venerdì 24 maggio 2019

POST # 146/19 NOVITA' MARSILIO EDITORE

 

La notte non esiste

1° ed.
978-88-297-0086-8
Quattro mesi dopo la sparatoria che poteva costargli la vita, Denis Carbone sta cercando di rimettersi in sesto. Il lavoro gli sembra la sola terapia possibile per chiudere con il Macallan, gli amori impossibili e gli attriti con i vertici della questura partenopea. E così, quando il cadavere di una bambina nigeriana viene ritrovato ai piedi di una scarpata, poco prima di Natale, l’ispettore più tormentato di Posillipo si getta sulle tracce dell’assassino. Tra false piste e oscuri traffici nella comunità vudù di Castel Volturno, i sospetti ricadono presto su un sinistro individuo avvistato a bordo di un pick-up nero. Ma Denis ancora non sa che gli indizi rinvenuti nel suo covo rimanderanno a una storia lontana e inquietante, a un passato che credeva sepolto per sempre: e che invece è pronto a tornare, emergendo prepotente da fabbriche abbandonate, archivi polverosi e spiagge perdute… Un segno misterioso compare su un muro, mentre un’ondata di rapimenti e uccisioni sembra funestare le feste dei napoletani. Quante persone vi sono coinvolte? E in che modo Alice, la sorellina di Denis scomparsa venticinque anni prima, è collegata a questa faccenda? Spinto dalla rabbia e dalla sete di verità, l’ispettore Carbone non esiterà a addentrarsi nei meandri di una città disperata e corrotta, mettendo a repentaglio tutto ciò che ha pur di fermare la scia di sangue e ottenere vendetta. Dall’autore di Fragile è la notte, un nuovo, entusiasmante capitolo della serie poliziesca più nera di Napoli.
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Come si fanno le cose

1° ed.
978-88-297-0050-9
Lungo il fiume Piave, tra capannoni e ditte artigianali ormai prive del vigore di un tempo, ha sede la Filati Dolomiti, fabbrica sfiancata, come molte, dalla crisi degli anni Duemila. È qui che lavorano Valentino e Massimo, due cinquantenni addetti alla manutenzione dei macchinari. Disilluso e nostalgico il primo, esuberante e roso da una rabbia latente il secondo, i due hanno visto passare su di sé e sugli altri operai le macine della recessione, con la cassa integrazione, i tagli e la mobilità volontaria, fino a un incendio che per poco non li condannava allo stesso tragico destino patito dagli operai della Thyssen. Quando una ditta orafa gestita da persone rampanti e senza scrupoli apre i battenti in quello che un tempo era un magazzino della Filati Dolomiti, Massimo e Valentino – conoscendo anfratti e segreti dell’azienda – decidono di preparare la rapina con cui procurarsi l’oro necessario per realizzare il loro sogno: abbandonare il logorio e le miserie della fabbrica e rilevare un agriturismo sui monti, per iniziare una vita nuova, più giusta. La meticolosa messa a punto del piano procede spedita e senza intoppi, finché un giorno, sulla corriera che lo porta al lavoro, Valentino incontra Yu, una ragazza cinese di ventisei anni che odora di fritto e trascrive su un taccuino le parole italiane che ancora non conosce. Risvegliato dal calore di un amore che credeva sopito per sempre, l’uomo dovrà rimettere in discussione la sua vita e le sue scelte: quando una cosa è sul punto di esplodere, però, è difficile riuscire a fermarla, o anche solo a farle cambiare direzione. In queste pagine folgoranti e avvincenti, attraverso la storia di due operai in cerca di riscatto, Antonio G. Bortoluzzi racconta le Dolomiti che cingono le valli del bellunese e sembrano sorvegliare le aree produttive nate dopo la tragedia del Vajont. Un romanzo di montagna, di industria, di avventura e, in fondo, d’amore.
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Domus Grimani 1594-2019

La collezione di sculture classiche a palazzo dopo 4 secoli
1° ed.
978-88-297-0124-7
Palazzo Grimani costituisce un unicum architettonico di Venezia, così come unica è la sua storia. Edificato agli inizi del Cinquecento in stile manierista, caso più unico che raro in città, era la dimora di una importantissima famiglia patrizia, che annoverava tra i suoi esponenti Patriarchi, Cardinali, Dogi e Procuratori, collezionisti appassionati di antichità greche e romane. Una raccolta vastissima e molto prestigiosa, quella dei Grimani, che alla morte del Patriarca Giovanni, nel 1596, fu donata alla Repubblica Serenissima e collocata all’interno della Biblioteca Marciana, dove fino a oggi è stata esposta. Un caso fortunato, dato dal lungo restauro del soffitto della sala dove la collezione Grimani è di norma conservata, consente oggi di riportare questa ammirevole raccolta nel suo luogo di origine, palazzo Grimani, divenuto nel frattempo museo statale. Il catalogo approfondisce la storia della collezione Grimani e ne rivela la sua straordinaria bellezza, anche grazie a una importante campagna fotografica realizzata per l’occasione.

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