Nobel per la pace ai giornalisti Ressa e Muratov. «Hanno difeso libertà di espressione»
LA PACE DEVIATA
Caterina Buttitta
La Royal Swedish Academy ha assegnato il Nobel per la pace 2021 alla giornalista filippina Maria Ressa e al giornalista russo Dmitry Muratov «per i loro sforzi per salvaguardare la libertà di espressione, che è precondizione per la democrazia e per una pace duratura».
Per molto tempo - forse per il resto della vita - Ressa e Muratov, vanno incontro ad un ignoto destino dal quale poi poter fuggire per salvaguardare <<la verità>>.
Dove misuro <<la verita?>>
Scegli gli diranno: da quale parte stare: o sei uno scrittore o fai il giornalista. Nel primo caso l'identità sarà formata dalla qualità dello stile, la credibilità dal fascino della storia, l'affidabilità dalla verosomiglianza dello scritto. Nel secondo l'identità è la chiarezza della prova, la credibilità risiede nell'inconfutabilità del fatto, l'affidabilità nella giusta distanza da ciò che racconti.
Per entrambi i Nobel e coinvolgimento, rigore e impertubabilità. Ecco che Ressa e Muratov riescono con una strategia personale a porsi completamente ancorati alla verità, a conservare gli aspetti narrativi che avvicinano storie distanti - distanza fisica e distanza culturale. Un mondo sconosciuto diventa vicinissimo, meccanismi geopolitici complessi diventano accessibili.
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