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RECENSIONE #120/19 L'INVENZIONE DEGLI ANIMALI by PAOLO ZARDI - CHIARELETTERE
L' invenzione degli animali
Paolo Zardi
CHIARELETTERE
Pagine 240
Euro 16,00
SINOSSI
Ascoltami – disse Kapoor –, il segreto è che la morale è solo un altro modo di dire la parola economia. Capito?
«Credo che Zardi ami scrivere come baluardo contro la grettezza che ci circonda.»
Valeria Parrella
«Ho sempre avuto una passione per i personaggi capaci di unire una totale assenza di morale a una certa simpatia umana.»
In un’Europa dilaniata dagli scontri e tagliata in due, in una società
in cui la democrazia è stata svuotata di ogni significato e ogni cosa è
decisa dagli imperativi dell’economia, l’azienda più grande del mondo ha
riunito le migliori giovani menti del continente e ha affidato loro il
compito di inventare un nuovo futuro. Tra questi promettenti scienziati
c’è Lucia Franti che a Parigi lavora su un progetto di ibridazione
genetica: l’obiettivo è porre le basi per un allevamento su larga scala
di animali donatori di organi. La morte di una delle cavie, tuttavia,
svelerà una realtà che nessuno vuole riconoscere e Lucia, suo malgrado,
si troverà costretta a prendere decisioni che, in un drammatico
crescendo di eventi, metteranno in pericolo la sua stessa vita.
Ambientato
in un futuro imminente, L’invenzione degli animali ruota attorno ai
temi della coscienza degli esseri umani, la relazione tra genetica e
mente, la diversità rifiutata, la responsabilità morale dei singoli
individui e i rischi legati alla perdita di un’idea etica del mondo. Con
una scrittura efficace e asciutta, Zardi costruisce un thriller
inaspettato che ha il coraggio di guardare in faccia gli aspetti più
oscuri del contemporaneo.
Biografia
Paolo Zardi (1970), di professione ingegnere, ha pubblicato tre
raccolte di racconti: "Antropometria" (Neo 2010), "Il giorno che
diventammo umani" (Neo 2013) e "La gente non esiste" (Neo 2019); tre
romanzi brevi: "Il signor Bovary" (Intermezzi 2014), "Il principe
piccolo" (Feltrinelli Zoom 2015) e "La nuova bellezza" (Feltrinelli Zoom
2016); e quattro romanzi: "La felicità non esiste" (Alet 2012), "XXI
secolo" (Neo 2015), tra i dodici finalisti del Premio Strega 2015, "La
Passione secondo Matteo" (Neo 2017) e "Tutto male finché dura"
(Feltrinelli 2018).
RECENSIONE
L'invenzione degli animali è il nuovo romanzo di Paolo Zardi che si inserisce nella collana <<Altrove>>diretta da Michele Vaccari, si rifà alla struttura narrativa dei romanzi distopici e di fantascienza. La trama racconta un futuro prossimo, un mondo nel quale il divario tra ricchi e poveri è divenuto il vero metro di accesso ai diritti e ai privilegi di cittadinanza, vive la protagonista, Lucia Franti che insieme a Patrick, un ragazzo irlandese, viene assunta dalla Ki-Kowy, azienda che ha come scopo inventare un nuovo futuro per l'umanità.
Lucia, Patrick e gli altri protagonosti sono intelligenti e sono stati scelti proprio per questa loro capacità e con i mezzi posseduti dalla Ki-Kwoy, portare il mondo ad un cambiamento, un gradino in sù del nuovo stadio evolutivo, culturale e antropologico.
Inizialmente la storia parte da una profonda fiducia da parte dei personaggi del libro (Lucia in primis), nutrendo una profonda fiducia in ciò che stanno costruendo e nel modo in cui lo stanno costruendo. Paolo Zardi, si conferma in ciò scrittore etico, per definizione il termine etico, si intende lo sguardo, l'attenzione con la quale l'autore ha sul mondo: volto non alla definizione filosofica tra bene e male, quanto al concreto attuarsi delle scelte di ogni giorno.
I personaggi credono di agire per il bene dell'umanità, in seguito si insinua in loro un dubbio atroce e il dilemma etico appunto: è necessariamente bene modificare la natura, il tempo, l'essere umano per fini teologici? Non esiste un limite che è meglio non valicare? Sono questi i dilemmi, i quesiti a cui dovrà rispondere la protagonista, assegnata ad un progetto con finalità della vita eterna, sul cui altare i dirigenti della Ki-Kowy sono disposti a sacrificare alcuni esseri viventi visti come semplici pezzi, cavie.
Lucia va in crisi, quando si rende conto che il modello della Ki-Kowy prevede la totale indifferenza delle creature vivente, decide quindi, di opporsi, decide di boicottare la finalità della Ki-Kowy dall'interno del suo corpo, quello che un giorno ha ritenuto valido e giusto.
Il romanzo scandito da colpi di scena, fughe, decisioni dolorose, produrra un radicale cambiamento nello scenario del dilemma degli scienziati in un futuro plausibile, che non sarà legato alla visione di un mondo nuovo ma a una nuova consapevolezza sul mondo che esiste. Pagine cupe si susseguono e poi Zardi abbraccia una svolta così crediamo, assegnando una speranza anche a se stesso (così speriamo che non accade mai più).
Sebbene i temi trattati nel romanzo si rifanno a quelli della fantascienza e delle distopie: uomini ricchi che vogliono cambiare il mondo, ma sono spinti da secondi fini, lo scontro la realtà quotidiana, gli esperimenti su creare nuove forme di vita, senza considerare il bene finale di proteggere questa vita di adesso, lo scontro con i problemi filosofici.
Questo è dovuto al fatto che Zardi si è rifatto ai racconti di Primo Levi, che hanno come centro nevralgico il tema dell'invenzione dell'animale (Quaestio de Centauris e Angelica Farfalla). "Con la differenza che Levi conduce il lettore a una visione rassegnata e pessimistica, Zardi, invece, scrive nella propria trama un finale pacificatore, una sorta di speranza (il rimando finale alla Genesi e ad Adamo ed Eva).
La scittura di Zardi è diventata più incisiva con L'invenzione degli animali. Una trama non solo affascinante sul piano della conoscenza dell'umanità, della società, ma molto utile da interpretare alla luce della nostra inquieta attualità.
Ho riflettuto molto personalmente sul romanzo ed ho concluso:"Non è cosa da poco diventare ricchi e famosi dicendo esattamente quello che si pensa: e dicendolo con le proprie parole, senza compromessi". Mi viene da chiedermi se Zardi non avesse in mente anche il suo, di successi. Fare tanti quattrini, lavorando per la Ki-Kwoy è come rimorchiare la ragazza più bella della festa suonando una mazurca con il trombone.
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