due piccole fessure che rendevano quell’occhiata sfuggente ma allo stesso tempo intensa. Fu un attimo e passò dritto senza voltarsi.

Un attimo insignificante in cui i nostri sguardi si unirono e fu come se mi avesse lasciato qualcosa per sempre. 


Estratto #2


La sua stessa esistenza mi entrò nel sangue come mai nulla aveva osato imporsi. Catturò la mia volontà e con essa giustificò la mia presenza in questo mondo. Con lei capii cosa ero venuto a fare su questa terra, a cosa serviva il mio respiro, cosa dovevano sorreggere le mie braccia, a cosa sarebbero andate incontro le mie gambe. Lei sola giustificava ogni mia azione, rivendicava tutti i torti e mi rendeva finalmente quella vendetta che avevo atteso da tempo.


Estratto #3


Ero combattuta come lo ero sempre stata da quando lo avevo incontrato e quello che avevo creduto soltanto un sogno, si era mostrato lentamente sempre più reale. Non potevo negare che lo sentivo, sentivo la sua presenza ma non potevo aspettarmi altro, se volevo conservare la mia sanità mentale. Mi mossi nuovamente consapevole che dovevo allontanarmi da quella stanza ma questa volta non fu un rumore a fermarmi, bensì qualcosa che mi strinse il braccio. Mi fermai di scatto, cercando di capire cosa stesse accadendo ma la stretta non diminuiva. Temevo quello a cui stavo pensando e nello stesso tempo non volevo crederci. Era buio e potevo vedere molto poco solo grazie alla flebile luce lunare.

Poi, la sua voce.

«Non puoi andartene. Sono nella tua testa, nel tuo cuore, nella tua carne. Mi hai lasciato entrare e adesso farò l’ultimo passo che mi legherà a te per sempre.»