La vita gioca con me
Traduttore
A. Shomroni
Pagine
293
€ 21,00
SINOSSI
"Tuvia era mio nonno. Vera è mia nonna. Rafael, Rafi, mio padre, e
Nina... Nina non c'è. Nina non è qui. E sempre stato questo il suo
contributo particolare alla famiglia", annota Ghili nel suo quaderno. Ma
per la festa dei novant'anni di Vera, Nina è tornata; ha preso tre
aerei che dall'Artico l'hanno portata al kibbutz, tra l'euforia di sua
madre, la rabbia di sua figlia Ghili, e la venerazione immutata di Rafi,
l'uomo che ancora, nonostante tutto, quando la vede perde ogni difesa. E
questa volta sembra che Nina non abbia intenzione di fuggire via; ha
una cosa urgente da comunicare. E una da sapere. Vuole che sua madre le
racconti finalmente cosa è successo in Iugoslavia, nella "prima parte"
della sua vita, quando, giovane ebrea croata, si è caparbiamente
innamorata di Milos, figlio di contadini serbi senza terra. E di quando
Milos è stato sbattuto in prigione con l'accusa di essere una spia
stalinista. Vuole sapere perché Vera è stata deportata nel campo di
rieducazione sull'isola di Goli Otok, abbandonandola all'età di sei anni
e mezzo. Di più, Nina suggerisce di partire alla volta del luogo
dell'orrore che ha risucchiato Vera per tre anni e che ha segnato il suo
destino e poi quello della giovane Ghili. Il viaggio di Vera, Nina,
Ghili e Rafi a Goli Otok finisce per trasformarsi in una drammatica resa
dei conti e rompe il silenzio, risvegliando sentimenti ed emozioni con
la violenza della tempesta che si abbatte sulle scogliere dell'isola. Un
viaggio catartico affidato alle riprese di una videocamera, dove
memoria e oblio si confondono in un'unica testimonianza imperfetta. Con
"La vita gioca con me" David Grossman ci ricorda che scegliere significa
escludere e vivere è un continuo, maldestro tentativo di ricomporre.
RECENSIONE
Nina non vorrebbe ricordare, ma il passato è tornato a parlarle della Iugoslavia e delle sue radici, a farle sentire il profumo delle spezie e il rumore del ricordo di un amore ribelle. Da lì proviene il giovane Milos, che vuole da lei delle risposte. Nina capisce che è arrivato il momento di scendere a patti con la memoria e del perchè Vera è stata deportata nel campo di rieducazione sull'isola di Goli Otok, abbandonandola all'età di sei anni e mezzo.
Quanto il passato può influenzare il presente? Esiste per ciascuno un proprio posto nel mondo? Nina decide di affidare alla madre la sua storia. La storia di lei ancora ragazzina, che si innamora di Milos. Un amore spezzato. Un amore che ha costretto Nina a scelte difficili, i cui rimpianti non l'hanno mai abbandonata.
Ben oltre il memoir e la cronaca di un viaggio di andata e di ritorno nel passato, La vita gioca con me è una testimonianza vibrante di emozioni.
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