DALL'AUTRICE DE IL TRENO DEI BAMBINI
LA VOCE CHE SCOLPISCE ANCHE L'ANIMA
Caterina Buttitta
OLIVA DENARO
EINAUDI - STILE LIBERO BIG
Dopo lo straordinario successo de Il treno dei bambini, Viola Ardone torna con un'intensa storia di formazione. Quella di una ragazza che vuole essere libera in un'epoca in cui nascere donna è una condanna. Un personaggio femminile incantevole, che è impossibile non amare. Un rapporto fra padre e figlia osservato con una delicatezza e una profondità che commuovono.
«Io non lo so se sono favorevole al matrimonio. Per questo in strada vado sempre di corsa: il respiro dei maschi è come il soffio di un mantice che ha mani e può arrivare a toccare le carni».
È il 1960, Oliva Denaro ha quindici anni, abita in un paesino della Sicilia e fin da piccola sa – glielo ripete ossessivamente la madre – che «la femmina è una brocca, chi la rompe se la piglia». Le piace studiare e imparare parole difficili, correre «a scattafiato», copiare di nascosto su un quaderno i volti delle stelle del cinema (anche se i film non può andare a vederli, perché «fanno venire i grilli per la testa»), cercare le lumache con il padre, tirare pietre con la fionda a chi schernisce il suo amico Saro. Non le piace invece l’idea di avere «il marchese», perché da quel momento in poi queste cose non potrà piú farle, e dovrà difendersi dai maschi per arrivare intatta al matrimonio. Quando il tacito sistema di oppressione femminile in cui vive la costringe ad accettare un abuso, Oliva si ribella e oppone il proprio diritto di scelta, pagando il prezzo di quel no. Viola Ardone sa trasformare magnificamente la Storia in storia raccontando le contraddizioni dell’amore, tra padri e figlie, tra madri e figlie, e l’ambiguità del desiderio, che lusinga e spaventa, soprattutto se è imposto con la forza. La sua scrittura scandaglia la violenza dei ruoli sociali, che riguarda tutti, uomini compresi. Se Oliva Denaro è un personaggio indimenticabile, quel suo padre silenzioso, che la lascia decidere, con tutto lo smarrimento che dover decidere implica per lei, è una delle figure maschili piú toccanti della recente narrativa italiana.
Distilla poesia e regala immagini di grande suggestione questo romanzo di Viola Ardone. Si tratta della storia di Oliva Denaro, dal cui nucleo scaturiscono pagine di intenso lirismo, governate con mano ferma da una scrittura meditata e curata, che trova nella descrizione dei paesaggi e nello scavo degli stati d'animo (spesso due facce della stessa medaglia), la sua cifra migliore.
L'amore perduto, l'angoscia della solitudine, il terrore del vuoto che tutto questo produce nell'animo di Oliva sono scandagliati in ogni possibile anfratto della scrittrice che, accompagna passo passo la protagonista nella sua lotta per uscire dal pantano del dolore e superare l'ossessione che <<si esaurisce da sola o esaurisce la sua preda, il sè - unico e solo, e poi il mondo intorno comincia a farsi riconoscere come una persona che torna dopo tanti anni che è stata cacciata via, traboccante della sua stessa vita>>.
Lei, sia pure, con fatica, la sua ossessione riuscirà a superarla ma soltanto dopo aver lottato <<nella cella della propria mente (...) per diventare tante altre persone, e così trovare il proprio posto.
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