giovedì 19 novembre 2020

RECENSIONE "HARVEY" by EMMA CLINE - EINAUDI

Dall'autrice del best seller Le ragazze

«Quello che mi interessa sono i momenti di umanità, banalità, noia delle figure oscure del nostro mondo. Il mio Harvey, ad esempio, è meschino nel modo in cui tutti noi siamo meschini».
 
Emma Cline
Harvey
EINAUDI
2020
Stile Libero Big
pp. 104 
€ 12,00 
Traduzione di
 
Il libro
 

Quando Harvey apre gli occhi sono le quattro del mattino. Solo, immobile, nella camera da letto di una casa in Connecticut, inizia a fissare il soffitto. Mancano ventiquattro ore al verdetto che potrebbe togliergli tutto. Ma l’Harvey Weinstein di Emma Cline non è il predatore feroce e minaccioso sbattuto sulle prime pagine dei giornali, bensí un uomo annoiato, impaurito, goffo, che scambia il vicino per il famoso scrittore Don DeLillo e si infastidisce per l’arrivo di figlia e nipote, alla cui visita avrebbe preferito un pomeriggio di serie tv. Con una voce narrante che segue Harvey in ogni momento, Cline irrompe nella cronaca, reinventa alcuni episodi e allude ad altri. Riuscendo, con maestria e formidabile finezza psicologica, a trasformare un celebre caso giudiziario in un racconto universale e senza tempo.

«La scrittura di Emma Cline è pura estasi».
The New York Times Book Review

«Cline ha il dono di guardare in modo nuovo, come un pittore, e vedere le cose meglio di quanto faccia la maggior parte di noi».
The New Yorker

Emma Cline 

Emma Cline è nata in California. Le ragazze, il suo primo romanzo (Einaudi 2016 e 2017), è stato un successo di critica e vendite in tutto il mondo. Sempre per Einaudi ha pubblicato Harvey (2020).

Altri libri di
 
EMMA CLINE
LE RAGAZZE 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

RECENSIONE 
 
 
Questa tragedia lascia senza parole. L'incapacità di far fronte alle continue pressioni della società? Oppure l'ultimo atto di quest'uomo è legato meno al destino individuale e più alla tragica esperienza dell'umanità in un distopico ma prossimo futuro.

E se il tempo scorresse diversamente, sarebbe possibile tornare indietro?

Si può solo speculare sul passato e sui motivi che hanno indotto questo uomo ad una sorte avversa. Osservare i suoi ultimi gesti, il tentativo di mantenere una certa normalità. Un momento di determinazione, poi l'esitazione. Una volontà di vivere ridotta al silenzio, il panico improvviso di fronte ad un evento sconvolgente. La violenza della storia che si estende nel presente.

Questo legame rappresenta una sorta di fuga dalle circostanze che il protagonista non può più sopportare, che sembrano totalitarie per la sua vita, in cui i suoi desideri e le sue idee non contano più.
 
Il problema della violenza, ovunque appaia nella Storia, è che il protagonista è intrappolato dalle circostanze. Possiamo <<rimodellare>> il mondo solo collettivamente. La trama del romanzo di Emma Cline, sembra essere fuori dal tempo, oppure svolgersi contemporaneamente nel presente, nel futuro e nel passato. Eppure, sì, riguarda la Storia. Ed esplora anche in quale misura accettiamo le circostanze in cui viviamo, condizionati dalla nostra storia, in quanto tali o come cerchiamo di rimodellarle. Soprattutto nell'attuale crisi, il sentimento di impotenza, e al tempo stesso di trasformare la società, è onnipresente.

L'ineluttabilità di un'azione terribile è uno dei punti centrali del romanzo. Il lettore sa sin dall'inizio la conclusione della Storia. parliamo anche dell'immutabilità della Storia, nel corso degli eventi che hanno segnato la vita del protagonista. 

Del senso di accettazione e di impotenza che, di fronte a ciò, proviamo. C'è una narrazione definita che dobbiamo ripetere più e più volte? Certe persone sono vittime perpetue? O si può rompere il cerchio. E' possibile prendere qualcosa che è stato tramandato come base per la costruzione dei nostri giorni e semplicemente interromperlo, per giungere a una visione completamente nuova del presente?

 

 

 

 

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