Lauren Groff torna con un romanzo ambientato nel XII secolo. Protagonista è una suora grintosa e coraggiosa, che ribalta la sorte della propria vita e del monastero, ispirata alla poetessa Marie de France. Il titolo <<Matrix>>, arriva dal latino: mdre, origine ... Scrive la Groff:<<Voglio creare un trittico che abbia al centro le donne, il cambiamento climatico, l'idea di Dio>>.
Narratori stranieri
Matrix
Lauren Groff
Bompiani
Traduttore:Tommaso Pincio
Il libro
Inghilterra, Dodicesimo secolo. Marie, bandita dalla corte della regina Eleonora d’Aquitania, che ama di un amore ardente, è una ragazza sola, figlia illegittima di re, inutilmente colta, inutilmente appassionata, destinata com’è a una vita di clausura in un’abbazia che ha conosciuto giorni migliori, abitata da un piccolo popolo di donne inacidite dalla segregazione, dispettose, anche solo vecchissime. Però Marie riconosce in quell’enclave isolata, così importante per l’economia del contado, una possibilità di crescita, di potere, anche. E così prende le redini di un’impresa tutta da costruire che la porterà a scivolare in silenzio fuori dal raggio autoritario del clero locale, verso un’indipendenza di spirito e di azione destinata a trasformare l’abbazia in un cuore pulsante di energie, fervido di progetti, illuminato, vivo, in cui ogni donna ha il suo posto e la sua occasione di brillare. Ma da fuori premono l’invidia, le chiacchiere, la curiosità morbosa per quell’Utopia prima del tempo, tutta al femminile; e la badessa Marie è la prima a rendersi conto che libertà di pensiero e controllo della comunità sono a tratti inconciliabili, che il potere si conquista e si mantiene a caro prezzo, che le passioni, di qualunque tipo, sono pericolose. Tra autentiche credenti, reiette e bastarde, figlie cadette, ragazze sole al mondo gettate via come stracci, nobildonne radiose, la vita dentro le mura del convento, al centro di un labirinto progettato per isolarlo dalle brutture, è complicata quanto quella di fuori, forse anche di più. Lauren Groff torna al romanzo con una storia serrata e originale, che ha il passo dell’epica, la luce di una canzone d’amor cortese e lo scintillio tagliente dell’anima della sua Marie.
Lauren Groff
Lauren Groff è nata nel 1978 a Cooperstown, nello Stato di New York, vive in Florida e ha due figli. È autrice dei romanzi I mostri di Templeton, apprezzato da Stephen King, Arcadia e Fato e furia, finalista al National Book Award 2015, segnalato tra i migliori libri del 2015 per Amazon, il “Washington Post”, “Kirkus” e il “Library Journal”, e indicato da Barack Obama come miglior romanzo dell’anno.
Siamo abituati a considerare, in modo approssimativo, il Medioevo come un'epoca oscura, segnata soltanto da malattie, terrore, sangue. Viene spontaneo un parallelismo con il mondo contemporaneo, funestato da crisi spirituali, guerre, nuovi virus. Quello di oggi è un nuovo Medioevo?
Marie sembra ragionare, parlare, combattere come, una femminista del XX secolo, imbrigliata in un'altra epoca. Questo contrasto tra l'ambientazione, il soggetto e lo stile è il motore nascosto della storia?
Ambizione femminile e potere sono gli atri due temi del romanzo. E' stato difficile narrarne le sfumature nel mondo asfittico di un'abbazia?
Marie esplora la propria sessualità, prima che arrivi al convento e dopo, con le altre suore. Narrando Lotto, uno dei protagonisti di <<Fato e furia>>, aveva svelato la sua omosessualità latente. E' stato più complicato questa volta, nel contesto di un'abbazia?
Tutti decidono per Marie, prima che acquisti le forze e il coraggio di scegliere per sè stessa. Un tema che ha a che fare con il mondo di oggi, per tornare al rapporto tra storia e presente. Lo scorso giugno, la Corte Suprema americana ha ribaltato la storica sentenza Roe vs. Wade, che garantiva alle donne il diritto di abortire dal 1973. passano i secoli, ma le scelte delle donne rimangono ancorate alle decisioni di pochi.
Nella parte finale, ambientata nel 2019, del suo romanzo <<Arcadia>> (2012, Codice), un virus uccide un milione di persone e mette in lockdown il mondo; con <<Matrix>>, uscito in America nel 2021, va in scena un'utopia al femminile, un'idea che oggi, dopo la sentenza della Corte Suprema, è ancora più attuale. Lei ha il potere dei grandi scrittori. anticipare la realtà.
Prima di <<Matrix>> ha scritto <<Florida>> (2018), una raccolta di racconti. Prima di <<Florida>>, <<Fato e furia>>: un romanzo. Quale forma narrativa preferisce?
Le case editrici anglosassoni oggi fanno spesso ricorso e sensitivity reader, lettori o lettrici che controllano che i testi non offendano specifiche etnie o minoranze. Che cosa ne pensa?
Come giudica i primi due anni della presidenza di Joe Biden?
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Scrive Groff: «La teatrale sublimazione di questo stato di maleodorante indifferenza era testimoniato dalla presenza di un'utopia femminile. Su cui venivano stilate classifiche dal potere esilarante. Succede quando la tragedia supera la farsa». E quanto tutto si confonde, in questa umanità al limite di un monastero, così, ad un certo banale qual punto, non basta più neppure, bourdieuianamente, «essere totalmente padrone del proprio tempo (nel senso di non avere un marito e una banda di marmocchi a cui dedicarsi)». Che poi «era uno dei pochi privilegi davvero concessi a una donna». Onorare giorno dopo giorno i voti, affrancandosi da ogni forma di pregiudizio, è un percorso insidioso, con una meta quasi impossibile. «Si potes, cape; si non potes, crede», vorrebbe Agostino. Per Marie chi ha coscienza sceglie in cosa credere, non si accontenta di un formulario o di un rito preconfezionato, poiché nella trincea esistenziale la libertà necessita di consapevolezza, convinzione, disciplina e della disposizione a interessarsi e dedicarsi agli altri gratuitamente e in una miriade di modi apparentemente insignificanti. Con un ritmo sincopato e uno stile tutto calibrato, attraverso un continuo fluire di dubbi e riflessioni, fin da principio il romanzo di Groff - narrato in prima persona e con ampio uso di metafore - sollecita l’intimità del lettore misurandosi con l’abisso, permettendogli di specchiarsi e riconoscere slanci e fragilità, sintomi dell’impossibilità di stabilire un equilibrio sulla soglia del peccato. D’altronde, «sembra che le brave monache debbano essere così. Emotivamente lontani da tutti, per essere spiritualmente vicini alle cose di Dio».
«Si dice che l’occhio umano sia capace di riconoscere duecentocinquanta tonalità di grigio. Quelle che si colgono in un confessionale, in un solo giorno, sono decisamente di più e spesso tutto avviene in un’acuta solitudine. Che è solo il nome del fardello che porta sulle spalle chi diventa monaca». Una monaca insolita questa di Groff, interprete lacerata e voce polifonica di un’umanità sempre più in bilico: la sua, e la nostra, a ogni latitudine.
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FATO E FURIA
Finalista al National Book Award 2015, ed è stTO segnalato tra i migliori libri del 2015 da amazon, il <<Washington Post>> e dal <<Library Journal>>. E' stato indicato da Obama come miglior romanzo dell'anno. Suoi racconti sono apparsi sul <<New Yoker>>, <<Atlantic Monthly>> e <<Harper's>>.
Fato e furia. Moirw ed Erinni. Destino e vendetta. Sono le due parti che compongono il terzo romanzo di Lauren groff, le due metà non perfettamente complementari della storia di un matrimonio, quello fra Lancelot Satterwhite, più comodamente chiamati <<Lotto>>, e Mathilde Yoder.
Lotto è sensuale, magnetico, proviene da una delle famiglie più ricche della Florida ed è destinato a un avvenire eroico, come testimonia il suo nome eccentrico - il <<fato>> governa la sua vita dal principio. Il passato di Mathilde, al contrario, è avvolto nel silenzio, niente famiglia, niente origini. Ha imparato a dibattersi nella povertà (lo scopriremo) e le sofferenze l'hanno resa algida e coriacea, una <<furia>>.
Diversi come sono, Lotto e marhilde si conoscono all'università. Si sposano con una fretta irragionevole, a ventidue anni. Dopotutto, <<non era la ragione peggiore su cui costruire un matrimonio, quell'elettricità>>. Sulla spiaggia dove consumano la loro luna di miele clandestina e fugace sperimentano una comunione assoluta, nel corpo e nello spirito (Abbiamo fatto qualcosa di più grande. Di nuovo). Quell'istante è l'apice delle loro esistenze. Groff ci racconta chi erano entrambi prima di arrivarci e chi sarebbero diventati dopo, con una partecipazione e un'inventiva inesauribili, travolgendo il lettore con lo stesso impeto che afferra i due amanti sulla spiaggia. E infatti, Fato e furia ha avuto un seguito imponente negli Stati Uniti: finalista al National Book Award, scelto da Amazon e da Barack Obama come il libro migliore del 2015, promosso spontaneamente da una schiera variegata di celebrità.
Un romanzo sul matrimonio, ma è molto di più. Eppure nei ringraziamenti ammeti di essere <<ambivalente>> al riguardo.
Facendo il suo ingresso nella classe del giovane Lotto, il professore di teatro Denton Thrasher esordisce così: <<Per cominciare, ditemi la differenza tra tragedia e commedia>>.
In <<Fato e furia>> c'è una grande libertà di stile )frammenti di commedie teatrali, il libro diviso severamente in due parti, il punto di vista affidato per lunghi tratti ai personaggi secondari): si direbbe quasi che ti concedi del divertimento.
E poi c'è il tono epico (le parentesi quadre usate per espandere la vicenda, inserire le intenzioni degli dèi e conferire un senso di predestinazione).
Il romanzo scivola lentamente dentro questo, <<tempo umano>> e contemporaneo, ma prende il largo da un mondo quasi surreale, popolato di sirene e uomini pelosi, il mondo di un bambino che si chiama <<Lancilotto>>.
Il matrimonio di lathilde e Lotto si fonda su un'amicizia profonda (Buon compleanno, amico del mio cuore>>, dice un giorno), ma anche su un'attività sessuale copiosa e lussureggiante (Se cambiare voeva dire che sua moglie dalle ciglia bionde sarebbe tornata a sorridergli, che l'avrebbe montato alla maniera di una valorosa amazzone, sarebbe cambiato).
Quando il libro finisce ci si domanda qual'è stato l'errore di mathilde e Lotto? Erano troppo giovani, troppo idealisti? (Sulla spiaggia lui desiderava <<ingoiarla>>, farla sua per intero, lei sognava di trovare un riparo perpetuo). Oppure non c'era alcun errore?
Gli dèi che parlano nel libro possono essere visti come trascendenti oppure come decisamente umani (la madre di Lotto, Antoinette, che governa silenziosamente la vita del figlio; la zia Sallie che pone rimedio a tutti gli errori; Mathilde che modella la verità perchè sia digeribile al marito: perfino gli amici cospirano sul destino di Lotto).
C'è omosessualità latente in Lotto, della quale lui stesso non sembra cosciente.
E sexy, lo è di sicuro (Danica dovette trattenersi dal leccare la guancia di Lotto quando lo baciò. Salato, oh mio dio che delizia, come un brezel soffice e caldo), ma il suo amore per tutte e per tutti sembra celare una misoginia strisciante. (Dopo anni di tentativi fallimentari come attore, Lotto diviene un drammaturgo di successo. Ha talento, ma Mathilde lavora nell'ombra per dareal suo lavoro una forma compiuta, oltre a correggergli gli errori di ortografia. e' lei a confezionare la prima fulgida pièce, <<Le fonti>>. Eppure, quando lotto si trova a discutere della questione di genere nel teatro contemporaneo, incappa in una serie di steoropiti viscidi: l'uomo che crea, mentre la donna si occupa del focolare e della prole). Nel tuo caso sembra vero il contrario: sei una scrittrice di successo con un marito e due figli.
Per tutta la carriera Lotto continua a scrivere della propria vita, soprattutto dell'infanzia in Florida, della madre sirena, degli anni bui del liceo. Sembra una condanna. E la tua carriera di scrittrice è cominciata con <<I mostri di Templeton>>, dove una ragazza indaga sulla propria cittadina di rigine.
Un giorno, al termine di una recita, la sorella di Lotto dice: <<Sei così affascinante da farci dimenticare che devi avere un serial Killer dentro di te, per fare quello che ci fai. ci metti nelle tue commedie, ci esibisci come fenomeni da baraccone>>.
Dal matrimonio tra Lotto e mathilde non nascono dei figli. E l'arte non sembra infine salvare la vita di Lotto, garantirgli la felicità.
Tommaso Pincio aveva già tradotto il tuo romanzo precedente, <<Arcadia>>, e anche stavolta si adopera a restituire tutte le intenzioni e le sfumature dello stile.
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