lunedì 3 giugno 2024

REVIEW: FRANCESCA E NUNZIATA DI NARIA ORSINI NATALE, SELLERIO

 

'Francesca e Nunziata' torna in libreria con Sellerio

Cult sulla forza delle donne, un appello ne sollecitò riedizione 
 
Il libro
 

Francesca e Nunziata

Sellerio

 

 

 

 

 

 

 

 Il libro

Un'entusiasmante epopea familiare sullo sfondo di un’Italia in divenire, sempre in trasformazione. Un piccolo gioiello della letteratura italiana: Orsini Natale ha una voce cristallina, evocativa, letteraria, che rende questa saga un vero e proprio cunto di un Mezzogiorno antico, oltre che un tributo alla forza delle donne. 

«Francesca e Nunziata è un romanzo che ragiona sulla dimensione femminile in maniera molto moderna. È un romanzo che parla di sororità, del testimone che ci si passa nell’abitare un corpo femminile».

Valeria Parrella

In un antico mulino a picco sul mare, mosso da un torrente, «di quelle alture della costa amalfitana dove la terra precipita e dirupa in un cielo capovolto», nasce nel 1849 Francesca. Non si sa quanto antico sia il mulino, che è anche pastificio, perché appartiene a un’età senza tempo. Il mondo di Francesca bambina trascorre tra lavoro, allegria e tenero affetto, «come un pollaio col gallo burbanzoso alto e forte»: il nonno pastaio, imponente figura di artigiano, e una casa di sole donne, moglie, figlie e nipoti. Il nonno ha «trasmesso a Francesca il sentimento del loro lavoro», l’arte del fare pasta; e così comincia l’epopea di una famiglia del Sud, da piccoli artigiani a grandi industriali, che va dal 1849 al 1940, tre generazioni che si affermano sullo sfondo di un’Italia in divenire. Con al centro Francesca, donna complessa e imprenditrice poliedrica, che trasmette la propria maestria alla figlia adottiva Nunziata, la più degna della famiglia a ereditarne l’arte.
Il genio narrativo e lirico, la capacità di raccontare la storia e le storie di Maria Orsini Natale – che esordì negli anni Novanta con questo libro prezioso da cui Lina Wertmüller trasse il film omonimo – testimoniano la sua versatilità. Il racconto ha ritmi diversi: incalzante negli episodi quotidiani, più moderato quando narra i riti e le memorie del passato; e tutto si adagia sopra l’avanzare implacabile della grande Storia. La prosa concreta, colorita dalla cultura e dalla lingua parlata che si fa spesso poetica, si modella su una realtà che i personaggi leggono sempre pregna di simboli. E la fortuna delle due donne non è soltanto il segno di una sororità in una società patriarcale, ma è l’espressione di un’intelligenza che fa convivere la modernizzazione con quell’istinto magico di passata memoria.
Francesca e Nunziata è un grande romanzo che si inscrive in quella parte nobile, forse la più nobile, della letteratura italiana in cui l’unicità delle esistenze individuali si specchia nell’universalità del cammino storico.

Autore

Maria Orsini Natale (Torre Annunziata, 1928-2010), scrittrice, poetessa e giornalista, ha esordito a 67 anni con Francesca e Nunziata nel 1995, semifinalista lo stesso anno al Premio Strega. Ha vinto il Premio Oplonti, il Premio Domenico Rea e il Premio Chianti Ruffino. Tra le altre opere: Il terrazzo della villa rosa (1998), La bambina dietro la porta (2000) e Cieli di Carta (2002).

 


Torna in libreria il 4 giugno con Sellerio 'Francesca e Nunziata' il romanzo rivelazione di Maria Orsini Natale (Torre Annunziata, 1928-2010) che nel 1995 a 67 anni esordì con un vero e proprio cult sulla forza delle donne e l'epopea dei pastai vesuviani arrivato in cinquina allo Strega.
    Dal libro, nel 2001, Lina Wertmüller trasse l'omonimo film con Sophia Loren, Giancarlo Giannini, Claudia Gerini e Raoul Bova. 


    Nel 2021 librai, lettori e circoli letterari chiesero, con un appello rilanciato dall'ANSA (12 giugno 2021), la ripubblicazione dell'opera, ormai introvabile in cartaceo.
    "Ringrazio Sellerio per averci creduto - racconta il nipote della scrittrice Domenico Orsini - questo libro difende la memoria della nostra terra, narra un secolo di storia con gli occhi del sud.

Dopo la notizia dell'ANSA, Jacopo dell'Olmo di Sellerio lesse il romanzo, ringrazio l'agente letterario Piergiorgio Nicolazzini.

E' un romanzo molto moderno, racconta di una donna imprenditrice quando i pastai erano tutti uomini.
    Nella realtà ad affiancarla fu il marito, il mio trisavolo, che brevettò il mulino a vapore. Ma lei era la più moderna di tutti, aveva capito che per reggere la concorrenza del nord i nostri pastai avrebbero dovuto consorziarsi. Il primo titolo del libro fu '800 vesuviano', nato come un manoscritto per la nostra famiglia. Poi fu pubblicato dalla milanese Anabasi che però chiuse subito. In finale allo Strega, nel salotto Bellonci tra Rea e Camilleri, mia zia chiese di darle un pizzico per capire se stava sognando. Grande il ruolo che ebbe Lina Wertmueller: ci fece inviare subito il libro in America a Sofia Loren. Altra casualità: Lina era molto amica di Elvira Sellerio, madre di Antonio oggi a capo della casa editrice". In arrivo a luglio anche la versione audiolibro edito da Emons con la voce di Anna Bonaiuto. All'epoca furono 35.000 copie vendute, sei le traduzioni, ora pronte le versioni anche in polacco e lituano. 


    Nella storia Francesca nasce il 6 gennaio 1849, suo nonno Peppe era stato il fondatore di un grande pastificio ai piedi del Vesuvio che lei trasformerà in una propria impresa industriale. Poi adotterà un'orfana di otto anni, Nunziata che sarà l'unica, in famiglia, ad avere la passione e il talento per la lavorazione della pasta. L'epopea familiare si sviluppa sullo sfondo di un'Italia in divenire: l'arrivo di Garibaldi e la caduta del regno delle Due Sicilie scuotono antichi equilibri, i personaggi devono fare i conti con profondi cambiamenti a cui forse non sono preparati, arriveranno poi la Grande Guerra e il fascismo. (Collana La memoria, 488 pagine, 16 euro).

Nessun commento:

Posta un commento