lunedì 18 febbraio 2019

RECENSIONE - LA FERROVIA SOTTERRANEA by COLSON WHITEHEAD - BIGSUR


La ferrovia sotterranea

Colson Whitehead  
Traduzione di Martina Testa
Data di uscita: ottobre 2017
Collana: BIGSUR #22 
 ISBN: 978-88-6998-087-9
Prezzo: 20.00 €
376 pagine
 

 SINOSSI

 Nella Georgia della prima metà dell’Ottocento, la giovane schiava nera Cora decide di tentare la fuga dalla piantagione di cotone in cui vive in condizioni disumane, e insieme all’amico Caesar comincia un arduo viaggio verso il Nord e la libertà. Servendosi di una misteriosa ferrovia sotterranea, Cora fa tappa in vari stati del Sud dove la persecuzione dei neri prende forme diverse e altrettanto raccapriccianti. Aiutata da improbabili alleati e inseguita da uno spietato cacciatore di taglie, riuscirà a guadagnarsi la salvezza? Grazie alla brillante invenzione fantastica di una «ferrovia sotterranea», Colson Whitehead dà forma concreta all’e­spressione con cui si indica, nella storia degli Stati Uniti, la rete clandestina di abolizionisti che aiutavano gli schiavi nella loro fuga. Con questo romanzo offre una testimonianza scioccante – e politicamente consapevole – dell’eterna brutalità del razzismo, e al tempo stesso dà vita a un’appassionante storia d’avventura che per ritmo e colpi di scena ricorda i western pulp di Quentin Tarantino, e che ha al centro una moderna e tenacissima eroina femminile. Unica opera degli ultimi vent’anni a vincere sia il National Book Award che il Premio Pulitzer, La ferrovia sotterranea è già destinata a diventare un classico.

“Il romanzo che ho letto più di recente è stato "La ferrovia sotterranea" di Colson Whitehead; ci ricorda come il dolore della schiavitù si trasmetta da una generazione all’altra, non solo in modi espliciti, e come cambi la mente e il cuore delle persone.

Barack Obama
Rassegna Stampa

Biografia

 Colson Whitehead



Colson Whitehead (New York, 1969) è autore di altri sette libri, fra opere di narrativa e saggistica. I romanzi John Henry Festival (finalista al Premio Pulitzer nel 2002) e Apex nasconde il dolore verranno ripubblicati nel 2018 nella collana BIG SUR. In Italia sono anche usciti L’intuizionista, Il colosso di New York e Sag Harbor per Mondadori, Zona Uno e La nobile arte del bluff per Einaudi.




RECENSIONE

E' una leggenda, una metafora, un sogno. La ferrovia sotterranea di Whitehead è una creazione fantasiosa per dare un corpo concreto alla rete clandestina di abolizionisti del Sud che, secondo la storia americana, dalla fine del '700 in poi forniva rifugi, contatti,percorsi agli schiavi in fuga verso il Nord.
Lo scrittore americano l'ha immaginata come una ferrovia vera, costruita da uomini coraggiosi che l'hanno scavata a mani nude. Da questa idea è nata la storia di Cora: una schiava abbandonata bambina dalla madre, cresciuta in una piantagione di cotone della Georgia in condizioni di vita terribili, che a 16 anni decide di tentare la fuga con l'amico Caesar, iniziando un lungo viaggio alla ricerca della libertà.

Insieme salgono su uno dei vagoni che corrono in tunnel bui e profondi senza neppure sapere quale sarà la loro destinazione: tappa dopo tappa, Cora si muoverà fermandosi nei vari paesi, dalla Carolina del Sud a quella del Nord, fino all'Indiana, sperimentando condizioni e luoghi in cui il razzismo si attenua, ma non svanisce, si manifesta comunque in forme diverse.

E mentre assaggia scampoli di libertà, dietro di lei continua a esserci il crudele cacciatore di schiavi Ridgeway, che già aveva in passato braccato la madre e senza arrendersi la insegue fino ad arrivare a un finale intenso e sconvolgente.

Usando un tocco da realismo magico, Whitehead scatta indietro ricostruendo in modo del tutto originale la storia della schiavitù, usa un modo distopico per ricordare ai bianchi le colpe di ieri, parla di istinti inumani, ma anche di slanci di solidarietà, di dolore e speranza.

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