Il tema appassionante di questo romanzo è il divenire della donna.
Due fili vi si intrecciano: uno storico-familiare che passa attraverso gli avvenimenti e uno poetico che passa atraverso le coscienze.
Questo grande affresco, che Carola Carulli tratteggia con il suo stile inimitabile in cui i dati del romanzo si fondono magistralmente con la capacità di narrare, dà vita al ritratto della donna nuova che per la prima volta osa staccarsi dall'altro, fondarsi unicamente su d sè e fare il suo ingresso nel mondo come persona.
Carola CARULLI
TUTTO IL BENE,
TUTTO IL MALE
SALANI - LE STANZE
Pagine: 224 - Prezzo 15,90 €
Dal 7 ottobre in libreria
«Vorresti incontrarla davvero, Alma. Magari mentre viene fuori a
salvarti dalle pagine stesse di questo romanzo, tanto sei riuscito a
immaginartela, per filo e per segno, nei dettagli microscopici della sua
essenza, e pure in quelli macroscopici della sua piccola grande storia.
Carola Carulli, con le sue parole esperte e piene di tutto, ti
accompagna su quella giostra fantastica chiamata ‘vita’.»
Giuliano Sangiorgi
«Siamo figli di chiunque sia in grado di prendersi cura di noi, al di là del grembo che ci custodisce prima di consegnarci al mondo.»
Levante
«Carola Carulli sente solo con il suo cuore, pensa solo con la sua testa. E con quel cuore e quella testa scrive.»
Chiara Gamberale
IL LIBRO
Bisogna avere coraggio anche per essere felici, e Sveva nella casa dei suoi genitori non lo è mai stata. Sarah, sua madre, ha puntato tutto sulla bellezza e sulla conquista di un ruolo in società, per osservare il mondo da una posizione comoda. Ma a Sveva non importa dei bei vestiti o delle scuole esclusive, né di cercare un uomo perbene e un matrimonio sicuro. Per questo, ogni volta che può scappa da sua zia Alma, la mamma che avrebbe voluto, la stramba con gli occhi di colori diversi, l’irregolare di famiglia, la ribelle a cui non va mai bene niente. In lei ha trovato un’amica e una complice, qualcuno da cui imparare il senso dell’amore, l’indipendenza e – perché no? – anche gli sbagli. Se la disobbedienza è un tratto ereditario, Sveva è certa di averla ricevuta da lei e dalla bisnonna, che aveva poteri da sensitiva e che da molto lontano continua a vegliare su di loro. Quando Alma rimane incinta di Tommaso, creatura solitaria che appartiene unicamente al mare, il fragile e complicato equilibrio familiare rischia di rompersi. Per tutti loro arriva il momento di rimettere ordine dentro se stessi o, forse, di accettare che la vita è destinata a restare eternamente inesatta e che le persone più importanti sono quelle che ti piovono addosso senza preavviso. Con delicatezza e una scrittura ricca di sfumature, Carola Carulli getta uno sguardo originale sulla maternità, sull’ambivalenza dei legami di sangue e sulla straordinaria capacità delle donne di ferirsi e di curarsi l’un l’altra. «Resistiamo alle mancanze. Ci adattiamo, per sopravvivere. Siamo pieni di buchi, vasi rotti che fanno finta di non essere caduti. Come parassiti proviamo a ingoiare le nostre mancanze, sperando di farle restare nel punto più profondo di noi stessi, dove non si vedono, dove nessuno può sbirciare, dove il buio è buio davvero. Siamo una costellazione di assenze fin da quando siamo nati, strappati dalle pance delle nostre madri, dalle nostre piscine calde».
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