giovedì 15 settembre 2022

#3 - Ti presento un libro. Dany Laferrière "Paese senza cappello" - Nottetempo 2015.

 #3 - Ti presento un libro. Con lo scrittore haitiano Dany Laferrière, nato Windsor Klébert Laferrière (Port-au-Prince, 13 aprile 1953). E' uno scrittore e accademico haitiano naturalizzato canadese. sulle tracce di artisti che affascinarono Malraux, Capote e Breton. Paese senza cappello, trad. Cinzia Poli, Roma: Nottetempo, 2015. ((In foto "Tela di Vincent Van Gogh "Il Mare"). Buongiorno.
Viatico per il paese senza cappello

 LE MARINE DI VIARD


In salotto, sopra un divano rosso, era appesa una marina di Viard. Da che mi ricordo quel quadro è stato sempre lì. Non lo avevo mai osservato con attenzione finchè non notai lo stesso quadro, con lievissime varianti, a casa di tutti i miei amici. La madre di uno di loro mi spiegò che, anche se il soggetto era uguale, non si trattava per forza dello stesso quadro. Il fatto è che Viard dipingeva solo barche. Mi accorsi che c'erano barche tranquillamente ancorate nel porto, barche che afforntavano terribili tempeste nei pressi del golfo di Gonàve, barche che navigavano in mare aperto. A scuola avevo un compagno che isegnava esclusivamente aerei, ma quell'ossessione era durata solo per un breve periodo. Dipingere barche per tutta la vita era una scelta inspiegabile per me che cambiavo continuamente universo. In un caso il ponte della barca arrivava fino al bordo del quadro. Bastava sporgersi oltre la cornice per prendere il largo verso un mondo sconosciuto.

Ma le nuvole minacciose e il lampo che già striava il cielo mi dissuasero dal partire quel giorno. Tornai a casa di mia nonna giusto in tempo per la cena. All'epoca passavo come se niente fosse da un mondo all'altro. Mi bastava aprire un libro per ritrovarmi in un altro paese, senza che nessuno alla frontiera mi chiedesse visti o documenti. Stranamente oggi mi capita di provare questa sensazione quando scrivo più che quando leggo.Trovo incomprensibile la mania di collegare uno scrittore alla sua terra d'origine. Certo, è del posto in cui è nato, ma se scrive è proprio per essere altrove. Come del resto chi legge lo fa per viaggiare. La polizia del mondo intero vorrebbe tanto sapere dove vanno a stare tutti questi scrittori e questi lettori, per potergli impedire di tornare indietro. Eliminare in un colpo solo tutti i sognatori è un vecchio sogno del potere.Finora nessuno ha mai aperto bocca su questo luogo che resta invisibile a chi non si sente toccato nel profondo dell'animo da un incipit come:<<C'era una volta ... >>. 

L'unico indizio che abbiamo circa l'esistenza di un luogo del genere è questo conciso dialogo tra uno scrittore e un lettore: 

<<Da dove viene?>>

<< Da nessuna parte.>>

<< Bel posto.>>

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