giovedì 9 giugno 2022

RECENSIONE "SPATRIATI" DI MARIO DESIATI - EINAUDI


Mario Desiati
Spatriati
EINAUDI

2021
Supercoralli
pp. 288
€ 20,00
 
«A volte si leggono romanzi solo per sapere che qualcuno ci è già passato».

Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell'atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l'acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull'appartenenza e l'accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.
 

Il libro

Claudia è solitaria ma sicura di sé, stravagante, si veste da uomo. Francesco è acceso e frenato da una fede dogmatica e al tempo stesso incerta. Lei lo provoca: lo sai che tua madre e mio padre sono amanti? Ma negli occhi di quel ragazzo remissivo intravede una scintilla in cui si riconosce. Da quel momento non si lasciano piú. A Claudia però la provincia sta stretta, fugge appena può, prima Londra, poi Mi-lano e infine Berlino, la capitale europea della trasgressione; Francesco resta fermo e scava dentro di sé. Diventano adulti insieme, in un gioco simbiotico di allontanamento e rincorsa, in cui finiscono sempre per ritrovarsi. Mario Desiati mette in scena le mille complessità di una generazione irregolare, fluida, sradicata: la sua. Quella di chi oggi ha quarant’anni e non ha avuto paura di cercare lontano da casa il proprio posto nel mondo, di chi si è sentito davvero un cittadino d’Europa. Con una scrittura poetica ma urticante, capace di grande tenerezza, dopo Candore torna a raccontare le mille forme che può assumere il desiderio quando viene lasciato libero di manifestarsi. Senza timore di toccare le corde del romanticismo, senza pudore nell’indagare i dettagli piú ruvidi dell’istinto e dei corpi, interroga il sesso e lo rivela per quello che è: una delle tante posture inventate dagli esseri umani per cercare di essere felici.

Biografia

Mario Desiati è originario di Martina Franca, ha pubblicato tra gli altri: Il libro dell'amore proibito (Mondadori 2013) e Mare di Zucchero (Mondadori 2014). Per Einaudi ha pubblicato Candore (2016 e 2021) e Spatriati (2021).

Altri libri diMario Desiati
 


















RECENSIONE
 
A distanza di 11 anni Mario Desiati ci riprova. Era il 2011 quando con il romanzo Ternitti (Mondadori) entrò nella cinquina del Premio Strega. In quell'occasione, dopo l'illusione della prima votazione, che lo vedeva ad un passo dal gradino più alto dei cinque finalisti, si classificò quarto. Di quells serata di luglio, svoltasi come tradizione al Ninfeo di Villa Giulia, molte cose sono cambiate sia per il Premio Strega che per lo scrittore di Martina Franca. M. Desiati non è più quello del rou. 
 
Spatriati (Einaudi), in dozzina in questa edizione del 2022, è il romanzo della sua maturità, un congegno in cui trama e lingua raggiungono un perfetto equilibrio, generando una storia che pur tratteggiando una generazione si fa strumento di identificazione per ogni lettore. Uscito lo scorso aprile in sordina, senza uno strombazzante battage pubblicitario, il romanzo ha ottenuto successo di pubblico grazie al passaparola di lettori e librai.

Il titolo "Spatriati", a Martina Franca non indica soltanto gli emigrati ma anche un termine dispregiativo per parlare di chi non trova una sua collocazione, di chi ha perso l'orientamento, di chi è considerato mancato, spaesato, sbagliato e inadeguato. Proprio come la sensazione che accomuna i due protagonisti, Francesca e Claudia, conosciutisi da ragazzi, non per una loro reciproca affinità, ma a causa della relazione extraconiugale tra la madre di lui e il padre di lei. Claudia è la prima ad abbandonare Martina Franca, per recarsi prima a Milano e poi a Berlino. Tra i due nasce un'amicizia a distanza, ritmata da telefonate e letture condivise, fino a, quando Francesca non decide di raggiungerla a Berlino, regno della trasgressione giovanile.

"Mai contento, mai nel mio centro."

Questo è l'esergo che sceglie Desiati per il romanzo, frase scritta da Leopardi in una lettera del 1827 al suo amico Pietro Giordani, che ben definisce il cuore della sua storia. L'inquietudine che anima i due protagonisti, l'incapacità di trovare un equilibrio, è la stessa che dà voce ad un'intera generazione, quella a cui Desiati appartiene, ed è la stessa che anima le esistenze di molte donne e uomini nel presente fragile tempo che stiamo vivendo. 

Il romanzo è anche un sentito omaggio alle opere di alcuni scrittori pugliesi tanto amati dall'autore. In Spatriati sono citati, tra gli altri, Il pensiero meridiano di Franco Cassano e La luna dei borboni di Vittorio Boldini, dalla cui raccolta (Claudia legge alcuni versi nella terza parte del libro. E' sempre Claudia ad avere  nella sua biblioteca Analisi di famiglia di Maria Marcone, La malapianta di Rina Durante e Passaggio in ombra di Mariateresa Di Lascia, con il quale l'autrice foggiana, morta a 40 anni nel 1994, si aggiudicò proprio il Premio Strega pochi mesi dopo la sua morte. L'ultimo pugliese a vincere, è stato Nicola Lagioia nel 2015 con La ferocia. 

Con Spatriati Desiati ora è tra i finalisti di questa edizione del Premio Strega, non solo per l'indubbia qualità del libro, ma anche per la considerazione dell'autore nel mondo letterario e culturale romano che contribuisce in maniera determinante alla votazione del vincitore e per la sete di vittoria del suo editore Einaudi. Einaudi qest'anno ha due tioli in dozzina. Oltre il romnzo di Desiati, il memoir Niente di vero di Veronica Raimo, che si è rivelata la vera antagonista dello scrittore martinese. Una lotta intestina all'ultimo voto per l'esito del quale bisognerà attendere il 7 luglio della finalissima.

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