sabato 21 novembre 2020

RECENSIONI - LESSICI FAMILIARI: Presento 5 libri: "CARISSIMI" by LETIZIA MURTORI (LA NAVE DI TESEO) - "SIGHT" by JESSIE GREENGRASS (BOMPIANI)- "LA MADRE AMERICANA" by LAURA LAURENZI (SOLFERINO) - "NON E' VERO CHE NON SIAMO STATI FELICI" by IRENE SALVATORI (BOLLATI BORINGHIERI) - "L'AMORE ALTROVE" by CYNTIA COLLU ( DEA PLANETA).

Ti sarai accorta che i romanzi sono un affare di famiglia. Descrivono un ventaglio di (ri)sentimenti, emozioni e freddezze e consente di tratteggiare e descrivere una quantità di caratteri: ci sono i padri naturali e quelli putativi, i padri padrone, i padri putativi, madre emancipate e matrigne affannate, figli dipendenti e genitori dipendenti.

Ma che cosa dicono queste storie <<familiari>>, del mondo di oggi dell'individuo e del romanzo contemporaneo?

Intanto, mettono in scena una <<famiglia allargata>>, in cui i personaggi legati a ruoli più tradizionali entrano in crisi tra matrigne, patrigni, sorellastre e fratellastri. Come per esempio nel romanzo Carissimi di Letizia Muratori (La nave di Teseo).

La protagonista Nurit sa fin da bambina di essere nata per inseminazione artificiale, figlia di Giorgio, e non di Piero che l'ha cresciuta. Appena diciott'enne si lancia alla scoperta del vero padre, ormai morto, e progetta di fare un film sulla sua vita, per farlo deve  conoscere la vedeva del padre, Franca, e i suoi figli legittimi, Giovanni ed Emanuele. Nurit riuscirà a girare il suo film e a capire qualcosa di più delle scelte dei padri. Ma la vedova Franca vivrà l'avvicinamento <<della figlia di quell'altra>> come un'attentato alla sua identità, addirittura alla sicurezza della casa. Il dramma arriva al punto di perquisire il figlio Giovanni, reo di simpatizzarecon l'altra famiglia.

Quando Fiovanni passava il fine settimana in casa del padre, Franca, fingendo di fargli il solletico, lo perquisiva. Le sue mani frugavano dappertutto. E una volta la sentì dire al padre: lei ci spia, usa il bambino, il bambino ha addosso cimici. A un certo punto, i suoi sospetti mutarono oggetto: Franca avvertiva strani fruscii al telefono. Letizia Muratori - Carissimi (La Nave di Teseo).

Altrettanto complessi sono i rapporti in Sight di Jessie Greengrass (Bompiani). 

 

Sight vuol dire <<vista>>, e sono i punti di vista, la forza narrativa di un libro che racconta la maturità di una donna attraverso il suo ricordo della madre scomparsa. Un rapporto che risulta però bloccato: la madre è prodiga di doni, complicità, espressione di affetto che accontentano la bimba ma la tengono a distanza di sicurezza. Anche quando la madre si ammalerà, i loro rapporti resteranno gelidi.

Durante le prima fasi del male credevo che a un  certo punto del dolore la barriera tra me e mia madre, ormai non più necessaria, si sarebbe sfondata e dalla breccia sarebbre sgorgata una verità di qualche tipo, in forma di rivolo o forse di una piena che travolge e purifica.  Jessie Greengrass - Sight (Bompiani, traduzione di Tommaso Pincio).

Una madre un pò distante, straniera fin dal titolo del romanzo, ma raccontata come un ciclone benefico, è La madre Americana di Laura Laurenti (Solferino). 

 

 Il lettore è trascinato nella vita dell'autrice da bambina e in quella del Paese nel dopoguerra. Questa madre è una soldatessa, e non solo perchè è ufficiale del Forest Parents Plan dell'esercito americano, attivo nell'assistenza dei bambini italiani orfani. E' una donna che vive in un turbine di incontri, di viaggi, di impegni: viaggia qua e là per soccorrere gli orfani, accompagna Gary Cooper nel suo Gran Tour Italiano, racconta gossip su Fiorello La Guardia. E il padre, per parte sua, non è da meno: legge alla bambina i racconti di Poe invece delle favole, si apparta con gli ambasciatori dursante le serate di gala, porta a cena Flaiano e Montale. C'è molta vivacità, ma anche qualche lontananza, che non nasce solo dalla morte prematura e improvvisa di questa madre, a cinquant'anni.

Mia madre si metteva in strada sempre prestissimo la mattina, quando d'inverno era ancora buio. Io e mio fratello facevamo colazione in silenzio, seduti al tavolo di marmo della cucina, spezzettando  e inzuppando decine di Oro Saiwa nelle nostre ciotole colme di orzo fumante, e poi ci preparavamo per andare a scuola. Senza dircelo pensavamo tutti e due alla stessa cosa. Ci interrogavamo muti sui bambini che nostra madre avrebbe incontrato quel giorno, in quali case, orfanotrofi, ospedali sarebbe andata a visitarli, che tipo di famiglia avevano alle spalle (...) Li avrebbe incontrati a uno a uno. Incontrati e aiutati, soccorsi, rassicurati, incoraggiati a studiare, forse accarezzati. Anche amati. Perchè l'amore non si divide, mamma ce l'aveva spiegato con chiarezza: l'amore si moltiplica, e dunque, a pensarci bene, non aveva senso essere gelosi dell'americana. Laura Laurenti - La madre americana (Solferino).

Concepito come una serie di lettere della protagonists alla mamma morta, il romanzo Non è vero che non siamo stati felici by Irene Salvatori (Bollati Boringhieri). 

Dà questa sensazione di obbligo e di rivincita più dal titolo. La protagonista affida all'epistolario tutto ciò che ha imparato a fare e a fare bene, e piano piano intorno alle sue lettere fiorisce la storia di una vita sempre un pò <<a confronto>>, più che <<in dialogo>>, con il fantasma materno.

Sono passati tanti anni, mamma, è stata una fatica, ma ho imparato anche a fare molte cose. Alcune sono cose piccole eppure è da lì che parte (...) Ho imparato a venire qui da sola, ma non so neanche bene quando ci sono arrivata, so che a un certo punto ho trovato anche quella chiave lì, quella che mi ha fatto capire che andava bene. Andava bene permetterselo. Fino ad allora mi sentivo in colpa di essere sola, sai. In colpa, fuori misura, sbagliata. Tutto quello che facevo aveva senso nel momento in cui lo facevo per qualcuno. Perchè te mamma cucinavi solo per te? Irene Salvatori - Non è vero che non siamo stati felici (Bollati Boringhieri).

Irrangiungibili, queste donne lo sono anche nella sofferenza: come il corpo enorme, sgraziato, ma anche potente, della madre nel romanzo L'amore altrove di Cyntia Collu (DeA Planeta). 

 

Una casalinga negli anni 80, vessata dal marito ubriacone e manesco, incapace di ribellarsi, però capace di accudirlo come un bambino quando lui si ammala o soffre, è un persona che sembra considerarsi provvisoria, marginale nella vita domestica. Estramea. E infatti la sua gioia, umilissima, è scovare e aggiustare piccoli giocattoli rotti, trovati nei rifiuti, al parco, nei cespugli. Appare e si sente perfino più straniera dell'americana di Laurenzi.

Mamma da sempre la ricordo enorme e goffa. Porta in giro il suo corpo con cautela, intimità, chiedendoci scusa per il troppo spazio che occupa. A volte, mentre passa, mi arriva forte l'odore della candeggina; emana dalla sua carne, la precede, la segue, le volteggia attorno in una danza protettrice. Le prime volte mi chiedevo come mai quell'odore fosse tanto forte, sembra quasi che lei ci faccia dentro il bagno.  Chyntia Collu - L'amore altrove (DeA Planeta).


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